Racconti Erotici > Gay & Bisex > La nuova sauna (Giò) (2)
Gay & Bisex

La nuova sauna (Giò) (2)


di crigio
04.12.2019    |    7.232    |    1 8.7
""Provaci!", mi esorta lui, ed io schiudo lentamente le labbra e prendo la cappella..."
Mentre percorriamo velocemente i corridoi della sauna, ancora in trance per il potente orgasmo anale apppena provato, mi sento fradicio tra le cosce e con la coda dell'occhio scruto, finalmente alla luce delle lampade, i volti dei miei aguzzini.
Sono due ragazzi di colore, giovani e belli. Hanno corpi definiti e asciutti. Le loro minchie ora molli dondolano a destra e a sinistra, mosse dalla foga del loro incedere. Mi stringono le braccia, trascinandomi con violenza chissà dove.
"Ma che fate?", protesto senza forze. "Dove mi portate?", chiedo.
"Oh, vedrai, troia! Vedrai!", mi fa uno di loro, finché, in fondo ad un corridoio, intravedo una porta rossa con maniglioni antipanico. Una spinta e quella si spalanca, facendoci entrare in una stanza buia. Dopo un po' mi accorgo che in realtà un faro illumina qualcosa. Strizzo gli occhi e vedo un letto sul quale qualcuno si squote. Faccio più attenzione e sento anche dei gemiti. Aguzzo la vista e capisco che il tipo che si sta agitando sul letto non è altri che Ahmed. Sotto c'è un uomo steso supino e il mio amico sembra impalato sul suo cazzo, con la schiena rivolta a lui.
Ahmed ha la faccia stravolta: se non sapessi che sta godendo penserei che è drogato. La lingua gli penzola da un lato della bocca e gli occhi strabuzzano. Rantola e ansima e il mento è lucido per la sua stessa saliva che sbava a profusione. Le mani, le grandi mani del suo stallone, lo sorreggono per il petto mentre le dita gli strizzano forte i capezzoli.
"Che bel cazzo, papi! Che bel cazzone! MMMMMM!", mugola il turco, continuando a cavalcare l'uomo. E sì, perché il tipo che sta montando sembra essere un uomo di mezza età, ma con una muscolatura esplosiva. Le mani, ripeto, mi sembrano enormi e, a guardarlo bene, tutto in lui è di dimensioni spropositate. In piedi deve essere un gigante, molto più di Enrico!
D'un tratto, Ahmed si china in avanti e, appoggiandosi con le mani sul letto, comincia a twerkare sul ventre dell'uomo, prendendosi la nerchia in tutti i modi possibili. "Oh sì, così! Oh sì! Oh sì, papi! Mi sento così pieno di cazzo, CAZZOOOOOO!!!", sbraita il mio amico, in preda alla pazzia. Quindi, si abbandona indietro, sdraiandosi sullo stallone e solleva e allarga le gambe. L'energumeno piega le ginocchia e, facendo pressione sui piedi, inizia a fottere il turco con movimenti sussultori. Nello scuotere la testa a destra e a sinistra, Ahmed finalmente si accorge della mia presenza.
"Cia... aaaaa... aaaaoooo, Giòòòòò!", singhiozza. "Amico, non puoi capire... non puoi capire... E' una cosa pazzesca! E' ENOOOOORMEEEEEE! Mi sta sfondando! Mi sta sfondando tuttoooooooo!!!", delira. "E io go... oooo... oooodooooo! Non ho mai goduto tanto in vi... iiiii... iiita miaaaaaa!!!... Glough!", continua a confessarmi, finché un conato non gli fa vomitare della saliva che subito raccoglie per portarsela alla rosellina e lubrificarsela. Seguendo il movimento della sua mano mi accorgo con grande stupore della dilatazione del suo ano. La nerchia dell'uomo deve essere davvero smisurata se la rosellina di Ahmed ha raggiunto una tale apertura. Lui se la massaggia con le dita umide, forse per cercare di attenuare l'attrito di un arnese di quella portata contro le pareti dello sfintere, anche se non sembra soffrire. Anzi, è proprio in preda ad un godimento all'ennesima potenza. A confermarmelo è anche un'improvvisa convulsione che lo coglie: d'un tratto solleva il busto ed esorbita le pupille, mentre la sua bocca si apre lentamente, schiumando e sbrodolando. Poi, si accascia sul corpo dello stallone e si lascia sbattere ancora da lui.
"Non fer... mar... ti... Non fer... mar... ti...", singulta il turco, e intanto si schiaffeggia il perineo, stavolta credo per attenuare il piacere che ormai lo sta portando davvero all'isteria.
"No, che non mi fermo, tesoro mio! Tranquillo!", lo consola l'uomo, e finalmente sento anche la sua voce. E' una voce profonda, cavernosa, da uomo maturo, quasi afona.
"Ah... ah... aaaaaahhhhhhh...!!!", strilla d'improvviso Ahmed, e intanto con le dita frulla la mucosa della rosellina, come se si sgrillettasse. Quindi, rilascia un rigurgito e dallo sfintere fuoriesce del liquido vischioso.
"Guarda, fratè", dice uno dei due ragazzi all'altro. "Sbrodola come una femmina, ihihihih!", sghignazza.
"Già!", conferma l'altro, e se la ride pure lui. E mentre i miei due aguzzini si divertono, l'uomo smette di scopare il mio amico e porta giù le ginocchia.
"No... no...", protesta Ahmed, che ne vorrebbe ancora.
"Ci fermiamo un po', piccolo, altrimenti mi impazzisci. Vediamo invece che cosa mi hanno portato i miei due ragazzi", e lentamente sguscia fuori dal culo del turco, che nel mentre ansima di piacere. Quando la verga è fuori, capisco le reazioni di Ahmed: l'uomo ha una dotazione che no ho mai visto nella mia lunga carriera di troia. Il cazzo è talmente grande da sembrare innaturale. Non è sproporzionato rispetto a lui, perché, come dicevo, tutto in questo soggetto è esorbitante, ma è sproporzionato per chiunque volesse farsi possedere. Eppure Ahmed c'è riuscito e ha goduto come un pazzo.
Non appena estratto l'attrezzo, il buco del turco rimane dilatato a dismisura, facendo esplodere in espressioni di apprezzamento i due ragazzi. "Occupatevi di lui, mentre io faccio la conoscenza del nostro nuovo ospite", dice l'uomo, e i due negretti non si fanno certo pregare, fiondandosi di corsa sul turco. Lo agguantano e si gettano a capofitto sul suo culo, infilandoci tutte le dita che riescono, vista l'apertura ormai acquisita. Il mio amico geme e si lascia lavorare. I ragazzi scoprono che il turco ha anche un cazzo niente male e uno dei due lo solleva e lo ingoia tutto intero.
All'improvviso la mia visuale viene oscurata: l'uomo mi sta ora di fronte e mi sovrasta del doppio della mia altezza. Indietreggio, ma lui mi rassicura dicendomi di stare tranquillo. "Hai visto, no? Qui si gode soltanto", mi fa, indicando Ahmed. "Se i miei ragazzi ti hanno portato qui è perché devi essere molto bravo".
"Oh sì, papi!... Slurp!", biascica quello che sta leccando la rosellina spampanata di Ahmed. "Ci ha fatto venire due volte di fila a tutti e due!".
"E devi vedere come gode!... Glough!", aggiunge l'altro, che poi si ingozza di nuovo con la nerchia del turco e, non contento, si posiziona a sessantanove sul mio amico per farsi succhiare a sua volta.
"Ehi, tranquillo!", mi fa ancora l'uomo, vedendomi intimorito, e si avvicina di più, mi afferra la nuca e si china per baciarmi. Mi infila mezzo metro di lingua in gola ed io vibro tutto di piacere. "Così, bravo piccolo", mi sussurra dopo essersi staccato da me, e intanto una delle sue manone scivola giù lungo la mi schiena e raggiunge una mia chiappa. La strizza e poi le dita si allungano nel solco e mi penetrano. Io sussulto e lui si compiace, non solo della mia reazione ma anche di sentirmi bagnato. "Vedo che i miei ragazzi ti hanno fatto godere bene. Sono stati bravi, eh? Sono bravi?".
"S... sì...", balbetto.
"Bene, perché adesso è il mio turno. L'avrai capito, no?". Ingoio saliva e tremo. "Dai, vieni!", e mi conduce verso il letto. Mi ci fa sdraiare supino e lui si inginocchia a terra. Mi solleva le gambe e affonda la faccia tra le mie chiappe, cominciando a grufolare. Sento immediatamente la sua lingua, anche questa più grande del normale. Sembra già un cazzo, tanto è grossa. Mi penetra e mi scopa, facendomi sospirare di piacere. Voltandomi a destra posso vedere il culo del mio amico lubrificato da uno dei negretti, mentre l'altro lo sta spompinando come se non ci fosse un domani. Ahmed si contorce a destra e a sinistra e gode come una vacca.
All'improvviso, la lingua dell'uomo si allunga di più e raggiunge luoghi inaspettati. Le mie gambe tremano e rilascio degli umori che lui succhia subito con voluttà.
"MMMMMM!", mugola. "Che buon sapore!", apprezza.
"Oh sì, papi! Mi ero dimenticato di dirti anche questo! Ha un sapore delizioso!", interviene uno dei negretti.
"I miei ragazzi non hanno tralasciato niente", mi dice l'uomo sollevando il capo. "E magari sei anche una gran pompinara!".
"Oh, sì!", conferma lo stesso negretto. Immediatamente, lo stallone si alza in piedi, mi tira a sedere sul letto e mi sbatte sul naso la sua proboscide. Io alzo lo sguardo e gli faccio capire che è troppo grossa e che non ce la farò mai.
"Provaci!", mi esorta lui, ed io schiudo lentamente le labbra e prendo la cappella. Riesco ad ingoiare solo quella e già la mia mascella si apre a dismisura. Lui mi mette una mano dietro la nuca per spingermelo più a fondo, ma ad ogni movimento tossisco. Comunque devo ammettere che sentire una nerchia così tra le fauci provoca un effetto piacevole e mi sento accapponare la pelle.
Ad ogni spinta sbavo e i miei occhi si riempiono di lacrime. "Va bene così, piccolo. Adesso proviamo da dietro. Lì dovrebbe andare meglio".
"Oh, andrà meglio! Eccome! Vedrai, papi!", dice sempre lo stesso negretto impiccione.
Mi fa mettere in ginocchio sul letto e appoggia la sua minchia nel mio solco. La fa scivolare giù fino al buco, stuzzicandomi. Mi inarco offrendomi a lui, e questo lo esalta. Sento le mie chiappe aprirsi e la mia rosellina dilatarsi. "Così, piccolo! Dai!". Mi porto indietro e mi apro ancora di più. Quindi lui appoggia il grosso glande sul mio buco e spinge.
Con enorme sorpresa di entrambi, la testa del suo spropositato cazzo viene letteralmente ingoiata dal mio sfintere. "Oh porca...!", esclama l'uomo.
"Visto! Che ti dicevo, papi?". E' sempre il negretto leccaculo che si intromette.
"Ti fa male, piccolo?", mi chiede premuroso.
"N... no...", rispondo col fiato rotto da uno spasmo di piacere. I miei muscoli avvolgono il glande in un abbraccio caloroso e l'uomo continua a spingere per vedere fin dove riesce ad arrivare. Il suo stupore cresce centimetro dopo centimetro, man mano che il suo arnese sparisce dentro di me.
"Sei stupefacente, piccolo!", mi sussurra. Io mi volto indietro e gli faccio un mezzo sorriso e vedo che ha la bocca socchiusa e lo sguardo fisso sul mio culo e intanto si titilla i capezzoli con i pollici. Dopo un po', inizio a sentire i suoi peli pubici solleticarmi le natiche e infine il suo ventre appoggiarsi a me. "Porca vacca! L'hai preso tutto, piccolo!".
Io mi giro di nuovo verso di lui e, visto che, a differenza di quanto temessi, quel nerchione non mi ha fatto alcun male, stavolta sfoggio un sorriso da gran troia e mi lecco le labbra.
"Montami, papi! Sono tutto un fuoco!", gli dico facendo le moine, e lui comincia muoversi avanti e indietro, prima lentamente, poi accelerando.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La nuova sauna (Giò) (2):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni