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Gay & Bisex

La monta italo-franco-tedesca (3)


di crigio
11.08.2014    |    5.592    |    1 9.7
"“Vado a prenderlo!”, aggiunge Paolo, girandosi per inforcare la porta..."
La parete scorre sui binari e dai monitor noialtri riusciamo a distinguere la curiosità sia di Luc che di Knut, il primo stupefatto per qualcosa che non si aspettava, il secondo in attesa di vedere chi apparirà dall’altra parte. Robert, Kevin e Jean, invece, sono spariti dall’inquadratura: saranno andati in bagno a darsi una rinfrescata.
Luc si volta verso la nuova apertura: inizia ad incamminarsi a passo lento. Knut si solleva sui gomiti e aspetta impaziente l’ingresso di qualcuno. Quando il primo piede passa nell’altra stanza, il tedesco sorride comprendendo che si deve trattare del quarto stallone.
“Oh, porca puttana!”, esclama nel momento in cui intravede l’immensa virilità d’ebano dell’energumeno che penzola tra le sue cosce, e subito apre le gambe più che può dimostrando la propria disponibilità. Non appena Luc vede il troione si lecca le labbra turgide e gli si avvicina. Monta in ginocchio sul letto e si china sul suo solco per perlustrarlo. Lo annusa a fondo e si impadronisce così degli aromi sia dei suoi tre amici che di Knut. Poi, la sua lingua sbuca dalla bocca e percorre tutta la rosellina ormai completamente sbragata a causa della tripla scopata di prima.
“MMMMMMMMM!!! Sì, leccami, maschione!”, mormora Knut, reclinando la testa e abbandonandosi alle sensazioni che l’anilingus gli restituisce. Quando Luc arriva in cima alla fessura si sofferma a titillare la parte alta del buco. Questa carezza manda il tedesco in visibilio: i suoi occhi rientrano nelle orbite, le sue labbra si schiudono e un debole lamento accompagna la tortura di quel clitoride immaginario. All’improvviso, la lingua di Luc sparisce nello sfintere di Knut e la sua bocca si incolla all’anellino. Le guance dello stallone si incavano e Knut cade dai gomiti e si contorce sul letto, per quanto gli è possibile con le gambe ancora legate alla sponda. Luc si scosta un attimo e si asciuga il muso col dorso della mano, quindi si rituffa su quel piatto prelibato e ricomincia a grufolarci dentro allungando contemporaneamente le braccia sul petto del troione per strizzargli i capezzoli.
“Ma quant’è stronzo, questo!”, bofonchia Knut, il cui corpo vibra di eccitazione, finche non inizia a tremare quando lo stallone gli infila anche due dita in corpo. Il tedesco afferra il ferro della sponda del letto e lo stringe forte. “AAAAAAAAAAAAAARGH!!!”, urla. Allora, Luc estrae le dita e le succhia con avidità, mentre il troione ha qualche secondo per rilassarsi. Ma è solo qualche secondo, perché il negrone torna all’assalto, stavolta introducendo ben tre falangi attraverso l’anellino. Il suo polso comincia a roteare in entrambi i sensi e Knut si agita cercando di sottrarsi a quello strano dildo.
“IIIIIIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHHHHH!!!”. Uno strillo acuto richiama d’un tratto la nostra attenzione. Ci voltiamo verso l’altro monitor sul quale c’è l’immagine di Seby tutto contratto sul letto, con una mano tra le cosce serrate, che trema come una foglia.
“Ma che gli prende?”, chiede Pino.
“Deve essersi scatenato un altro orgasmo anale!”, risponde Paolo.
“Ma… come? Non c’è nessuno con lui!”, ribatte il biondino.
“Gli scherzi della mente…!”, commenta Enrico.
“Che vuoi dire?”, chiedo.
Paolo, allora, cerca di interpretare l’accaduto: “Il pensiero di quello che gli è capitato poco fa lo ha fatto eccitare di nuovo e a tal punto da portarlo ancora al piacere estremo, senza neanche toccarsi”.
“Cazzo!”, sbotta Pino.
“Vado a prenderlo!”, aggiunge Paolo, girandosi per inforcare la porta.
“Aspetta!”, lo trattiene Enzo, afferrandolo per un polso. “Guarda!”, e tutti ci concentriamo sul video. Tre ombre si allungano sul corpicino martoriato del nostro amico, finché le figure di Robert, Kevin e Jean compaiono nell’inquadratura. Ma da dove sono arrivati? Poco importa: adesso si prenderanno cura loro della troietta.
“Ma è stremato! Non posso lasciarlo nelle loro mani: me lo ammazzano!”, protesta Paolo.
“Non dire sciocchezze e goditi lo spettacolo! Dopo ci ringrazierà!”, dice Enzo, e ci rimettiamo tutti composti a guardare un po’ l’uno un po’ l’altro monitor.
Seby riapre gli occhi e vede i tre stalloni che gli vanno incontro. “Scopatemi, vi prego!”, li implora. È probabile che il suo orgasmo non sia esploso completamente e che abbia bisogno di un aiuto per liberarsi da tutta quella libido. E infatti, divarica le gambe e si offre a loro. L’unico che comprende l’italiano, però, è Robert, che è il primo a tuffarsi sul corpicino della puttanella. Gli si sdraia sopra e lo limona, strusciando il suo ventre tra quelle calde cosce.
Nell’altra camera da letto, intanto, Luc è sceso dal letto e si sta portando a lato di Knut. La sua mazza imponente pende sopra la faccia del tedesco che rimane basito per tanta abbondanza. Una sua mano si allunga sull’attrezzo e lo impugna. Lo solleva e lo tira verso la bocca. Schiude le labbra e inghiotte il glande arrossato. Ubriacato dagli aromi delle viscere di Seby, rimasti sulla verga del negrone, Knut inizia a pompare come un ossesso: aspira come uno sturalavandini, mentre con l’altra mano si masturba velocemente.
Di fronte a tanta troiaggine, Luc infila una mano tra le cosce del tedesco e lo penetra di nuovo con due dita, praticandogli un ditalino profondo e violento, mentre col bacino va incontro alla faccia del mio amico scopandolo fino in gola. Knut tossisce e accenna dei rigurgiti, nonostante la minchia affondi tra le fauci solo per metà. Le dimensioni di quell’affare conducono il tedesco a un tale stato che agguanta il braccio del negrone e se lo spinge in corpo, stantuffandosi con quelle falangi belle grosse. Luc sembra divertito e borbotta qualcosa in francese: sottrae il cazzo al troione e si porta si nuovo tra le su gambe. Mira al buco e ci appoggia la cappella.
Spinge e il varco si apre facilmente. Ora anche Knut ride. Sembra un pazzo: è contento di essere riuscito a prendere quell’obelisco di carne, nonché del fatto di scoprire di non avere limiti. E infatti, l’asta corre giù per il budello senza ostacoli, fermandosi solo quando il ventre di Luc tocca le chiappe del tedesco.
“Oh mio Dio! È una roba da pazzi!”, mormora Knut. “Non sono mai stato così pieno! Nessuno mi ha mai riempito tanto! Mi fa godere anche senza muoversi!”, e, a dispetto di queste ultime sue parole, Luc si appoggia al letto con le mani e comincia a pomparlo, estraendo la minchia fino al glande per poi rituffarsi dentro. Knut non resiste a tanta potenza e si massaggia la rosellina con tre dita. Vedere uno stallone maschio, come è il tedesco solitamente, accarezzarsi come un bagascia da strada, è davvero sorprendente. Tra l’altro, ignora che massaggiandosi in quel modo accentua il piacere anziché smorzarlo. Tant’è che dopo qualche secondo il suo respiro si affanna e lo strofinio diventa quasi isterico: gli piace talmente che accelera via via che Luc lo pistona.
“MMMMMMMMM!!! Come godo!”, mugola, ormai senza più controllo. Toglie la mano dalla rosellina e con entrambe si appende al collo del maschione, tirandolo verso di sé. Quando ce l’ha ad un millimetro, solleva il capo e incolla le labbra alle sue, limonandolo di gusto. Poi, una mano corre giù al culo del negrone e glielo sculaccia, esortandolo a fotterlo più forte. Quello non si fa certo pregare e lo sbatte con tutto il peso del suo corpo.
“Così! Così, dai!”, lo incita, mentre Luc passa al collo e al lobo dell’orecchio stimolandoli con i suoi labbroni vogliosi. “Sì, aprimi in due, dai! Dammi la sborra, mio toro! Voglio tutto il tuo latte nel culo! Voglio il tuo buon latte bianco. Riempimi tutto, dai!”, sbraita il tedesco in preda ad una lussuria sfrenata. Knut si muove così tanto che è difficile per il negrone resistere a lungo.
E infatti, dopo un paio di minuti di stantuffo, si rialza e reclina il busto indietro aprendo la bocca e urlando per l’orgasmo imminente. Il suo cazzone sguscia fuori dallo sfintere di Knut e rimbalza più volte, finché uno schizzo abbondante e lungo solca tutto il corpo del troione arrivandogli fino alle labbra. Subito Knut lo afferra e se lo ripianta in culo, lasciando che lo stallone si svuoti i coglioni nelle sue viscere, mentre con l’altra mano raccoglie lo sperma che ha sulla pancia, sul petto e in faccia e se la porta alla bocca, pasteggiando con voluttà.
“Oh sì… slurp!... innaffiami tutto, dai… slurp!... mmmmmm, come lo sento!... slurp!... è caldo… è tanto… mmmmmmmmm… slurp!... è bollente… eeeee… eeeeeeeeeehhhhhhhhhhhh!!!”, grida alla fine, quando il suo orgasmo anale, provocato dall’odore forte della sborra e dalla potente e incessante penetrazione, esplode definitivamente.
Il cazzone di Luc scivola lento fuori dalla rosellina e l’energumeno si allontana da Knut ed esce dall’inquadratura. Il tedesco raccoglie il nettare del suo stallone dal buco e se lo porta alle labbra passandoselo sopra come fosse un rossetto. Quindi, tira fuori la lingua e lo assapora. Con gli occhi fissi alla telecamera ci sorride e si fa l’occhiolino, consapevole di essere protagonista di un grande spettacolo. Il suo anellino è ormai del tutto sbragato e somiglia molto al mio al ritorno da Malta.
Conoscendolo, era quello che voleva…
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