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Come convinsi mia moglie a farmi cornuto.


di cuckold211
09.03.2024    |    22.791    |    28 9.7
"Di tanto in tanto, rivolgeva uno sguardo interessato a mia moglie e poi, interpellando me: "Certo che tu, con una moglie così carina, sei stato..."
PREMESSA
Il racconto che vi apprestate a leggere non è mio, bensì dell'utente del sito nick "giorgiasucchia", che mi ha autorizzato a pubblicarlo, dopo avermi assicurato che i fatti narrati sono reali e non di fantasia. Io l'ho riveduto e corretto e, devo dire, l'ho trovato davvero bello ed intrigante. Spero che sia così anche per voi. Buona lettura.

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Sono sposato da tempo, a volte vedo dei porno sul pc e spesso mi è capitato di pensare cosa si potrebbe provare nel vedere la propria moglie presa da un bel maschio sotto i propri occhi. Questo pensiero mi ha tormentato a lungo e non poco: mi faceva sentir combattuto tra sentimenti di gelosia e piacere, nello stesso tempo. Quando guardavo, mi capitava spesso di immaginare mia moglie al posto della pornodiva e, dagli una, dagli una seconda volta, alla fine mi ritrovavo eccitato come un riccio, con il cazzo super duro, che poi portavo a lei nel letto, godendocela da matti. Lei stessa ne restava meravigliata da come ci davo dentro, ma era all'oscuro di tutto.
Un giorno ebbi ad imbattermi in un sito di incontri di singoli per coppie con lui cuckold. Mi fiondai a leggere e, nel contempo, mi apparivano immagini di tantissimi maschi ben forniti, disponibili ad incontrare, nella massima serenità e riservatezza. In particolare fui colpito da una persona molto distinta, sia nel fisico che nel modo di scrivere. Mi informava di esser libero professionista, 50enne, che poteva esser libero secondo le necessità richieste dalla coppia interessata. Ciò che attraeva maggiormente era il suo bel cazzo grosso e di una lunghezza di circa 20 cm: se tenuto da una mano femminile, non sarebbe stato possibile cingerlo per quanto era grosso.
Per vero non posso lamentarmi, son abbastanza dotato, ma lui era di gran lunga più grosso. A quel punto mi dico: - ora faccio una pazzia - Quindi lo contatto e mi presento, informandolo di aver l'inclinazione al cuckoldismo e mi sarebbe piaciuto fargli scopare mia moglie, ma, purtroppo, sussisteva il problema che lei era ignara sui miei piani.
Allora, per farlo interessare alla cosa, presi a descrivergliela: 45enne, alta 1.68, mora, tette normali ma ben sode, capace di far ottimi pompini, ma niente sborra in bocca, né coiti anali. Insomma bella donna, con un culo invitante, ma un po' bigotta, insomma da svezzare.
Mi rispose dopo 5 interminabili minuti e, qui di seguito, riporto ciò che mi comunicò:
"Caro marito, mi son trovato spesso a dover affrontare mentalità un po' retrive, quindi posso dire d'esserci abituato. Per quanto riguarda il tuo caso, ci vorrà un po' di tempo ed una certa tenacia, ma poi tutto si appianerà, anche in ordine ad altre cose".
Mi suggerì di agire in questo modo, ogni qual volta avremmo fatto l'amore: quando mi accorgevo che lei stesse per raggiungere l'orgasmo, avrei dovuto avanzare la proposta di immaginare che, al mio posto e in quel preciso momento, ci fosse qualcun altro, con un cazzo più grosso, che l'avrebbe fatta godere ancor più di quanto facessi io, tenendo ben presente che non avrei avuto problemi a farmi da parte e, magari, assistere al suo piacere provocato da lui.
Seguendo questi suggerimenti, iniziai a farle delle avances, ma lei mi rispondeva sempre di no, che ero pazzo, e la cosa si ripeté per una decina di volte.
"Ma cosa ti passa per la mente? Sei forse impazzito?"
Poi, una sera, nel momento più bello del nostro amplesso, dopo la mia ennesima proposta, mi baciò forte, si mise a 69 e, mentre io ero preso a leccarla con ardore, non mi trattenni dal dirle:
"Immagina di aver a disposizione un cazzo più grosso del mio: dovrai succhiarlo ed ospitarlo nella fica, sentendotela dilatare molto più di quanto non riesca a fare io".
Ebbene mi si attaccò come una ventosa, succhiava forte e non smetteva mai, cosa che non aveva mai fatto prima. Io non ne potevo più dal piacere e le sborrai in bocca, mai successo prima e, con mio stupore, quella volta non si ritrasse, ma, al contrario, se lo tenne in bocca, gustando tutta la mia crema calda, senza versarne una sola goccia.
Allora capii che era il momento di calcare la mano e le dissi:
"Visto che ne stai godendo, ingoiala pure!"
Lei, senza obiettare alcunché, ingoiò tutto e la cosa fu talmente provocante che, dopo poco, mi tornò duro per una seconda grande scopata. Restammo abbracciati a lungo ed io le dissi:
"E' certo che stavi immaginando ciò che da un po' ti suggerisco: pensavi di esser alle prese con un cazzo più grosso del mio, vero?".
Lei non mi rispose, ma dal suo sguardo civettuolo, percepii che era proprio così. Allora affondai la spada: le diedi un bacio passionale, che lei ricambiò a lungo, senza dir nulla, anzi, trasmettendomi il sapore del mio sperma, che ancora ristagnava nella sua bocca.
- Chi tace, acconsente - recita il proverbio. Il giorno dopo, decido di farla assistere a qualche video da me già visionato, giusto per smaliziarla.
Quella stessa sera, porto il pc sul letto e faccio partire un porno, scelto di proposito, dove faceva bella mostra di sé uno con un grosso cazzo che, piano piano, dopo i vari preliminari, pompini compresi, si scopa la protagonista, che emette gemiti di goduria pazzeschi, mentre il cazzo continuava a sbatterla di santa ragione, fino ad eliminare il preservativo e riempirle la bocca di tanto sperma, che lei si gustava alla grande, ingoiandola tutta.
Una volta che mi fu accanto, feci partire il filmato. Lei, in preda all'eccitazione, mi stringeva la mano con le sue, senza staccare gli occhi da quelle immagini e, alla fine, le dissi:
"Hai capito che cazzi ci sono in giro? Non penso proprio che uno come quello ti faccia schifo".
E lei: "Beh, certo, per esser grosso, lo era eccome, ma... io che centro? Mica potrei farmi scopare da un cazzo così?"
Già da quanto appena detto, 'farmi scopare', mi riempì di speranza. Le toccai la fica e la trovai bagnata all'eccesso, segno evidente che non era rimasta indifferente a quanto visto.
Il giorno successivo, richiamo il bull con cui ero in contatto e gli racconto ogni cosa. Lui mi conferma di aver agito bene, che sono sulla buona strada, ma devo insistere a farle vedere film di quel tipo più spesso, così da tenerla in continuo stato di eccitazione, per poi chiavarla forte.
Dopo 5-6 sere di quel trattamento, il bull mi suggerisce:
"Una sera, portala fuori per una cenetta, in un ristorante dove è anche possibile ballare: le dirai che intendi farla divertire un po'. Poi mi informi sul posto scelto e così mi farò trovare anch'io, farò finta di esser un tuo vecchio amico, di aver lavorato insieme un po' d'anni fa, ma che, avendo trovato altrove un lavoro migliore, mi ero allontanato, perdendo ogni contatto".
Quando le manifestai l'intenzione di portarla fuori a cena, lei si mostrò entusiasta dal momento che si usciva di rado.
Quella sera, si era d'estate, a fine giugno, lei si abbigliò con una camicetta bianca sbottonata sul seno, una gonna nera a tubino al ginocchio, che metteva in risalto il suo bel culetto, calze autoreggenti e sandali neri con tacco 12: insomma una gran bella fica.
Alle 20:00, come stabilito con il Bull, arrivammo al ristorante. Ci sedemmo al tavolo e, mentre sorseggiavamo uno spumantino offerto dalla casa, mi sento chiamare:
"Ciao, Giorgio, come va?" Mi alzai per abbracciare quel bell'uomo, alto, possente, che poi, presentandolo a mia moglie, riferii che era stato un collega di lavoro, qualche tempo fa. Egli si presentò a lei e, guardandola con negli occhi con evidente ammirazione, le strinse la mano in modo molto delicato, ma, allo stesso tempo, caloroso, aggiungendo:
"Molto piacere, Sergio". Ovviamente lo invitai al nostro tavolo e lui ci ringraziò, asserendo di esser solo e che, trovandosi a passare, aveva pensato bene di fermarsi a mangiare un boccone. Lei, ad un certo punto, ci riferì di aver bisogno di andare in bagno e, così, in sua assenza, lui mi disse:
"Cazzo, che pecora tua moglie! E' una che va soddisfatta da un vero montone o anche più montoni per volta; vedrai come te la svezzo: te la farò diventare una gran troia, sempre che tu non abbia nulla in contrario".
Io gli risposi che, per quanto mi riguardava, ne ero più che felice. Allora mi disse che, per quella sera, si sarebbe limitato a farle dei complimenti, giusto per veder come avrebbe reagito.
"Dammi il numero del tuo cellulare e, tra due giorni, quando andrai al lavoro, lo lascerai a casa, così da far in modo che sarà lei a rispondere quando chiamerò, e questo sarà il primo passo".
Lei, dopo nemmeno cinque minuti, tornò al tavolo, prendemmo a mangiare, mentre si parlava del più e del meno e, in prevalenza, di lavoro; nel dialogare, apprendemmo che lui, allo stato, era agente di commercio e spaziava nella nostra regione, l'Umbria. Di tanto in tanto, rivolgeva uno sguardo interessato a mia moglie e poi, interpellando me:
"Certo che tu, con una moglie così carina, sei stato proprio fortunato; io non mi son sposato, la mia è stata una scelta ben ponderata..." e tornava a fissare mia moglie, che, ogni tanto, ringraziava per quei complimenti così lusinghieri, sciorinando anche qualche sorriso.
Egli insisteva nelle sue lodi, ma lo faceva in maniera piuttosto blanda, tesa al solo scopo di suscitarle eccitazione.
Finito di cenare, si offrì di pagare tutto lui, dicendo:
"E' stato un vero piacere per me ritrovare un vecchio amico". Intanto, dalla sala adiacente, proveniva una musica con ritmi che spronavano a ballare.
Fu quasi giocoforza per lui esclamare:
"Perché non porti tua moglie a ballare? Vengo anch'io e sarà un piacere vedervi divertire".
Al che, risposi: "Perché no?" Ci recammo in quella sala e ci mettemmo seduti su un divanetto da tre posti, con lei dalla mia parte. Aspettai che fosse eseguito un ritmo lento e poi, adducendo di aver uno strano dolore alla caviglia, esortai lui a ballare con mia moglie. Al che Sergio, rivolto a lei: "Posso permettermi di invitarti?"
"Certo". Ero contento che già si fosse passati ad usare un fraseggio molto più intimo, dandosi del tu. Lei, con un sorrisino sulle labbra, si alzò e si avviarono in pista mano nella mano; la musica sembrava non finire mai e lui, che sapeva il fatto suo, accostò mia moglie contro il proprio corpo, senza forzare, muovendosi in modo tale da far sì che potesse strofinarle addosso il suo gonfiore. La teneva stretta di proposito, quasi ad invitarla a sentire e gustare la consistenza della sua verga; ogni tanto, addirittura. la stringeva ancor più dai fianchi, facendosi premere sul petto il suo seno rigoglioso, ma sempre usando tatto e cortesia, senza forzare.
Ad un certo punto, le avvicinò le labbra ad un orecchio e le alitò cose che, in un secondo tempo, mi furono riferite da lei:
- mi diceva che ero una gran bella signora, fatta apposta per far perdere la testa a parecchi maschi e, chissà quanti di essi, avrebbero fatto più di un pensierino su di lei; ripeteva che tu eri stato molto fortunato a conoscermi, aggiungendo che, se mi avesse incontrato per primo, sicuramente mi avrebbe fatto una corte spietata; quelle parole mi facevano arrossire, ma erano di una galanteria tale, da farmene compiacere al massimo -.
Il ballo finì, ma ne fecero altri due, senza che lui smettesse nell'adularla, anzi, tenendola sempre più stretta a sé; al terzo ballo, molto lento, stavano quasi fermi in pista: lui la guardava con intensità negli occhi e vedevo lei che, ogni tanto, sorrideva; non erano proprio appiccicati, ma sicuramente lui, in più occasioni, doveva averle fatto sentire, anche solo sfiorandola, la consistenza del suo cazzo e, tra me e me, pensai che tutto stava procedendo per il meglio. Infine lui la riportò da me, tenendola per mano; bevemmo ancora un po' e poi ci salutammo, ripromettendoci di rivederci facendo leva sul fatto che, in quel periodo, svolgeva il suo lavoro nella nostra regione.
Mentre tornavamo a casa, le chiesi se le fosse piaciuta la serata, al che lei rispose, con uno smagliante sorriso:
"Certo e, devo anche dire che è stata alquanto movimentata".
Allora la incalzai: "Ho notato come ti guardava; Sergio ti stava mangiando con gli occhi e poi ho visto come ti stringeva, mentre ballavate e scommetto anche che te lo ha fatto sentire alla grande".
Cui lei: "Senti, che sia un bellissimo uomo, non lo nego, così come, più volte, ho percepito che tra le gambe doveva avere un bel serpentello, questo è fuor di dubbio. Mentre ballavamo, mi son resa conto che stavo arrossendo come una sbarbina: mi faceva vibrare al punto da sembrare volesse sbranarmi, per poi, ritrarsi".
Ma io non mollavo: volevo sapere:
"Niente di più facile che potesse effettivamente avere un serpente come quelli che ti ho fatto vedere nei porno".
Lei mi guardò ed aggiunse:
"Con questo che vorresti dire? Ti piacerebbe vedermi scopare con lui?"
Ed io: "Mai dire mai... perché rinunciarvi 'a priori'? Anzi, confermo che mi farebbe piacere guardarvi mentre chiavate come se non ci fosse un domani; in fondo, io e lui ci conosciamo da una vita ed è da considerare che è preferibile che la nostra fantasia si realizzi con un amico, piuttosto che con uno sconosciuto".
Lei, per tutta risposta, mi butta un "Ma va là!" Poi, seria, disse:
"I porno sono tali perché rivolti ad un fine ben preciso; io, invece, sono sposata, tu sei mio marito, e lui? Dovrebbe scoparmi? Certo che è un bell' uomo, ma io dovrei far la troia? Non trovi che sarebbe quanto mai sconveniente?"
Io pronto: "No, se appartieni a quella categoria di donne cui piace il cazzo e se lo prende quando ne ha piacere, senza ipocrisie. Ho visto come guardavi i porno ed ho valutato quanto ti sarebbe piaciuto che quei grossi cazzi ti avessero potuto sbattere; ora dimmi che non è vero, dai!" E lei: "Una cosa è pensarlo ed altra è farlo".
"Eh, no, mia cara: se lo pensi, è perché desideri farlo".
Silenzio. Arrivammo a casa. Quella sera, prima di addormentarci, facemmo sesso ed io, mentre la scopavo:
"Dai, pensa se adesso, al posto mio, ci fosse Sergio: scommetto che il suo cazzo è molto più grosso e lungo del mio!"
Lei se ne veniva urlando in maniera oscena: "..hhmmm, vengoooooo, Giorgio, vengoooo, sbattimi più forte ...come ,,,,,"
Appena le uscì la parola "come", presi a sbatterla più forte:
"Intendevi dire come quei cazzi che vedi insieme a me nei porno? Allora, comincia con quello di Sergio, che immagino lo avrà come quelli che ti intrigano tanto".
Mi si muoveva addosso come un'assatanata, venendo incontro al mio cazzo come non mai. Dopo un po', venni anch'io e la riempii di tanto sperma; poi ci abbracciammo ed addormentammo soddisfatti.


(fine prima parte)

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