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Ecco uno che ne ha... almeno quanto me 6


di cuckold211
25.01.2021    |    9.704    |    3 9.6
"Li lascio soli in cucina e vado in bagno, dove trascorro circa venti minuti; quando rientro, vedo che erano passati a darsi del tu e mia moglie aveva i..."
Tutto successe circa 5 anni fa. Avevo contattato una ditta di Vittoria per una fornitura di pezzi di ricambio per i miei macchinari.
Dopo qualche settimana, in considerazione del fatto che avrei potuto essere un buon cliente, mi mandarono un loro agente: un tipo sui 60 anni.
Abbastanza giovanile, sul 1.90 di altezza, giacca e cravatta, insomma uno di quelli che hanno l'aria di sapersi imporre.
Una buona parlantina, assolutamente necessaria in quel mestiere, che spaziava simpaticamente fra il dialetto e l'italiano; insomma uno di quelli che ci sanno fare, perché riescono a rendersi simpaticamente interessanti.
Mentre eravamo dentro l'ufficio a discutere, entra mia moglie. Quel giorno era semplicemente stupenda: aveva un vestitino a fiori aderente, che le modellava il bellissimo corpo: era fresca di parrucchiere ed estetista ed aveva ai piedi, magnificamente nudi, delle scarpe, tipo sabot, con tacco 12.
In quel periodo scopava con un ragazzo di dieci anni più giovane di lei e con un cazzo che la faceva letteralmente impazzire.
Quando è entrata nell'ufficio, lui è diventato un altro; gliel'ho presentata ed è diventato come un agnellino; tutta la sua supponenza si è sgretolata e sciolta come neve al sole. Dall'ingresso di mia moglie, iniziò a rivolgersi a me con modi leziosi, rendendosi più gradevole di quanto già non lo fosse.
Parlava con me, e guardava lei; anche mia moglie gli aveva puntato gli occhi addosso, per cui, non a caso, cercò di informarsi se quella sera sarebbe dovuto rientrare o, invece, sarebbe rimasto in zona.
Egli precisa che aveva preso una camera in un B&B, perché aveva due giorni di lavoro in zona; mia moglie allora mi suggerisce che potrebbe venire a cena a casa nostra.
A lui brillano gli occhi ed a mia moglie, nel notare quella reazione, viene da sorridere. Io guardo entrambi e, capita l'antifona, confermo l'invito.
Mia moglie saluta e va via; lui si complimenta con me per la notevole personalità della moglie.
Appena esternato il complimento, cerca di porre rimedio, scusandosi per l'ardire avuto; io lo rassicuro, precisando che sono di mentalità aperta, per cui non mi offendo se fanno un complimento a mia moglie o se ne restano ammirati a guardarla.
Lui mi dice che mi apprezza e che anch'egli è di mentalità aperta, aggiungendo che conosce diverse coppie con le nostre stesse idee.
Io non gli avevo detto niente, ma lui aveva capito tutto: non negavo né affermavo, lasciandolo nel dubbio su ciò che pensava, fingendo di non capire.
Mentre parlavamo, mi perviene un messaggio su what's app: era di mia moglie, che mi fa l'occhiolino e mi dice:
"Bel tipo... mi intriga e, se non mi sbaglio, deve esser munito di un bellissimo attrezzo".
Era nato un certo feeling fra loro, ma io, anche se già avvertivo le classiche farfalle allo stomaco, avrei preferito non mischiare il lavoro col piacere.
Egli mi dice che aveva un altro appuntamento e va via, dopo aver ricevuto l'indirizzo di casa.

In quel periodo, avevamo i figli piccoli e mia moglie suggerisce l'opportunità che vadano a dormire dalla nonna.
Chiama sua madre e la prega di tenere con sé i bambini, in quanto avevamo una cena di lavoro.
Quando rientro, la trovo tutta presa tra i fornelli, con un vestitino in jeans, abbottonato sul davanti, tipo grembiule, e senza maniche.
Le chiedo che intenzioni abbia e lei mi risponde:
"Dammi solo modo di provarci", al che aggiungo: "Avrai quindici minuti prima di cena e cercherò di fartene avere altri venti dopo cena".
Mi chiede se desidero che lui sappia della mia condivisione, o fare in modo di creare un incontro in mia assenza. Le rispondo che preferisco esser presente, dal momento che il tipo intriga anche a me con il suo modo deciso.

Egli mi chiama al telefono verso le 20.00, informandomi che è davanti casa, ed io apro il cancello. Si era cambiato: ora indossava pantaloni di lino e una camicia con risvolti ai polsi, insomma una mise sportiva adeguata al mese di giugno.
Appena giunto, gli dico: "Sei arrivato due minuti prima di me; mi devi scusare ma ho bisogno di una rinfrescata". Lui risponde:
"Figurati, fai con comodo, anzi scusate se sono arrivato troppo presto".
Li lascio soli in cucina e vado in bagno, dove trascorro circa venti minuti; quando rientro, vedo che erano passati a darsi del tu e mia moglie aveva i capelli un po' scomposti.
Ci sediamo a tavola e cominciamo a parlare di cose banali.
Prima di finire, io comincio a parlare dei cannoli siciliani, di quanto siano buoni quelli che fanno da noi, ottenendo la sua piena conferma.
A quel punto interviene mia moglie dicendo:
"Invece di parlarne solo, perché non vai a prenderne un po', così da farne assaggiare qualcuno"?
Mi trova subito d'accordo con la sua proposta, e le dico:
"Tu prepara il caffè, intanto che vado a prendere un vassoio di cannoli" e mi allontano per una buona mezz'ora.
Quando ritorno, li trovo sul divano; lui mi dice:
"Credi che non l'abbia capito che sei un cornuto contento? L'ho capito già da questa mattina"!
Mentre dice così, si tira mia moglie addosso e la bacia; poi mi dice:
"Ora ti faccio vedere come vanno omaggiate questi tipi di donne, mica con un cazzetto come il tuo?"
Mia moglie ricambia il bacio con passione, mentre lui le sbottonava il vestito e cominciava a toccarle la figa, che, ho notato, era già bella offerta perché priva di mutandine.

Allora lui la fa alzare e si spoglia nudo; le dice, con tono imperioso,
"Succhiami la minchia", facendole pressione sulle spalle.
Aveva un cazzo di tutto rispetto: lungo e grosso di circonferenza, contornato da peli bianchi; mia moglie prende a leccargli le palle, ma lui alza una gamba appoggiando un piede sul bracciolo del divano e le dice:
"Comincia a leccare dal culo" e lei non se lo fa ripetere; comincia a leccare il culo per, poi, pian piano salire e mettersi i coglioni in bocca, succhiandoli con avidità, mentre con la mano gli segava il cazzo.
Leccando leccando, giunge alla cappella che, a causa dell'eccitazione, aveva assunto proporzioni inaspettate; pensavo che non sarebbe stata capace di imboccarla, ma lei apre la bocca al massimo e la ingloba tutta.
Si infila il cazzo fin dove può, ma era talmente grosso che non poteva proprio ingoiarne di più; lui la teneva per la testa e cercava di scoparla in bocca, ma, con tutta la buona volontà, mia moglie non arrivava nemmeno a metà asta.
Dopo un po', constatato che per lo sforzo mia moglie lagrimava, la fa alzare e mettere a pecora, appoggiata sul bracciolo del divano. Mi guarda e dice:
"Guarda come si fottono queste donne !"; si abbassa, le allarga le chiappe, le sputa sulla figa e comincia a leccare figa e culo, inserendo due dita in figa.
Poi si alza, appoggia quel cannone e, dopo averne fatto entrare la cappella, prima di spingerlo dentro, aggiunge:
"Mettiti davanti a lei e reggila, perché ora tenterà di sottrarsi".
Mia moglie gli dice: "Non fare scherzi, entra piano con la proboscide che ti ritrovi".
Io mi metto davanti a lei, che si appoggia sulle mie gambe; lui gioca un po' e poi entra; mia moglie tenta di sottrarsi e gli urla:
"Bastardo, mi hai spaccato in due" e lui, che immaginava quella reazione, la tiene ben salda per i fianchi; io le accarezzavo il viso, lei mi guarda e mi dice: "Questo stronzo mi ha rotto tutta, ma mi piace.... sto godendo da morire".
Aveva preso a scoparla con lena e vedevo l'espressione di lei che, adesso, era di totale rapimento.
La osservo mentre lei urlava e gli diceva parolacce; lui, in dialetto, le diceva: "Tieni, prendi, che mi sono accorto subito, appena ti ho vista, che eri una talmente fica che questo cornuto non poteva soddisfare".
Dopo una ventina di minuti di quel trattamento, se ne esce e chiede dove sia la camera da letto; lei si alza e gli fa strada; vanno nella nostra camera, lui mi guarda e mi dice:
"Ecco, te la fotto nel tuo letto, così sarai cornuto con il marchio doc".
In camera, con più spazio a disposizione, cambiano diverse posizioni. Per più di un'ora se la scopa a pecorina, poi alla missionaria, poi lui si mette a cavallo sulle sue tette e si fa fare una spagnola; ad ogni spinta, il cazzo le sbatteva sul mento, fino a che, con una mano le tiene ferma la testa e le sborra in bocca; una sborrata notevole, che lei ingoia senza farne perderne una goccia.

Dopo quella serata lo risentiamo dopo qualche mese; mi avverte che si trovava in zona, chiedendo se poteva passare a salutare. Purtroppo a casa avevamo mia suocera e ci siamo dati appuntamento all'azienda.
Distaccata dal corpo principale, possiedo una casetta che uso, in parte come mensa, o per qualche ora di riposo quando sono lì un ufficio, perché è fornita di un comodo divano.
Mia moglie arriva dopo di lui, vestita come lo era la prima volta che si sono conosciuti.
L'ufficio è ricavato nel capannone, come soppalco: prima si entra nel capannone e poi c'è la scala che porta su in ufficio.
Nell'ufficio c'è una larga parete finestrata, da cui è visibile l'intera area prospiciente, in modo da scrutare tutto ciò che accade.
Quando mia moglie è arrivata, lui si alza e si abbracciano, baciandosi con la lingua. Io mi alzo e mi appoggio alla finestra per controllare che non entri qualche operaio. Praticamente avevo un occhio su di loro e uno verso la finestra; dopo 5 minuti, lui era appoggiato alla mia scrivania e mia moglie sui talloni, che gli succhiava la minchia.
Lui le imprimeva il ritmo con una mano sulla testa, in modo da farle fare su e giù, poi glielo tirava fuori dalla bocca e glielo strofinava sul viso.
Tutto questo mentre si sbottonava i pantaloni, che gli cadevano ai piedi assieme alle mutande.
Fa alzare mia moglie e la fa mettere appoggiata alla scrivania; le alza il vestito sulla schiena ed abbassa il perizoma; spennella con la cappella la figa depilata di mia moglie e comincia a scoparla; alla prima spinta, mia moglie quasi salta sulla scrivania, ma lui la reggeva con forza.
Ad ogni colpo mia moglie lanciava un grido che denotava dolore e piacere insieme.
Lui l'ha scopata per un po', poi l'ha fatta distendere sul divano e gli si è piazzato fra le cosce, continuando a sbatterla; dopo una mezz'ora, tira fuori il cazzo e le sborra nel seno: gli schizzi sono finiti un po' ovunque, su viso, collo e perfino sul divano.
Dopo quella volta non c'è stata più occasione, o, forse, siamo stati noi a non voler creare un nuovo incontro.

Ieri sera ho trascorso qualche ora col dipendente nel mio ufficio e mi ha raccontato un altro fatto, accaduto a sua moglie.
Mi ha raccontato di una volta, d'estate, che erano al mare con tutta la famiglia, compresi i genitori di lei, in una spiaggia attrezzata di cabine e docce.
Mentre erano in spiaggia, si trova a passare uno che si era scopato sua moglie, in una occasione non meglio precisata. Costui, appena li vide, gli si avvicinò e lo saluta; lui, invero, ha temuto che potesse rivelare qualcosa della sua vita trasgressiva, ma il tipo, capendo che erano in compagnia della famiglia, gli si presenta come un amico, così da eliminare ogni e qualsiasi sospetto. Lo invita al bar a prendere qualcosa e, appena soli, gli dice che, a vedere sua moglie in costume, lo aveva attizzato; perciò gli dà il numero della sua cabina e se, durante la giornata, si fosse creata l'occasione, di informarla che l'avrebbe attesa in cabina.
Lei già era in possesso del suo numero di telefono e, se possibile, gli poteva mandare un messaggio di conferma.
Quando ritorno nel gruppo familiare, mia moglie mi chiede dell'amico e cosa voleva; l'ho rassicurata che è un ragazzo a modo e che aveva avuto il tatto di chiedere scusa per aver salutato, rendendosi conto di aver ingenerato curiosità sulla sua conoscenza.
Quando lei si è rasserenata, le ho riferito del desiderio che quello aveva per lei e che l'aspettava in cabina.
Prima lei si è infuriata, prendendoci per pazzi tutti e due. Poi, dopo qualche ora, mi accorsi che l'idea cominciava a intrigarla; infatti mi dice:
"Ma come facciamo? Qualcuno della famiglia potrebbe accorgersi che mi allontano?" Io, allora, pronto a tranquillizzarla, le rispondo:
"Allontaniamoci assieme; io farò un bagno, mentre tu sei in cabina con lui, e, appena esci, ti infili in acqua con me, per poi tornare assieme in famiglia".
Ci pensa su per un po', poi mi dice: "Mandagli il messaggio".
Quando lui mi dà l'OK, noi ci alziamo e diciamo a mia suocera di stare attenta ai bambini, perché saremmo andati a fare una passeggiata.

