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Gay & Bisex

Provini (3)


di crigio
07.02.2015    |    8.074    |    2 9.4
"L’asta diventa lucida in men che non si dica e poi il negrone la punta al buchetto di Pietro, il quale, al solo sfiorare della mucosa, spinge istintivamente..."
Mentre esco dall’altro ingresso, Andrea mi compare davanti e mi blocca. “Non ti va di vedere il seguito? È interessante, sai?”.
Lo stronzo sa di stuzzicare la mia curiosità dicendo così. Io tentenno qualche secondo e poi rispondo: “Vado a rivestirmi”. Cerco un bagno, mi ripulisco un po’ e poi torno verso la stanza sul retro. Anche stavolta rimango sull’uscio, quello che dà sul salone principale, e sbirciando dentro mi accorgo che qualcun altro si è aggiunto agli attori di prima. Si tratta di Felix e Mario, i due tipi che nel film interpretavano la parte degli operai del soccorso stradale. Si stanno spogliando e intanto il regista si avvicina alla troietta pallida e le dice: “Pietro, sei stato molto bravo, davvero! Adesso, però, vogliamo vedere come te la cavi a gestire due cazzi, ok?”.
“Ok”, risponde il ragazzino, sicuro di sé.
“Bene!”, ribatte il regista. Quindi, rivolto ai due nuovi negroni, dispone che si mettano in ginocchio sul divano ai lati di Pietro, il quale li spompinerà alternatamente. La troietta annuisce e si accomoda sulla seduta in attesa dei due biberon. I due stalloni montano sul divano e porgono i loro affari mosci alla troietta, che li impugna e comincia a masturbarli. Il regista dà il via alle riprese e il cameraman inizia a muoversi intorno ai tre protagonisti.
Il cazzo di Mario è il primo a reagire: Pietro se ne accorge e, allungando il collo, lo ingurgita tutto. La sua testa si muove lentamente avanti e indietro e le sue labbra protese stringono l’asta. Le guance incavate indicano che ha iniziato la suzione: Mario inspira a fondo e si gode il pompino tenendo le mani lungo i fianchi. Dall’altro lato, invece, il palmo della troietta stringe l’arnese di Felix, il quale si allunga via via fino ad indurirsi completamente, forse anche a causa dell’eccitazione provocata dalla fellatio. Mario guarda in su e cerca il suo compare: gli sorride e quell’altro ricambia.
Pietro abbandona con uno schiocco la verga che stava succhiando e si gira per ingoiare l’altra. Si stupisce di vederla già così in tiro, ma al tempo stesso è contento di aver ottenuto quel risultato soltanto con la mano. Spalanca la bocca e se la fa sparire tra le fauci. Felix sussulta e poi si rilassa, mentre la puttanella ci dà dentro. Dall’altra parte, Mario spinge Pietro verso lo schienale: quindi, gli afferra una gamba e la solleva, invitando Felix a fare lo stesso con l’altra. Adesso, l’imberbe è sdraiato a cosce aperte e la sua rosellina si schiude e si mostra tutta lorda della sborra di Rico. Mario si sputa su una mano e velocemente raggiunge il buchetto della troia. Spalma la saliva con un lento movimento circolare e poi, trovata la fessura, ci infila dentro due dita.
Pietro, con la bocca piena della minchia di Felix, mugola di piacere, e Mario inizia a rimestargli lo sfintere rigirando le falangi in lungo e in largo. Col polpastrello del pollice gli titilla la parte superiore del buchetto e quello si contorce tutto ed emette alcuni strilletti acuti.
“Senti quanto gode!”, fa Mario al suo compare.
“Già… Uff!”, risponde questo, ansimando a sua volta per la pompa potente che Pietro gli sta praticando. “E mi sta anche staccando il cazzo… mmmmmmmm!!!”, sottolinea, infatti, un attimo dopo.
“E poi è fradicio, non solo di sperma, ma anche di qualcos’altro! Che troia!”, lo insulta Mario.
“Fammi sentire!”, aggiunge Felix, e fa scorrere la mano giù per la coscia della puttanella, mentre Mario le sorregge entrambe le gambe. Senza dargli il tempo di richiudersi, il buco di Pietro viene subito penetrato da due dita dell’altro stallone, che, con un’espressione di sgomento, si rende conto di quanto il suo compare avesse ragione. “Merda! È fradicio!”, commenta, mentre le sue falangi spariscono nel budello del ragazzino.
“Che ti dicevo!”.
