Mare, spiaggia e "corna"

Racconto dedicato alla lei di coppia nick "Noi2cpcs", musa ispiratrice.


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Era una calda giornata di fine estate.
Mia moglie al lavoro ed io, da poco pensionato, non sapevo cosa fare.
Le lasciai un messaggio sul cellulare, avvertendola che sarei andato al mare e non preoccuparsi per me: avrei mangiato qualcosina fuori.
Avevo una comoda Alfa 156 e mi misi sull'autostrada per Reggio Calabria.
Giunto a Castrovillari, presi la statale per Sibari. Volevo costeggiare lo Ionio; conoscevo poco o niente di quella zona.
Giunsi a Cariati e mi colpì una bella spiaggia.
Fermai l'auto e scesi a piedi, andando verso il mare; in senso inverso, incrociai una signora, ben fatta, che mi rivolse un sorriso.
Ricambiai e con un cenno di saluto e le chiesi: "Come mai? Sta già andando via?"
"Sì - rispose - oggi è un po' ventoso" e proseguì, allontanandosi.
Effettivamente, aveva proprio ragione; quindi anch'io ritornai sui miei passi, ripresi l'auto e ripartii.
Proseguendo oltre arrivai a Capo Rizzuto. Ricordavo che da quelle parti doveva esserci una località tanto pubblicizzata come amena zona balneare.
Poco dopo un cartello "Le Castella": ecco, era quello il posto. Fermai l'auto, presi lo zaino e mi diressi al mare.
La spiaggia era pressocché deserta; mi spinsi in una zona più riparata.
Mi fermai nei pressi di una coppia che amoreggiava.
Ero sudato, quindi tolta la maglietta, mi tuffai subito in quel mare stupendo.
Dopo alcune bracciate, mi voltai a guardare a riva.
La coppia, parlando fra loro, mi stava guardando: ero convinto che non si fossero nemmeno accorti di me, per come erano presi a scambiarsi coccole.
Tornai a riva; lei mi sorrise.
Sorrisi anch'io, dicendo: "Buongiorno, proprio una giornata calda; un buon bagno rinfrescante ci voleva davvero".
"Buongiorno" rispose lei.
Mi sentii incoraggiato e quindi aggiunsi:
"Beati voi che non sentite il caldo... del resto quando c'è l'amore....?"
Presi dallo zaino il pacchetto di sigarette; feci il gesto di offrire anche a loro, ma rifiutarono; me ne accesi una.
Mentre fumavo non potevo non notare che lei, distessa sul corpo del ragazzo, di tanto in tanto mi guardava, sorrideva e strofinava il pube su quello del compagno.
Chi ha letto i miei racconto, sa quanto io sia "porco", per cui non ero stupefatto dalla sfrontatezza di quella ragazza, quanto dal fatto che quella sua operazione fosse rivolta a me, a farmi eccitare, eppure non ero il giovane cui era più ovvio poter rivolgere certi lubrici atteggiamenti.
Lì per lì archiviai la cosa, ritenendola una gratuita esibizione, per mostrare al compagno, quanto fosse capace di far nascere il desiderio di sé, anche in un maschio anziano.
Finita la sigaretta, mi alzai senza curarmi di coprire il bozzo indecente presente fra le mie gambe. Mi tuffai di nuovo.
Poi, restando in acqua, a pochi metri dalla riva, rivolto a lei dissi:
"Ecco quanto sei riuscita a provocare" mi sfilai il costume esibendo la mia nerchia dura.
"Ora, se vuoi essere all'altezza della situazione, dovrai mostrare al tuo lui che, non solo sei brava a farlo indurire, ma anche a farlo smosciare".
Ero certo che mi avrebbe riso in faccia, invece, inopinatamente, si alzò e mi venne vicino; me lo prese in mano e me lo masturbò quel tanto da scappellarlo; poi si abbassò e lo prese in bocca.
Quante volte avevo assistito ad uno spettacolo simile, offerto da mia moglie nei confronti di uno sconosciuto!
Ora lo stavo vivendo in prima persona e non mi sembrava vero.
Rivolsi lo sguardo al ragazzo e vidi che si smanettava.
Dopo un po' di quel trattamento di bocca, lei tornò sul suo telo e, sfilatosi lo slip, me la mostrò in tutta la sua sfolgorante bellezza.
Aveva le labbra tumide dall'eccitazione ed il suo era un chiaro invito, affinché ricambiassi l'attenzione appena ricevuta.
Tornai a riva, mi distesi fra le sue cosce e presi leccarla di brutto; le stringevo le piccole labbra fra i denti e la stessa sorte riservavo al clitoride, irto come un cazzetto; durante quell'operazione le infilai due dita in figa e la sentii gemere e fremere, mentre diceva:
"Sì, così.... non ti fermare.... vecchio porco".
Mi appoggiai le sue gambe sulle spalle, così da alzarla quel tanto necessario a raggiungere il buchetto posteriore.
La lingua desiderava penetrarlo e ci riuscì solo quando, dopo i vari titillamenti, si aprì di quel poco che ne permise l'intromissione.
Poi la sentii dire:
"Ora, basta... dai chiavami!"
Ero pronto a farlo, ma non avevo il condom, così le risposi:
"Non posso... non ho niente per rivestirlo".
Il compagno sollecitamente intervenne, porgendomene uno.
Lo indossai e fui immediatamente dentro di lei; la presi dapprima con dolcezza, aumentando, poi, le spinte fino a ridurle in movimenti forsennati, quasi bestiali.
Lei era partita per la tangente e diceva:
Sì, sì, dai... fammi impazzire", mentre mi graffiava la schiena con le sue unghie laccate.
Raggiunse un potente orgasmo che trascinò anche me sulla dirittura d'arrivo.
"Sto per venire" esclamai ed uscii da lei che, come impazzita, mi strappò il condom e mi prese il fallo in bocca.
"Dai, fammi bere" disse e prese a segarmi velocemente.
Dopo pochi istanti le venni in bocca copiosamente e lei bevve tutto come la più consumata delle "troie".
Quella giovane aveva cornificato il compagno, secondo la maniera più consona alle "sweet"; lo baciò in bocca giusto per fargli assaporare il gusto che ancora persisteva nella sua bocca.
Stupenda avventura che non avrei mai creduto di poter vivere.