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Quella gran troia di Ahmed! (Giò) (5)


di crigio
12.03.2019    |    6.368    |    6 8.7
"Poi si china verso di me e rotea la lingua..."
"Ti sei divertito?", mi chiede Enrico.
"Oh, sì! Mi sono bagnato tantissimo! Non so perché, ma stavolta grondavo umori come mai prima!".
"La smetti! Sto soffrendo come un cane! Sono l'unico qui che non ha potuto sfogarsi e guardare quella gran troia di Ahmed non mi aiuta di certo!", protesta il mio boy.
"Scusa, amore. Quando torniamo a casa mi faccio perdonare!", gli sussurro strusciandomi contro il suo corpo.
"Cazzo! Sai proprio di buono!", risponde lui, inspirando profondamente sulla mia spalla. Il suo pacco si gonfia e preme contro la mia coscia e lui mi spinge di lato.
"UUUUAAAAAARGH!". Un rantolo da cavernicolo giunge dal centro della sala: l'ennesimo stallone ha sborrato nelle viscere del turco, ma a differenza degli altri ci ha voluto proprio fare partecipi della cosa. Il troione si volta indietro e gli sorride leccandosi le labbra, come se stesse gustando il sapore di tutto quel nettare. "Ripuliscimi!", gli ordina, poi, il maschione, alzandosi in piedi e piazzandosi davanti alla sua faccia. Il turco spalanca la bocca e inghiotte la nerchia, cominciando a succhiarla come se non ci fosse un domani. Lo stallone si irrigidisce e butta il capo indietro, lasciandosi lavorare l'asta. D'un tratto le sue gambe tremano e urla di nuovo. Il gozzo di Ahmed sale e scende, mentre ingoia un'altra scarica di seme dell'energumeno a pochi secondi dalla precedente. Nel frattempo, un altro stallone incula il mio amico, che, mentre si lecca le labbra per raccogliere il latte che è fuoriuscito dalla bocca, si gira e ammicca come una puttana navigata. Estrae la lingua e la fa saettare in aria, chiamando a sé il tipo, il quale si china e inizia a limonare col troione.
A parte due ragazzi appoggiati alla parete, quello sembra essere l'ultimo uomo rimasto a doversi svuotare. Il tipo su cui Ahmed è impalato sta finalmente per venire anche lui e poi direi che sarà finita. Un gemito ci annuncia l'orgasmo del maschione e poi, sia quello sotto che quello dietro, si sfilano e lasciano il turco in ginocchio in preda a brividi di godimento.
Quindi, anche la troia si alza in piedi e si avvicina a noi. "Bene, ragazzi! Direi che non ce la faccio più!", ci comunica.
"Veramente ce ne sarebbero altri due da soddisfare", dice Enrico accennando ai tipi accostati alla parete.
"Oddio, no!", si lamenta il turco. "Non ne posso davvero più! Non è che potreste occuparvene voi?", chiede a me, Pino, Enzo e Seby.
"Se proprio insisti!", risponde Enzo, che con un ampio gesto invita i due ragazzi nella cameretta.
"E' tutto a posto?", si accerta Faruk dal fratello.
"Sì... sì, tranquillo. E' solo che sono proprio stanco! E' stato bellissimo, ma adesso basta!", risponde l'altro, e si volta per andare a darsi una ripulita. Noi entriamo tutti nella stanzetta, seguendo Enzo e i due stalloni rimasti. Si somigliano: sono alti, magri e pallidi. Non sembrano italiani, ma nordici e tra le gambe possiedono sue arnesi che, anche solo barzotti, si rivelano niente male. Enzo fa per inginocchiarsi ai loro piedi e iniziare ad occuparsene, ma spunta improvvisamente sulla porta Ahmed.
"Scusate. Ho pensato che non era il caso di sprecare tutto il nettare che ho in corpo andandolo a cagare nel water. Magari quelle quattro troiette potrebbero averne voglia, mi sono detto. Mi sbagliavo?", ci chiede furbescamente.
Pino spalanca gli occhi e si lecca le labbra, gustandone già il sapore, mentre Seby vibra tutto dal desiderio. Allora il turco si piega in avanti e si sfila il tanga; quindi, si volta verso il muro e ci appoggia le mani in alto. Si china un po' in avanti e divarica le gambe. Subito Pino si infila in mezzo, reclina il capo e spalanca la bocca tirando fuori la lingua. La allunga per titillare la rosellina di Ahmed e questa si rilassa e si apre lentamente.
Il turco sospira e un primo flusso fuoriesce dalla sue viscere, finendo dritto nella gola di Pino. "Ancora... ancora...", chiede la troietta, riprendendo a solleticare la mucosa del turco, ma viene spinta di lato da Seby che lo sostituisce assumendo la stessa posa famelica. Il corpo del maschione vibra tutto e un attimo dopo sputa altro nettare. Seby, infoiato da quell'aroma potente, gli afferra le chiappe tra le mani e ci affonda la faccia in mezzo, infilando la lingua nello sfintere di Ahmed.
Il turco si piega ancora in avanti protendendo maggiormente il culo ed esclama: "Oh, porca vaccaaaaaaaaaaaaa!". In quella posizione comincia a svuotarsi e vomita praticamente tutto il suo carico di sperma tra le fauci del biondino, che ingoia a profusione.
"Fratello, ma sei un egoista!", lo riprende Enzo. "Lasciane un po' anche a noi!", e lo spinge via, prendendo me per un braccio e facendomi inginocchiare accanto a lui tra le gambe di Ahmed. Ci passa una mano in mezzo e va a massaggiare il ventre del turco per farlo rilassare e fargli sputare altro seme. Io intanto con un dito massaggio la rosellina e speriamo che sia rimasto qualcosa. Dopo pochi secondi il buco si spalanca e viene fuori una cascata biancastra, accompagnata dal rantolo disperato di Ahmed. Io e il mio amico ci limoniamo la sborra a vicenda, accogliendola tra le nostre fauci mentre le nostre lingue si intrecciano.
Con la coda dell'occhio vedo Enrico che respira con l'affanno e gli altri due stalloni coi cazzi ormai ben in tiro. Devo dire che non mi sbagliavo: sono proprio due begli esemplari di nerchie. Una lunga e curva all'insù, con una cappella bella grossa. L'altra torta verso destra, grossa alla base e al centro, ma che si restringe via via che si va verso la punta.
"E tiralo fuori, no!". richiamo il mio boy, che ha ancora l'uccello strozzato nella culotte. Non appena solleva le mutande, quello salta per aria e schizza fuori prepotente.
"MMMMMMM!", mugola Seby, che gli si avvicina con passo felpato, gli fa scorrere un dito dal petto giù verso il ventre e poi si inginocchia, iniziando ad occuparsi del gigantone. Ovviamente con noi sono rimasti anche Tony e Paolo, i quali non si dispiacciono affatto della situazione. Anzi vedendo il biondino farsi sotto col mio boy, sghignazzano e assistono curiosi.
Nel frattempo Ahmed si è svuotato completamente e rimane faccia al muro, respirando affannosamente. Improvvisamente si volta e annuncia: "Mi è tornata voglia!", e lancia uno sguardo affamato verso i due stalloni rimasti a bocca asciutta. Quello con la cappella grossa si avvicina al suo culo, si sputa sull'uccello e poi si intrufola tra le sue chiappe. Trova il buco col dito e poi lo sostituisce col suo arnese. Spinge dal basso verso l'alto e Ahmed sussulta e sospira, mentre l'asta risale nelle sue viscere. "Oh... che gran bel cazzo!", sbotta, complimentandosi con lo stallone. Gli cinge il collo con un braccio e si gira a cercarne la bocca. Il tipo si china su di lui e limonano mentre la nerchia pistona nello sfintere. Quasi senza accorgersene, Ahmed solleva una gamba, così aprendosi di più e offrendosi maggiormente all'energumeno. Adesso anche noi riusciamo a vedere l'asta scivolare dentro e fuori, mentre luccica di saliva e umori.
Un gemito richiama la mia attenzione alla mia sinistra: Pino si sta occupando dell'altro tipo, mungendogli la minchia con entrambe le mani e con le labbra. Quando si stufa di pompare, lo fa sdraiare sul divano e gli sale sopra. Si sputa su una mano, si spalma la saliva tra le chiappette e poi, impugnato l'obelisco, se lo infila in corpo, impalandosi senza difficoltà. Quindi, comincia a rimbalzare sul ventre dello stallone, con enorme gioia dello stesso che se la ride di gran gusto nel vedere quella troietta che se lo fotte senza che lui debba fare niente. Anzi, incrocia le mani dietro la nuca e si gode lo spettacolo. La curvatura di quell'uccello deve stimolare degli anfratti che ci erano sconosciuti prima, perché Pino gode in un modo diverso e a volte lancia un urletto e spalanca bocca e occhi, lasciandosi sfuggire un sorrisetto compiaciuto. Con una mano si accarezza e stimola così anche la parte esterna della mucosa anale.
Intanto, io ed Enzo ci dedichiamo a Faruk, sempre più nervoso nel vedere che al fratello è tornata la voglia di farsi scopare in culo. "Dai, rilassati, amico! Ci pensiamo noi a te!", gli sussurra Enzo, e lui, in tutta risposta, con una forte pressione sul capo, lo fa inginocchiare a terra e gli sbatte in faccia i suoi trenta centimetri di carne. Il biondino allora si ingozza con quello che riesce e rigurguta ogni volta che l'obelisco lo strozza.
"Voglio il tuo culo!", mi sibila ad un'orecchio il turco, mentre con una mano mi massaggia una chiappa e un dito raggiunge e titilla la mia rosellina. "Sei l'unico che riesce a prendermi tutto senza fare storie e io voglio godere completamente!". Queste parole mi inorgogliscono e inarco la schiena offrendogli le mie intimità. "Sì, lo sento che mi vuoi! Quanto sei troia!", aggiunge lui al mio orecchio, e poi mi fa un lingua-in-gola da paura, mentre una sua falange risale lungo il mio sfintere.
Con un gesto repentino, spinge via Enzo, mi fa voltare e mi sbatte contro il muro proprio accanto ad Ahmed. Con un piede mi fa divaricare le gambe e, dopo essersi lubrificato bene l'uccello, me lo sbatte in corpo senza preavviso. Per un attimo mi manca il respiro, ma mi rilasso subito.
"Lo dicevo io!", mormora soddisfatto. Quindi, mi afferra per le spalle, si assesta bene sulle gambe comincia a scoparmi di buona lena.
"Il mio fratellone è sempre un vero stallone, no?", mi chiede Ahmed osservandomi godere con in culo il nerchione di suo fratello minore. Poi si china verso di me e rotea la lingua. Io faccio lo stesso e cominciamo ad intrecciarle finché le nostre labbra non si incontrano. Con la coda dell'occhio mi accorgo che il tipo che sta fottendo lui mi fissa il culo. D'un tratto, strattona indietro strappando un grido ad Ahmed; dà un colpetto sulla spalla a Faruk intendendo dirgli di scambiarsi di posto. Il turco si blocca: smette di scoparmi ed esita. Mi volto indietro: fa di no col capo. E' terrorizzato all'idea di dover scopare suo fratello, ma l'altro stallone insiste: vuole il mio culo. Allora Faruk si sfila da me e gli cede il posto, ma non prende il suo.
Intanto Ahmed si controce tutto in preda al piacere che gli ha regalato il nordico e Faruk non riesce a distogliere lo sguardo da quella visione eccitante. Come ipnotizzato avanza verso il fratello: si afferra la mazza e gliela infila tra le chiappe. Con sua enorme sorpresa, gli scivola in corpo come ha fatto con me, senza alcuna resistenza. Contemporaneamente, anche il mio stallone mi penetra e sospira di soddisfazione.
"Tu caldo! Caldo e... bag-nato...", mi dice, pronunciando una "g" gutturale.
"Sì! Io godo col cazzo in culo!", gli rispondo, sperando che mi capisca. A quanto pare ha capito, perché mi afferra per i fianchi e mi sbatte come una vacca, facendo risuonare il suo ventre contro le mie chiappone burrose.
"Oh, fratello! Finalmente ti sei deciso!", dice Ahmed a Faruk, mentre quell'esemplare unico di verga percorre il suo budello. "E' così bello sentirti dentro... AH!... Il tuo cazzo non finisce mai... Mi sta arrivando in gola... MMMMM!".
"Ma... sei senza fondo!", sbotta Faruk, stupendosi della profondità dello sfintere del fratello. "Non ti faccio male, vero?", gli chiede preoccupato.
"Ma quale male! Dai, scopami!", lo esorta l'altro, e allora lo stallone prende coraggio e inizia a fotterlo con più veemenza.
D'improvviso, un sospiro profondo riempie la stanza. Mi volto: Seby è chino sulla poltrona e sta accogliendo dentro di sé la minchia dura di Enrico. La troia è in estasi e il mio boy sta finalmente sfogando i suoi bollenti spiriti. Enzo, rimasto disoccupato, monta sulla poltrona e sbatte le sue chiappette in faccia al fratellino, mentre, chino in avanti, limona col gigantone tutto intento a lavorarsi lo sfintere voglioso della puttanella. Pino, dal canto suo, non è mai stanco di cavalcare l'altro nordico, che continua a ridersela e a rilassarsi come se prendesse il sole in riviera.
"Hai culo stupendo!", mi fa il mio stallone, che arrotondando le vocali, rivela un'origine più russa che scandinava.
"E tu hai un cazzo divino, tesoro!", rispondo con fare da troia. Gli prendo una mano e gliela conduco alla rosellina. Lui fa un'espressione sorpresa nell'accorgersi che è fradicia e comincia a strofinarla. Allora si sfila e mi fa sdraiare sul pavimento. Si inginocchia e mi penetra, dopo avermi sollevato le gambe. Vuole guardarmi mentre mi scopa e vedere come mi bagno grazie al suo cazzo. Infatti, dal suo volto non sparisce mai quell'espressione meravigliata ed estasiata, mentre il suo uccello entra ed esce da me e i suoi pollici mi accarezzano la mucosa stimolando così la produzione di umori. Poi mi titilla un clitoride immaginario, ma non sa che per me tanto immaginario non è. Quel massaggio alimenta il mio godimento e i miei muscoli spingono in fuori, facendomi estroflettere tutta la rosellina che, nonostante sia violata, si spampana ingurgitando la verga.
Lo stallone bofonchia nella sua lingua e poi mi fissa con occhi sgranati. Estrae il cazzo e si tuffa tra le mie chiappe, leccando e succhiando il mio buco spalancato e inzuppato. Si pasce alla mia fonte regalandomi un nuovo piacere. Mi succhia la parte alta della rosellina ed io sospiro sonoramente, mordendomi il labbro inferiore. Lui si accorge che la cosa mi piace particolarmente e ripete l'operazione. Stavolta io sollevo il busto perché il piacere e forte: lo fisso aggrottando la fronte e i miei muscoli interni si rilassano ancora e mi sgravo. Lui mi beve tutto e geme di gusto. Quindi, si rialza e mi penetra nuovamente. Si china su di me e mi bacia con passione.
"Sei bello! Sei molto bello quando godi!", mi sussurra.
"E tu sei così appassionato!". Mi sta facendo l'amore, non mi sta fottendo, e la cosa mi fa godere ancora di più. La mia fregna inizia a pulsare e gli munge l'attrezzo. Lui sorride sorpreso ed esorbita le pupille in segno di piacere.
"Cazzo, godo, cazzooooooooo!!!", urla, d'un tratto, Faruk.
"Oh, sì, fratello! Sborrami dentro, dai!", lo sollecita Ahmed, che di colpo cambia espressione e mi guarda dall'alto in basso. Probabilmente, la minchia del fratellino, nello sputare sborra si ingrossa maggiormente e fa pressione contro le pareti dello sfintere, sollecitandole all'inverosimile. Per non rovinare a terra, Ahmed è costretto ad aggrapparsi al collo di Faruk, visto che le gambe iniziano a tremargli come mai prima. Neanche con tutti gli stallloni che ha preso di là in sala, neanche durante la doppia penetrazione ha provato un tale godimento, e ora le sue membra vengono fiaccate da questi spasmi che gli esplodono in corpo e non si regge più in piedi.
"Oh, come godo! Vai viaaaaaaaaaa!!!", urla il troione e spinge lontano il fratello, incollandosi alla parete e strusciandosi per smorzare l'eccessivo godimento. Cade in ginocchio, rantola e singhiozza. Un rivolo di bava gli cola da un lato della bocca e sul pavimento si forma una chiazza bagnata. Faruk, ormai in preda alla libidine, strattona il fratello per i capelli e gli affonda in gola il suo enorme uccello ancora in tiro.
"Puliscilo, troia!", lo insulta e gli fotte le fauci facendolo tossire e rigurgitare. Poi lo spinge a terra ed esce dalla stanza quasi infuriato.
Abbracciato al mio stallone, riesco a vedere quello che anche gli altri miei amici stanno facendo. Pino ha portato l'altro nordico (o russo anche lui?) all'orgasmo strizzandogli la minchia con i suoi muscoli interni quando anche lui ha raggiunto il piacere estremo, mentre Seby gode, come suo solito, in silenzio avvinghiandosi ad Enrico come se volesse divorarlo. Il mio boy, dal canto suo, atteso l'esaurirsi del godimento del biondino, si solleva in piedi sul divano e si scarica i lombi nella gola di Enzo, che accoglie tanto bendidio con estremo gusto.
"Vengo, amore! Vengo! Tuo culo mi fa venire!", mi annuncia intanto il mio stallone, e sento diversi schizzi potenti colpire ripetutamente la mia prostata.
Il russo rimane abbracciato a me per un po' e poi, sollevandosi, mi fa: "Spasiba!".
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