Racconti Erotici > Gay & Bisex > Trans al bar (3)
Gay & Bisex

Trans al bar (3)


di crigio
19.09.2014    |    5.652    |    0 9.2
"La posiziona dentro il cerchio dell’occhio di bue..."
Enrico prende una sedia e, con quella, sale sul palcoscenico. La posiziona dentro il cerchio dell’occhio di bue. Poi, si avvicina a Gino, riverso sul pavimento e stremato, lo afferra per un braccio e lo solleva di forza. Lo lascia in piedi rivolto alla sedia e con le spalle al pubblico, mentre lui va a sedersi. Appoggia la schiena dietro e spalanca le gambe, mettendo in evidenza il suo pacco. Una biscia grossa e pulsante si allunga verso destra sotto il cotone delle mutande. Non fa nulla, ma fissa Gino e aspetta che sia lui ad andargli incontro.
E infatti è così. La troietta, come ipnotizzata dalla sagoma del cazzo, si dirige verso il mio ragazzone, barcollando un po’ a causa dell’ultimo sconvolgente orgasmo. Quando gli è davanti, si inginocchia e accarezza il pacco. Quindi, infila le dita nell’elastico dei boxer e tira verso l’alto e verso di sé, portando alla luce l’oggetto dei suoi desideri.
Quando il cazzo viene scoperto, un brusio si leva nella sala. L’asta rimane immobile sul ventre di Enrico, ma è talmente grossa e lunga che i presenti non possono che ammirarla in tutta la sua potenza. Gino si lecca le labbra e la accarezza con un palmo. Poi la stringe e la tira su. Si china ed estrae la lingua, titillando con la punta il buchino sopra il glande. Le labbra di Enrico si schiudono in un sospiro di piacere. Poi, sono quelle di Gino, invece, ad aprirsi e ad avvolgere la turgida cappella del mio gigantone. Già solo quella gonfia le guance del trans, che inizia a succhiare voracemente, come se finora non ne avesse avuto abbastanza.
Il suo desiderio si riaccende. “Quant’è bello!”, si sente sussurrare attraverso i microfoni panoramici. Non può essere stato Gino, che ha la bocca piena. Deve essere stato qualcuno sotto il palco.
Intanto, la troietta agguanta le cosce di Enrico e cerca di scendere più che può verso il suo bacino, ingoiando via via un centimetro in più di asta. Lo vedo respirare a fatica a mano a mano che la mazza gli scivola tra le fauci, ma non desiste. Ad un certo punto, però, è costretto a fermarsi: non riesce proprio ad inghiottirne ancora. Rimane così qualche istante, succhiando e incavando le guance, e poi torna indietro con un sonoro risucchio. Quando la verga sguscia dalla sua bocca e dondola a destra e a sinistra percorsa dal flusso sanguigno richiamato dall’eccitazione procuratagli, dalla platea si leva un tifo da stadio per Gino, il quale, inorgoglito da tanto sostegno, si rituffa sulla minchia e la avvolge nuovamente tra le labbra.
Una mano abbandona una coscia di Enrico e si infila tra le sue gambe per accarezzare la fregna insozzata di sperma e di umori. Un dito ci scivola dentro e la troietta mugola e aspira contemporaneamente. Poi, la mano risale e afferra l’elastico dei boxer del gigantone tirandoli più giù e scoprendo anche le palle. Allora, Gino sputa l’asta e si avventa sullo scroto, leccando e mangiando quei coglioni gonfi di sborra. Li lascia solo un secondo per liberare Enrico dalle mutande; quindi, torna a dedicarsi anima e corpo alle meravigliose albicocche alla base del cazzone del mio boy.
Mentre una mano torna ad infilarsi tra le cosce, l’altra stringe la verga e la masturba lentamente. Il polpastrello del pollice tortura il frenulo e la lingua lappa le palle e risale lungo l’asta, per poi riscendere e titillare nuovamente i lombi. Enrico osserva le pratiche messe in atto dalla puttanella, impassibile: è ormai abituato a qualsiasi carezza e attenzione e difficilmente qualcosa riesce a portarlo al piacere estremo se non è lui a volerlo. È sempre lui a condurre il gioco, come si conviene ad un professionista del sesso.
All’improvviso, con un balzo qualcuno salta sul palco. Se non vedo male, si tratta dello stesso bel ragazzo che poco fa si è sbattuto il trans.
“Merda! Se si spompa completamente come faccio poi a farmi scopare da lui? Mi piaceva, cazzo!”, penso tra me e me. Il tipo si dirige lentamente verso i protagonisti della scena, si sdraia supino e si infila tra le cosce di Gino. Solleva leggermente il capo ed estrae la lingua, iniziando un cunnilingus che scuote tutto il corpo della troietta. Un gemito acuto, soffocato dai coglioni di Enrico che gli riempiono ancora la bocca, fuoriesce dalla gola del trans, e il suo culo si struscia sulla faccia del ragazzo di modo che la fica sia lubrificata bene in ogni angolo. Il cazzo del tipo a terra sussulta spinto dall’afflusso di sangue e s’ingrossa sempre di più, finché diventa dritto e duro come il marmo. In me avverto un brivido che mi percorre la schiena fino al buco del culo. La mia rosellina si dilata, solleticata dall’idea di quella mazza conficcata dentro di lei. Spero tanto di riuscire a farmi sbattere dopo, nel privé!
D’un tratto, Enrico afferra Gino da sotto le ascelle e lo tira su. Quello scavalca il ragazzone e smanetta per introdursi la sua minchia in corpo. Il glande sparisce in fretta, mentre il resto dell’asta sprofondo nella vulva di Gino molto più lentamente, ma comunque fino in fondo. Il culetto piccolo ma burroso del trans sbatte contro le cosce del gigantone; poi si solleva un po’ e torna giù di colpo. La troietta ha cominciato a scoparsi il cazzo di Enrico, con movimenti dapprima lenti e poi sempre più veloce. Si stende sullo stallone, appoggiando gli avambracci sulle sue spalle, e con potenti colpi di reni ne percuote le gambe con i suoi glutei.
Il mio ragazzone prende la puttanella per la nuca e la tira verso di sé, praticandogli un profondo lingua-in-bocca, mentre quella si strugge per il ciclone di sensazione che la sta dominando. Un dito lucido di Enrico gira intorno al corpo di Gino e si intrufola tra le sue chiappe, cercando la rosellina. La trova e l’accarezza; poi, con una maggiore pressione, la viola. Un urletto del trans si diffonde per la sala, e altri ne seguono man mano che la falange del gigantone gli profana lo sfintere. Questa seconda penetrazione aumenta l’eccitazione della troia, che accelera la cavalcata dello stallone.
“Guardate!”, sussurra una voce amplificata dai microfoni panoramici. Cerco di capire a che cosa si riferisca. Mi concentro sull’interno cosce di Gino e vedo che sta sbrodolando. Un flusso di umori viene espulso dalla sua passera e scorre giù imbrattando la sedia e stillando sul pavimento. O meglio: sdraiato a terra c’è ancora il ragazzo di prima, il quale si è posizionato proprio a perpendicolo della fregna di Gino, cosicché ne possa bere le secrezioni che ne stanno uscendo. E infatti, con la bocca spalancata e la lingua di fuori, aspetta che le gocce di umore si stacchino dalle grandi labbra e gli cadano in gola, e ogni volta le assapora e si lecca le labbra con gusto.
Di colpo, Gino si ferma con le chiappe incollate alle cosce di Enrico, inarca la schiena e reclina la testa, vibrando da capo a piedi e reggendosi per le spalle del gigantone.
“GOOOOOOOOOOOODOOOOOOOOOOOOO!!!”, sbraita con un rantolo mascolino, e il liquido secreto dalla sua fica aumenta diventando quasi una piccola cascata. Il ragazzo si solleva sui gomiti e apre ancora di più la bocca, dissetandosi a quella fonte come se non bevesse da giorni. Il suo cazzo s’impenna e rimane dritto per diversi secondi, finché, esauritosi l’orgasmo del trans, si abbatte pesante sul suo ventre.