“Voglio scoparlo!”, si affretta a dire Felix, e in un baleno sottrae il cazzo dalla bocca a Pietro, balza giù dal divano e si posiziona tra le sue cosce. Mario, invece, si siede sullo schienale e, spingendo in giù la verga, la offre alla troietta che, reclinando il capo, la ingoia senza esitazione. Felix sbrodola della saliva sull’asta e se la lubrifica ben bene. Poi, appoggia la cappella al buco e spinge senza alcun riguardo. L’anellino di Pietro cede con facilità: la schiena del ragazzino si inarca sollevandosi dalla seduta, mentre la sua testa si solleva per permettergli di inghiottire tutta l’asta di Mario. Anzi, per agevolare la pompa, si aggrappa alle chiappe dello stallone e sale e scende col busto, succhiando con voluttà.
Il cameraman, intanto, si fa sotto e inquadra più da vicino la minchia del negrone che affonda sempre più nelle viscere della troietta, fino a sparirvi completamente. Un sospiro di soddisfazione di Felix decreta la fine della corsa della sua asta. Rimane fermo qualche secondo a godersi il calore degli intestini di Pietro e poi si ritrae lentamente per metà. Tenendosi per le caviglie del ragazzino, comincia a fotterlo, dapprima con cautela, poi, resosi conto che per quello sfintere potrebbe passarci anche un treno, con più veemenza.
Ogni volta che la mazza gli colpisce la prostata, Pietro ha un singulto, schiude la bocca e della saliva gli viene giù per la guancia. Poi, serra nuovamente le labbra e riprende a ciucciare il cazzo di Mario. D’un tratto, però, lo sputa ed esorta lo stallone a montarlo ancora più forte: “Dai! Di più! Di più! Per favore…!”, implora il ragazzino, aggrottando la fronte, come se fosse sul punto di godere. Invece, il suo capo si reclina e la sua bocca si apre in cerca dell’affare di Mario. Lo trova e lo ingurgita. Felix esaudisce la richiesta della troietta: si sistema meglio sulle gambe ed inizia ad assestargli colpi su colpi.
Le unghie di Pietro si piantano nelle natiche di Mario, mentre il suo corpicino si scuote tutto. Lo stallone, però, non ha intenzione di fare godere subito la puttanella: strattonando indietro, sfila il cazzo dallo sfintere. Il buco resta dilatato a dismisura per qualche secondo e un brivido potente sconvolge Pietro. I due negroni rigirano il ragazzino, che, con una manovra esperta, si ritrova a testa penzoloni giù dal divano, con le ginocchia al petto e il culo per aria a disposizione di Mario, il quale si sputa sulla minchia e poi infilza Pietro. Dall’altra parte, Felix, piegando le ginocchia, cerca la bocca dell’imberbe e gliela riempie con la sua possente virilità. Il ragazzino ricomincia a succhiare, mentre il suo sfintere viene pompato a dovere da Mario. Dal buco cola giù per le cosce lo sperma di Rico misto ad umori. Ogni tanto il bacino di Pietro viene scosso da spasmi e lui si irrigidisce tutto, ma ancora non gode pienamente: i due stalloni sono bravi a tenerlo sulla corda e mi chiedo perché.
La risposta arriva subito: un vento fresco alla mia destra mi suggerisce che qualcuno mi ha superato. Volto lo sguardo e mi accorgo che nella saletta è entrato un altro negrone. Lo vedo solo di spalle mentre avanza verso i tre protagonisti della scena. È già nudo e si dirige sicuro verso il divano. Ci gira intorno e allora riconosco il nuovo arrivato.
Si tratta di Olly: il suo corpo è molto più definito di quanto ricordassi. Lo schienale del sofà mi impedisce di vedere il suo cazzo, ma il resto è di certo interessante. Con un movimento veloce, Mario si sfila dal culo di Pietro, che mugola per il gesto improvviso senza però smettere di spompinare Felix. Olly scavalca il divano e si mette nella stessa posizione del suo compare. Adesso nulla di lui mi è più sconosciuto: una verga di proporzioni esagerate gli pende tra due cosce ben disegnate. Non è dura ma credo che non sia necessario per regalare a chicchessia il più devastante orgasmo che abbia mai provato. Se penso che quello stallone vuole penetrare col suo enorme affare quella troietta di Pietro, inorridisco. Credo proprio che non sia possibile, anche se ho imparato a non dare niente per scontato.
La puttanella non sa che cosa sta per succedere. Non si è accorto dell’ingresso di Olly nella saletta, perché il corpo di Felix, posto davanti a lui, glielo ha impedito. E la testa reclinata verso il basso non gli permette di vedere che cosa sta facendo l’energumeno sopra di lui.
Olly si sputa su entrambe le mani e con tutti e due i palmi si massaggia il bastone per lubrificarlo meglio che può. L’asta diventa lucida in men che non si dica e poi il negrone la punta al buchetto di Pietro, il quale, al solo sfiorare della mucosa, spinge istintivamente in fuori per dilatarsi. A differenza del cazzo di Rico, quello di Olly ha la cappella più grossa della mazza, quindi già dall’inizio deve faticare maggiormente per entrare in culo. Lo stallone la indirizza e la spinge anche con il pollice e quella dapprima sguscia via, poi sembra sparire nello sfintere. In realtà, Pietro si agita, forse perché ha capito che qualcosa è cambiato, così il glande viene nuovamente sputato fuori. Olly, però, non si dà certo per vinto e, premendo di nuovo col pollice, costringe l’anellino della puttanella ad ingoiare la sua grossa albicocca.
Pietro si dimena ancora, ma stavolta il glande gli rimane dentro. Il cameraman non si perde nulla di tutto questo armeggiare, così come non si lascia scappare gli istanti successivi durante i quali Olly, sollevandosi un po’, spinge con tutto il peso del suo bacino per violare il budello, per lui stretto, della piccola vacca. Non appena la verga inizia a scivolargli in corpo, Pietro si aggrappa forte alle chiappe di Felix ed emette delle urla soffocate dalla gola. Prova a stringere le cosce, ma Olly gliele tiene ben aperte.
Riesce, tuttavia, a liberarsi le fauci della minchia di Felix e sbraita: “Ma che cazz…!”. Alza la testa e si guarda tra le natiche. “Oh, porca puttana!”, sbotta, non appena vede l’enorme e lungo palo nero di Olly conficcato nel suo solco. Abbassa di nuovo il capo e cerca il regista con lo sguardo. “Ma chi è questo qua?”, chiede, ma nessuno gli risponde. “No! Nooooooooooooooooo!!!”, grida, mentre l’asta dello stallone prosegue la sua corsa.
“Sta’ zitta, troia!”, lo riprende Felix, affogandolo col suo attrezzo. Con le mani poi si affretta ad afferrare le tettine di Pietro e a stringerle con forza. Il gesto ha l’effetto voluto: il culo del ragazzino si allenta ancora e un altro pezzo del cazzo di Olly precipita nelle sue viscere. Pietro reagisce con un rantolo: sbava e si imbratta tutta la faccia, mentre Felix continua a stantuffargli la gola. Da dietro il corpo di Olly spunta Mario, che si china sul culetto di Pietro e sputa sul buco per lubrificarlo. Con le dita sparge la saliva e sembra che Olly entri in lui un altro po’. La troietta dà un pugno allo stomaco dello stallone, ma questo sembra non risentirne e, anzi, gli sbatte via il braccio riprendendo a penetrarlo.
Manca poco: solo due o tre centimetri e poi Olly sarà tutto dentro Pietro. Mario dona altra saliva alla causa. L’energumeno spinge verso il basso digrignando i denti. Pietro si dimena per cercare di sottrarsi a tanto strazio. Infine, la peluria dell’inguine di Olly si insinua nel solco della puttanella, che vomita il cazzo di Felix e lancia un urlo spaventoso.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”, grida come un ossesso. Felix continua a torturargli i capezzoli e questo sembra dargli un po’ di sollievo, ma il suo viso è contratto in un’espressione di dolore. Poi, Mario si piega sul buchetto martoriato e lo lecca delicatamente. Anche questo sembra confortare il ragazzino che, lentamente, si rilassa e si abbandona nuovamente sul divano. La testa sbatte a destra e a sinistra con sempre minore frequenza, come fosse in trance. Con i suoi due pollici Olly tiene le chiappette distanziate per fare abituare il culo della troietta alle dimensioni del suo cazzone. Poi, con le mani sgrulla un po’ le natiche pallide per farle decontrarre e via via Pietro torna in sé.
“Che stronzi!”, sibila. “Merda, quant’è grosso…!”, aggiunge con un filo di voce. Tutti nella saletta sorridono, contenti che alla fine sia andata bene. Anche se, in realtà, non è la fine.
Il regista, infatti, dà un segnale ad Olly: vuole che scopi Pietro. Allora, il cameraman prende posizione, e così anche Felix e Mario, che si sistemano in modo tale che, se Pietro avesse voglia di scappare, riescano a trattenerlo. L'energumeno si solleva di nuovo e appoggia tutto il suo peso sulle cosce della troietta. Questa si avvede che sta succedendo qualcosa e il panico riempie i suoi occhi.
“Che fate?”, chiede, ma anche stavolta non gli risponde nessuno. Olly tira indietro un po’ il bacino e la sua mazza viene lentamente fuori. Poi si ferma e d’un tratto la fa sparire nello sfintere della puttanella.
Pietro smette di respirare e i suoi occhi si sgranano. Va in apnea, ma nessuno interrompe la scena. Olly ripete lo stesso movimento di prima: tira indietro il culo e poi sbatte forte il ventre contro le chiappette del ragazzino, il quale stavolta si riscuote ed emette un urlo straziante. Affonda le mani nei cuscini del divano e implora pietà. Queste sue preghiere non fanno altro che eccitare maggiormente lo stallone (e non solo), il quale comincia a pomparlo con violenza. Il petto di Pietro esce in fuori. Man mano che riceve i colpi nelle viscere, il suo corpo si irrigidisce sempre più.
Non urla più, ma ansima e il suo respiro pesante si diffonde nella saletta. Sono tutti col fiato sospeso in attesa che il piacere di Pietro esploda completamente. I colpi di Olly ne scuotono il corpicino come fosse un tappetto sbattuto. Adesso, infatti, il ragazzino è sconvolto sia dall’irruenza dello stallone che dagli spasmi interni che gli straziano le membra. Il cazzo scorre ormai con molta facilità e a Pietro non ne viene altro che del godimento. Tanto che si porta una mano alla passerina e con le dita se la massaggia per amplificare la libidine.
“Questa è la prova che quando uno è puttana può prendere qualsiasi cosa su per il culo!”, mormora Andrea alle mie spalle. Devo ammettere, mio malgrado, che ha ragione, e questo vale anche per me.
D’improvviso arrivano le convulsioni: la mano di Pietro abbandona il solco. Prova a reggersi dal divano, ma gli spasmi sono più forti di lui. Felix e Mario hanno smesso di tenerlo da un po’ e hanno cominciato a masturbarsi.
“Cazz…!”, sbotta Olly. Con tutta probabilità, lo sfintere di Pietro si sta contraendo e gli sta mungendo la minchia. Cerca di resistere più che può per far sfogare tutto l’orgasmo anale della troietta. Quando non resiste più, tira fuori la verga e, menandosela, inizia a schizzare sul corpicino pallido di Pietro.
“Schizzare”, però, non è il verbo adatto, perché quell’affare sembra un vero e proprio idrante. Un fiotto lungo e abbondante si schianta contro il viso e il petto della puttanella, andando a creare un lago nell’incavo tra le sue tettine. Un altro schizzo supera addirittura il ragazzino e si infrange sul pavimento. Un terzo getto potente penetra direttamente le labbra di Pietro, quasi Olly avesse preso la mira. La troia si abbevera con voluttà e continua a tremare in preda alle convulsioni, riaccese dall’aroma sapido del seme dell’energumeno.
Come se non bastasse, anche Mario e Felix sono pronti a sborrare: il primo afferra Pietro per i capelli e gli pianta la mazza fino in gola, facendogli vomitare in parte lo sperma di Olly. Gli scarica il proprio fin nello stomaco e poi si allontana. Tuttavia, dall’altro lato Felix non perde tempo: strattona la povera troietta e fa la stessa cosa del suo compare.
L’orgasmo di Pietro sembra non avere fine e tutta quella sborra non lo aiuta di certo. Una volta abbandonato dai tre stalloni, ne raccoglie dalla bocca e va a penetrarsi il culo con tre dita imbrattate di quel prezioso nettare. Alterna le mani tra le fauci e lo sfintere, alimentando senza sosta il proprio godimento. Posizionato sopra la testa del ragazzino, il cameraman riprende con perizia tutto l’evolversi del suo piacere, a quanto pare non restandone indifferente: il suo pacco sembra bello gonfio e il contenuto delle sue mutande pulsa ad elevata frequenza. Non sono solo io ad accorgermene: Pietro, infatti, con le mani ancora lorde di sperma, agguanta la patta dell’operatore, gli sbottona i jeans e tira giù la lampo. Apre gli slip e il cazzo salta per aria. La troietta lo impugna e lo masturba come un indemoniato. Il cameraman si agita e dopo pochi secondi schizza sul mento del ragazzino, che, con la bocca spalancata, aspettava con ansia di ricevere dell’altro succo.
“E’ anche più puttana di te!”, commenta Andrea, ancora alle mie spalle.
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