Racconti Erotici > Gay & Bisex > Budapest (1)
Gay & Bisex

Budapest (1)


di crigio
14.03.2014    |    12.989    |    2 9.1
"Incitato dal mio amichetto, anch’io accelero la mia cavalcata e il viso di Vlad si contrae..."
“Dice che è russo!”.
Pino sta chattando su una popolare community sdraiato sul lettone di un hotel di Budapest. Siamo in vacanza in questa meravigliosa città, noi due insieme con i nostri maschioni ed Enzo, Seby, Tony e Paolo.
Negli ultimi mesi i rapporti tra Enrico e Knut si sono distesi molto e così abbiamo deciso di tornare un po’ ai vecchi tempi, coinvolgendo nelle nostre scorribande anche i nostri nuovi amici.
“Guarda!”, mi fa, e mi mostra la foto del profilo del ragazzino. “E’ a dieci metri da qui, quindi non può che essere nell’albergo!”. Dopo un breve pausa, aggiunge: “Sì, è nel nostro stesso albergo. Esattamente al piano di sopra. Ah! E non è solo… guarda!”, e mi dà di nuovo il cellulare. Si vede un’altra foto. “E’ un suo amico!”, mi spiega Pino. “E sarebbero disponibili entrambi!”.
“Interessante!”, commento.
“Già! Possiamo chiamare anche Enzo e Seby, così ce li spolpiamo ben bene in quattro! Che ne dici?”.
“Ottima idea! Ma i nostri boys dove li mandiamo?”.
“Ah beh! Troveranno sicuramente un diversivo, figurati!”.
“Ok, allora gli telefono”, e prendo la cornetta dell’apparecchio sul comodino, componendo il numero della stanza di Enzo. Gli spiego la cosa e butto giù. “Arrivano tra dieci minuti”.
“Bene. I nostri stalloni saranno qui tra mezz’ora circa”.
Certo che stalloni è una parola grossa! Dalle foto ho potuto vedere che si tratta di due ragazzini glabri e bianchicci, tonici ma piccolini rispetto ai tipi che piacciono a me. Speriamo che abbiano altre qualità…
Dopo un po’ i fratellini bussano. Entrano e si accomodano su due sedie. Facciamo vedere loro le foto dei nostri ospiti e mugolo di apprezzamento.
“Tony e Paolo hanno detto che avrebbero chiamato Enrico e Knut per fare un giro. Ci sentiamo più tardi!”, ci dice Seby. Quindi, chiacchieriamo del più e del meno e dopo qualche minuto alcuni colpi alla porta ci annunciano l’arrivo dei due russi. Vado ad aprire e mi appaiono due figure imberbi e dinoccolate che mi salutano in inglese, stringendomi la mano. Li faccio entrare in camera e anche i miei amici si presentano.
Si chiamano Mikail e Vlad. Sono entrambi mori con occhi chiari e un sorrisetto malizioso stampato in faccia che li rende piuttosto sexy. Pino fa gli onori di casa e ne trascina uno, Mikail, sul letto, mentre all’altro indica la sedia. Quindi, chiama Seby ad unirsi a lui, mentre a me dice di dedicarmi al tipo seduto insieme con Enzo. Questo non si fa certo pregare: si inginocchia ai piedi del nostro ospite e gli massaggia la patta, mentre io, girandogli dietro, faccio lo stesso con le sue spalle e il suo petto. Gli sbottono la camicia e gli infilo le mani dentro, accarezzandogli le tettine. Enzo inizia a slacciargli i jeans: sotto compare un paio di slip colorati che non lasciano nulla all’immaginazione.
“Mio Dio!”, esclama Seby. Punto lo sguardo sul ventre del tipetto e noto una rotondità impressionante tra le sue cosce. Il biondino si lecca le labbra, afferra l’elastico delle mutande e tira giù fino a scoprire i gioielli dello stallone.
Ora sì che posso chiamarlo così, stallone, visto che sotto il cotone degli slip nascondeva uno dei cazzi più belli che abbia mai visto. Grosso, già scappellato e adagiato su un lato, che già così promette molto bene quanto a dimensioni. E anche Seby deve averlo capito, data l’espressione di giubilo che ha dipinta in volto.
“Oh, porca puttana!”, sento d’un tratto uscire dalla bocca di Pino, più in là sul letto. Il suo ragazzino è steso con le braccia dietro la testa e si fa fare dai miei due amichetti. Guardo il suo ventre e anche lì c’è della roba molto interessante. Il cazzo di Mikail e già più duro di quello del suo compare e si allunga verso l’ombelico. È perfettamente dritto e il glande in cima all’asta è un’albicocca succulenta. Seby la impugna e se la imbocca lentamente. Poi, la lascia andare e la cede a Pino che fa lo stesso. Se la scambiano per un po’, spompinandola a dovere.
Sotto le mie mani, il corpo di Vlad trema: anche Enzo è passato all’azione. Sta succhiando la cappella dello stallone, aspirando come un’idrovora, tanto sono incavate le guance. Il povero malcapitato ansima e si contorce sulla sedia, fissando il succhiacazzi incantato dalla sua favolosa nerchia. E infatti, quando Enzo abbandona l’asta per un momento, quella appare più dura e lunga di poco fa. Anche la minchia di Vlad è dritta, sebbene non molto grossa. Il biondino si precipita di nuovo ad inghiottirla e dopo qualche secondo inizia a tossire.
La sputa e quella ricade sulla pancia di Vlad. Inorridisco nel vedere le proporzioni che ha assunto: così stesa sul corpo del nostro ospite, oltrepassa il suo ombelico e arriva quasi in mezzo al suo petto.
