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Gay & Bisex

Giochi interattivi (6)


di crigio
29.01.2014    |    6.592    |    1 9.8
"“Fortunati voi!”, commento con un filo di voce..."
“Che c’è, tesoro?”, mi chiede Tony, richiamando la mia attenzione. “Vuoi godere così anche tu?”.
“Oh, magari!”, rispondo istintivamente, ancora ipnotizzato dal corpicino martoriato del biondino sul pavimento.
“Non c’è problema! Basta chiedere!”, aggiunge il mio maschione, e sia lui che Paolo mi spingono lentamente, ma inesorabilmente, le loro nerchie tutte su per il culo.
“Oddio! Oh… mio… Dio…!”, singhiozzo. Poi, Paolo si fa leggermente indietro e la sua asta, come fosse un arpione, mi sbraga la rosellina. Mi dilato a dismisura e sento dell’aria attraversarmi il budello. Affondo le unghie nelle spalle di Tony e tutti e due, con movimenti alternati, cominciano a scoparmi, piano piano. Sento le loro mazze toste su ogni centimetro delle pareti del mio sfintere. Sono sottoposto ad una stimolazione mai provata e i due cazzi, nonostante le loro dimensioni, si muovono dentro di me con grande libertà.
“Che ne dici?”, mi stuzzica Tony. “Può andar bene così?”.
“Oh sì! Cazzo, sì!”, gli dico di rimando, ridendo di gusto.
“Bene, perché questo è solo l’inizio!”, precisa l’energumeno. Poi, guarda oltre la mia spalla e fa un cenno a Paolo. Questo scivola fuori da me e si inginocchia. Il mio buco, invece di richiudersi attorno alla minchia di Tony, rimane vergognosamente spalancato, mentre lui continua a salire e scendere.
D’improvviso, avverto un corpo viscido attraversarmi la rosellina: è la lingua di Paolo, che subito inizia a titillarmi la mucosa interna e, con le labbra, a succhiare.
“E adesso come va?”, mi chiede di nuovo Tony. La mia risposta, però, non esce dalla mia bocca ma dal mio sfintere. Infatti, una spinta nel bassoventre annuncia la fuoriuscita degli umori.
“MMMMMMMMMMMM!!!”, mugola Paolo, che lecca e ingoia tutte le mie secrezioni. “Dai… slurp!... ancora…!”.
“Siete… due… diavoli…”, rimbrotto, e dell’altro liquido vischioso va ad irrorare le fauci della lesbicona.
“Perché, tesoro? Non ti piace?”, mi provoca Tony.
“Oh, sì che mi piace! Mi… farete… impazzire… di desiderio…!”.
Intanto, sul letto la troietta biondina si è posizionata a sessantanove sull’uomo brizzolato e si stanno leccando reciprocamente tra le cosce, mentre i cinque stalloni che si occupavano di loro li stanno fottendo a turno. La lingua del padrone di casa saetta il buco dell’uomo e questo si contorce e mugola come una gatta in calore e mangia e succhia l’anellino dell’altro che una nerchia enorme sta sbragando di brutto: sarà che il biondino è molto esile, ma quel cazzo appare davvero grosso! Eppure, lui non fa una piega: continua a ripassare le intimità dell’uomo, gustandosi i suoi umori e il suo aroma. Ogni tanto estrae la mazza che sta scopando il troione, la spompina un po’ e poi la rinfila nelle sue viscere.
Sul pavimento, invece, l’altro fratello si è messo a sedere sul ventre del suo secondo stallone e gli rimbalza sopra come un forsennato, tanto che quello lo prega di fare più piano.
“Non così, signore…! Per favore, più piano… oooooooo… ooooooooooohhhhhhhhhhh…!”.
“Sta’… zitto…, stron… zo…!”, singhiozza il biondino, ormai travolto dal godimento. “Fottimi! Fottimi!”, gli ordina, e quello, facendo perno sulle mani e sui gomiti, inizia a sferrargli dei colpi lancinanti in fondo allo sfintere. Uno di questi fa sbalzare il corpicino della troietta in avanti e il cazzo gli sguscia fuori dal culo. Subito parte un primo fiotto si sborra. Il biondino si volta di scatto e si abbatte con la bocca spalancata sull’asta. La inghiotte completamente. Le sue guance si incavano: gli sta succhiando anche l’anima. La schiena dello stallone si inarca e lui rantola e trema. La troietta apre la bocca e smanetta la mazza in attesa che questa schizzi ancora. Un altro fiotto gli irrora le fauci e lui sorride di compiacimento: si lecca le labbra raccogliendo ogni goccia di quel succoso nettare e poi riprende a ciucciare. Nel frattempo, con una mano tra le cosce si strofina velocemente la rosellina, forte, sempre più forte. La sua pelle bianca si arrossa e il suo viso si fa paonazzo.
“MMMMMMMMMM!!! MMMMM!!! MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM!!!”, geme, d’un tratto. Si alza in piedi e comincia a correre su e giù per la stanza in preda a una crisi orgasmica.
“Fratello!”, gli fa quello sul letto. “Sei proprio una gran vacca!”.
“Sìììììììììì… sììììììììììììì…”, risponde l’altro, mentre si ferma in mezzo alla stanza e con una mano si massaggia tra le cosce e con l’altra il petto, per smorzare l’eccessiva eccitazione. Poi, le sue ginocchia si piegano e cade a terra, dove rimane a quattro zampe, tremante e ansimante. Uno dei ragazzi in fila per scopare l’uomo brizzolato lo vede in quella posizione e non resiste alla tentazione: si precipita su di lui, si accovaccia alle sue spalle e gli pianta la verga in corpo. Il biondino trasale e strabuzza gli occhi.
“Scusa, signore… Uff!... Scusa…!”, si affretta a dire al padrone di casa.
“Sta’ zitto e sfondami!”, gli ordina quello.
“Ehi, tesoro!”, mi fa Tony, notando la mia meraviglia. “Sta’ tranquillo: sono scene normali in questa casa!”, e mi sorride continuando a ripassarmi gli intestini con la sua nerchia, mentre Paolo non smette di cibarsi delle mie secrezioni. Queste carezze non fanno altro che aumentare il mio desiderio: potrei esplodere da un momento all’altro.
Il biondino sul letto, forse rendendosi conto che sto accumulando troppa libidine, si rivolge a Tony e gli dice: “Volete farla godere quella troia? Altrimenti ci diventa isterica!”.
“Che ne dici?”, mi chiede Tony. “Vogliamo fare sul serio adesso?”. Io annuisco timoroso, non sapendo cosa intenda lui quando dice “sul serio”.
Ma lo scopro quasi subito: sempre sorreggendomi con le sue braccia forti, mi conduce al letto. Si sdraia ed io mi ritrovo a smorzacandela sopra di lui. Poi, vedo che fa un cenno oltre la mia spalla: immediatamente sento il contatto del corpo si Paolo contro il mio. Il suo cazzo si apre un varco nel mio culo scivolando sopra quello di Tony, che annuisce al suo amico. Allora, entrambi iniziano a muoversi alternatamente dentro di me: uno va e l’altro viene, dapprima lentamente, poi accelerando sempre più. Tony mi afferra i capezzoli tra le sue dita e comincia a svitarmeli. Paolo mi prende il capo, lo gira indietro e mi limona infilandomi la lingua fino in gola. La morsa di Tony sulle mie aureole si fa sempre più stretta, mentre Paolo mi perquisisce le fauci con passione crescente. Le due nerchie mi scorrono in corpo e la mia temperatura sale. Inizio a sudare e il mio respiro si fa sempre più pesante.
“Sì, bravo! Sei tutto un fuoco!”, commenta Tony, accorgendosi del calore che mi sta avvolgendo. D’un tratto, lui smette di muoversi: Paolo molla la mia testa, si scosta un po’ e, tenendosi dalle mie spalle, inizia a sbattermi. Io cado in avanti e abbraccio Tony, mentre vengo sballottato dalle percosse che Paolo mi dà al culo.
“Stai godendo, tesoro, eh?”, mi sussurra Tony all’orecchio.
“MMMMMMMMMMM!!!”, mugolo io.
“Oh sì! Paolo è un proprio un toro! E tu sei una vacca da monta, non è vero?”.
“MMMMMMM… MMMMMMMM… MMMMMMMMMMMM!!!”, muggisco di rimando. Poi, due mani mi stringono le chiappe e me le divaricano. “AAAAAAAHHHHHHH!!!”, urlo, quando, così aperto, comincio a sentire la mazza di Paolo più in fondo nei miei intestini.
“Così è ancora meglio, non è vero?”, mi chiede ancora Tony.
“Sììììììììì… sììììììììììììì…!”, grido di godimento.
Dopo qualche altro colpo in fondo al retto, Paolo si ferma. Mi tira su e mi passa le sue braccia sotto le ascelle. Con la forza dei suoi bicipiti, mi solleva leggermente. Tony si mette quasi a sedere e, facendo perno sulle sue mani, inizia a muoversi dentro di me. Mi fissa infoiato e mi assesta un colpo profondo nello sfintere. Vibro tutto, ma lui, senza aspettare che la mia scossa si smorzi, mi sferra un nuovo affondo. E poi un altro e un altro ancora.
