Racconti Erotici > Gay & Bisex > Giochi interattivi
Gay & Bisex

Giochi interattivi


di crigio
20.01.2014    |    11.164    |    1 8.3
"Le mie gambe si agitano per aria: si chiudono attorno al dildo e le mie chiappe lo stringono forte..."
È sabato mattina. Sono qui che leggo il giornale su internet, ma la mia fantasia corre a ben altro. Chiudo la pagina e ne apro un’altra. Mi connetto ad una community gay e cerco qualcosa di interessante.
All’improvviso, il mio sguardo si sofferma su un annuncio che recita: “Si cercano troie navigate per giochi interattivi”. Mi chiedo cosa voglia dire “giochi interattivi”. Pur non riuscendo a dargli un significato preciso, la cosa mi incuriosisce.
Rispondo all’annuncio e poi abbandono il portatile sul divano e vado a fare una doccia. Quando torno al laptop, trovo un messaggio nella mia casella, dove si dice che l’appuntamento è per domani alle 18. Mi viene indicato anche il luogo.
“Ok!”, digito, dando conferma che ci sarò. Enrico e Pino avranno una partita, perciò, piuttosto che rimanere da solo, preferisco avventurarmi in questa nuova esperienza.

Dopo essermi dato una bello pulita ed aver tenuto il plug in culo per un’oretta, mi vesto ed esco, diretto al luogo concordato. Si tratta di un palazzone storico a cinque piani, in centro. Suono e il portone si apre.
“Ultimo piano!”, dice una voce metallica. Salgo per le scale: gli interni sono stupefacenti. Qui devono vivere dei ricconi da paura!
Arrivato al pianerottolo, vedo che la porta è già schiusa. La spingo ed entro. Mi trovo in un vestibolo asettico: c’è solo un appendicappotti: mi levo la giacca e ce la metto sopra.
Poi mi guardo intorno: di fronte c’è una porta. E un’altra a destra. E un’altra ancora a sinistra.
“Avanza ed entra!”, mi ordina la stessa voce di poco fa. Capisco di dover entrare nella stanza che mi sta davanti. Impugno la maniglia, la abbasso e lentamente scruto oltre l’uscio. Una camera enorme e luminosa si offre alla mia vista. Due finestroni con tende a pacchetto riempiono la parete di fondo, esattamente ai lati del lettone che vi è appoggiato contro. Sulle pareti laterali, invece, ci sono due armadi enormi incassati. Tutto l’arredamento è sontuoso e dai colori chiari: bianco, oro e avorio.
“D’ora in poi dovrai obbedire a tutto quello che sentirai, senza protestare! Ricorda che sei qui principalmente per il nostro piacere, non per il tuo!”, prosegue la voce.
Nostro?! Ma quanti sono??? Quindi, è questo che si intendeva per giochi interattivi nell’annuncio: devo farmi scopare per far godere un pubblico indeterminato. Oddio! Quindi, verrò ripreso?
Alzo la testa ma non scorgo nessuna telecamera. Saranno nascoste dietro i quadri e gli specchi! Poi, riabbasso lo sguardo: sul letto sono adagiati senza alcun ordine alcuni dildo di diverse dimensioni.
“Spogliati!”, aggiunge la voce. Eseguo e mi levo tutto. “Sdraiati sul letto e gioca con i cazzi finti!”. Mi stendo e ne prendo uno. Mi sputo su una mano e mi spalmo la saliva nel solco. Alzo le cosce, la spalanco, punto l’attrezzo contro il buco e spingo. Grazie al plug sono abbastanza dilatato, per cui riesco a penetrarmi con facilità. Poi, allungo il braccio e afferro un altro giochino: è più grosso di quello che ho nello sfintere. Inizio a succhiarlo con fare da gran troia. È morbido e liscio. Se non fosse così freddo, potrei scambiarlo per una minchia vera.
Quindi, con uno mi pistono nelle viscere e con l’altro nelle fauci, lento, contorcendomi e mugolando senza ritegno. D’altronde non ho bisogno di fingere: mi sto regalando un godimento profondo muovendo i due dildo proprio come piace a me. Quello nel culo lo introduco piano fino in fondo, poi do qualche colpetto secco e quindi inizio ad estrarlo muovendolo in su e in giù per stimolarmi bene le pareti interne dello sfintere. Quello in bocca, invece, lo succhio incavando le guance, come se stessi ciucciando un lecca-lecca.
L’idea di essere osservato mentre armeggio con questi due affari aumenta la mia eccitazione. Mi guardo intorno, ma non so dove indirizzare gli occhi con precisione. Ammicco in ogni direzione, sperando sempre che sia quella giusta.
“Continua così, troia! Vogliamo vederti sbrodolare!”, mi esorta la voce metallica. Ah sì? E’ questo che volete? Bene! Allora mi spingo tutto il dildo in fondo agli intestini, finché urta la prostata. Tenendolo così, lo muovo in modo che me la massaggi a dovere. Comincio ad accaldarmi: il mio respiro si fa più corto e mi sento la faccia infuocata. Le mie gambe si agitano per aria: si chiudono attorno al dildo e le mie chiappe lo stringono forte. Poi le divarico nuovamente, piano, e continuo a martellarmi la prostata. Abbandono l’attrezzo che ho in bocca, lasciandolo penzolare dalle mie labbra, e porto l’altra mano a quello che ho nelle viscere. Lo stringo con entrambi i palmi e inizio a stantuffarmi dentro con energia.
“MMMMMMMMMMMMMMMMMMM!!!”, gemo, agitando il bacino. Sollevo il capo e mi guardo i capezzoli: sono duri e dritti. Quanto vorrei che qualcuno me li torturasse!
D’un tratto, avverto un rivolo di liquido vischioso colarmi tra le natiche. Ecco che ho raggiunto il risultato voluto dalla voce: sto sbrodolando dal culo!
“Brava, puttana!”, si complimenta quella. “Ti meriti un premio!”. Sento uno scatto e un attimo dopo la porta si apre. Sull’uscio appare un uomo sulla quarantina dal fisico asciutto e un po’ muscoloso, completamente nudo, che tiene in mano un dildo a doppia testa. Si avvicina al letto, afferra il giocattolino che ho nel culo e lo tira via. Se lo porta alla bocca e, tirando fuori la lingua, lo lecca dalla base alla punta, gustandosi i miei umori.
“MMMMMMM!!! Niente male! Proprio niente male!”, commenta, mentre pasteggia in bocca con le mie secrezioni. “Assaggia!”, e sale sul letto, mi strappa il dildo che sto succhiando e lo sostituisce con l’altro. Assaporo i miei succhi e il mio cervello va in visibilio.
“Mettiti a quattro zampe!”, mi ordina l’uomo. Sempre tenendo l’attrezzo tra le fauci, mi giro e protendo il culo. Lui sputa sull’affare che ha portato con sé e spalma bene la saliva. Quindi, lo punta alla mia rosellina e spinge. Allora, anche lui si posiziona a pecora e si pianta l’altro capo in corpo. Con le sue terga viene incontro alle mie e, mentre il dildo lo penetra sempre più, al tempo stesso costringe anche il mio sfintere ad ingoiarne via via altri centimetri.
“Che meraviglia!”, mugola lui, e intanto si fa in avanti, per poi tornare verso di me. Si sta, e mi sta, fottendo con quest’affare, accelerando sempre più il movimento. Alla fine riusciamo a prenderlo interamente e le sue chiappe sbattono contro le mie. Mentre l’uomo agita il bacino come un ossesso, io appoggio l’altro dildo sul letto e, tenendolo dalla base, comincio a spompinarlo di gran lena, sovraeccitato dalla particolare monta che sto subendo.
“Non ne vorresti uno vero da succhiare?”, mi chiede la voce metallica. Mi fermo e mi guardo intorno. Poi, sempre col cazzo finto in bocca, annuisco velocemente, rivelando la voglia di minchia che ho. Ancora una volta la porta scatta e si apre. Dietro c’è un ragazzo magro, biondo, non molto alto, che ha in mano due paia di manette. Tra le cosce gli ciondola un nerchia lunga, anche se moscia. Si avvicina al letto e appende i suoi giochini al pomo della sponda. Quindi, sale su e spinge via il dildo che stavo ciucciando. Si infila sotto di me a sessantanove e mi ritrovo la sua mazza all’altezza delle mie labbra. Le schiudo e inizio a leccare tutta l’asta, mentre contemporaneamente il ragazzo comincia a titillarmi la rosellina aperta.
“Oh, porca vacca!”, sbotto, non resistendo alla doppia sollecitazione del dildo che l’uomo mi sbatte in corpo e della lingua del biondo che mi fruga l’anellino sbragato. Avverto delle contrazioni nello sfintere e l’attrezzo mi scivola dentro ancora. Praticamente, lo sto sottraendo all’uomo, che si ferma un momento e protesta.
“Ma che cazzo fai, stronzo!”, mi insulta e il dildo sguscia fuori dal suo culo e viene ingoiato quasi completamente dal mio. Poi mi prende uno spasmo violento e quello schizza fuori per la maggior parte della lunghezza. L’uomo lo riprende e se lo pianta di nuovo nelle viscere, ricominciando a scopare se stesso e me.
Intanto, la verga del ragazzo sta prendendo vigore: la impugno e me la inghiotto. La spompino con voluttà e lui inizia ad agitarsi. In questa posizione riesco a infilarmela fino in gola, nonostante abbia delle proporzioni impressionanti. Risalgo e la sputo completamente: quella rimane dritta e pulsante in tutta la sua potenza. È pazzesco! Non ho mai visto un cazzo così grosso restare duro e svettante da solo! Chissà che meraviglia sentirlo su per il culo!
Quasi leggendomi nel pensiero, i miei carcerieri fanno scattare per l’ennesima volta la porta: entra un energumeno nerboruto che reca in mano un’altra coppia di manette. Le appende all’altro pomo della sponda del letto e poi si unisce a noi. Monta a cavalcioni sul ventre del ragazzo, costringendomi ad alzarmi un po’, e, armeggiando alle sue spalle, si affonda negli intestini la sua trave.
“Oh, sììììììììììììììì!!!”, gode man mano che quella lo dilania. Inizia la cavalcata e tutto il letto dondola sotto il suo peso. Mi prende la faccia tra le mani e, avvicinandosi a me, mi limona come una porca. Nel frattempo, la lingua del ragazzo non demorde: continua a sferzarmi l’anellino che viene sempre perforato dal doppio dildo.
“Porc…!!! Uff!”, rantola l’uomo dietro di me, e mi sferra un colpo più forte alle chiappe, restandomi incollato. Lo sento tremare e le sue vibrazioni si trasmettono anche al mio corpo attraverso il dildo. In particolare, la mia prostata viene stimolata con una tale frequenza che non mi trattengo più. Una convulsione parte dal bassoventre e risale lungo la schiena. Arrivata al collo, la mia testa si piega indietro e il mio fiato si spezza. Degli umori mi scendono lungo le cosce e il biondo li succhia rumorosamente. Abbraccio l’energumeno e gli pianto le unghie nelle spalle. Lo sento ancora rimbalzare sul tronco del ragazzo: non si risparmia affatto, anzi più cazzo prende, più ne vuole. Rallenta solo quando il mio corpo viene percorso da un violento terremoto che destabilizza anche lui. Piano rialzo il capo e lo fisso, mentre la lingua del ragazzo non smette di torturarmi. Il mio buco rimane aperto e lo sfintere spinge in fuori e sputa il dildo. Subito la bocca del biondo si attacca alla mia rosellina e la mangia con avidità, aspirando tutte le secrezioni che emette.
“Ok! Cambio!”, ordina la voce metallica.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Giochi interattivi:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni