Racconti Erotici > Gay & Bisex > Pornoattore per un weekend (1)
Gay & Bisex

Pornoattore per un weekend (1)


di crigio
04.09.2013    |    11.243    |    1 8.9
"Mentre recupera il suo giubbotto aggiunge: “Dai, ti lascio un po’ di tempo per pensarci… Non troppo però: dobbiamo andarci per il ponte dei morti…”..."
Il giorno dopo l’incontro con Pino, Knut ed Enrico, mentre sto guidando, di ritorno dal lavoro, ricevo un sms. Non appena arrivo sotto casa prendo il cellulare per leggerlo.
“Buongiorno, troietta!”. È Pino. “Come stai? Ieri è stata una scopata da urlo! Spero che il mio moroso non ti abbia fatto troppi danni…”.
Gli rispondo: “Sto bene, puttanella! Piuttosto, tu: ieri ti ho visto un po’ provato…”, lo sfotto.
Subito arriva la risposta: “Tutta scena, tutta scena!”, si vanta. “Allora, buona giornata! Ci rivediamo presto! Bacio!”.
Scendo dalla macchina e, mentre inserisco la chiave nella serratura del portone: “Ehi, Giò!”. Le chiavi mi volano a terra e salto in aria per lo spavento. Mi volto. Alle mie spalle c’è Andrea.
“Cazzo! M’hai fatto prendere un colpo!”.
“Eeeehhhh, per così poco! Dai, apri!”.
“Ma io non ti ho mica invitato a salire!”.
“Non c’è bisogno. Siamo amici…”, chiosa lui.
Quando entriamo in casa lui va ad accomodarsi sul divano in soggiorno, mentre io lancio la ventiquattrore su una sedia all’ingresso e vado in bagno a darmi una rinfrescata e cambiarmi. “Fa’ come se fossi a casa tua!”, gli dico, sbuffando.
Mentre sto in bagno con la porta aperta, lui dalla sala mi chiama: “Giò, ascolta! C’è un tizio – anzi sono due – che vorrebbero conoscerti. Hanno detto che sei molto sensuale e vorrebbero fare una scena con te…”.
Io compaio sull’uscio del soggiorno con ancora il telo in mano e gli chiedo, stentoreo: “Che hai fatto, Andrea?”.
“Niente… niente… Ho… ehm… ho solo inviato il video… sai, quello con l’austriaco… sì, quello, perché era l’unico in cui chi ti scopava per un po’ rimaneva nascosto e quindi non era identificabile… ecco, dicevo, ho inviato quel video… o meglio, un taglio di quel video, ad un blogger che ha detto che gli piacerebbe molto incontrarti…”.
“CHE HAI FATTO!”, urlo incazzato come una bestia. “Avevi detto che non avevi intenzione di farci nulla di quei video!”.
“Sì, sì è vero. Però poi ho ripensato alle mie stesse parole. Sai quando l’altra sera ti ho detto che saresti stato perfetto per un film porno e che sarebbe stato interessante contattare una casa di produzione di film per adulti? Beh, l’ho fatto… cioè, non è proprio una casa importante, ma lui è un attore porno molto conosciuto e ha creato un blog personale sul quale pubblica scene porno di lui che scopa con altri o di altri attori che scopano tra loro mentre lui o il suo compagno fanno le riprese”.
“MA TU… CHE CAZZO HAI NEL CERVELLO???”, urlo ancora, incredulo. “Ma mi hai sputtanato! Adesso quel video può essere chissà dove! Chissà chi sono questi! Oddio, sono rovinato! HO UN LAVORO, IO, CAZZO!!!”.
“Ma su, calmati. Sono persone serie e professionali…”. Faccio per saltargli con le mani al collo, ma lui, con scatto felino, si alza dal divano e scappa verso il portone. Mentre recupera il suo giubbotto aggiunge: “Dai, ti lascio un po’ di tempo per pensarci… Non troppo però: dobbiamo andarci per il ponte dei morti…”.
Mentre lui sbatte il portone, io mi arresto nell’ingresso, completamente basito.

Giovedì pomeriggio 30 ottobre io e Andrea siamo sull’aereo in partenza per Berlino.
Eh sì, perché alla fine, naturalmente, mi ha convinto. Dopo la sera in cui mi ha dato la notizia, mi sono calmato, ho riflettuto e ho trovato la cosa eccitante. E poi, in ufficio chi vuoi che vada a vedere il blog di un attore porno! Sono tutti dei ragionieri tristissimi e senza fantasia!
Andrea mi ha anche spiegato che il video l’aveva mandato facendosi passare per me e che aveva preso direttamente un appuntamento per questo finesettimana, per evitare che i blogger potessero ripensarci. Lui veniva con me per verificare che il tutto svolgesse regolarmente: non voleva che mi fregassero. “In che senso?”, gli ho chiesto. “Non avrai mica concordato un compenso?”.
“Io non ho concordato niente. È previsto nell’accordo che mi hanno proposto!”, mi ha riposto lui.
“Insomma, mi sto prostituendo per te!”.
“Vedila così: sarà una ricompensa per delle tue prestazioni che si riveleranno sensazionali e delle quali i blogger saranno pienamente soddisfatti – non ho alcun dubbio su questo!”.
E poi mi dice che il tutto avverrà a Berlino. “Come Berlino!”.
“Sì, perché, nonostante i due tizi siano italiani, si sono trasferiti anni fa in Germania: dicono che lì quest’attività è molto più libera . Non stento a crederlo”.
E così adesso ci troviamo sul volo che sta già iniziando la discesa.
Una volta atterrati, ritiriamo i bagagli e andiamo in albergo. Mentre faccio una doccia, Andrea chiama il blogger, spacciandosi per il mio manager, per concordare l’ora dell’appuntamento. “Ci aspettano domani mattina alle dieci nel loro studio”, mi dice quando ritorno in camera. “Mi hanno dato l’indirizzo: sarà facile arrivarci in taxi”.
L’indomani mi preparo a dovere, Andrea verifica “profondamente” che sia pronto e poi partiamo verso questa nuova avventura.
Il taxi ci lascia davanti al portone di un palazzo storico della città: “Non può essere qui, Andy”, dico. “L’autista si sarà sbagliato!”.
“No, non si è sbagliato. L’indirizzo è proprio questo. E guarda qui: sul citofono c’è proprio il nome che il blogger mi ha dato. Dai, saliamo!”.
Suoniamo. Ci aprono. Prendiamo l’ascensore e arriviamo al piano. Ci accoglie un uomo intorno ai quarantacinque anni, alto un metro e settantacinque, ben messo fisicamente, barba e capelli leggermente brizzolati. “Piacere. Io sono Gerry. Accomodatevi. Martin arriva subito”.
Entriamo in un open space nel quale sono sparpagliati vari macchinari utili alla registrazione audio/video e in fondo c’è la scena di una camera da letto. Sulla destra c’è una cucina accogliente e Gerry ci fa sedere lì offrendoci qualcosa da bere.
Dopo circa dieci minuti di convenevoli tra noi e il nostro ospite arriva Martin: anche lui sulla quarantina, capelli e barba rossi, non bello, ma affascinante e con un sorriso molto tranquillizzante.
“Allora, Giò. Come ti ho già scritto nelle e-mail [lui crede di parlare con la persona che fino a qualche giorno prima era il suo interlocutore virtuale. Non sa che ha fatto tutto Andrea…], noi facciamo video hard nei quali io faccio sesso con altri attori o nei quali questi stessi attori fanno sesso tra loro, mentre io o Gerry li riprendiamo. Lo facciamo per puro divertimento, anche se abbiamo un nostro ritorno tramite gli accessi al blog e corrispondiamo un rimborso spese a chi prende parte ai video. Abbiamo visionato le immagini che ci hai mandato e, anche se non sono perfette, abbiamo capito che con te si può fare qualcosa di interessante. Se sei venuto fin qui significa che sei intenzionato ad andare fino in fondo, giusto?”.
“Beh, sì. Naturalmente sono qui anche per conoscere voi e avere maggiori dettagli”.
“Certo, certo. Come dicevo, se alla fine supererai tutti i provini, farai una prima scena di sesso con me e, se dopo il montaggio di quella scena, ci sarai piaciuto, allora potremmo anche richiamarti per girare altri video. Tutto chiaro?”.
“S… sì. Ma in che cosa consistono questi provini”.
“Ah, giusto! Faremo delle riprese di alcune pose, per verificare la tua telegenia. Poi, altre riprese di noi due insieme, per vedere se anche così si viene bene in video. Dopodiché, passeremo alle prove pratiche di bacio, pompino, penetrazione e autofellatio”.
Wow! Più che un film hard sembra di dover registrare una lezione di educazione sessuale!
“Ma… poniamo il caso che ad un certo punto io decida di tirarmi indietro… ecco… posso farlo?”, chiedo.
“Certo, certo! Qui nessuno viene costretto a fare niente che non voglia. È chiaro però che il rimborso spese è una sorta di compenso per il tuo lavoro. Se questo non viene prestato, noi non ti diamo nulla. Non è un dispetto, ma pensa che, se ti tiri indietro, ci avrai solo fatto perdere tempo, perché il materiale raccolto fino a quel momento sarà inutilizzabile”.
“E’ chiaro”.
“Bene. Possiamo iniziare subito? Se vuoi puoi andare a rinfrescarti in bagno”.
“Ok, solo un secondo. Torno subito”.
Al mio ritorno, i blogger stanno trafficando con le macchine da presa e le luci, mentre Andrea è ancora seduto in cucina. “Ah, eccoti. Allora, se ti spogli cominciamo. Io e Gerry abbiamo deciso che con te, eccezionalmente, inizieremo dall’autofellatio. Sai cos’è?”.
“Sì, ma non l’ho mai fatta”.
“Non preoccuparti. Quello che ci interessa vedere è la confidenza che hai col tuo corpo, come ci giochi, come ti ecciti da solo, e soprattutto quale effetto hanno queste tue pratiche su un potenziale pubblico”.
“Chiaro”.
“Bene. Puoi spogliarti”. Cazzo! Sembra di stare dal medico…!
“Facciamo due riprese del tuo corpo, davanti e dietro”, e quindi io mi rigiro su me stesso, completamente nudo. “Ora Sali sul letto, mettiti a tuo agio e comincia a prendere confidenza con i dildo. Scegli quelli che preferisci, considerando che dovrai giocarci in totale agilità”.
Faccio come mi ha detto Martin e comincio a prendere le misure dei vari giocattolini che sono sparsi sul letto: ci sono cazzi di lattice di tutte le misure e perfino uno sfollagente. Alla fine scelgo un cazzo bianco e uno nero di uguali dimensioni con un manico all’estremità. Sono di dimensioni piuttosto importanti, ma non credo che avrò difficoltà a penetrarmi dato che, prima di venire all’appuntamento, mi sono allargato un po’ con il plug che mi ha regalato Pino.
“Bene. Butta via tutti gli altri e comincia a divertirti”, mi esorta Martin.
Io mi sdraio sul letto e comincio col dildo bianco: lo lecco sul prepuzio con la punta della lingua ammiccando alla telecamera e poi ingoio la cappella, succhiando voracemente, protendendo le labbra e incavando le guance. Tenendolo dritto dentro la mia bocca, reclino lentamente la testa e chiudo gli occhi, simulando un certo piacere; poi inizio a scoparmi il cavo orale, inzuppando il dildo di saliva. Lo estraggo risollevando la testa, lo porto ad un capezzolo e, con un movimento rotatorio, me lo stuzzico ansimando. Poi lo faccio scorrere lungo il fianco fino al pube e al solco delle chiappe. Alzo la gamba sinistra e mi accarezzo il buco con il prepuzio “con partecipazione” (espressione che Martin usa spesso durante questo provino e che sta a significare che si deve mostrare piacere a chi ti guarda, nella specie alla telecamera).
Quindi, lo passo alla mano sinistra e lo punto dritto al culo spingendo per farlo entrare. La cappella passa facilmente e io gemo. Contemporaneamente, afferro il dildo nero e faccio lo stesso gioco di prima con la bocca. Lo succhio avidamente, mentre continuo a spingere l’altro nel mio sfintere: quando è a metà lo estraggo fino al prepuzio, poi lo reinserisco e continuo in questo andirivieni finché non riesco a penetrarmi completamente. Quando l’impugnatura tocca il mio buco, allargo la bocca leccandomi le labbra con la lingua, reintroducendomi subito il dildo nero che spompo con passione.
Mi scopo il buco del culo e il cavo orale fissando la telecamera con sguardo voglioso, come se volessi mandare su di giri un ipotetico spettatore, farlo eccitare a tal punto da fargli drizzare il cazzo di modo che dopo possa scoparmi.
Vedo che Martin dice qualcosa all’orecchio di Gerry, e quest’ultimo annuisce sorridendo. Più dietro Andy mi fa “ok” con le dita: probabilmente ha sentito quello che si sono detti i due blogger e mi sta esortando a continuare così.
“Bene, Giò”, interviene Martin. “Adesso mettiti a pecorina e continua a scoparti il culo. Mi raccomando tieni il dildo ben in alto in modo che riusciamo a vedere il tuo buco penetrato e dilatato”.
Io, senza togliere il dildo bianco dal culo, mi rigiro inginocchiandomi sul letto, inarco la schiena mettendo in bella mostra le mie chiappe tonde, impugno l’attrezzo con la mano destra e continuo a fottermi molto lentamente. Reclino la testa indietro, stavolta per un piacere reale, poi volto lo sguardo alla telecamera muovendo il corpo sinuosamente, con estrema lussuria. Mi chino maggiormente, non reggendomi più sulla mano sinistra, ma appoggiando direttamente la testa sul letto. La mano libera, invece, la porto all’ano, da sotto, e, con due dita a forbice, circondo il dildo, facendo sì che l’attenzione del pubblico si concentri su quella parte del mio corpo. Intanto, continuo ad ansimare e a gemere.
“Adesso torna a sdraiarti sulla schiena”, sussurra Martin. Non mi dà altre istruzioni, quindi si aspetta che prenda qualche iniziativa. Allora, appoggiata la schiena sul letto, afferro l’impugnatura del dildo che ho ancora nel culo con entrambe le mani, alzo e allargo le cosce e, tenendolo un po’ dritto verso l’alto perché si veda bene il mio buco, comincio a scoparmi con maggiore energia, mostrando di godere come una troia. A poco a poco aumento il ritmo della penetrazione e qualcosa cola tra le mia natiche: deve essere un po’ di lubrificante misto all’umore prodotto dall’eccitazione che ormai comincia a prendermi tutto il corpo. Di colpo estraggo tutto il dildo e lascio che per qualche secondo Gerry inquadri il mio buco dilatato; poi, con un altro colpo secco lo riaffondo tutto dentro di me.
Il mio corpo si irrigidisce, mentre tengo il giocattolo saldo nelle mie viscere. Quando mi rilasso, lo estraggo lentamente e lo uso per accarezzarmi la rosellina, ansimando profondamente e fissando la telecamera. Non voglio svelare subito tutte le mie carte, perciò mi fermo lì aspettando che Martin mi dia istruzioni.
“Ok, ok… ehm… per il momento può bastare”, dice il blogger un po’ su di giri. “Giò, adesso vieni qui a riguardarti. Gerry collegherà la telecamera al monitor e potremo rivedere questa scena, eventualmente tagliando quello che non ci piace”.
Io scendo dal letto e mi avvicino a Gerry e Martin, col culo ancora sbrodolante. Quando sono quasi a contatto con lui, il regista dà un colpo di tosse: il mio corpo sudaticcio ed ancora eccitato gli sta trasmettendo sicuramente qualche fantasia sessuale e lui, nonostante sia un attore, non sembra molto bravo a nasconderla. In più, la sua patta è con molta evidenza rigonfia del suo cazzo quantomeno barzotto.
Mentre Gerry rimanda il video registrato, Martin commenta: “Bene. Sei stato molto bravo ed eccitante. Le inquadrature sono venute molto chiare e hai seguito tutte le mie istruzioni alla perfezione. Io direi che la prima prova è superata. Tu che ne pensi, Gerry?”.
“Sì, anche per me va bene”.
“Ok, allora possiamo passare al secondo step: bacio e pompino”.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Pornoattore per un weekend (1):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni