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Gay & Bisex

Cerco attivi (4)


di crigio
20.08.2015    |    7.489    |    5 9.2
"“Che vuoi fare?”, gli chiede il torello, preoccupato..."
Una volta ripresosi, Roberto si guarda intorno. Trova i suoi vestiti a comincia a raccoglierli.
“Che stai facendo?”, gli chiede Ahmed.
“Basta… basta…”, bofonchia lui con un filo di voce.
“Ma come? Non ci volevi tutti insieme?”, interviene Tony.
“No… no… basta…”, continua quello, con lo stesso tono flebile. In realtà, non riesce neanche a staccare la schiena dal letto: non fa altro che rigirarsi in uno stato di semincoscienza. Allora, il turco fa cenno al fratellino che è arrivato il suo momento. Faruk dà un colpetto sulla coscia di Luca e si alza dal divano. Si avvicina al letto, ci sale sopra in ginocchio e si slaccia i pantaloni. Si posiziona all’altezza della faccia di Roberto e tira giù la lampo. Un peso enorme fa tendere gli slip verso il basso. Il torello gira lentamente la testa proprio mentre lo stallone libera il mostro. Questo sguscia fuori dalle mutande e ricade pesantemente sul viso del puttanone, il quale, quando capisce di che si tratta, si risveglia improvvisamente.
Fa uno scatto di lato, come spaventato. Si acciglia e chiede: “Ma che è?”. Subito dopo si solleva sui gomiti e scruta attentamente il cazzone di Faruk. Guarda da un lato e dall’altro come se cercasse qualcosa. “Dov’è l’elastico?”, domanda ancora. Credo che intenda dire che quello che si staglia davanti al suo naso è un fallo finto legato al ventre del turco con un filo, oppure un dildo di lattice incollato ad un tanga, come quelli che vendono nei sexy shop.
Poi, si rende conto che è tutto vero. “Oh, Madonna Santa!”, esclama. Tira fuori la lingua e dà due colpetti all’asta, che vibra e si allunga leggermente alzando la testa. Allora, Roberto non più alcun dubbio: quello che ha davanti è il più grosso vero cazzo che abbia mai vito in vita sua! “Ma quanto è lungo?”, chiede, e poi, scostandosi un po’ di lato, guarda oltre lo stallone e vede Ahmed alzare un braccio e mimare un “tre” con le dita. “Trenta centimetri!!!???”, sbotta il troione.
Il pensiero di tali proporzioni gli fa fare un salto sul letto col quale si mette in ginocchio e si piega verso il ventre di Faruk. Impugna la verga con entrambe le mani e inghiotte la punta, iniziando a succhiarla. Con i palmi stretti intorno alla minchia, la torce in un senso e nell’altro, mentre le sue guance si incavano nell’atto di aspirare come un assetato nel deserto.
“Glough!... slurp!... Mai visto… slurp!... un cazzo così… glough!”, biascica continuando a spompinare solo l’estremità dell’attrezzo del turco. Poi, toglie una mano e cerca di infilarsi degli altri centimetri in bocca: ci riesce solo in parte, perché le labbra non raggiungono l’altra sua mano, ancora stretta intorno alla base della minchia. “Quando lo… slurp!... racconterò… glough!... glough!... non mi crederà… slurp!... glough!... nessuno… mmmmmmmmmmm!!!”, dice tra sé e sé. Infine, allontana anche l’altra mano e va ad agguantare le chiappe dello stallone spingendolo verso la sua faccia: vuole provare ad ingoiarlo tutto. L’impresa è ardua: e infatti riprova più volte, ma senza successo. Tossisce perché si strozza e comunque non arriva mai fino in fondo.
“E’ troppo grosso… uff!... troppo…”, ansima, quando, alla fine, lascia il cazzo penzoloni e lo guarda ammirato.
