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Gay & Bisex

La nuova sauna (Giò) (4)


di crigio
21.12.2019    |    1.488    |    1 9.7
"Si volta a guardarmi e poi col mento indica il fratello come a dire: "Guarda un po' questo che è venuto a rubarci la scena!"..."
"Ok. Scusate, ma ho bisogno di un po' di tempo per riprendermi. Voi naturalmente potete continuare". Papi si allontana da noi ed esce dalla stanza, lasciando un negretto a lapparmi la rosellina gocciolante e l'altro a rimbalzare ancora sul ventre di Ahmed con due dita premute contro il perineo che di tanto in tanto inforcano l'uccello e massaggiano la mucosa.
La lingua del ragazzo picchietta contro il mio anellino e mi provoca delle piccole scosse che mi fanno sussultare ad intervalli irregolari. Lui, lì sotto, se la ride e continua a solleticarmi.
Poi sguscia dalle mie cosce e mi viene davanti: "Vuoi sentire il sapore del mio papi?", mi fa. "Ne tengo sempre un po' sotto la lingua senza ingoiarlo. Mi piace gustarmelo a poco a poco", e fa filtrare della sborra tra gli spazi dei denti mostrandomi quello che non ha deglutito. Quindi si avvicina a me e mi limona, vomitandomi in bocca il prodotto dei lombi dell'uomo.
L'aroma di quel seme mi provoca un brivido e un fuoco si sprigiona nel mio stomaco e nel mio petto. Una mano del ragazzo raggiunge un mio capezzolo e comincia a stuzzicarlo. Allora mi sussurra: "Sei prorpio una gran troia, sai! Il mio papi si è svuotato completamente! Non faceva così tanta sborra da tempo! Grazie, perché anch'io ho goduto assaporandola, e ora voglio condividerla con te", e torna a sputarmi sperma in gola, mentre con la seconda mano mi titilla l'altra areola.
"Così, godi puttana, dai!", mi esorta, insultandomi, percependo la mia reazione. Il mio respiro si fa più pesante e uno spasmo improvviso che parte dallo stomaco mi fa spingere lo sfintere in fuori. Sento la mia rosellina spampanarsi e sbrodolare. Un rivolo di umori scivola giù per le cosce e mi tremano le gambe. Mi infilo le dita tra le chiappe e ne raccolgo un po', condividendoli subito col negretto, che apprezza mugolando.
Intanto, con la coda dell'occhio sbircio i due porconi sul letto. Hanno cambiato posizione: ora Ahmed sta inculando il ragazzo a cucchiaio e gli tiene aperte le chiappette con una mano, mentre una sua gamba sorregge quella della troietta. Il mio amichetto si accorge della mia distrazione e dice: "Fratè, anche tu non scherzi quanto a troiaggine! Sarà mezz'ora che ti prendi quel cazzone!".
"MMMMMM! Sìììì! E' troppo bello, fratè! E' una minchia fantastica! Sto godendo da Dio! MMMMM!", geme quell'altro, mentre si contorce e si volta indietro a cercare le labbra del suo stallone per limonarlo. Ahmed non si sottrae di certo e, continuando a pistonargli la prostata, gli infila mezzo metro di lingua in gola, provocandogli tremori incessanti per tutte le membra.
"Ma guardatela come gode, la puttana!", esclama il mio negretto. Le sensazioni della puttanella sono anche accentuate dal fatto che il turco, con la mano che tiene aperte le chiappe, solletica la mucosa del ragazzo, facendo sì che non smetta mai di provare piacere, anche quando la verga non dovesse raggiungere i centri nevralgici nelle sue viscere. Un luccichio provocato dai faretti che illuminano fiocamente la stanza rivelano che il negretto sta emettendo umori dalla rosellina e pare che anche il fratello se ne sia accorto, da come si lecca le labbra. E infatti, balza prontamente sul letto e infila la faccia tra i glutei torniti della troia, grufolando mentre si abbevera alla sua fonte. Quella risponde aumentando il volume dei suoi gemiti e afferrandogli la testa con una mano per tenersela premuta contro il culo.
"Che porcona... Slurp!", biascica il leccaculo. "E quanta ne fai, mmmmm!... Slurp! Glough!... Slurp! Slurp!". Poi passa a leccare i coglioni di Ahmed e il turco rilascia un sospiro di godimento gettando il capo all'indietro. Quindi, si allunga ancora verso il solco del mio amico e gli titilla il buco. Con un altro balzo è alle spalle dello stallone e armeggia per penetrarlo: si sputa su una mano e si lubrifica il bell'uccello d'ebano; mira alla rosellina e, con un colpo di reni, infilza il turco.
