Gay & Bisex

Roma (2)


di crigio
11.12.2013    |    7.866    |    4 9.4
"Apro le cosce e la troia mi sprofonda dentro con più facilità..."
“Ho visto che il mio boy ti ha dato una bella ripassata!”, mi sussurra d’improvviso una voce, mentre sono seduto con le spalle appoggiate alla parete. Due labbra baciano le mie e una lingua me le dilata. “Sì, era proprio il mio boy. Riconosco il sapore!”, aggiunge la stessa voce. “E sei ancora molto caldo! MMMMMM!”, mugola, e mi accarezza il petto soffermandosi su un capezzolo per strizzarlo. Poi, con la bocca scende a lapparmelo e mordermelo. Quindi, va più giù, facendo scorrere la lingua lungo il mio fianco fino a raggiungere il mio ventre. In un boccone si inghiotte il mio cazzo e inizia a spompinarlo con sonori risucchi. Mi apre le chiappe e mi lecca la rosellina infiammata dalla scopata di poco fa.
“Oh, ch’è buona! Slurp! MMMMMM!!! Slurp! Slurp!”, commenta, mentre mi tortura il buco del culo. Dopo un po’, risale e riprende a limonarmi, finché si blocca e divarica lentamente la bocca respirando affannosamente e sbavandomi sulla faccia.
“Oh cazzo! Questo è grosso!... Uff!.... E’… oh! AH! AAAAAAHHHHHHHH!!! È veramente… AH!... GROOOOOOOSSOOOOOOOOOOO!!!”, urla. “Oddio! Come mi apre! Mi sta squartandoooooooo!!!”.
A questo punto riconosco in lui il tipo che prima si stava facendo fottere dall’altra parte della stanza e che immaginavo fosse cavalcato da Enrico. Il suo corpo sta vibrando, già solo per la penetrazione di un cazzo, immagino, di proporzioni impressionanti. Chissà che succederà quando lo stesso cazzo comincerà a montarlo di brutto!
Non ci vuole molto perché abbia una risposta, perché la sua testa inizia a premere contro il mio volto per i colpi che lo stallone gli sta dando. La troia rantola e continua a rilasciare saliva sulla mia guancia.
“Così… così… così…! MMMMMMMMMMM!!! Sono tua, amore! Riempimi tutta!!!”, geme, e si contorce come una gatta in calore. “Dopo te lo faccio provare, sai?”, dice, rivolgendosi a me. “Fammi sentire se puoi riuscire a prenderlo”, e mi infila due dita su per il culo. “Oh, sìììììììììììì!!!” Certo che lo puoi prendere! Guarda qua che traforo!!!”, si stupisce della mia dilatazione. “E sei anche tutta bagnata! Che vacca!!!”, mi apostrofa.
Allora, per godermi meglio il suo massaggio, mi libero una gamba dalla stretta dei jeans, lasciandoli appesi solo all’altra. Apro le cosce e la troia mi sprofonda dentro con più facilità.
“MMMMM!!! Lo sapevo che ti piaceva!!! Sai: il palo che ho nel culo è così lungo che mi arriva dappertutto! Oh! Oh! Oh! Ho lo sfintere in fiamme!!!”. Incuriosito ed eccitato dalle sua parole, allungo una mano per sentire le dimensioni della mazza che lo sta scopando. Con le dita sfioro il suo anellino e lui ha un sussulto.
“Sì, accarezzami!”, mi esorta, e inizio a strofinargli l’anellino dilatato. “MMMMMMM!!! Così mi fate godere, porconi!!!”.
D’improvviso, un altro fiato si unisce al suo e nel viso che lo affianca riconosco il mio gigantone. “Ciao, tesoro!”, mi fa. “Hai visto che troietta ti ho portato? Possiamo farle di tutto, ché tanto non si rompe!”.
“Sì, fatemi di tutto!!!”, e allora le dita con le quali gli sto strusciando la rosellina gliele infilo dritte in culo, tirando per allargarglielo ancora. “Sììììììììììììììì!!! COSìììììììììììììì!!!”, strilla la vacca, e dal buco esce un liquido vischioso. Si sta bagnando tutta e i colpi che Enrico gli assesta fanno schizzare fuori i suoi umori. “Dai, dammi più cazzo! Più cazzo!!! Ancora! Così! Tutto, tutto! Fino in fondo! Voglio anche le palle!!! Dai!!!”, continua ad esortare lo stallone, ormai senza più ritegno. Ogni tanto gli si spezza il respiro, come se dentro gli si rompesse qualcosa. Ma questo non lo fa certo desistere dal farsi montare senza freni. Ed Enrico è un campione in questo.
Poi, succede qualcosa. “Oh, no! Non così! Non cosììììì!!!”, sibila la puttanella. Dal movimento del mio gigantone, che ormai riesco a vedere quasi chiaramente, essendomi abituato all’oscurità, capisco che ha cominciato a scoparlo solo col glande, aumentando a dismisura il suo desiderio ma senza dargli soddisfazione. Quello prova a spingere indietro per prendersi tutto il palo, ma Enrico è pronto a sottrarglielo ogni volta che ci prova. “Che stronzo!”, lo apostrofa, e riprende a rantolare e sbavarmi addosso. “Io così non reggo! Io… mmmmm… io… oooooohhhhhhh!!!... io… aaaaaaahhhhh!!!... IO ESPLODOOOOOOOOOOOO!!!”, e un terremoto lo sconvolge da capo a piedi. Le mie dita vengono letteralmente triturate dal suo sfintere, che contemporaneamente masturba la verga di Enrico. Lui, però, la leva subito e la sostituisce con la sua lingua, che prolunga l’orgasmo anale della zoccola. Questa emette versi di ogni tipo e sbatte il suo corpo in ogni dove, abbandonandosi completamente alle convulsioni.
“Il… tuo… boy… è… uno… stroooooooonzoooooooooo!!!”, mi urla in faccia, singhiozzando a causa degli spasmi. Poi, si riprende e lo incita a non smettere: “Sì, leccami lì! Proprio lì! E tu: usale quelle stramaledette dita!!!”, dice a me. E allora, alle due che gli avevo già messo in corpo, ne unisco altre due e le rigiro in lungo e in largo, perquisendogli le viscere. “Oh, che roba, ragazzi!!! Io voglio ancora cazzo, però! Sì, ancora cazzo!”, e si arrampica su di me e si impala sulla mia mazza.
“MMMM!!! Sei duro!!!”, commenta e inizia a cavalcarmi di brutto. Enrico si alza, mi viene sopra e, afferrando la troia per i capelli, gli pianta in gola la sua minchia. “Cough! Cough! Slurp! Slurp! Cough!”, sento, mentre la puttanella si strozza con l’obelisco del gigantone.
“Sì, succhiami bene, vacca! Sei una battona da strada! Una bagascia!”, impreca Enrico, come non gli avevo mai sentito fare. I modi lascivi della nostra vittima gli stanno tirando fuori gli istinti più bassi. Allora, anch’io mi lascio andare completamente e, facendo perno sulle braccia, assesto dei colpi profondi negli intestini del troione, che sussulta ripetutamente e si tiene dalle gambe di Enrico per non perdere l’equilibrio.
“MMMMMMMMMMMMMMMM!!!”, urla, mentre viene di nuovo scosso da un tumulto interiore. Le sue mani adesso scendono sulle mie spalle e mi pianta le unghie nella pelle. Sento il suo sfintere contrarsi e ciucciarmi il cazzo. Le sue gambe tremano e non riesce più a rimbalzarmi sul ventre. Scivola e la sua schiena si inarca scattosamente, fino a che la verga di Enrico viene sputata fuori.
“Io godo… AAAAHHHH, COME GODO!!! Sììììììì, GOOOOOOOOODOOOOOOOOOOOO!!!”, urla. Si appoggia indietro sulla mani e ricomincia a sbattermi le chiappe sul bacino, colpendosi la prostata con la mia asta. Poi, nella foga, si tira nuovamente su, impugna il cazzo di Enrico e lo spompina come se volesse staccarglielo.
“Che sucaminchia da bordello che sei!!!”, sbotta il gigantone. “Dai, fammi una bella spremuta di coglioni, troia! Beviti sto succo! Toh! Toh! Toh!”, e vedo il gozzo della puttana salire e scendergli nella gola. Sta inghiottendo il nettare che Enrico gli sta sparando dentro e se lo gusta mugolando e lappando con gran piacere.
Quella visione non mi permette di resistere oltre e, lacerandogli lo sfintere con gli ultimi colpi, gli schizzo in corpo lunghi getti di sborra.
“Sì… slurp!... allagatemi… glough!... allagatemi, stalloni!... glough! Mmmmmm!!! Glough! Slurp! Slurp!!!”, geme, con la bocca impastata di sperma.
Una volta venuto del tutto, sento che una mano mi agguanta il cazzo e lo estrae dal buco della troia, che, dopo un attimo, inspira profondamente e strilla.
“Sei il solito ingordo! Non ti basta mai, vero?”, dice una voce alle sue spalle.
“No, amore! Non mi basta mai! Mai!”, risponde lui. Il suo boy deve essersi ripreso e deve aver avuto la felice idea di fotterselo ancora. E a lui non sembra dispiacere affatto.
“Puliscili! Dai, puliscili bene!”, gli ordina la voce e una mano gli spinge la testa verso il basso e gli fa ingoiare la mia minchia. La lingua della vacca percorre mi tutta l’asta e raccoglie tutti i residui di sperma. Poi, viene strattonato e rispinto verso il ventre di Enrico. Si inghiotte anche la sua mazza e la aspira per strappargli fino all’ultima goccia di seme.
Intanto, il suo corpo vibra sotto i fendenti del suo boy, che gli infila una mano tra le cosce e gli strofina la passera, amplificando le sue sensazioni.
“Oh, amore! Tu sì che sai farmi godere! Che mani che hai! E che cazzo!”, commenta la troia, mentre continua a mungere il gigantone.
“Sta’ zitta, puttana! Ecco quello che ti meriti! Tiè! Tiè! Tiè!”, sbraita lo stallone, e lo fotte come uno ossesso. Poi, un rantolo cavernoso testimonia l’orgasmo incipiente e il tipo inizia a svuotarsi i lombi nelle viscere della vacca. Con la mano raccoglie quello che cola fuori e glielo porta alla bocca e lui, naturalmente, mangia e gusta tutto con avidità.
Rimangono avvinghiati per un po’, finché la troia salta su e inizia a correre per la stanza urlando: “Chi c’è ancora? Chi c’è?”.
“Ma è una ninfomane!”, chiosa Enrico.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Roma (2):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni