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Gay & Bisex

Pensieri nascosti (5)


di crigio
23.02.2014    |    6.502    |    1 9.6
"Penso che Enrico gradirà molto la mia proposta..."
“Deve essere Paolo…”, dice Seby, ansimando. Mi alzo e vado ad aprire. Sento i passi sulle scale e poi lo vedo comparire in tutta la sua prestanza e in abito scuro e ventiquattrore. Io mi faccio trovare così come sono, nudo, e, non appena mi vede, strabuzza gli occhi.
“Wow! Cosa ho fatto per meritarmi questa accoglienza?”, mi chiede.
“Ancora niente. Ma so già che te la meriterai!”, ammicco sfacciato, e lui lascia andare la valigetta e mi stringe a sé. Si avventa su un mio capezzolo, mordicchiandolo e succhiandolo, mentre una sua mano corre al mio solco e un dito mi si infila in culo.
“MMMMM!!! Sei già bagnato! Avete iniziato senza di me?”, aggiunge.
“Non abbiamo resistito…!”, rispondo. “Dai, andiamo di là!”. Appena varchiamo l’uscio del salotto, noto che Enrico si è spogliato completamente e che Seby si sta impalando su di lui in uno smorzacandela rovesciato. Fa davvero impressione vedere il cazzone enorme del mio ragazzo a contatto con le chiappette ossute della troietta e, se non conoscessi già il nostro ospite, dubiterei fortemente che riesca ad inghiottirlo tutto. Con un braccio cinge il collo di Enrico, mentre piega le ginocchia finché la cappella entra a contatto con la sua rosellina.
“Ciao, amore!”, saluta Paolo. “Scusa se non ti abbiamo aspettato, ma avevo tanta voglia…”, dice rivolgendosi al suo boy.
“Figurati!”, risponde l’ultimo arrivato, che comincia a spogliarsi. “Anzi: voglio proprio vedere come fai a prendere quella minchia pazzesca!”. E infatti, i primi tentativi vanno a vuoto: il cazzo scivola ma non entra.
“Aspetta: ci penso io!”, soggiunge Paolo, e, ormai completamente nudo, va ad inginocchiarsi tra le gambe di Enrico. Si sputa su una mano e spalma la saliva sulla rosellina di Seby. Poi, lo penetra con due dita e nel frattempo masturba la nerchia di Enrico per tenerla in tiro, ma anche per testarne le dimensioni. E infatti, dal suo sguardo capisco che è veramente ammirato dalla virilità del mio stallone e non escludo che anche lui voglia averne un assaggio.
Continuando a tenere le dita infilate su per il culo di Seby, Paolo tira in su e lo dilata. Quindi, avvicina la cappella del cazzo di Enrico all’apertura e la introduce. Subito, leva le falangi e l’anellino si stringe intorno al glande. “E’ dentro!”, si compiace Paolo.
“Sì, lo sento!”, geme Seby, mentre il suo ragazzo sputa ancora sull’asta per lubrificarla e permettere al biondino di ingoiarsela tutta. Un lungo rantolo di Enrico annuncia che anche lui comincia a godere: con le mani sotto le sue cosce, tiene le gambe della troietta belle aperte e inizia a muoversi su e giù facendogli assaporare quella meraviglia di minchia. Paolo, invece, scende a leccare a succhiare i coglioni gonfi del mio ragazzone, per poi salire a lappare la parte di asta ancora fuori dallo sfintere di Seby e l’anellino spampanato della troietta.
Eccitato da questa visione, mi stendo nuovamente sulla poltrona a cosce larghe, accarezzandomi e sditalinandomi. Quando Paolo se ne accorge, si alza e corre da me ad imboccarmi col suo cazzo. Mentre mi fotte le fauci, una sua mano si unisce alla mia tra le mia chiappe.
“Come sei caldo!”, commenta, tastandomi la rosellina. Poi, rivolto al suo boy, lo esorta: “Dai, amore! Va’ ancora più giù! Puoi farcela!”.
“E’ grosso! È… uff!... tanto grosso…!”, mugola Seby, che però non smette di spingere verso il basso per prendersi più cazzo che può. Le mani di Enrico si spostano sulle sue natiche e gliele aprono ancora. “AAAHHH!!!”, urla il biondino, e la nerchia gli sprofonda tutta in corpo.
“Sì, bravo!”, si complimenta Paolo. La troietta si ferma un momento per abituarsi alla dilatazione e poi inizia a strusciarsi avanti e indietro sul ventre di Enrico, che non smette di torturargli la rosellina sbragata. Anzi, toglie un braccio da sotto la coscia di Seby e si sputa sulle dita. Poi, da sopra, gliela infila nuovamente tra le chiappe e comincia a strofinargli il buco, mentre continua a scoparlo con colpi lenti e precisi di bacino. Il biondino, travolto da un crescente godimento, si abbandona sul corpo del mio ragazzone e si lascia fare da lui.
Intanto, nella mia bocca, il cazzo di Paolo pulsa e si ingrossa. La vista del suo boy deflorato da quell’obelisco di carne lo sta mandando su di giri.
“Sei pronto?”, mi chiede.
“Sempre!”, rispondo, e si porta tra le mie cosce spalancate, piega le ginocchia e mi sprofonda in corpo. Si sdraia su di me ed inizia a muoversi avanti e indietro. Da sopra la sua spalla vedo Enrico rivolto verso di noi col viso contratto dalla gelosia.
“Puttana!”, leggo dalle sue labbra, ma non esce alcun suono. La sua rabbia si traduce in un affondo secco nelle viscere di Seby, che rimane un attimo paralizzato per lo choc subito. Poi, il suo corpicino inizia a tremare e si porta una mano al buco martoriato per massaggiarselo.
“E’ tutto ok, amore?”, chiede Paolo al biondino, preoccupato dal fatto di non sentirlo più godere.
“Oh sì!”, risponde la troietta, con un filo di voce, e il mio stallone, rassicurato, comincia a darci dentro sul serio. Avvinghiato alle mie spalle, mi cavalca e ansima, mentre le mie gambe si chiudono attorno alla sua schiena.
“Troia!”, sibila ancora Enrico nei miei confronti, e di nuovo colpisce a fondo gli intestini di Seby, che viene sbalzato per aria pur tenendo il cazzo dentro. Una convulsione violenta lo scuote tutto e dalla sua gola esce un lamento che presto si trasforma in un urlo acuto e straziante. Paolo si ferma e si gira verso di lui.
“Tranquillo!”, lo rassicuro, prendendogli la testa tra le mani e facendolo rivoltare verso di me. Lo bacio con lussuria e poi gli parlo all’orecchio: “Che ne dici di unirti ad Enrico, eh?”.
Si solleva di poco e, accigliato, mi chiede: “Ma nel culo di Seby, dici?”.
“Sì!”.
“Ma il cazzo di Enrico è già enorme! Con il mio gli facciamo male sul serio!”.
“Secondo me no!”. Mi fissa ancora un istante e poi si persuade.
“O… ok…”, e la sua minchia scivola fuori da me. Si tira su e va verso il divano, mentre io rimango a cosce larghe a massaggiarmi e penetrarmi con due dita, ammiccando verso il mio ragazzone.
“Ma quanto sei vacca!”, mi apostrofa lui, che ha capito le mie intenzioni. Quando Paolo è tra le sue gambe allunga una mano e gli afferra il cazzo, avvicinandolo alla rosellina di Seby.
“Ciao, amore!”, dice il biondino al suo boy, vedendolo chino sopra di lui. Non ha ancora capito che cosa sta succedendo. Solo quando sente la seconda cappella a contatto con la mucosa se ne rende conto. “No… no…!”, prova a protestare, ma è stremato per la convulsione di poco fa e non ha la forza di spingerlo via.
“Tranquillo! Ti piacerà!”, lo rasserena Paolo, che, aiutato da Enrico, spinge per entrare nel culo del biondino. Con mia grande sorpresa, il buco di Seby, anziché serrarsi intorno all’asta che ha già dentro, si rilassa e si apre. Anche contro la sua volontà, la troietta sta accogliendo pure la seconda verga nel suo sfintere e, stretta tra quei due energumeni, sembra del tutto indifesa. Fissa Paolo e cerca conforto in lui, e il suo boy glielo offre senza remore. Mentre gli sprofonda dentro, gli accarezza il viso e gli sussurra parole che non riesco a sentire. Seby annuisce e sembra calmarsi. Guarda in basso verso il suo culo e vede la nerchia del suo stallone scomparire centimetro dopo centimetro. Quando arriva in fondo, Paolo comincia a muoversi ed Enrico lo segue a ruota. Si alternano dentro e fuori le viscere della troietta, la quale si gode la doppia penetrazione meravigliandosi di se stessa.
“Allora? Non avevo ragione?”, gli chiede Paolo.
“S… sì… E’ bellissimo!”, risponde Seby. Poi, lo stallone si china su di lui e inizia a limonarlo, mentre, sotto, Enrico gli lecca la spalla e il lobo dell’orecchio. Poi, Paolo si allunga ancora e si unisce al mio ragazzone sul collo del biondino. Le loro bocche si incontrano e si baciano appassionatamente.
Allora mi balena un’altra idea. Sposto lo sguardo alle terga di Paolo: non sono niente male e la contrazione che subiscono durante la penetrazione le rende molto eccitanti. Penso che Enrico gradirà molto la mia proposta.
Mi alzo e mi unisco al gruppo. Mi chino su Paolo e gli sussurro all’orecchio: “Ehi, maschione! Non affaticarti troppo, ché ho ancora voglia di te!”. Le mie parole lo gasano parecchio, perché il corpicino di Seby sussulta: forse il cazzo dello stallone ha reagito allo stimolo verbale, ingrossandosi e percuotendo la prostata della troietta. Poi, giro intorno al divano e mi piego su Enrico. Gli confesso all’orecchio la mia fantasia e anche lui ha una reazione, testimoniata da un nuovo balzo del biondino.
“Sei proprio una vacca!”, mi insulta ancora il gigantone, ma stavolta sorride. Mi fa impazzire il fatto di suscitare queste reazioni in un uomo con la sola potenza delle mie parole.
“Ch c’è?”, chiede Paolo.
“Niente!”, rispondo. “Fate godere in fretta questa puttanella, ché dopo ci divertiamo!”, e torno a sdraiarmi sulla poltrona a cosce aperte, in attesa del mio turno.
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