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Gay & Bisex

Un nuovo weekend da pornostar (5)


di crigio
23.10.2013    |    5.870    |    1 9.4
"Sono già arrivati tre dei quattro attori previsti, oltre a Michel stesso, tutti di Berlino..."
Alle quattro del pomeriggio sono di nuovo nello studio di Michel e Gerry in attesa di girare la scena della gangbang. Sono già arrivati tre dei quattro attori previsti, oltre a Michel stesso, tutti di Berlino. Probabilmente, avendo poco tempo per organizzarsi, i due blogger hanno scelto i ragazzi più vicini.
Wilhelm è alto e magro, moro, occhi verdi, un bel viso e avrà al massimo venticinque anni. Fred, invece, è più tozzo, ma muscoloso, pelato e con gli occhi azzurri; trent’anni circa e dalla peluria sulle braccia si direbbe biondo. Infine, Frantz ha una bellissima chioma bionda e ribelle, occhi castani e più o meno l’età di Wilhelm: i due chiacchierano seduti sugli sgabelli in cucina, mentre Fred, sbragato su una poltrona, smanetta col cellulare.
Dopo qualche minuto arriva anche l’ultimo attore: Mehmet, turco naturalizzato tedesco, leggermente brizzolato e in gran forma.
Iniziamo con le foto di rito, con me sempre al centro per sottolineare quello che si andrà a fare. Quindi, iniziamo a girare la scena.
Tutto comincia con me inginocchiato sul pavimento attorniato dai cinque stalloni in mutande che si strizzano i pacchi. Mi lecco le labbra guardandomi intorno ipnotizzato. Fred è il più impaziente: apre l’elastico degli slip, li tira giù e scopre un apparato genitale completamente depilato e sproporzionato rispetto alla sua figura. Coglioni enormi, che sembrano ancora più grossi perché strizzati da un cockring, e cazzo ancora moscio, ma anche quello cicciotto e all’apparenza succoso. Tenendo l’elastico sotto le palle le fa sobbalzare come si fa con una carota davanti al naso di un mulo. Con l’acquolina in bocca mi avvicino al suo ventre, do una leccata partendo dal basso e poi ingoio il membro. Lo ciuccio e lo spompo e quello piano piano prende vigore, ingrossandosi più che allungandosi. Fred rantola a bocca spalancata e, quando il suo cazzo è bello tosto, lo lascio dondolare nell’aria spostandomi alla sua sinistra, dove attende voglioso Mehmet.
Gli lecco la sagoma della verga da sopra le mutande e quella si allunga verso il suo fianco destro. Gli slip segnano perfettamente la forma del glande e mi concentro su quello stuzzicandolo con la lingua. Poi afferro l’elastico e scarto il pacco: un palo scuro e percorso da vasi sanguigni che sembra vogliano venire fuori mi penzola davanti al naso. La mia lingua esce quasi in automatico e percorro tutta la lunghezza dell’asta, da sotto, fermandomi a titillare il frenolo. Dolcemente stringo la cappella tra le labbra e la succhio bagnandola di saliva. Sollevo lo sguardo: Mehmet ha la testa reclinata indietro e tutti i muscoli del suo torso sono contratti. I bicipiti, i pettorali e gli addominali sono tesi e rivelano che lo stallone sta controllando con maestria la sua eccitazione e dosando il piacere che la mia stimolazione gli sta provocando. Torna a guardarmi e, tenendo le braccia scostate dai fianchi e i pugni stretti, con movimenti sinuosi del bacino mi scopa la bocca. “Se farà la stessa cosa nel mio culo non resisterò a lungo”, penso.
Controvoglia abbandono anche quella meraviglia e mi sposto ancora a sinistra. Wilhelm si è già calato gli slip e una biscia grossa, un po’ schiacciata e con il glande piccolo rispetto all’asta scende tra le sue cosce magre. Che roba! In questo ragazzino tutto il grasso si è concentrato nel suo cazzo! Lo guardo sorridendo e lui ricambia alzando gli angoli della bocca e mostrando i denti: deve essere molto orgoglioso di quello che gli ha donato madre natura!
Impugno l’attrezzo e lo masturbo e lo spompino contemporaneamente. Wilhelm tiene le mani sui fianchi e guarda con attenzione quello che faccio: il senso della vista deve dargli più piacere di qualunque altro. Accanto a lui Frantz ha la lingua incollata al labbro superiore e respira affannosamente, mentre si accarezza il petto e il pacco. Allungo la mano e gli tiro giù gli slip. Salta fuori un cazzo perfettamente dritto ed uniforme dalla base alla cappella. Lo agguanto e lo strizzo. Lui sussulta. Poi mi sposto un po’ e gli succhio il glande, mentre continuo a masturbare Wilhelm.
In ginocchio in mezzo ai due ragazzini, copro e scopro i loro prepuzi con un andirivieni lento dei polsi. Il moro continua a non perdersi nessun movimento di quelli che faccio, mentre il biondo si gode il mio massaggio con le gambe divaricate e piegate e gli occhi puntati al cielo e strofinandosi nervosamente le chiappe con le mani. Alterno la mia bocca ora su una ora sull’altra verga, poi volto la testa verso destra e il pacco di Michel pulsa a pochi centimetri dal mio naso. Ricordo perfettamente la forma del suo cazzo, perché è quella che io preferisco: duro e leggermente curvo all’insù, con il glande più grosso dell’asta, come un’albicocca che troneggia su uno spiedino.
Il ricordo però non mi basta e allora scopro anche quell’ultima meraviglia e lei si manifesta in tutta la sua potenza. Le mie papille secernono una quantità enorme di saliva e un fremito mi scuote. Agguanto le chiappe del blogger e ingoio la sua mazza stringendo il petto alle sue cosce.
“Così me lo stacchi!”, sussurra, ma me ne infischio e continuo la suzione mostrandomi agli altri più troia che posso. Sento qualche commento ed il rumore delle mani che masturbano nervosamente i membri eccitati. La lussuria mi porta ad inarcare la schiena e ad offrire il mio culo tondo alla vista di quegli stalloni arrapati. Una mano si intrufola tra le mie chiappe; un’altra mi schiaffeggia una chiappa; un’altra ancora mi palpa l’altra natica. Qualcuno mi spinge la testa più in fondo sul cazzo di Michel. Poi qualcuno mi sputa sul buco e me lo massaggia; due mani salgono al mio petto e mi strizzano i capezzoli. Vengo costretto ad allargare le gambe e una verga mi scorre nel solco. Dallo spessore intuisco essere quella di Fred che, impaziente, punta al mio buco e spinge. Al colmo dell’eccitazione, vado incontro al suo bacino e quel cilindro di carne mi slabbra la rosellina. Giro leggermente il capo, continuando a succhiare il glande di Michel e incrocio lo sguardo spiritato di Fred. Accorgendosi della mia dilatazione, comincia subito a fottermi. Infila la sua mano tra le mie cosce e con due dita circonda il suo cazzo, allo stesso tempo accarezzandomi l’ano.
La sua espressione sembra significare: “Quanto sei aperto!”. Aggrappandosi ai miei fianchi, mi percuote il fondo dello sfintere. Apro la bocca per gemere e la bava cola abbondante sull’asta di Michel. Subito la raccolgo con un sonoro risucchio. Le mie chiappe sobbalzano per i colpi inferti dal bacino di Fred.
D’un tratto il pelato si tira fuori da me e cede il posto a Mehmet. Mi abbasso ancora un po’ sfilandomi dalla bocca la verga di Michel e andandogli a leccare le palle. Così facendo le mie natiche si separano ancora di più e la mia rosellina si spampana. Il cazzo del turco entra facilmente nelle mie viscere e inizia a farmi godere di brutto. La sua forma, il suo spessore e il suo movimento sono perfetti. A causa di una convulsione cado sulle mani a testa bassa e ansimo profondamente. Mi sollevo e mi incollo al petto di Mehmet, girando la testa per baciarlo. Un’altra convulsione e il mio sfintere spinge in fuori. Il turco mi titilla i capezzoli. Un terzo spasmo mi fa stringere il culo. Mehmet aumenta la frequenza e l’intensità degli affondi. Rantoliamo uno nella bocca dell’altro, mentre i nostri corpi sono scossi. Lui schizza nei miei intestini e io tremo per l’esplosione dell’orgasmo anale.
Alla fine la mia eccitazione non cala e allora mi sdraio sul divano e, scosciandomi e schiaffeggiandomi il buco impiastricciato, fisso lussuriosamente Michel. Lui si intrufola tra le mie gambe e mi impala con un colpo secco. Mentre mi pistona, mi strofino freneticamente la rosellina mantenendo acceso il mio orgasmo.
“Sì, così! Proprio come una puttana!”, mi insulta Michel e mi scivola dentro con maestria.
Intanto, alla mia sinistra si sdraia Frantz che, a cosce aperte, invita Wilhelm a scoparlo. Sorprendentemente, il ragazzino si prende l’enorme mazza del suo amico senza battere ciglio e se la gode alla grande.
Ma non ero io il protagonista della scena??!!
Indisposto dal loro comportamento, allungo una mano sul cazzo di Michel e lo tiro fuori. Poi monto a smorzacandela sul biondino e mi impalo sulla sua verga. La doppia stimolazione, del culo e del cazzo, fa vacillare il ragazzino che, però, dopo qualche secondo, riprende il controllo e sogghigna. Il motivo di quella espressione lo capisco solo quando, con un movimento repentino, Wilhelm esce dal suo sfintere e affonda nel mio. Le gambe di Frantz ricadono a terra. Il moro comincia a fottermi col suo enorme palo. La mia schiena si inarca e la mia testa la segue. Frantz si solleva e mi ciuccia un capezzolo, alternando il suo stantuffo nelle mie viscere a quello di Wilhelm.
“Merda! Devo smetterla di sottovalutare gli sbarbatelli!”, penso. Infatti, mi stanno lavorando il culo come due stalloni navigati. Il cazzo di Wilhelm, in particolare, strofina contro le pareti del mio sfintere e la frizione stimola tutti i nervi mandandomi in estasi. Le contrazioni aspirano le due verghe e Frantz fa una smorfia e rantola. Le mie cosce si bagnano del suo seme che fuoriesce dal mio buco.
Poi è il turno di Wilhelm che, bofonchiando qualcosa che sa di bestemmia, mi sbraga l’ano con alcuni colpi laceranti ed esplode nei miei intestini. Quando si svuotano completamente le palle, li sfilo da me e mi sdraio di fianco sull’altro lato del divano, con una gamba alzata, facendo gli occhi dolci a Fred. Lui si tuffa tra me e lo schienale e mi inchioda col suo tubo.
Mentre il pelato mi fotte, Mehmet si avvicina piano alla mia bocca e mi dà da succhiare il suo cazzo barzotto. Intanto riprendo ad accarezzarmi la rosellina riempita da Fred e lancio occhiate di fuoco a Michel che viene a sedersi sul divano e si accarezza lentamente la verga vibrante. Il cilindro di Fred mi sta sfondando e lui mi dice qualcosa.
“Toh, puttana!”, traduce Michel. “Ti piacciono i cazzi grossi, eh?”, e poi il pelato comincia a tremare. Allora, di scatto mi strappa via la verga dal culo, spinge via Mehmet e mi riempie la bocca. Pochi secondi ancora e una cascata di sborra mi precipita in gola e mi disseta. È calda, saporita, buona e la inghiotto fino all’ultima goccia.
Con i coglioni svuotati, Fred si stacca da me barcollando e rantolando come un cavernicolo. Probabilmente, l’ha mandato fuori di testa più la mia bevuta che la scopata di poco fa.
Lo lascio in preda ai suoi latrati e torno a guardare il cazzo di Mehmet: è di nuovo bello tosto. Lo fisso con lussuria, ma d’improvviso mi sento tirare per un braccio. È Michel che mi chiede di cavalcarlo. Allora mi impalo su di lui e spalanco le cosce. Mi guardo il culo e, da fuori, il condotto rettale appare bello gonfio. Il turco si avvicina e mi percuote la rosellina dilatata con la sua mazza. Annuisco per fargli capire che può entrare e lui scorre sopra il membro di Michel e spinge. Mi scivola dentro piano piano ed il mio retto si gonfia ancora. Con una mano faccio pressione sotto lo scroto, quasi avessi paura che il mio ano si laceri. La sborra dei due ragazzini inizia a colare fuori e insozza quei due bellissimi pali di carne.
Mentre mi sprofonda dentro, vedendomi in evidente stato di eccitazione, Mehmet annuisce lentamente col capo, come se mi autorizzasse a godere.
“AAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!! AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!! AAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!”, urlo mentre il mio sfintere spinge in fuori a causa dell’orgasmo che mi preme nel ventre. Il turco sfila il cazzo e sbrodola il suo seme sul mio scroto; poi mi penetra di nuovo. Quindi, si accovaccia tra le mie cosce e lecca via tutta la sua sborra dai miei genitali, scendendo anche a titillare la mia rosellina. Così facendo mi scatena delle violente contrazioni che strizzano la verga di Michel. Il mio bacino sbatte contro il ventre del blogger e lo costringe a venire.
“OOOOOHHHHH CAAAAAAAZZOOOOO!!!”, esclama e, come un obice, spara delle viscose cannonate nelle mie viscere. Mi stendo su di lui e continuo a muovermi piano, finché Gerry urla…
“Stop!”.
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