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Un nuovo stallone e una nuova (vecchia) troia (3)


di crigio
02.06.2014    |    8.218    |    0 9.2
"Mentre Vic è accanto a me con le mani sui fianchi di Enzo e lo scopa senza tregua, alza un dito e lo fa roteare..."
“Dicevo sul serio prima”, mi fa Vic non appena rientra in camera dopo essere andato in bagno a ripulirsi. “Sono pochi quelli che riescono a succhiare un cazzo col culo. E tu lo hai fatto da Dio!”. Si stravacca sulla poltrona e non mi toglie gli occhi di dosso.
Io sono ancora sdraiato sul letto a recuperare le forze, mentre Enzo e Seby sono sempre in piedi davanti alla sponda del letto, ancora increduli per la mia performance, ma al contempo desiderosi di spolparsi lo stallone.
“Datemi qualche minuto, ragazzi!”, dice Vic, accorgendosi dei loro sguardi affamati. “Dopo sarò tutto vostro, ok?”.
“Ok”, risponde Enzo, un po’ deluso.
“Hai un buco da favola!”, si complimenta poi con me il nostro ospite. “Lo devi usare molto!”.
“La verità”, interviene Enzo, mentre sale sul letto e gattona verso di me, “è che questa troia è stata qualche giorno a Malta di recente, dove si è fatta ripassare da ben quattro tori da monta, uno dei quali aveva un attrezzo da urlo!”.
“Wow! Ed è stato quello che te l’ha ridotto così?”, mi chiede, curioso, indicando il mio solco col suo dito svolazzante.
“Pare di sì…”, rispondo imbarazzato, lanciando uno sguardo rabbioso ad Enzo.
“Non vergognartene, sai!”, aggiunge Vic. “E’ davvero stupendo! Invoglia a leccarlo, a mangiarlo e ad entrarci dentro!”.
“Glielo abbiamo detto anche noi!”, risponde Enzo. “Ma forse deve solo farci l’abitudine! Oltretutto, gli dà ancora più piacere!”.
“Beh, allora approfittane!”, prosegue Vic. Poi, lo stallone si guarda il cazzo e, rivolto ai due fratelli, soggiunge: “Se volete, io sono pronto!”. Seby sembra non aspettasse altro che quelle parole: si precipita di corsa ai piedi dello stallone e inghiotte la sua biscia ancora barzotta. Vic si piega in avanti per il gesto improvviso; poi si riappoggia sullo schienale della poltrona godendosi il pompino della troietta.
“Eri proprio affamata, eh!”, lo schernisce lo stallone, e lui, alzando lo sguardo, annuisce ma senza smettere di succhiare. Con la sua manina pallida avvolge la base dell’asta di Vic e, centimetro dopo centimetro, la inghiotte tutta. Le dita si scollano una dopo l’altra dalla nerchia e le labbra del biondino prendono il loro posto, finché raggiungono la base del cazzo. Rimane così: la sua gola si contrae ritmicamente e Vic si irrigidisce. Lo stallone digrigna i denti e stringe forte i braccioli della poltrona.
“Merda, amico! Ma che minchia mi fai?”, chiede ansimante. Seby lo sta spompinando con la gola e, oltre a dare un gran piacere, ne riceve anche molto. Infatti, il suo corpicino inizia a vibrare e il suo petto si gonfia e si sgonfia sempre più velocemente. Poi, la sua schiena si inarca e le sue chiappe si schiudono, offrendo a me e ad Enzo lo spettacolo della sua rosellina pulsante. Le sue mani si appoggiano sulle cosce di Vic e le unghie si piantano nella sua carne.
“AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!”, urla lo stallone, non solo di dolore, perché Seby comincia a tossire per la quantità di sborra che la sua verga gli sta sparando in bocca. Ma il fratellino non molla l’osso e ingoia tutto il seme che riesce. Un lamento acuto fuoriesce dalla sua gola e tutto il suo corpo trema e si contorce. Lo stallone preme con le sue mani la testa della troietta contro il proprio ventre e lascia che i suoi coglioni si svuotino nella sua gola e fino al suo stomaco.
Infine, Seby abbandona le gambe di Vic e si accascia sul pavimento, mentre il maschione si appoggia sullo schienale con sguardo estatico.
“Cazzo, amico! Ma che mi hai fatto?”, chiede ad un interlocutore indeterminato. Poi, d’improvviso, si risveglia dal suo stato di visibilio, afferra Seby per i capelli e lo costringe a sedersi sulla poltrona al suo posto e ad aprire le cosce. “Ora vediamo se riesco a farti godere più di ieri!”, dice.
“Impossibile…”, risponde Seby con un filo di voce.
“Credi?”, ribatte lo stallone, e si tuffa a leccare la rosellina della puttanella. “Oh! Slurp!... Ma ti sei bagnata tutta… Slurp!... Che sporcacciona! Slurp!...”, commenta Vic, mentre si gusta gli umori di Seby. La troietta si dimena sotto quei colpi di lingua che non gli danno tregua e, per la prima volta, lo vedo perdere veramente il controllo. Il fatto di non avergli permesso di recuperare prima di ricominciare gli fa ripartire l’orgasmo senza che però esploda mai completamente.
“Che… stronzo…”, biascica Seby, divaricando ancora di più le gambe. Quindi, Vic si alza e punta la nerchia al buco del biondino. Con la cappella inizia a solleticarglielo e quello solleva il capo e apre la bocca, inspirando profondamente ad ogni spennellata. Lo stallone si lascia ingurgitare il glande dalla rosellina, ma subito la estrae. Seby protesta con un mugugno e Vic sghignazza di soddisfazione. Ripete la sequenza un’altra volta e, quando ritira indietro la verga, la troietta cerca di prendergliela con una mano, ma lui è rapido a sottrargliela. E di nuovo se la ride, schernendo la sua povera vittima che, eccitata a dismisura da questo giochino, si trasforma e somiglia sempre più al suo fratellone.
“Dammi questa minchia di cazzo!”, sbotta d’un tratto, ed io ed Enzo ci guardiamo allibiti. Non l’abbiamo mai sentito esprimersi in quel modo. Di solito, gode in silenzio, senza dire neanche una parola. Vic è riuscito a tirargli fuori il peggio (o il meglio: dipende dai punti di vista!) e l’ha fatto diventare una vera baldracca.
Infatti, dopo la seconda volta, con uno scatto felino riesce ad essere più veloce del suo stallone: raggiunge il suo cazzo e lo tira verso di sé per infilarselo su per il culo. Lo stringe talmente forte che Vic evita di strattonare indietro per non farsi male, e asseconda la troia. La cappella si avvicina alla rosellina: si fa largo nella mucosa e ci sprofonda dentro, stavolta restandoci. Via via tutta l’asta viene risucchiata nello sfintere di Seby, che si gode la penetrazione stampandosi un sorriso di soddisfazione sulla faccia.
Il ventre dello stallone raggiunge le chiappe della puttanella e si ferma. Quella riapre gli occhi e ordina a Vic di montarlo, ma lo stronzo con uno strappo improvviso tira via la verga dalle viscere di Seby e lascia con un palmo di naso.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”, protesta il biondino, ma Vic se ne infischia. Anzi, si volta, gli dà le spalle e viene verso il letto.
“Tu!”, comanda rivolgendosi ad Enzo. “Mettiti a quattro zampe!”. Sembra incazzato: il fatto di essere stato fregato da Seby non gli è andato giù. Enzo obbedisce e gli offre le sue terga: lo stallone si sputa sul cazzo e se lo lubrifica bene. Arrivato in prossimità del culo del fratellone, gli spalma della saliva nel solco. Poi si prende la minchia e gliela spinge dentro.
“Oh, porca puttanaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!”, urla il mio amico, trafitto da quell’enorme palo. Lo stallone non aspetta neanche che Enzo si abitui al corpo estraneo che lo ha trapassato: inizia subito a montarlo come un forsennato, vendicandosi dell’affronto subito poco fa da Seby, il quale, rimasto orfano di nerchia, si è nel frattempo infilato due dita in culo e si sta sparando un ditalino da sballo, tanto che si sente la mano sbattere contro le natiche.
Mentre Vic è accanto a me con le mani sui fianchi di Enzo e lo scopa senza tregua, alza un dito e lo fa roteare. Capisco che mi sta ordinando di mettermi a pecorina, proprio come il mio amico, ed io non mi faccio certo pregare. Non appena appoggio le mani e le ginocchia sul letto, lo stallone sottrae il cazzo ad Enzo e si sposta su di me.
“Merda!”, si lamenta il mio amico. “Lui ha già goduto! Ora tocca a me!”.
“Sta’ zitta, puttana!”, lo redarguisce Vic. “E’ da due settimana che vi fotto, a te e quell’altra troia del tuo fratellino! Adesso lasciatemi divertire un po’ con questa vostra amichetta!”, e, con un affondo secco e preciso, mi lacera la rosellina. Mi afferra per le spalle e mi scopa con violenza, ma Enzo non sembra rassegnarsi a come stanno andando le cose e allora si alza in piedi sul letto e mi scavalca. Si piega in avanti, stendendosi sulla mia schiena e mostra il culo a Vic. “Ma allora sei più troia di quanto pensassi!”, commenta lo stallone, che immediatamente esce da me, sale sul letto e, piegando le ginocchia, infilza di nuovo il mio amico.
“Oh, sì! Dammi il cazzo, stronzo!”, rantola Enzo, esortando il maschione, mentre il mio buco piglia aria e si riprende dal trauma di poco fa. D’un tratto, mi appare davanti Seby, dritto oltre l’altra sponda del letto. Monta sul materasso e, sdraiandosi sulla schiena, mi scivola sotto, intrecciando le sue gambe con le mie braccia e aprendo così il culo a favore di Vic.
“Merda! Ma siete proprio tre puttane! Tre battone da strada!”, esclama lo stallone, e salta giù dal letto e pianta la verga nelle viscere del biondino nuovo arrivato, che si appende al mio collo e, tirandomi verso di sé, inizia a limonarmi. Sopra, invece, sento Enzo contorcersi e mugolare: stacco le labbra da quelle di Seby e mi volto indietro. Vic, mentre fotte il fratellino, lecca con intensità la rosellina del fratellone, che ci fa intuire tutto il suo piacere sbraitando come al suo solito.
Poi, Vic esce anche da Seby e si allontana un po’ dal letto: rimane a guardarci, tutti e tre, così con le chiappe al vento. “Cazzo, siete favolose, così tutte bagnate! Mi fate impazzire!”, si complimenta, e subito torna verso di noi e mi riempie con tutta la sua asta, facendomela scorrere avanti e indietro lentamente. “Questo è il miglior culo che mi sia mai fatto!”, bofonchia. “Come mi succhia il cazzo!”. Mi scopa ancora un po’ e poi risale sul letto e penetra Enzo. Quindi, scende giù e incula di nuovo Seby.
Continua così per qualche minuto, finché, mentre sta montando il fratellone, comincia a tremare e raggiunge l’orgasmo, inondando di sperma non solo gli intestini del mio amico, ma anche le chiappe mie e di Seby. Infatti, spara talmente tanto seme che quello esce dal buco di Enzo e cola giù su di noi. Il biondino sotto di me si infila una mano tra le cosce, raccoglie la sborra e se la spalma ben bene. Poi ritira il braccio e si succhia le dita, e, dopo essersele ripulite completamente, mi invita a baciarlo e ad assaggiare il sapore del nostro stallone.
“Mi avete spompato!”, ansima Vic, scendendo dal letto e uscendo dalla stanza per andare in bagno a darsi una lavata, mentre noi tre restiamo stesi a strusciarci gli uni contro gli altri per prolungare il nostro piacere.
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