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Ecco uno che ne ha... almeno quanto me 4


di cuckold211
16.01.2021    |    8.514    |    3 9.9
"Poi indossa un collant nero, con dei disegni abbastanza sexy, una gonna in pelle lunga fin sopra il ginocchio, una camicia che lasciava intravedere una..."
Con l'intenzione di mettere in cantiere un figlio, lei smette di prendere la pillola e, dopo un paio di mesi, risultò essere incinta.
Dopo la nascita del bambino, sembrava che la precedente vita trasgressiva fosse stata cancellata; pensai che potevamo archiviarla come un capriccio di ragazzi irresponsabili.
Passano circa due anni: lei aveva ripreso ad assumere la pillola e, per ritornare in forma nel fisico, dopo le gravidanze, era andata a scriversi in palestra, teneva alla dieta e aveva cominciato anche a curare l'abbigliamento.
Tutto questo aveva riacceso il desiderio sessuale e, con esso, la voglia di trasgressione, ma avevo paura a parlarne con lei.

Un sabato lasciamo i bambini da sua madre e decidiamo di andare in discoteca: in fin dei conti eravamo due ragazzi 30enni, con ancora tanta voglia di divertirci; nell'occasione lei aveva indossato un tubino nero, calze autoreggenti e, per comodità, scarpe con tacco non troppo alto, al contrario del solito stante la sua poca altezza.
Diciamo che quella sera, una volta arrivati in discoteca, questa mammina faceva rizzare il cazzo ai ragazzi presenti.
Ed anche a me ha fatto salire la voglia: quando siamo usciti, erano quasi le 2.00 di notte, le propongo di fare sesso in macchina come ragazzini.
Lei acconsente e mi propone il posteggio dove avevamo conosciuto il poliziotto.
Una volta sul posto ci abbracciamo e cominciamo a baciarci; poi io tiro fuori il cazzo e lei si abbassa a succhiare.
Erano passati circa 20 minuti, quando viene a posteggiare una macchina accanto a noi; ne siamo un po' sorpresi e drizziamo le antenne, poi, guardando meglio, notiamo che l'auto è occupata da una coppia.
Ci scambiamo occhiate e, quando vedono che anche noi siamo coppia, si abbracciano e accendono la luce interna.
Mia moglie, allora, propone: "Accendiamo anche noi la luce di cortesia".
Una volta provveduto, loro ci guardano e ci fanno segno di OK con le dita.
Poi lui mette in moto e si avvicina il più possibile alla nostra, abbassa il vetro e mi invita a fare altrettanto, così da poterci guardare a vicenda.
Raccolgo il consenso di mia moglie e ottempero.

Mentre mia moglie mi faceva il pompino, vedevo nell'altra macchina la ragazza, messa in ginocchio sul sedile, che faceva il pompino al suo compagno; lui le aveva alzato il vestito e aveva una mano fra le sue chiappe, con il medio infilato in figa.
Ad un certo punto, mia moglie mi sale sopra e, mentre mi cavalca, si godeva lo spettacolo offerto dalla coppia. Allora anche l'altra, va sopra il ragazzo e, praticamente ci godiamo una scopata in quattro. Dopo di che, scendiamo dalle macchine per sistemarci e ci viene naturale presentarci e, scambiare quattro chiacchiere, prima di congedarci, ci scambiamo anche i numeri di cellulare, così da tenerci in contatto per il futuro.
Anch'essi erano sposati e nostri coetanei.

Questa esperienza ci aveva acceso di nuovo il desiderio; dopo 15 giorni chiediamo ai genitori se si tenevano i bambini e ripetiamo la serata, ma non chiamiamo i ragazzi, pensando di trovarli al solito posto.
Purtroppo non si sono visti e la delusione fu cocente.
La domenica mando un messaggio al ragazzo e, dopo essermi fatto riconoscere, gli dico che la sera precedente eravamo stati nel posto del precedente incontro, convinti di trovarli lì. Al che lui dice di non esser venuti perché già impegnati a vedersi con una coppia in un villino.
Non mi va di apparire indiscreto, per chiudo salutando ed a presto risentirci.
Dopo un paio di giorni mi giunge un loro messaggio: ci chiedono se ci va di prendere un caffè assieme; lo dico a mia moglie che, prospettandomi il problema dei bambini, mi dice:
"Per il caffè, invitali a casa nostra, dopo cena, spiegando loro che siamo impediti a causa dei bambini".
Lo faccio ed essi accettano, per cui li informo sul come raggiungerci dando nostro indirizzo.
Arrivano verso le 22 e ci salutiamo come vecchi amici; i bambini già erano a letto e mia moglie si era preparata per ricevere gli ospiti: indossava una gonna stretta ed un maglioncino, calze autoreggenti e scarpe con tacco 12.
La ragazza invece aveva messo un fuseaux con sopra un vestitino di lana che le arrivava sopra il ginocchio. Anche lei con tacchi, sebbene fosse più alta di mia moglie.
Dopo averli fatti accomodare in salotto, mia moglie si alza per andare a preparare il caffè, seguita dall'altra che si presta a farle compagnia.
Pertanto io resto solo con lui. Mi chiede se eravamo esperti del gioco ed avevamo fatto esperienze con coppie.
Anche la moglie con la mia, apre lo stesso discorso.
Io sono sincero e gli racconto un po' del passato; lui mi dice che loro sono nel gioco e, se volevamo, potevano inserirci e far parte delle loro amicizie
Nel mentre, rientrano le mogli e continuiamo il discorso a quattro; ogni tanto mia moglie si allontanava per controllare i bambini e notai che, mentre si parlava, la ragazza si strusciava su suo marito; questi le aveva messo un braccio sulle spalle e, con la mano, le toccava il seno da sopra il vestito: forse ci stavano trasmettendo segnali?
Anch'io comincio ad abbracciare mia moglie, a portarmela un po' sopra, finché ci ritroviamo a baciarci tutti e quattro, ognuno con la propria donna.
Loro, in questo gioco, erano più esperti e, dopo un po', vedo che lei estrae il cazzo del suo uomo e si abbassa a fargli un pompino.
Mia moglie parte a sua volta e la imita, prendendo il mio cazzo in bocca.
Nel giro di mezz'ora, ci ritroviamo tutti e quattro nudi, con le donne inginocchiate sul divano e noi che le scopavamo a pecora.
Mentre eravamo accanto, lui allunga la mano e prende a palpare il culo di mia moglie; con un dito scende le tocca il buco del culo e lo infila, mentre io la scopavo in figa; poi mi fa cenno di fare altrettanto con la moglie; questo gioco mi manda ai matti: erano anni che non sfioravo un'altra donna.
Dopo un bel po' sua moglie si gira e lui le sborra in faccia, mentre io sborro sulla schiena di mia moglie.

Il ghiaccio era rotto: con loro nasce una bella amicizia; ci ricambiavano gli inviti a cena e, in estate, passavamo insieme qualche fine settimana in un posto di mare. Ci fu pure lo scambio: io scopavo la moglie e lui mia moglie.
Nell'evoluzione del rapporto, abbiamo conosciuto altre coppie, ma non abbiamo mai legato con nessuno; dopo il gioco, non li sentivamo più.
In realtà non riuscivo ad eliminare dalla mente le immagini di mia moglie con il poliziotto; pensavo spesso a lei con quell'uomo e l'eccitazione che avevo provato in quell'occasione, non l'ho mai più riprovata, e questo divenne il nostro argomento principale.