“Che roba, ragazzi!”, sbotta Enzo, con gli occhi pieni di lacrime e la bocca sbrodolante.
“Perché non avete visto questa!”, esclama Pino più in là. Alzo lo sguardo e anche tra le gambe di Mikail si staglia un palo di una lunghezza esagerata, che dopo un secondo sparisce dietro il corpo di Enzo, alzatosi per spogliarsi. Lo fa con una frenesia mai vista: non vede l’ora di impalarsi su quell’obelisco.
Si sputa su una mano e si lubrifica la rosellina. Poi monta a cavalcioni su Vlad e, agguantata la sua virilità, se la punta al buco del culo. Essendo piuttosto sottile non fatica ad entrare: il problema sarà ingoiarla tutta.
Il biondino scende cercando di prenderne più che può, ma arrivato a poco più di metà deve fermarsi.
“Oh!”, esclama. Il glande deve aver raggiunto la bocca del retto e non riesce ad andare oltre. Lui cerca di rimbalzarci sopra ma non sembra che i restanti centimetri di cazzo vogliano entrare nel suo sfintere. Allora Vlad appoggia le mani sui braccioli e assesta un colpo secco di bacino al culo di Enzo, che, colto di sorpresa, reclina la testa indietro e smette di respirare. Tre secondi dopo il suo corpicino comincia a vibrare, il suo capo si risolleva e la sua bocca inizia ad aprirsi.
“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”, mi urla in faccia, mentre si porta una mano al ventre, premendola contro con forza. “MI HA SFONDATOOOOOOOOOOOOO!!!”, grida ancora, e un secondo affondo lo lacera dentro. “Dove… merda… è… arrivato…?”, singhiozza, mentre Vlad comincia a scoparlo.
“Rilassati!”, gli sussurro chino su di lui.
“No… non capisci… Me lo sento su… su… troppo su…!”, geme la troietta, che, scioccata, si rialza in piedi estraendosi la spada dalle viscere. “Provaci tu a prendere tutta quella… quella cosa…!”, mi fa. Non me lo faccio certo ripetere: giro intorno alla sedia e mi spoglio, mentre Vlad si smanetta con quel suo sorrisino birichino stampato in faccia. Mi lubrifico il buco e poi mi posiziono sopra di lui, impalandomi con la sua nerchia.
“MMMMMMMMMM!!!”, sento dietro di me nello stesso momento. Mi volto e vedo Seby seduto sul bacino di Mikail, con in corpo il suo cazzo. “E’ vero!”, mugola. “Lo sento fin dove non mi era mai capitato! Che meraviglia!”, continua, muovendosi avanti e indietro. L’ho sempre detto io che lui è il più dotato tra di noi: riesce a prendere dei calibri inauditi senza battere ciglio!
Intanto, Vlad mi spinge dentro la sua mazza, lentamente, e quando arriva all’ostacolo fa come con Enzo poco fa: mi dà un colpo secco che mi spezza il fiato. La cappella va oltre il punto in cui al massimo è arrivato un cazzo dentro di me. Non mi era mai capitato di sentire una minchia a quell’altezza dentro i miei intestini, e neanche credevo che fosse possibile. Per fortuna, dopo il trauma iniziale, il movimento cadenzato che fa lo stallone mi fa abituare all’intruso e inizio persino a provare piacere.
“Quanto sei troia!”, mi insulta Enzo. “Ma stai godendo!”, aggiunge, vedendomi tutto in fregola. “Ma come fai? Non ti fa male?”, mi chiede.
“N… no… Mi fa tanto… oooohhh… tanto bene…!”, rispondo a fatica.
“E anche tu, fratello! Ma com’è possibile?”, strepita rivolto a Seby.
Poi sento la voce di Pino. “Sta’ buono e vieni con me! Dopo il mio trattamento anche tu proverai un piacere immenso!”, e tira Enzo verso il bagno. Probabilmente lo ha portato a svuotargli gli intestini con la peretta che si è portato in valigia, ed è molto probabile che abbia ragione: Enzo avrà un’occlusione che va eliminata.
Intanto, io e Seby cavalchiamo i nostri maschietti e la stanza si riempie dei nostri gemiti. “Stai godendo bene, amico?”, mi chiede il biondino.
“Oh sì! Sì! E’ una libidine pazzesca!”, rispondo.
“Già! Mai provata prima!”, prosegue lui. “Il mio si sta gonfiando… Uff!... non resisterà ancora molto…!”.
“Credo…ah!... Credo che possiamo farli sborrare… Uff!... Tanto questi qua hanno energia da vendere!”.
“Lo… credo… anch’io…!”, mi dà sostegno Seby, e sento le sue chiappe iniziare a sbattere forte contro il ventre di Mikail, che a sua volta comincia a rantolare sonoramente. Incitato dal mio amichetto, anch’io accelero la mia cavalcata e il viso di Vlad si contrae. Mi aggrappo alle sue spalle e lo monto di gran lena.
“AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”, esplode infine il mio stallone e lunghi schizzi di caldo sperma mi inondano antri mai esplorati da un cazzo.
“MMMMMMMMMMMMM!!!”, mugola Mikail alle mie spalle, e poi bofonchia frasi incomprensibili, mentre Seby gode come una gatta in calore.
Mi chino e bacio Vlad, proprio quando Pino ed Enzo rientrano dal bagno. “Ora sono pronto!”, esclama la troia e viene verso di me a reclamare il suo stallone.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.1
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Budapest (1):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni