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Gay & Bisex

Un nuovo weekend da pornostar (4)


di crigio
22.10.2013    |    6.789    |    2 9.9
"Lo sperma cola sia dal mio buco sull’asta di Rufus, che dalla rosellina di questo lungo la verga di Victor..."
Alle 8 in punto la sveglia del mio cellulare mi scuote dal sonno. Ci metto un po’ a capire dove sono. Improvvisamente ricordo che devo prepararmi per andare allo studio di Michel e Gerry.
Mi tiro su, ma le gambe mi tremano. Allora mi torna in mente quello che è successo ieri sera.
“Non posso presentarmi in queste condizioni! Devo fare qualcosa!”, penso. Mi vesto alla buona e scendo a fare colazione. Bevo un caffè forte (per quanto lo possa essere un espresso tedesco), mangio qualcosa e poi torno in camera. Faccio una doccia e, nel lavarmi tra le chiappe, sento il mio buco più aperto del solito.
“Cazzo! La fistata ha lasciato il segno!”, impreco.” Beh, poco male! Quantomeno non dovrò mettermi il plug per allargarlo…!”, mi consolo. Mi do una pulita anche dentro e, indossati dei vestiti puliti, esco dall’albergo alla volta dello studio.
Come al solito, mi accoglie Gerry, molto calorosamente, il quale mi dice che nel pomeriggio di ieri e durante la notte ha montato il girato di ieri: “Sono venuti una bomba!”, mi fa. “Te ne sto masterizzando una copia, così te la posso già dare. Per le scene che gireremo oggi dovrai aspettare un po’: quando ci sono molti attori sul set il montaggio è più complicato, perché devo scegliere le inquadrature migliori senza sacrificare nessuno”, aggiunge.
“Non preoccuparti: non ho fretta!”, lo rassicuro.
“I ragazzi stanno per arrivare. Intanto mettiti comodo. Ormai sei di casa, no?”.
“Eh, sì! Grazie”, e mi siedo su uno sgabello della cucina. Noto che sul set è tornato il divano: probabilmente lo ritengono migliore per girare una scena in tre.
Cinque minuti dopo arriva Michel con la colazione per Gerry. “Dunque”, mi istruisce. “Ieri hai visto solo le foto dei ragazzi, ma devo dirti qualcos’altro. Loro sono dei performer entrambi versatili, quindi aspettati qualunque cosa. Conoscono ben cinque lingue, compreso l’italiano, perché viaggiano molto tra Europa e America per esibirsi. Credo che abbiano fatto degli spettacoli anche in Australia e in Giappone, pensa! È tutto chiaro?”.
“Sì, sì!”, rispondo tranquillo. Michel non conosce tutta la mia esperienza in fatto di rapporti sessuali, per cui ogni volta cerca di prepararmi ad ogni eventualità. Non sa che per me l’effetto sorpresa è molto più eccitante!
Suona il citofono: eccoli finalmente! Un paio di minuti dopo due colossi entrano nell’open space e la mia mascella si abbassa lentamente. Credo di sbavare anche un po’… Mentre torna al suo caffè, Michel fa delle presentazioni veloci: “Giò… Victor… Rufus…”, e, mentre stringo loro le mani, mi si gela il sangue.
No! Non può essere solo una coincidenza! Eppure la stazza è la stessa, e anche l’altezza!
Loro si guardano e sghignazzano.
Cazzo! Sono proprio i due stalloni che ieri sera mi hanno sfondato il culo! Vuoi vedere che questi stronzi mi avevano riconosciuto e hanno approfittato dell’occasione per mettermi alla prova?
Guardo Michel e Gerry, come se volessi dire qualcosa ma… che cosa dovrei dire? E perché poi? Ma sì, dai! La serata di ieri si può considerare come una sorta di prova generale! E poi non mi dispiace affatto farmi scopare di nuovo da questi due energumeni!
Li fisso e rido anch’io, facendo capire loro che li ho riconosciuti.
“Allora? Vogliamo cominciare?”, ci distrae Michel, e Victor e Rufus iniziano a spogliarsi. Si lasciano addosso solo gli slip e rimango ipnotizzato dai loro corpi. Uno scossone di Gerry alla mia spalla mi ridesta: “Su, riprenditi!”, mi sfotte.
Allora mi spoglio anch’io. Facciamo le foto di rito che Gerry scarica subito sul computer e poi passiamo all’azione. In piedi davanti al divano, i due stalloni mi stringono a sandwich tra di loro e mi leccano il collo, uno da un lato, uno dall’altro. Sono già tutto un fremito per il contatto con i loro corpi e le carezze in un punto erogeno non agevolano certo la situazione. Poi le loro bocche si incontrano e si scambiano un bacio profondamente erotico. Io mi volto e infilo la mia lingua in mezzo alle loro labbra e, a turno, me la succhiano.
Le loro mani scorrono sensualmente sui miei fianchi. Rufus, che mi sta davanti, agguanta le chiappe di Victor e, tirandolo verso di sé, lo incolla alla mia schiena. Riesco a percepire il disegno perfetto dei pettorali del brasiliano, i suoi capezzoli duri e la forma del suo cazzo. Reclino la testa ansimando ed entrambi mi leccano il collo dalla base fino al lobo dell’orecchio. Poi Rufus viene a lapparmi le labbra e mi fa un eccitante lingua-in-bocca.
Quando comincia a scendere, mordicchiandomi il mento, io sono ancora lì imbambolato con la bocca socchiusa. Le sue labbra baciano ogni centimetro della mia pelle e, giunte al capezzolo, lo ciucciano come un biberon. Poi, si abbassa ancora fino ad inginocchiarsi; con un gesto rapido mi cala gli slip e si ingoia il mio cazzo. Intanto, Victor mi pizzica le aureole, continuando a leccarmi dietro l’orecchio.
Mi tremano le ginocchia. Rufus mi spompina con passione e mi solletica i coglioni. Io infilo le mani nelle mutande di Victor e gli massaggio la verga già bella tosta. Gli apro il pacco e mi accarezzo il solco delle chiappe con la sua cappella. Lui spinge un po’, facendo pressione sulla mia rosellina. Il mio cazzo si impenna tra le fauci di Rufus; poi lui lo estrae e inizia a leccare tutta l’asta soffermandosi sul frenolo, che titilla con frustate rapidissime della punta della lingua. Mi lecca di nuovo la verga fino allo scroto e stavolta mi tortura le palle, lappandole e succhiandole.
All’improvviso, Rufus si rialza e mi fa voltare verso Victor, che si accovaccia ai miei piedi e mi mangia il cazzo. Gemo e con le mani cerco il palo di Rufus: gli calo gli slip e lo masturbo. Con uno strattone all’indietro esce dalla mia presa e si infila tra le mie chiappe, stuzzicandomi il buco.
“Hai goduto tanto ieri, vero?”, mi sussurra, nascondendosi alla telecamera.
“Sìììì!”, sibilo, camuffandolo da gemito.
“Bene!”, prosegue. “Allora oggi tocca a noi godere!”.
Non capisco! Che intende dire? Non dovevamo fare una doppia penetrazione?
Victor si rialza e mi bacia rantolando. Poi entrambi si scostano da me, si sfilano completamente gli slip e si dirigono verso il divano. Si inginocchiano sulla seduta, dandomi le spalle e, lentamente, si chinano in avanti appoggiandosi allo schienale e inarcando la schiena, offrendomi così la visione di due culi da oscar. Voltano la testa verso di me e, incrociando le braccia, si palpano reciprocamente una chiappa.
È un invito a scoparli! Ecco che cosa intendeva Rufus!
Ubriaco di lussuria mi tuffo tra le natiche di Victor, le tengo separate e lecco il buco con voluttà. Alzo lo sguardo e i due brasiliani stanno intrecciando le loro lingue, mentre Victor continua a tenere la sua mano sulla chiappa di Rufus e allungando un dito gli titilla la rosellina.
Poi mi trasferisco nel solco dell’altro torello e lecco e succhio con altrettanta passione. Gemono come due vacche il calore. Il mio cazzo pulsa per l’eccessiva eccitazione. Ci sputo sopra e lo lubrifico bene. Mi alzo in piedi, lo punto al culo di Rufus e spingo. Entro come un coltello nel burro e lui emette un lamento strozzato. Victor si precipita sulla sua bocca spalancata per infilarci la lingua. Mi muovo dapprima lentamente e poi aumento la velocità dell’andirivieni nelle viscere di Rufus. Il suo corpo reagisce vibrando e aumentando di temperatura. Lo sto facendo godere davvero!
“Sì! Dammi il cazzo! Godo col cazzo nel culo!”, rantola voltandosi verso di me. Gli apro le chiappe con i pollici e faccio scorrere piano la mia mazza nel suo sfintere, facendogli sentire ognuno dei miei diciotto centimetri.
Victor ha ancora il culo per aria e non resisto alla tentazione di schiaffeggiargli una chiappa e infilargli due dita nel solco. Poi me le succhio per bagnarle e lo penetro rigirandole dentro. Anche il suo corpo comincia a vibrare e, girandosi, mi incita a lavorarlo ben bene. Che porci! Certo che, se stanno recitando, sono bravissimi; se invece stanno godendo davvero, devono avere due culi molto ricettivi.
“Fottimi forte, dai!”, mi fa Rufus, ed io aumento l’intensità dei miei colpi, mentre lui si porta da sotto una mano al buco dilatato e lo strofina come fosse una fica. Non ci vedo più: salgo sulla seduta son i piedi e, accovacciandomi sulle terga di Rufus e aggrappandomi alle sue spalle, parto con degli affondi pesanti. Lui inizia a sudare e il suo sfintere a contrarsi.
“Mi sta sfondando!”, urla sul viso di Victor. Lo scopo più che posso, finché i suoi spasmi non mi costringono ad uscire per evitare di sborrare. Subito sostituisco il mio cazzo con due dita, con le quali lo stantuffo energicamente. Chinandomi, ci aggiungo la lingua, con la quale titillo la parte superiore dell’ano.
“Oooohhhh, godo! GOOOOOOOOODOOOOOOOOOOOOO!!!”, urla, e un terremoto scuote tutto il divano, mentre le sue mani stritolano lo schienale. Io continuo a pistonarlo finché non si calma. Poi si abbandona su un fianco, si rigira sulla schiena e spalanca le cosce verso Victor. Questo ruota sulla seduta: prima mi guarda desideroso di provare lo stesso orgasmo e poi si tuffa tra le chiappe del suo compare, leccandogli voracemente il buco violentato.
Io ne approfitto per salire sul divano e incularlo. Lui emette un rantolo soffocato. Io ci vado giù pesante da subito: è quasi una ritorsione per il fisting che mi ha praticato ieri sera.
“MMMMMMMMMM! MMMMMMMMMM! MMMMMMMMMMM!”, geme, mentre assapora gli umori dalla rosellina di Rufus. Sfruttando la sua posizione a culo per aria, punto i piedi sul bracciolo del divano e mi appoggio sulle mani e, con tutto il peso del mio corpo, lo sfondo a dovere. Urla qualcosa in portoghese e Rufus gli risponde nella stessa lingua. Poi mi guarda con occhi spiritati e con aria di sfida mi ordina di non fermarmi. Il suo sfintere si dilata e spinge in fuori; poi viene scosso da una convulsione. Subito afferra il mio cazzo e lo estrae: non vuole che venga. Si riversa sul divano a gambe aperte, si infila due dita nel culo sparandosi un potente ditalino e con l’altra mano si stritola un capezzolo.
Strilla come un maiale sgozzato, mentre il suo corpo sussulta. Rufus si tira su e, intrufolandosi tra le sue chiappe, gli titilla la rosellina. Gli spasmi di Victor aumentano di frequenza e di intensità. Per non rimanere con le mani in mano, gli strizzo l’altro capezzolo. La sua schiena si inarca e lui si contorce. Le sue cosce si stringono, stritolando la sua mano e la testa di Rufus. Poi un altro spasmo e quelle si riaprono. Lui tira fuori le dita e si accarezza il buco, e piano piano si calma abbandonandosi sul divano.
Mi aspetto che da un momento all’altro Michel gridi STOP!, ma nessun suono arriva da quella direzione. Poi, come nulla fosse stato, Victor si mette seduto. Il suo cazzo svetta prepotente. Rufus gli va sopra dandogli le spalle e si impala con facilità. Una mano di Victor va sul culo ripieno di Rufus e glielo schiaffeggia, mentre i suoi occhi mi fanno capire che devo penetrare il suo compare. Allora la doppia penetrazione non era per me, ma per loro! Michel mi ha imbrogliato! Che stronzo!
Mi avvicino e faccio scivolare il mio cazzo sopra quello di Victor. Lo sfintere di Rufus si gonfia ancora e le sue gambe sono aperte praticamente in spaccata.
“Come prima! Come prima!”, mi chiede, quasi implorandomi. Mi piego in avanti, appoggiandomi con le mani allo schienale, e lo fotto di brutto. Lui reclina la testa e socchiude la bocca, rantolando e sbavando.
D’improvviso mi va di prendere qualche iniziativa e allora, dopo avere assestato qualche colpo violento nelle viscere di Rufus, tiro fuori il cazzo, afferro da sotto le cosce di Victor e le sollevo. Lui scivola un po’ verso il basso, le sue chiappe si separano ed io gli pianto la mia mazza in corpo. Di riflesso lui sussulta ed il suo cazzo sbatte in fondo allo sfintere di Rufus, che subito si irrigidisce, poi si stampa un ghigno in faccia, come se fosse contento che io abbia preso il controllo della situazione.
Scopo Victor per un paio di minuti, poi, con uno strattone, strappo via il cazzo e lo riaffondo dentro Rufus.
“Sì! Sì! Fammi godere ancora! Ancora! ANCORAAAAAA!!!”, urla e il suo orgasmo si riaccende. Allora, estraggo la verga e inculo nuovamente Victor, che, dopo qualche colpo, ricomincia a tremare. Anche lui sta ripartendo alla grande. Manco solo io!
Sbatto ancora per un po’ lo stallone che sta sotto e, quando capisco che è sulla strada del non ritorno, sfilo il cazzo dal suo culo, monto sul divano e mi pianto in corpo la mazza dura di Rufus. Lui mi guarda stranito. Io appoggio le mani sul suo petto possente e lo cavalco come un toro ad un rodeo. Già al colmo dell’eccitazione, non impiego molto tempo a far partire anche il mio orgasmo. Alla cavalcata alterno un movimento circolare del bacino e un avanti e indietro con strusciamento sul ventre di Rufus. I tremori del suo corpo sotto di me, e di quelli di Victor ancora più in basso, mi fanno raggiungere la meta più velocemente.
Agli spasmi dei loro corpi presto si aggiungono i miei. Con una convulsione strizzo il cazzo di Rufus che, in tutta risposta, mi assesta un colpo ben calibrato e libera il suo caldo nettare nelle mie viscere. Il movimento scattoso di Rufus destabilizza Victor, che, colto di sorpresa, non trattiene più la sborra e la spara negli intestini del suo compare.
Lo sperma cola sia dal mio buco sull’asta di Rufus, che dalla rosellina di questo lungo la verga di Victor. Quando le gambe smettono di tremarmi, mi sollevo, alzo la gamba destra, punto il piede sullo schienale e inchiodo la gola di Rufus col mio palo, scaricandogli dentro tutto il mio seme.
Michel aspetta che tutti i nostri orgasmi si esauriscano e poi dà lo stop alle riprese. Allora si precipita verso di noi, ancora ansimanti, ed esclama esaltato: “Questa scena resterà negli annali della pornografia!”.
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