“… e che ne dici della potenza del mio amico, eh?”. Stavolta a sussurrarmi all’orecchio e Paolo.
“ODDIO! IO GOOOOOOOOOOOODOOOOOOOOOOOOOO!!!”, rispondo con un lungo rantolo.
“Eccolo… eccolo…!”, dice Tony a Paolo. “Vai!”, gli fa, e insieme mi scopano come degli ossessi, facendomi esplodere uno degli orgasmi anali più intensi che abbia mai avuto. A differenza delle altre volte, questo non ha un andamento crescente, ma la sua forza si sprigiona a tratti. Sembra quasi…
Cazzo, sì! E’ un orgasmo multiplo!!! Un primo spasmo mi fa contorcere tutto e il mio sfintere si spalanca. Poi, il piacere si smorza, ma, proprio quando sembra che stia scemando, riparte più forte di prima. E questo succede diverse volte, mentre i miei due stalloni continuano a sferzarmi le viscere. Sembra quasi come le onde del mare, che, raggiunta la riva, tornano indietro, per poi riabbattersi sulla spiaggia più potenti e più grosse di prima.
Alla fine, i miei muscoli interni cominciano a stringersi attorno alle due nerchie. Tony e Paolo se ne accorgono e, prima di rimanere intrappolati dentro di me, estraggono i loro cazzi e mi trascinano sul pavimento.
“Apri, dai! Apri!”, mi fa Paolo, mentre entrambi si masturbano davanti al mio naso, sempre più veloci. Con la coda dell’occhio, intanto, vedo che anche i due biondini e l’uomo brizzolato sono inginocchiati a terra in attesa di ricevere il nettare dalle minchie degli altri stalloni. D’improvviso, la stanza si riempie dei rantoli e dei gemiti di tutti quei maschioni, che esplodono il loro piacere sulle facce e nelle gole delle tre troie.
“Eccomi! Eccomi! Eccomi!”, ansima Paolo, e un lungo schizzo mi solca tutto il viso. Un secondo mi finisce tra le fauci, mentre il terzo, sparato dopo che gli ho inghiottito la verga, mi arriva dritto in gola. Lo succhio e lo ripulisco ben bene, e intanto Tony si smanetta alla mia sinistra.
“Tesoro, qui ce n’è ancora per te!”, mi fa, e mi strattona verso di lui, affondandomi il suo palo di carne in bocca. Quello si ingrossa e mi gonfia le guance. Poi, mi abbevera con un abbondante e pastoso fiotto. La sua è una delle sborre più gustose che abbia mai assaggiato: mi inebria e, più me ne dà, più ne voglio. Istintivamente, una mano scivola tra le mie cosce e inizio ad accarezzarmi. Questo massaggio, unito al sapore intenso del seme di Tony, mi manda in estasi. Le mie labbra si avvolgono con voluttà intorno all’asta e il mio corpo sussulta. I capezzoli si induriscono e puntano dritti in fuori. Le mie terga si inarcano. Paolo se ne accorge e mi infila due dita in culo, rigirandole in lungo e in largo. Allora, l’ennesimo orgasmo prende la tangente e, aggrappato, con entrambe le mani alla nerchia di Tony, me lo godo completamente finché non si esaurisce.

“Piacere, Enzo! E lui è mio fratello Seby!”. Così si presentano i biondini, una volta che ci siamo rimessi in sesto e che hanno congedato i loro ospiti. “Loro due, invece, sono Tony e Paolo. Ma questo lo saprai già!”, prosegue Enzo, sorridendomi. “Tony è il mio ragazzo. Paolo è il ragazzo di Seby!”.
“Fortunati voi!”, commento con un filo di voce.
“Eheh!”, si inorgogliscono i due biondini. “Beh, considerati arruolato!”, mi fa, poi, Seby.
“Arruolato per cosa?”, chiedo.
“Per le nostre orge, no?”. Quindi, si avvicina a me e mi sussurra. “Sei piaciuto un casino a Tony e a Paolo, e questo per noi è sufficiente per farti entrare nella nostra squadra. E poi, possiamo avere tutti i migliori stalloni del mondo! Non ti interessa la cosa?”.
“S… sì che mi interessa…”. Poi ci penso un attimo e aggiungo: “Purché non venga più Knut!”.
“Tranquillo! Non appena ci siamo resi conto che era strafatto lo abbiamo buttato fuori a pedate! Qui vogliamo solo stalloni sani e in forma!”.
“Bene!”.
“Allora: accetti?”.
“Certo! Ma posso portare anch’io qualcuno?”.
“E come no! Anzi!”.
“Bene! Alla prossima allora!”.
“Alla prossima!”.
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