Gino si stringe ad Enrico e ci si struscia contro per un po’. Poi, il gigantone lo fa alzare e girare. “Dammi il culo ora!”, gli ordina, e la troietta, ancora ansimante, si siede sul suo minchione, impalandosi completamente. Enrico le passa le braccia sotto le ascelle e la fa sdraiare su di sé; le alza le gambe e le fa appoggiare i piedi sulle sue ginocchia. Così facendo, il trans offre a tutti lo spettacolo della sua fica slabbrata e sbavante, sormontata da un leggero velo di peluria a triangolino, anche quella impregnata dei suoi umori. Spingendo con la schiena sul petto e con i piedi sulle gambe di Enrico, Gino inizia a muoversi in su e in giù, scopandosi con la verga del gigantone.
D’un tratto, i due corpi così incastrati vengono occultati dalla figura del ragazzo, che, alzatosi, si mette davanti alla troietta e gli si avvicina sempre più. Uno sguardo di terrore si dipinge sul volto di Gino, quando capisce che anche quest’altro stallone vuole penetrarlo. E infatti, quello, con un colpo di reni secco e deciso, gli sbatte il cazzo nella fica e, afferrandolo per le cosce, comincia a fotterlo come un ossesso.
Scendo dal mio sgabello e mi sposto un po’ in modo da riuscire a vedere bene lo spettacolo. “Puttana vigliacca se sei troia! Vacca se sei troia!!!”, blatera il tipo, proseguendo incessante nel suo potente andirivieni. Enrico, invece, non riesce a muoversi, ma scommetto che si sta godendo alla grande la visione del ragazzo infoiato che si sbatte la sua bagascia. Gino grida ad ogni colpo infertogli dallo stallone e scuote la testa a destra e a sinistra con la lingua penzolante fuori dalla bocca.
La monta continua per diversi minuti, finché gli occhi del trans si sgranano. Allora il ragazzo, accorgendosi dell’impellente ed ennesimo orgasmo di Gino, tira fuori il cazzo dalla sua frega, si mette di lato e, infilandogli una mano tra le cosce, gli stringe il grosso clitoride tra pollice e indice e amplifica il suo piacere. La troia si guarda tra le gambe, quasi implorasse di essere risparmiato, ma un istante dopo esplode in un godimento impressionante. La sua fica spara uno zampillo di umori che raggiunge il pubblico sotto il palco. Enrico finalmente riesce a muoversi un po’ e quindi stimola l’orgasmo di Gino che cresce sempre più, come dimostra un secondo schizzo, più corto, che si infrange sul palco. Quindi, le dita del ragazzo abbandonano il clitoride ma strofinano impietosi la vulva del trans, che si contorce scrutandosi tra le gambe e poi alzando il capo con sguardo implorante. Il tipo, però, non si fa intenerire e continua a torturare la fregna, che sbrodola come un rubinetto rotto.
Solo il gesto improvviso e inaspettato di Enrico sottrae allo stallone le intimità della vacca. Infatti, il mio gigantone si alza dalla sedia senza estrarre il cazzo dal culo di Gino. Mette la puttanella a pecorina e inizia a sbatterla come un toro, tenendogli giù il capo con una mano stretta alla base del collo. Rantola e inveisce contro Gino e, quando è in prossimità dell’orgasmo, tira fuori la mazza e strattona la puttanella facendola mettere in ginocchio. Le rimane di lato e si smanetta come un forsennato. Dall’altra parte compare anche il ragazzo che fa esattamente la stessa cosa. Gino resta in attesa della doppia dose di sborra con le labbra schiuse e la lingua penzoloni. Il primo fiotto viene esploso dalla minchia del ragazzo e va ad infrangersi sull’occhio destro di Gino. Subito segue il primo schizzo di Enrico, che però, più abile, lo spara proprio nella bocca della troia, la quale, gemente, si lecca le labbra di gran gusto. I due stalloni continuano a venire più e più volte e a lordare la faccia di Gino con il loro sperma. Quindi, la troietta impugna le aste e le ripulisce ben bene, per la gioia dei presenti che inneggiano alle sue doti.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Trans al bar (3):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni