Gay & Bisex

Malta (4)


di crigio
27.05.2014    |    7.771    |    2 9.9
"I miei capezzoli si induriscono, così da soli, senza alcuna sollecitazione, e mi fanno un male cane..."
“A chi tocca, adesso?”, chiedo sfacciato, mentre mi sbatto la nerchia floscia di Luc sulla rosellina fradicia di sborra. Allora, Robert, che era già seduto sulla poltrona di fronte a me, apre le cosce e si tira su la minchia, invitandomi a montargli sopra. Quindi, scendo dall’energumeno spompato e mi dirigo verso di lui. Monto sulla sedia e mi impalo sul suo uccello. Mentre lo cavalco, Robert si avventa sulle mie tette: me le strapazza con le mani, mentre con la bocca, con i denti e con la lingua mi tortura i capezzoli.
“Non ti facevo così puttana, cazzo! Slurp!... Adesso ci divertiamo! Slurp!...”, biascica mentre mi lavora le aureole. Il suo palo, sicuramente di dimensioni ragguardevoli, impallidisce a confronto con quello di Luc e scivola agevolmente dentro di me. D’un tratto, mi compare davanti alla faccia il ventre di Jean che mi offre la sua nerchia da succhiare. La mia bocca si riempie subito della sua virilità e le mie guance si incavano per l’intenso risucchio che gli sto praticando.
Poi, alle mie spalle sento il calore di un altro corpo: con la coda dell’occhio vedo Kevin armeggiare col suo cazzo. Lo appoggia tra le mie chiappe, cerca il mio buco con un dito e poi mi spinge dentro il glande. Mi scivola su per lo sfintere scorrendo sopra la minchia del suo compare ed entrambi iniziano a muoversi avanti e indietro, solcando alternatamente le mie viscere.
“Oh sì! Scopatemi, stalloni miei! Slurp!... Datemi i vostri bei cazzoni! Slurp!...”, bofonchio, mentre ciuccio l’asta di Jean. Con una mano la sollevo e scendo a leccargli le palle, e un brivido lo scuote tutto. Prima che si riabbia, ingoio nuovamente la sua mazza e, sorpreso, si piega su se stesso, sbraitando qualcosa in francese. Un attimo dopo mi esplode in bocca e le mie fauci si impiastricciano di caldo e vischioso nettare. Allora, lui, incazzato per averlo fatto sborrare troppo in fretta, mi prende la testa tra le mani e mi fotte la gola digrignando i denti. Va avanti per qualche minuto, mentre i suoi amici mi aprono il culo, e poi, rantolando sonoramente, schizza un’altra volta, affogandomi e facendomi tossire. La sua sborra mi cola dagli angoli della bocca e si riversa sulla faccia di Robert, che impreca a chissà quale divinità. Mi chino e raccolgo tutto con la lingua, che lui si affretta ad avvolgere tra le sue labbra e a succhiare con voluttà.
“Mi fai morire!”, mi dice piano. “Quando torniamo in Italia voglio vederti ancora, chiaro?”, aggiunge, e mi sferra un colpo profondo in culo.
“Sì, chiaro! Ma ora scopami, maschione mio!”, gli rispondo, adulandolo. Allora, lui mi stringe le chiappe e me le allarga. Così facendo, il cazzo di Kevin mi precipita in corpo e, quando torna indietro, quello di Robert lo sostituisce in fondo ai miei intestini. E così via, prima l’uno e poi l’altro, sempre più velocemente e con sempre maggiore intensità. Poi, Robert dice qualcosa a Kevin e questo estrae la minchia dal mio culo.
“Girati!”, mi ordina, e scendo dalle sue gambe, mi volto e mi risiedo su di lui dandogli le spalle. Kevin mi spinge indietro e mi ribalto sollevando le gambe. Lui me le tiene aperte e mi penetra di nuovo. “Ora sei nelle nostre mani!”, mi sussurra Robert all’orecchio, e Kevin, con un sorrisetto sbarazzino, comincia e scoparmi come un forsennato. “Senti che potenza?”, mi chiede provocatoriamente Robert. “Kevin è un toro da monta! Non gli basta mai! Non riuscirai a farlo venire facilmente, come hai fatto con Jean! Ti sfonderà prima di sborrare! Ti distruggerà il culo!”, continua a sibilarmi all’orecchio e poi mi lecca il lobo.
“Io… godo… Io… godo…”, biascico tra me e me.
“Sì, godi, troia!”, dice ancora Robert, e allunga una mano sulla mia rosellina e me la strofina forte.
“No! Così è troppo! Così è troppo!”, mi lamento.
“No, non è troppo! Dai: regala al mio amico un bell’orgasmo anale, di quelli belli forti!”, mi esorta.
“Oh no! Oh no!”, rantolo. Onde di calore salgono e scendono lungo il mio corpo. Kevin ha il viso preoccupato e dice qualcosa a Robert.
“Merda! Ci stai cuocendo i cazzi! Stai bollendo dentro!”, mi fa, e una convulsione mi fa stringere forte le gambe attorno alla vita di Kevin, che rimane piantato in me, senza possibilità di muoversi. “Che stronzo! Mi fai sborrare così!” urla lo stallone sotto di me, e anche quello sopra si agita e trema. Il mio sfintere si contrae sempre più velocemente, pompando le due mazze. D’improvviso, due schizzi lunghi e interminabili mi irrorano gli intestini, infuocandomi ancora di più.
Forse per vendicarsi di poco fa, Jean, ancora posizionato dietro la poltrona, mi stringe i capezzoli tra pollice e indice, e allora è la fine. Il mio ventre comincia a sbattere con violenza contro quello di Robert e i miei muscoli interni si contraggono con una forza che non hanno mai avuto prima. Questo fa sì che, a differenza delle altre volte, i cazzi di Kevin e di Robert non schizzino una volta sola, ma diverse volte e ogni volta in tale quantità che lo sperma fuoriesce da me e si riversa giù per le mie cosce, sulla poltrona e sul pavimento. Gli occhi di Kevin si rivoltano nelle orbite, il suo corpo è sconvolto dagli spasmi e alla fine si accascia sopra di me, stremato. La sua nerchia sguscia fuori e lui si abbandona sul pavimento.
“Ce li stavi staccando, stronzo! Ce li stavi staccando!”, bofonchia Robert, perso nell’estasi dell’orgasmo. “Ti meriti una bella punizione per questo!”, e con le ultime forze che gli restano, si tira su e mi scaraventa a terra, dove cado in ginocchio. Il suo cazzo si sfila dal mio sfintere e un’ombra enorme mi sovrasta. Mi volto e guardo in su: Luc è sopra di me e il suo minchione, di nuovo eccitato, dondola sulle mie terga. Sgrano gli occhi e, senza dire una parola, chiedo pietà, ma lui non sembra curarsene. Piega le ginocchia e mi trafigge il culo col suo palo spettacolare. Si piega in avanti e si appoggia a terra con le mani, iniziando a montarmi come fossi la sua vacca. La scopata mi provoca un tale godimento che il mio sfintere rimane dilatato e, anzi, si apre sempre di più. Guardo in basso e vedo la sborra di Robert e di Kevin colare giù dal mio buco sul pavimento: sembra non finire mai e a terra si forma una pozza biancastra. Una mano la raccoglie e me la infila in bocca. Alzo gli occhi e vedo che si tratta di Jean. Questo stronzo non mi ha perdonato il fatto di averlo fatto venire subito e di non avermi potuto scopare come gli altri, ma devo ammettere che il sapore dei due semi insieme è inebriante.
In me si riaccende la voglia: con un braccio cingo il collo di Luc, mi giro e lo bacio profondamente. Limoniamo a lungo mentre lui mi svanga, almeno finché Jean non raccoglie dell’altro sperma dal pavimento e me lo fa ingoiare strattonandomi per i capelli.
“Putain! Truie!”, mi insulta Luc e il suo cazzone si gonfia di botto, lacerandomi il budello. Urlo di dolore e la sborra che mi sta dando Jean mi cola giù per il mento. Poi, come un colpo di cannone, la minchia di Luc mi spara un getto potente di sperma contro la prostata, e poi un altro e un altro ancora. La stimolazione è talmente efficace che provoca delle nuove contrazioni al mio sfintere e l’avvio dell’ennesimo orgasmo anale.
Sono sfiancato: alla fine di questo nuovo godimento non avrò neanche la forza di sollevare un dito. Alzando lo sguardo vedo Jean che se la ride soddisfatto, mentre io scivolo dalle mie mani e sbatto la faccia a terra. Il mio corpo non mi obbedisce più: ho le convulsioni, non semplici spasmi, ma convulsioni violente che mi sballottano a destra e a manca. I miei capezzoli si induriscono, così da soli, senza alcuna sollecitazione, e mi fanno un male cane. Mi porto le mani al petto per attenuare il piacere crescente, ma al contatto con i palmi, le mie aureole mi regalano un altro potente spasmo.
Intanto, Luc estrae il suo cazzone dal mio sfintere e questo rimane spalancato. Con gli occhi socchiusi vedo Jean che mi gira intorno e, sempre con quel sorrisetto stampato in faccia, mi mostra il suo braccio con la mano chiusa a pugno che rapida sparisce dietro di me. Un secondo dopo ce l’ho tutta dentro le mie viscere che si rigira torturandomi ogni singolo nervo.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”, grido, non per il dolore stavolta, ma perché il suo braccio in corpo mi impedisce di portare ad esaurimento il mio orgasmo e mi costringe a contrarmi senza sosta. Alzo un braccio in direzione di Robert seduto di fronte a me sul divano per chiedergli aiuto, ma lui se ne infischia e si gode la scena del mio corpo devastato da brividi continui. Jean estrae il braccio e poi me lo ripianta in corpo, ripetendo questa operazione diverse volte. Il mio culo è martoriato e non ne può più, ma al tempo stesso non smetto di godere.
Poi, qualcosa di più sottile attraversa il mio buco e due mani si appoggiano ai miei lombari. Mi volto e Jean mi ha penetrato col suo cazzo. La pratica sadomaso deve averlo eccitato di nuovo e il cazzo gli è tornato duro. Mi stringe i fianchi e comincia a fottermi come un ossesso. Si sdraia sulla mia schiena e mi afferra i capezzoli tra due dita, avvitandoli e svitandoli. Il mio sfintere, finora spalancato per le stimolazioni, si chiude improvvisamente intorno all’asta e inizia a mungerla. Jean bestemmia qualcosa perché ancora una volta lo sto portando all’orgasmo troppo presto. Di nuovo, per vendicarsi, mi strizza più forte le aureole e le tira in fuori, mentre si scarica le palle nel mio retto. Poi, mi dà una sberla ad una chiappa e se ne va stizzito.
Io mi accascio stremato sul pavimento e, ansimando, cado in uno stato di trance. Al mio risveglio, gli stalloni sono tutti addormentati sui divani. Io raccolgo le mie cose, vado in bagno a darmi una ripulita veloce e poi lascio l’appartamento, nella speranza di rincontrare questi quattro energumeni in Italia.
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