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Gay & Bisex

L'annuncio (1)


di crigio
26.08.2014    |    11.011    |    3 9.1
"Ma la merda, secondo me, è troppo!”..."
“Ma hai mai letto questi annunci? Sono davvero ridicoli!”, sghignazza Enrico entrando in cucina, mentre io sto addentando un biscotto.
“Buongiorno, amore! Fammi vedere!”.
“Guarda! Per esempio, questo: cercasi infermiere con bella siringa per invalido in carrozzina… oppure questo: voglio essere cacato in bocca, assaporare il frutto dei tuoi intestini e farmici il bagno... Ma ti sembrano normali???”, mi chiede allibito.
“E che ne so! Sei tu il professionista dell’amore, no?”, gli rispondo.
“Sì, ok! Ma non mi è mai capitato di conoscere qualcuno che mi abbia chiesto queste cose. È vero che alcuni mi hanno proposto di travestirmi, oppure volevano travestirsi loro, oppure volevano che gli pisciassi addosso. Ma la merda, secondo me, è troppo!”.
“Sì, anche secondo me!”, e mangio un altro biscotto tutto zuppo di latte.
“Tiè!”, e mi lancia il giornale. “Divertiti! Io vado a fare la doccia”. Prendo il quotidiano e do una scorsa veloce ad altri annunci. Il mio ragazzone ha proprio ragione: sono illeggibili.
All’improvviso, però, un grassetto a centro pagina attira la mia attenzione. Dice: “Due gemelli giovani, sportivi, cazzuti e molto resistenti cercano gruppo di porconi da soddisfare. Contatto whatsapp …”, e segue un numero di cellulare. Immediatamente ho l’acquolina in bocca (e non è certo merito dei biscotti!). Allora, senza, pensarci due volte, invio un messaggio al contatto e aspetto la risposta. Arriva dopo cinque minuti.
“Ciao”, mi saluta. “Io sono Franco, e mio fratello gemello si chiama Giulio. Voi quanti siete?”, mi chiede.
“Siamo in quattro!”, ribatto.
“Bene! È un buon inizio!”.
“Potrei vedere qualche foto vostra, per favore?”. Un attimo dopo arriva una fotografia di due corpi nudi a tre quarti, con le cosce che coprono le pudenda. I fisici sono spettacolari, ma mi interesserebbe vedere anche quello che nascondono tra le gambe. Poi, quasi mi avesse letto nel pensiero, aggiunge: “Se vuoi vedere altro devi ricambiare!”.
Allora recupero le foto che i miei amici mi hanno autorizzato a scambiare e gliele invio. “Cazzo!”, sbotta nel messaggio che segue. “Avete dei culi da favola!”.
“Grazie!”, e subito dopo ricevo le foto dei loro membri: due bisce che penzolano grosse e succose tra le loro gambe. Avverto un formicolio alle terga e sento il buco del culo aprirsi lentamente.
“Se volete, stasera siamo liberi”, mi fa il tipo dall’altra parte.
“Chiedo agli altri e ti faccio sapere”. Scatto una foto all’annuncio e la invio contemporaneamente a Pino, Seby ed Enzo, chiedendo loro che cosa ne pensano e se in serata sono liberi in modo che chiami i due tipi per farci ripassare un bel po’.
“Fidatevi di me!”, preciso. “Sono due strafighi cazzuti!”. Tutti e tre mi confermano la loro disponibilità. Prendo accordi con lo stallone e poi vado a vestirmi per andare al lavoro.
La sera stessa, i due fratellini e Pino mi raggiungono a casa, dopodiché ci avviamo verso il luogo dell’appuntamento. I gemelli hanno voluto che andassimo a casa loro e noi non avevamo nulla in contrario.
Giunti al portone suoniamo. Aspettiamo un po’, ma dopo qualcuno ci apre senza chiedere “chi è?”. Entriamo e saliamo le scale. Sul citofono c’era scritto “terzo piano”, quindi in ascensore pigiamo direttamente il tre. Arrivati al piano le porte si schiudono.
Ci guardiamo intorno. “Là!”, ci fa notare Seby. Il portone di sinistra è socchiuso: ci avviciniamo e sbirciamo dentro. Quello subito si apre.
“Salve, ragazzi!”, ci fa una voce grave. Una testa spunta da dietro l’uscio, che continua ad aprirsi, mentre il corpo del ragazzo rimane nascosto dietro il portone. Noi quattro entriamo nel vestibolo e ci voltiamo verso il nostro ospite.
“Oh porca vacca!”, esclama Enzo. Il tipo davanti a noi è completamente nudo e col cazzo in tiro.
“Ehm… già… gli altri due porcellini che sono arrivati prima di voi erano impazienti e noi non abbiamo resistito. Vi dispiace se abbiamo cominciato senza di voi?".
“N… no…”, rispondo senza riuscire a distogliere lo sguardo da quella meraviglia. “Ma… figurati…!”, e abbozzo un sorriso imbarazzato. Certo: la nerchia è quella che cattura l’attenzione prima di ogni altra cosa, ma anche il resto del corpo non è niente male. Quando il ragazzo si volta per farci strada ci offre la visione di due chiappe perfettamente disegnate, come quelle di una statua greca. Io e i miei amici gli sbaviamo dietro e lo seguiamo fino al salotto. Entrati, vediamo che sul divano ci sono due tipetti magrolini in posizione inequivocabile. Quello più moro è sdraiato a cosce larghe, mentre l’altro, di carnagione chiara e rosso di capelli, gli sta sopra a pecorina bloccandogli le gambe. Il rosso ha la bocca piena del cazzone dell’altro gemello, seduto sullo schienale del divano, il quale, non appena si accorge di noi, ci saluta e si presenta.
“Benvenuti, ragazzi! Io sono Giulio!”.
“Ed io Franco!”, aggiunge il primo, quasi scusandosi per non avercelo detto prima. “E loro sono Elia”, e indica il rosso, “e Yussuf”, e ci mostra il bruno. Anche loro sollevano la mano e ci salutano, senza smettere, però, di trastullarsi con l’asta e le palle di Giulio. Elia la succhia come fosse un biberon: le sue labbra aderiscono perfettamente al palo e le sue guance si incavano nell’atto di aspirare profondamente. Intanto, Yussuf si dedica con passione ai coglioni, che pendono pesanti sulla sua faccia: li divora letteralmente, prima uno e poi l’altro, e Giulio si gode queste attenzioni reclinando il capo e rantolando.
Franco, nel frattempo, si porta alle spalle di Elia e indirizza la minchia tra le sue chiappe. “Non vi dispiace se riprendiamo da dove abbiamo interrotto, vero?”, chi chiede.
“No… per niente…”, rispondiamo quasi in coro, ancora ipnotizzati da quella scena.
“Voi mettetevi comodi e… scaldatevi! Non so se mi sono spiegato!”, prosegue Franco, mentre la sua verga scivola nel budello di Elia.
“MMMMMMMMMMMMM!!!”. Un urletto soffocato dall’attrezzo di Giulio esce dalla gola del rosso, che schiude le labbra e sbava. Non appena si abitua alla penetrazione stringe nuovamente il cazzone tra le fauci e riprende la ciucciata.
Noi quattro, intanto, ci spogliamo e seguiamo il consiglio di Franco. “Ma non ci conosciamo già?”, mi fa, d’un tratto, Giulio.
“Anche a me sembra…”, mormoro.
“Ma sì! Ti abbiamo scopato a casa di quel tizio… come si chiamava… Andrea?”.
Merda! Ora ricordo! Sono quei due gemelli che mi hanno fatto la prima doppia della mia vita, sul divano di casa di Andrea diversi anni fa.
“Ah, ecco chi siete!”, mi illumino.
“Ma come?”, sbotta Enzo. “Li conoscevi già e non ce li hai mai presentati?”, mi dice quasi incazzato.
“Ma no! Dopo quella volta non ci siamo più visti. E poi… scusate… ma allora non avevate questi cazzi così grossi!”.
“Eheh! Uff!”, interviene Franco, mentre si sbatte Elia. “Fino ai vent’anni sono cresciuti… ah!... parecchio… uff!”.
“Fino ai vent’anni???”, commento basito. “Ma perché: quanti anni avevate quella volta?”.
“Quindici…”.
“QUINDICI!!!”, allibisco.
“Ah, il nostro perfettino!”. A parlare, stavolta, è Pino. “E così ti sei fatto due minorenni! Lo sai che è reato?”.
“Ma smettila, cretino! Mica lo sapevo, io!”, rimbrotto. Poi, rivolto ai gemelli, chiedo: “Ma Andrea lo sapeva?”.
“N… no… ah!”, fa ancora Franco, precipitando nello sfintere di Elia, il quale pare non soffrire per nulla il calibro della minchia dello stallone. Anzi, infilzato avanti e dietro come uno spiedo, sembra godere come una troia. Poi, Franco estrae il cazzo dal culo del rosso, piega le ginocchia e preme contro la rosellina di Yussuf, che si aggiusta meglio sulla seduta per agevolare l’introduzione del palo.
“Oh, sì!”, mugola. “E’ proprio grosso!”.
“Sì? E’ grosso, amore?”, gli chiede provocatoriamente Elia. “E questo com’è?”, aggiunge, porgendogli in bocca il nerchione di Giulio. Yussuf solleva un po’ la testa e imbocca il grosso glande dell’altro gemello, iniziando subito a succhiarlo avidamente, mentre Elia lecca l’asta da sopra fino alla radice.
“Wow… uff!... Siete proprio due succhiacazzi incredibili!”, geme Giulio. E dire che non ha ancora provato la bocca del nostro Seby! “Volete la sborra, vero? Eh?”, chiede poi loro, ed Elia annuisce sgranando gli occhi per il desiderio. “Ok! Se è proprio questo che volete…!”, e sottrae il cazzo a Yussuf e lo ripianta in gola al rosso, tenendolo per i capelli. Poi, lancia un’occhiata a suo fratello e i due si scambiano uno sguardo d’intesa.
Franco accelera l’andirivieni nello sfintere del moretto e questo si aggrappa al suo boy piantandogli le unghie nella schiena. “Oh! OOOOOOOHHHHHHHH!!!”, geme di piacere. Elia, intanto, ha ripreso a pompare la verga di Giulio con più foga di prima: probabilmente, vedere il suo ragazzo godere sotto di lui esalta anche il suo piacere. E poi non vede l’ora di ricevere il seme che Giulio gli ha promesso.
“Sì, dai, bravo! Così, così! Vedrai quanto te ne do!”, lo esorta lo stallone, e il rosso ingoia tutta l’asta fino in fondo, sbattendo il naso ripetutamente contro il ventre di Giulio.
All’improvviso, Franco alza il braccio destro e suo fratello gli dà il cinque. Si stringono le mani e cominciano a tremare e a rantolare. Franco rimane piantato completamente nel culo di Yussuf e il corpo del ragazzino fa un leggero balzo sul divano, sollevando anche Elia, il quale spalanca gli occhi per lo spavento.
O forse no…
E già! Perché contemporaneamente anche Giulio tiene la sua minchia tutta dentro le fauci della troietta, le cui guance si gonfiano lentamente e la cui gola sembra inghiottire qualcosa. Capiamo di che cosa si tratta solo quando Elia schiude un po’ le labbra e della sborra gli cola giù dagli angoli, mentre Yussuf fa un altro balzo sulla seduta.
“Gli… è… scoppiato… il cazzo…”, singhiozza il moretto, ricevendo scariche di seme nelle viscere. Nel frattempo, Elia non riesce più a contenere la gran quantità si sperma che Giulio gli sta schizzando in gola: si protende in avanti e pare che debba vomitare. Lo stallone, però, non smette di fiottare: il capo di Elia si piega verso il basso e la sborra che ha ancora in bocca si riversa sulla faccia del moretto, che, a labbra spalancate, è pronto a riceverla, proprio mentre il suo corpicino subisce un nuovo spasmo.
Mi volto verso i miei amici e sono tutti con lo sguardo fisso su quello spettacolo: a Pino scende un filo di bava lungo il mento; Enzo smania strofinando le cosce una contro l’altra; Seby è incantato e si passa la lingua sulle labbra molto lentamente.
Mi avvicino al piccoletto e gli sussurro all’orecchio: “Che c’è? Ti piacciono?”, e lui annuisce senza guardarmi. “Ti va se ci mettiamo nella stessa posizione di quei due e ci facciamo scopare allo stesso modo?”, e annuisce di nuovo. “Ok. Vuoi stare sopra o sotto?”, proseguo, ma stavolta non muove neanche più il capo.
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