“Non è mai troppo grosso!”, afferma stentoreo Faruk, citando il nostro motto. Quindi, afferra il troione per la nuca e lo costringe ad inghiottire nuovamente la sua nerchia. Lui, intanto, si china sulla sua schiena e raggiunge il culo con la bocca. Allunga la lingua e comincia a titillargli il buchino, tutto sporco di sborra. Quello si dilata sempre più, fino a spalancarsi completamente. Il seme che gli è stato sparato dentro dagli altri stalloni defluisce giù per le cosce. Quindi, Faruk lo penetra con due dita e inizia a fotterlo, mentre il puttanone continua come meglio può il suo pompino. Poi, il turco estrae le falangi e, portandosi la mano alla bocca, si umidifica il pollice, col quale va a lubrificare l’anellino di Roberto. Fa un movimento circolare seguendo il contorno della rosellina che, così sollecitata, si spalanca ancora. Tutto questo col culo rivolto verso di noi, seduti sul divano, che ci godiamo appieno tutta la scena.
Quando Faruk capisce che il puttanone non riuscirà mai ad ingoiare la sua verga, gliela sottrae e scende dal letto. Si spoglia di ogni indumento e va a posizionarsi alle sue spalle. Lo afferra per i fianchi e lo tira fino al bordo del materasso.
“Che vuoi fare?”, gli chiede il torello, preoccupato. “No! Mi distruggi con quel coso!”, prova a protestare, ma il turco è già con il glande contro il suo buco e sta spingendo. Il problema con la nerchia di Faruk non è lo spessore, ma la lunghezza: non ho alcun dubbio che il palo riesca ad attraversare la rosellina. Il punto è se il suo budello riuscirà a contenerlo tutto, cioè se lo stallone sarà in grado di affondare tutti i trenta centimetri nel corpo del nostro ospite. Fino a metà l’asta scivola facilmente, anzi, direi fino ai due terzi. Dopo sembra incontrare un ostacolo.
“Oh…. Dove mi arriva?... mmmmmmm… dove mi sta arrivando?... aaaaaaahhhhhhhhhhh… Dove mi stai arri… vandoooooooo???!!!”, si lamenta Roberto, con la voce che cambia tono nelle ultime due sillabe. Da acuta che era, diventa grave e roca, come se lo stupore e la paura iniziale si siano trasformate d’un tratto in puro godimento. E così è, perché la mascella del troione si abbassa lentamente e le sue pupille gli si rivoltano nelle orbite. “Me lo sento fino in goooooooolaaaaaaaaaa!!!”, aggiunge con voce roca, come posseduto.
Arrivato in fondo, Faruk torna indietro e il torello sembra riprendere un attimo fiato. Il suo corpo è scosso da un brivido e lui si volta indietro quasi ad implorare pietà allo stallone. Il turco, ovviamente, non ha la minima intenzione di accogliere le sue preghiere e riparte con un nuovo lento, ma inesorabile, affondo. Roberto schiude ancora la bocca e la lingua ricade fuori, penzolando davanti al mento. Gli occhi si chiudono un po’ e lui va letteralmente in brodo di giuggiole. “Sì”, biascica. “Lo prendo tutto... Lo sto prendendo tutto… Che puttana che sonoooooooooo…!!!”. Quest’ultima esternazione diverte tutti i presenti, che si complimentano gli uni gli altri per riuscire a fare godere di culo quello che si era presentato come un maschio vero.
“Sei pronto!”, chiede, all’improvviso, Faruk a Roberto, chinandosi su di lui.
“Per cos… aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh!!!”. Il troione non fa in tempo a terminare la domanda che già lo stallone ha iniziato a stantuffargli lo sfintere con movimenti ampi e insistenti. Le unghie di Roberto sprofondano nel materasso e strappano via le lenzuola. Ai miei lati vedo gli altri quattro miei amici alzarsi dal divano ed avvicinarsi al letto. Ci salgono sopra, in piedi, posizionandosi davanti alla faccia del puttanone. Enrico lo prende per i capelli e lo costringe a guardare che cosa gli stanno offrendo: i loro cazzi semirigidi da succhiare e far tornare belli duri. Roberto, allora, ne ingoia uno, quello di Paolo, e comincia a succhiare. Dopo qualche secondo lo sputa e passa a quello accanto, che è di Ahmed. Il turco non si limita a farsi spompinare, ma scopa le fauci del torello fino in gola. Roberto non riesce a contenere tanta roba e vomita l’asta. Subito più in là è già pronto Tony: il mio amico prende il troione per le orecchie e gli pianta in bocca la sua minchia.
“Dai, succhia, dai!”, lo incita, digrignando i denti. Poi, si fa indietro e passa la vacca ad Enrico. Il mio boy gli mette una mano dietro la nuca e gli affonda lentamente e completamente in gola. Un brivido scuote Roberto, che inizia a mugolare. La sua pelle si accappona e sbava dal labbro inferiore. Non credo di sbagliare se dico che adesso sta provando un orgasmo orale. La schiena rigida e il fiato corto mi confermano che sta godendo, e stavolta non è merito del cazzo su per il culo, o almeno non solo di quello.
Evidentemente, però, l’orgasmo gli fa anche contrarre lo sfintere, perché d’improvviso Faruk estrae la nerchia e si allontana un po’. Quindi, si sdraia sul letto e fa un cenno agli altri, che sembrano capire le sue intenzioni. Gli altri quattro afferrano il torello e lo fanno sedere sul ventre del turco. Roberto si impala su quel meraviglioso obelisco e comincia a cavalcare lo stallone di gran lena.
“Sì, così! Come godo così! Quanto sono troiaaaaaaaaa!!!”, delira, mentre io e Luca vediamo l’asta entrare e uscire dal suo buco. Poi, prende un’iniziativa: si ferma e ruota su se stesso, fino a dare le spalle a Faruk. Si appoggia indietro sulle mani e riprende a saltare. Dopo un po’, stacca una mano dal letto e agguanta il cazzo di Paolo tirandolo a sé. Lo inghiotte e lo spompina come un forsennato, masturbandolo contemporaneamente. Qualche secondo e lo sputa, voltandosi dall’altro lato, dove è già pronta la mazza di Ahmed con la quale fa lo stesso. Pochi altri secondi e, torcendosi di più, inghiotte la nerchia di Enrico. Infine, ritorna dall’altra parte e si imbocca quella di Tony.
Mentre cavalca Faruk, si gira e si rigira per ogni dove prendendo cazzi a tutta forza. Perlomeno fin quando Enrico lo strattona nuovamente per i capelli, costringendolo a reclinare la testa. Con l’altra mano gli tira la mascella affinché tenga la bocca spalancata. Quindi, i quattro stalloni si masturbano sopra la sua faccia e dopo un paio di minuti, Paolo comincia a schizzare. I fiotti si stagliano verso l’alto e ricadono esattamente tra le fauci del torello. Al biondino si aggiunge il suo compare, il quale, invece, viene a fontana, facendo colare la sborra direttamente tra le labbra del troione. Segue Ahmed, che annuncia il suo orgasmo sbraitando come un cavernicolo. Infine, è la volta di Enrico, il quale, stringendo ancora i capelli di Roberto, lo fa torcere verso di sé e lo sfonda con tutto il suo attrezzo. Il mio ragazzone si accartoccia su se stesso ed inizia a scaricarsi i coglioni.
Quando i suoi amici hanno esaurito i loro orgasmi, Faruk spinge di lato il torello, gli monta sopra e lo costringe a sdraiarsi. Quindi, si stende sulla sua faccia e gli penetra le fauci coi suoi mastodontici trenta centimetri. Le sue chiappe cominciano immediatamente a contrarsi e la gola di Roberto a gonfiarsi. Il corpo del troione trema da capo a piedi, mentre viene nutrito dal nettare prodotto dai lombi del turco. Adesso ne sono certo: si tratta di un orgasmo orale coi controfiocchi. I suoi capezzoli raggrinziscono in un nanosecondo e le punte vengono estruse completamente.
Quando Faruk si è svuotato, si rialza e scende dal letto, mentre Roberto si asciuga la bocca col dorso della mano, che poi si lecca, come un gatto che si fa la toletta.
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