Un giorno, rientrato a casa, trovo mia moglie al massimo dell'euforia; era da tanto che non la vedevo così allegra.
Le chiedo cos'era successo e lei, per tutta risposta, mi fa l'occhiolino e mi dice: "Niente, oggi sono contenta".
Mi sembra un po' strano, ma tutto sommato sono felice per lei; poi mi dice che l'indomani mattina aveva preso appuntamento con il parrucchiere e voleva pure andare dall'estetista: era proprio da tanto che non si dedicava alla cura del suo corpo.
Questa cosa mi aveva fatto un po' insospettire; lei, di solito, nemmeno me lo diceva, quando decideva di andare dall'estetista.
Quando entro in camera da letto, trovo un sacchetto con uno scatolo vuoto, che lei, di certo, ha dimenticato di cestinare: era la confezione di un completo intimo e, dalle stampe sulla scatola, era chiaro che si trattava di perizoma e reggiseno combinati. Non ne faccio cenno; volevo fosse lei a parlarmene.

Si era al giovedì; il venerdì lascia i bambini all'asilo e se ne va a farsi bella; ci sentiamo per messaggi mentre è in attesa del trattamento, poi viene chiamata e, quindi, chiude.
La risento verso le 13.30; mi dice che sta andando a prendere i bambini, per poi tornare a casa.
Nutro seri dubbi sul fatto che possa aver trascorso tutto quel tempo nel centro estetico. Il tarlo nel cervello già mi forniva immagini di mia moglie alle prese con cazzi a destra ed a sinistra.
Quando la sera rientro, mi metto alla ricerca di qualche traccia in giro; lei era impeccabile, le luccicavano gli occhi e mi dice:
"Domani sera, lasciamo i bambini a mia madre e usciamo".
Era da un po' che non lo facevamo, per pizza e disco. La cosa mi tranquillizza solo in parte, e le rispondo: "OK".
Il sabato mattina, appena alzati, mi chiede se posso tenere i bambini, perché lei deve accompagnare una sua amica a fare acquisti; si tratterebbe di un'amica conosciuta da un paio di mesi, che veniva spesso a casa e che io conoscevo, nostra coetanea, sposata senza figli.
Annuisco e lei si prepara; io, ancora a letto, noto che indossa quel nuovo completino intimo, perché ne strappa l'etichetta: è un perizoma con un filo di merletto. Poi indossa un collant nero, con dei disegni abbastanza sexy, una gonna in pelle lunga fin sopra il ginocchio, una camicia che lasciava intravedere una bella porzione di tette, un giaccone tipo piumino e, nel mentre, suonano al citofono. E' la sua amica; io mi ero alzato ed ero in cucina; la sua amica sale, chiede di andare in bagno e, uscendo, la scruto un po' più approfonditamente; anche lei non scherzava quanto a seduzione: insomma due belle donne che, di certo, non passavano inosservate.
Salutano e vanno via; non ne ho la certezza, ma sento profumo di corna.

Ritorna alle 13.30; prima mi manda un messaggio per metter su la pentola, quando rientra va subito in bagno e vi si chiude a chiave; comportamento diverso dal solito, io ne resto un po' sorpreso e mi avvicino alla porta del bagno; sento uno sciabordio, come se si stesse lavando i denti.
Dopo un po' esce e va in camera; ritorna in cucina con una tuta da casa e mi annuncia che, in serata, usciremo con l'amica ed il marito.
Non mi resta che annuire, però il mio pensiero era focalizzato su cosa poteva aver fatto quella mattina.
Dopo un po' mi accorgo che, sul collo, sotto l'orecchio, presenta la pelle arrossata, tipo succhiotto, e anche gli occhi erano contornati da segni profondi, occhiaie (?) proprio come le si presentano, dopo aver goduto molto.
Mi assale la curiosità di andare a guardare nel cesto della biancheria sporca, ma non volevo farla insospettire, per cui me ne astengo.
Dopo un po' perviene una chiamata al telefono; era la sua amica e lei va a sedersi sul divano; approfitto dell'occasione e mi chiudo in bagno; comincio a rovistare ed a controllare la biancheria sporca, ma l'unica cosa che trovo è una smagliatura nelle calze, poi niente che potesse confermare alcuno dei miei sospetti.

La sera, dopo aver portato i bambini da sua madre, ritorna e ci prepariamo per uscire. Mentre lei era in bagno, arrivano i suoi amici e lei dice di farli salire in attesa che finisca di prepararsi.
Quando salgono, lui un bravo ragazzo, un po' ignorante, vestito in jeans, camicia e giubbino, lei una gran figona in pantaloncino di tessuto scozzese, con sotto un collant nero, con diversi disegni in merletto che risaltavano.
Solo qualche spicchio di pelle nuda, ma non per questo meno invitante a farsi fottere con il marito presente.
Io mi siedo in salotto con il marito e lei va a trovare mia moglie in camera; dopo una mezz'ora, escono entrambe un po' rosse in viso: mia moglie indossa un tubino nero con autoreggenti, ad ogni suo passo si rendeva evidente il merletto delle calze, e tacco altissimo, forse un 14 (?).
Le guardo tutte e due e penso che qualcosa mi stia sfuggendo di mano; erano "mises" per un incontro galante, non certo per una pizza coi mariti.
Inoltre, da quando erano uscite dalla camera da letto, c'era un qualcosa che le costringeva ad evitare di guardarsi.
In macchina le donne salgono dietro, io guidavo ed il marito accanto a me; gli chiedo se hanno idea dove andare e mia moglie interviene dicendo che le avevano parlato bene di un locale "pizza-disco".
Mi dice come si chiama e dove si trova, mentre l'amica resta in silenzio.
Prima di arrivare, c'era un lungo viale illuminato; mi giro leggermente verso di loro e noto che mia moglie e l'amica si stringevano la mano.
Fingo di non essermene accorto.
Giungiamo al locale e, appena entrati, notai che entrambe si guardavano intorno, quasi alla ricerca di qualcuno; io ero attento ad osservare ogni loro espressione e movimento, chiedendomi perché mia moglie non mi dicesse qualcosa, perché mi tenesse all'oscuro.
Poi esse fanno strada e, trovato un tavolo libero, ci sediamo; io ero certo che la serata era stata organizzata per uno scopo non meglio definito.
Entrambe avevano sempre lo sguardo rivolto alla porta d'ingresso, quasi aspettassero qualcuno; dopo un ventina di minuti che eravamo lì, mia moglie si alza per andare in bagno e vedo che la sua amica non si alza per accompagnarla, come di solito avviene fra donne.
Quando ritorna, le donne si scambiano uno sguardo e mia moglie le fa un cenno come a dire: "Tutto OK".
Osservo mia moglie più attentamente e noto che il trucco del viso non è più impeccabile come poco prima: presentava qualche sbavatura.
Passano circa dieci minuti ed è l'amica che si alza per andare in bagno; anche allora guardo in giro per intercettare la presenza di qualcuno che potesse seguirla. Non vedo nessuno, ma c'era qualcosa che non mi convinceva in tutto questo; l'amica resta più di venti minuti prima di ritornare; il marito mostrava chiari segni di nervosismo, ma lei arriva e ci dice di aver dovuto mettersi in coda, davanti al bagno.
La scruto più attentamente e noto, sul maglione, una macchia sospetta.
La nota pure mia moglie che, con assoluta naturalezza e senza farsi accorgere dal marito, gliela pulisce con un tovagliolo.
Quando rientriamo e siamo soli in casa, giacché i bambini sono dalla nonna, fisso mia moglie negli occhi e le dico:
"Senti, posso essere anche un "cornuto", ma non certo scemo; se fra di noi non c'è sincerità e complicità, io non ti voglio più accanto a me".
Lo dissi tutto d'un fiato, lei mi guarda fisso negli occhi e, con un certo languore, afferma:
"Te lo avrei raccontato, anche senza che tu me lo chiedessi".
Allora l'ho abbracciata e baciata: le ho detto che l'amavo e non mi piaceva che lei facesse le cose, senza tenermi informato.
A quel punto lei mi racconta tutto e questo è quanto...

(continua)

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