Una volta arrivati alla cabina, troviamo la porta socchiusa; c'erano dei bambini che giocavano nei dintorni, ma nessuno faceva caso a noi; lei, con assoluta disinvoltura, si dirige verso la cabina, spinge la porta ed entra.
La porta si richiude ed io non so cosa avrei pagato per assistere a cosa sarebbe successo là dentro.
Dopo un po' di minuti che erano chiusi dentro, faccio il giro delle cabine: erano quelle di legno che di solito montano sui lidi. Per fortuna, dietro non c'era nessuno, per cui mi avvicino a quella che sapevo occupata da mia moglie con l'amante, e cerco di origliare, oltre che a ricercare qualche fessura, fra un'asse e l'altra, che permettesse di vedere qualcosa.
Dal mio punto di osservazione, dietro la cabina, riuscivo solo a sentire dei mugolii e qualche parola appena sussurrata; allora io, messomi attaccato con l'orecchio alla parete, riuscii a sentire tutto quasi come fossi accanto a loro.
Lui le diceva: "Succhiami la minchia, "bottana"; quando ti ho vista, ho subito avvertito l'istinto di doverti scopare, anche se eri in compagnia della tua famiglia; meno male che quel cornuto di tuo marito ha risolto la faccenda"
Lei forse gli fa cenno di parlare sottovoce e lui dice:
"Tranquilla, il cornuto sta facendo la guardia" poi le dice di sollevarsi dalla posizione in ginocchio.
Lei lo avverte: "Fai piano con quel coso, che mi spacchi".
Lui le dice di allargare le gambe, poi la invita a togliersi il costume.
Lei rifiuta, affermando che, quando arriverà il momento di doversi sistemare, le sarà più facile, così.
Dopo un po', sento dire: "Azzz... bastardo, mi hai fatto male".
Lui ride e le dice: "Sta ferma, vedrai che tra poco ti piacerà" e si sente lo sbattere dei corpi nella scopata.
Lei, dopo un po', comincia a mugolare e a dire: "Sì, sììì" al che lui risponde: "Che c'è? Non ti fa più male?" e lei: "Nooo, fa bene, fottimi... più forte".
Quando lui è pronto a sborrare, le dice:
"Girati"; lei si rimette in ginocchio, lui si sega e il primo schizzo la colpisce in faccia, poi glielo mette in bocca, dove completa la sua sborrata. Lei ingoia tutto, gli pulisce il cazzo e si alza; lui le dice che vorrebbe organizzare qualche serata, ed io, nel mentre, ritorno davanti alle cabine.
Dopo un po', si apre la porta e lei esce.

C'era una donna che la guardava, lì a pochi metri; lei mi raggiunge e ci allontaniamo; le faccio notare che aveva uno schizzo di sborra sul costume, all'altezza di una tetta; forse, le era scivolato dalla bocca?
Lei dice: "Facciamo un bagno, così eliminiamo ogni possibile traccia" e ci immergiamo in acqua; lì ci abbracciamo e baciamo; aveva ancora dei residui di sborra in bocca, che mi è piaciuto avvertire, quale prova tangibile della sua intrigante avventura.
Poi ha aggiunto: "Amore, mi ha fatto godere di brutto e, più in là, vorrebbe che si organizzasse una seratina con tanto sesso".
Ieri sera, a cena da me, sono venuti il mio dipendente con sua moglie: abbiamo trascorso una bella serata, davvero interessante.

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