Dalla mia posizione carponi riesco a vedere perfettamente questo bel trenino e i bacini che si muovono alternatamente. E' uno spettacolo veramente eccitante: Ahmed schiacciato tra quei due corpi color cioccolato, col culo per aria perforato da una stanga dura e pulsante e a sua volta immerso negli intestini dell'altro che muggisce e si agita come una vacca in calore.
"Vieni su anche tu, dai!", mi esorta il negretto che sta dietro tutti. "Fatti inculare da mio fratello! Va' lì davanti!". Non me lo faccio ripetere e salto sul letto e in men che non si dica il mio culo ingoia la verga del ragazzino. Assumo la stessa posizione degli altri, sollevo la gamba e via!
"Porca puttana! Ma sei spanata!", esclama il mio stalloncino. "Papi ti ha aperto come un traforo! E sei anche tutta fradicia, porca di quella troia!".
"Sì, il tuo papi ha un cazzo pazzesco!", gli rispondo, mentre mi muovo all'indietro per agevolare la penetrazione. "Mi ha fatto godere proprio tanto!".
"Sento... mmmmm... sento...!", ribatte quello.
D'improvviso, la stanza si illumina a giorno. "Ma cosa vedo qua? Che meraviglia, ragazzi! E sì che vi avevo detto di continuare, ma voi siete proprio insaziabili!". E' proprio papi che irrompe dentro e vedendo quel bel carnaio non può che sbottare di stupore. Poi aggiunge: "E come se non bastasse, abbiamo un altro ospite!", e, rallentando il nostro amplesso, ci voltiamo verso di lui.
Alle sue spalle compare Faruk. Sì, proprio lui, il fratello minore di Ahmed. Questi non dice nulla e nemmeno io rivelo l'identità del nuovo arrivato. Dal canto suo, Faruk si limita a sgranare gli occhi, ma non dice nulla. Completamente nudo, salvo un asciugamano avvolto intorno alla vita a nascondere le pudenda, rimane immobile là dove lo ha lasciato papi, poco distante dal letto.
"Wow, papi! Ma è un tipo da sballo!", esclama il negretto dietro Ahmed. "Tesoro, sei bellissimo!", aggiunge, ed in effetti il mio amico non si smentisce mai. Se Ahmed ha più l'aria del farabutto, Faruk è di una bellezza sconvolgente con quella carnagione olivastra e gli occhi verdi, oltre ad un corpo da fotomedello perfettamente scolpito.
"Sì, figliolo! E' un bellissimo ragazzo", conferma papi. "Ma soprattutto ha qualcosa che dovreste proprio vedere!". E a questo punto i due negretti, che hanno capito di che cosa sta parlando l'uomo, si arrestano di colpo e girano completamente il capo verso Faruk.
Papi afferra il telo che cinge il turco e lo strappa via. I due negretti emettono sospiri di sorpresa e sgusciano via come lumache scendendo dal letto e lasciando me e Ahmed inebetiti.
"Papi... ma... ma... è enorme!", sbotta uno dei due, fissando Faruk tra le gambe. Il cazzo del mio amico è ancora moscio, ma anche a riposo si allunga per più di metà coscia.
"Fermi fermi!", urla papi. "Questo è mio, per il momento", e si volta mettendosi di fronte al turco. Gli appoggia le mani sul petto e scende giù lentamente. Si china sul suo petto e inizia a leccargli i capezzoli. Il capo dei Faruk precipita indietro in segno di piacere. Papi ciuccia e lappa l'areola scura del mio amico e poi continua ad abbassarsi fino ad accovacciarsi ai suoi piedi. Il suo naso urta l'attrezzo del turco che comincia a farsi barzotto. Con la lingua spalancata l'uomo dà una intensa leccata a tutta l'asta, partendo dalla cappella nuda e arrivando alla radice del cazzo. Con i denti stringe i peli pubici di Faruk e li tira un po' indietro digrignando. Quindi, inclina il capo verso destra e con le labbra scorre l'uccello verso il basso. Quando raggiunge il glande, lo ingoia e si raddrizza, cominciando un lento e profondo pompino.
Nel momento in cui papi finisce la sua corsa incollando la bocca al suo ventre, Faruk stringe i pugni e serra le labbra, vibrando tutto come una foglia. Papi gli sta succhiando la verga come un'idrovora e con la gola gli sta massaggiando la punta, come riesco a vedere dal gozzo che si contrae ad intervalli regolari. D'un tratto, l'uomo tossisce e sbava: la minchia del mio amico deve essere già cresciuta e papi fa fatica a contenerla tutta, anche se non demorde. Agguanta i fianchi di Faruk e rimane fermo con gli occhi strabuzzati, continuando la suzione così come l'aveva iniziata e dando una lezione con i fiocchi ai suoi figlioli che guardano ammirati.
Il mio amico, allora, prende il comando della situazione e con entrambe le mani stringe la testa dell'uomo tenendola ferma là dove si trova. Quello non si scompone, anche se di tanto in tanto si strozza e e sbrodola. Tuttavia, sembra proprio godersela, perché di tanto in tanto mugola di piacere.
"Cazzo! Lo sta soffocando!", mormora uno dei negretti. Nel frattempo, Ahmed, sdraiato sui gomiti e col cazzo sempre in tiro, si gode lo spettacolo sghignazzando. Si volta a guardarmi e poi col mento indica il fratello come a dire: "Guarda un po' questo che è venuto a rubarci la scena!". Poi allunga un braccio e mi afferra il capo premendolo con forza verso il suo ventre. Mi costringe a succhiargli il cazzo ed io non mi sottraggo. Ingoio tutta l'asta, proprio come sta facendo papi con quella di Faruk e Ahmed, puntando i talloni sul letto e spingendomi per la nuca, mi fotte le fauci e la gola. Con lo sguardo sollevato posso però vedere che finalmente il mio amico ha liberato il capo dell'uomo che, esausto e senza fiato, retrocede e si libera dell'arnese che gli riempiva la bocca.
"Oh, ma porca puttana!", sbottano i negretti in coro facendo un balzo all'indietro. "Ma quanto è grosso?".
"E' molto grosso, ragazzi miei! Uff! Davvero molto grosso! E adesso papi fa un gioco di prestigio e se lo fa sparire in corpo! Volete vedere?", chiede senza neanche guardarli, ma continuando a fissare quell'obelisco di carne che gli dondola davanti al naso. Allora si volta e si piega in avanti tenendo il culo per aria. "Dai, bel toro! Monta la tua vacca!", dice esortando Faruk e scuotendo le terga per ogni dove.
"Papi, ma quanto sei troia!", lo sfottono i ragazzi, e lui solleva lo sguardo e, sorridendo, si lecca le labbra con fare lascivo. Quindi, il turco, senza neanche bisogno di inumidirsi l'asta essendo già madida della bava dell'uomo, si accovaccia dietro di lui e mira al buco del culo. Ci appoggia il grosso glande e gli scivola in corpo senza difficoltà.
"Oooooo... Oooooooohhhhhh... OOOOOOHHHHHH!!!", sospira papi, mentre la verga gli scorre dentro. Risolleva il busto e si posiziona a pecorina, torcendo il collo indietro per fissare il suo stallone. Quando il cazzo è tutto dentro, lo sfida: "Sì, bello! Adesso sfondami tutta!". Faruk si appoggia con le mani sui suoi fianchi e, assestatosi bene, comincia a stantuffare nello sfintere dell'uomo, subito come se non ci fosse un domani, senza risparmiarsi. L'uomo si rigira in avanti e sbava dalla bocca schiusa. Gli occhi sono fissi nel vuoto e ogni tanto si strizzano per la violenza dei colpi. A volte spalanca le labbra e sorride, ma poi digrigna i denti e rantola.
"Venite qua, ragazzi... Uff!... Venite... AH!... Venite qua... aaaaaa... aaaaaaaahhhhhh!". Nell'estasi in cui è immerso, invita i negretti a farsi sotto: quindi allunga il collo e ingoia in un sol boccone l'uccello di uno dei due, cominciando a succhiarlo come se volesse staccarglielo. Poi lo sputa e va ad azzannare quell'altro, facendo la stessa cosa. "Insieme... insieme...!", ansima d'un tratto e i ragazzi gli riempiono le fauci con entrambi i loro arnesi, che lui fagocita senza fatica.
Dopo qualche secondo li vomita e si gira verso il suo stallone: "Oh cazzoooooo!!! Io gooooodoooooo, caaaazzooooooohhhhh!!!", gli annuncia allungando le vocali, costretto dagli spasmi che lo sorprendono. Quindi, col labbro inferiore penzoloni, la schiuma alla bocca e le pupille esorbitate, rantola e si abbandona ad una potente convulsione che gli scuote le membra da capo a piedi. Faruk però non si ferma e continua a montare la sua vacca vogliosa, che, nonostante lo stato apparente, non perde il controllo ed esorta ancora il turco a sfondarlo, di più e di più.
"Lo voglio, sì, lo voglio! Dammelo tuttooooooohhhhhh!", sbraita, sputacchiando bava per ogni dove e spingendo indietro il culo contro il ventre del turco, mentre questi a sua volta lo colpisce a riprese costanti. La prostata di papi viene martellata violentemente senza tregua e questo deve provocargli un godimento esagerato se ad un certo punto uno spasmo più forte degli altri lo fa sobbalzare staccandolo quasi dal pavimento.
"Oh, papi...!", squittisce uno dei negretti, preoccupato. Ma l'uomo solleva lo sguardo e, con le lacrime agli occhi, fa un ghigno verso i suoi ragazzi, facendo capire loro che sta solo godendo, e quanto!
All'improvviso, è Faruk che spinge via l'uomo, forse perché stanco di quella posizione che gli trancia glutei e adduttori. Papi però non è sazio e, avendo capito la difficoltà sello stallone, gli afferra un braccio e gli dice di sdraiarsi a terra. Poi, chiama a sé anche Ahmed: "Tu! Dietro di me! SUBITO!", gli ordina con un rantolo nella voce e gli occhi spiritati. Quindi, in un lampo si impala su Faruk e si china in avanti inarcando la schiena, in attesa che anche l'altro toro lo raggiunga. Ahmed, dopo avermi spinto via, smonta dal letto e si inginocchia dietro l'uomo. Si sputa sul cazzo, spalma bene la saliva e spinge contro l'ano slabbrato. La sua verga scivola su quella del fratello e nel frattempo papi gode di quella doppia penetrazione: "Oh sìììììì!!! Due bei cazzoni grossi tutti per me! Che... AH!... Quanto sono troiaaaaahhhhhh!!!", si insulta roteando le pupille e la testa.
Quando si riprende, rintuzza i suoi ragazzi che, invece di darsi da fare, stanno lì con le mani in mano: "Voi due, mezzeseghe, prendete quella puttana e rivoltatela come un calzino!". I ragazzi restano dapprima pietrificati dal linguaggio colorito usato dal loro papi, ma subito dopo si voltano e saltano sul letto. Mi afferrano per le caviglie e mi trascinano fino al bordo. Uno si sdraia sotto di me e l'altro, in piedi, si posiziona alle mie spalle. Quello dietro impugna l'uccello del fratello e me lo pianta in corpo, e poi mi sbatte dentro anche il suo, senza alcun ritegno.
"Sì, così si fa... aaaaa... aaaaaahhhhh!!!". Papi approva la mossa dei suoi ragazzi, singhiozzando sotto i colpi incessanti dei due stalloni. Stacca le mani dal pavimento e si agguanta le chiappe per tenerle aperte. Quindi, si volta indietro e cerca Ahmed facendo svolazzare la lingua per aria. Quello si china su di lui e gliela succhia con voluttà, continuando a stantuffargli lo sfintere. Poi, l'uomo si rivolta in avanti e si getta su Faruk, infilandogli la lingua fino in gola e limonandolo in profondità.
"Oh, ragazzi! Siete fan... ta... sti... ci... iiiiii... iiiiiiiiiiihhhhhhhhhhh!!!", si complimenta con i due turchi, ma una convulsione lo sorprende e la sua voce, da grave e cavernosa, diventa acuta come quella di un soprano. Con un braccio si aggrappa al collo di Ahmed e si abbandona all'orgasmo anale che gli sconvolge le membra. "Apre gli occhi colmi di lacrime e sussurra al turco sopra di lui: "Godo, sai? Io godo tanto, tesoro! Ed è tutto merito vostro! Siete fa... vo... lo... ooo... ooooooooohhhhhhhhhh... Glough!... Glough!... Glough!!!". Stavolta non riesce nemmeno a finire la frase, perché rimane soffocato dalla sua stessa saliva quando un ennesimo spasmo gli tronca il fiato.
"Che culo, porca puttana! Che culo!", sbotta Ahmed. "Questa ci resta secca!", aggiunge poi, notando la reazione spaventosa dell'uomo.
"No... non ci... resto... se... ccahhhhh!!! Tra... nqui... lloooooohhhhh!!!", risponde papi singhiozzando. "Ci... sono... abi... abi... abituato...! Non smettere... non ferma... aaaaa... aaaartiiiiiihhhh!
"Se è questo che vuoi...!", gli fa Ahmed e, sollevandosi sui piedi in posizione accovacciata, aggrappandosi alle spalle dell'uomo, riparte con maggior foga di prima.
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