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Crociera (3° parte - 2) - L'iniziazione di Fausto


di crigio
11.08.2013    |    7.622    |    3 9.9
"Ad un tratto, Fausto si rigira sopra di me e cominciamo una vera e propria lesbicata: le nostre lingue si incrociano e le nostre bocche si infiammano..."
2.
Quando si riprende, Fausto mi guarda sorridendo: “Ehi, grazie amico! È stato sublime!”.
“Sei stato bravo. Hai fatto tutto quello che ti ho detto. Direi che adesso siete in grado di continuare da soli”.
“No, ma dove vai?”, soggiunge Fausto.
“Beh, abbiamo raggiunto lo scopo. Adesso io non servo più”.
“Ma no dai, rimani! In qualche modo dobbiamo ringraziarti per questo regalo. E poi ho visto come ti strusciavi contro Christian: ti piace, vero?”.
“Ehm… beh… sì, è un bel ragazzo…”.
“Allora puoi divertirti con lui se vuoi”.
“Ehi!”, interviene Christian, “Guardate che io sono qui, eh!”.
“Perché, scusa! Non dirmi che a te Giò non piace!”.
“Certo che mi piace, ma almeno chiedere…!”, e scoppiamo in una risata.
“Ascolta”, aggiunge Fausto, “loro due sono venuti, quindi gli ci vorrà un po’ per essere di nuovo operativi, però io so come fare per dar loro una mano. Adesso sarai tu a seguire le mie istruzioni, d’accordo?”.
“O… ok…”, rispondo incuriosito.
“Sai, a vederlo così non sembra, ma Christian è un vero porcellino e la cosa che lo fa impazzire più di tutte è vedere una lesbicata”.
“Ma dai!”, e lo guardo stupito.
“Su, mettiamoci sul letto a 69, mentre Christian e Fabrizio si godono la scena dal divano”, ed eseguo sdraiandomi sul letto, mentre Fausto mi monta sopra alla rovescia. In quella posizione iniziamo a leccarci reciprocamente il culo. Alle mie prime lappate Fausto sobbalza: dopo l’orgasmo e la doppia penetrazione il suo culo è diventato più sensibile e ogni volta che la mia lingua ci passa sopra, quello si apre. E allora io, mentre da sotto lo stuzzico con la lingua, da sopra lo titillo con un dito, e lui gode rumorosamente. Intanto, spio Christian facendogli l’occhiolino, e lui, in risposta, mi sorride e io mi immagino che stia pensando: “Tra un po’ ti faccio vedere io, troia!”.
Fausto, nel frattempo, mi allarga le chiappe e infila la punta della sua lingua nel mio buco, muovendola in su e in giù. I nostri gemiti si sovrappongono e Christian e Fabrizio cominciano ad avere una certa reazione. Dopo un po’, iniziano anche a masturbarsi a vicenda per accelerare la loro ripresa.
Ad un tratto, Fausto si rigira sopra di me e cominciamo una vera e propria lesbicata: le nostre lingue si incrociano e le nostre bocche si infiammano. Ci scambiamo le nostre salive e ci strizziamo i capezzoli, mugolando come due puttanelle.
“Che ne dite?”, chiede Fausto rivolto ai due spettatori, “siamo abbastanza troie?”. Questa domanda mi stupisce. È vero che provare un orgasmo anale disinibisce, ma lui si è sbloccato un po’ troppo in fretta secondo me. Boh!
Naturalmente, che risponde è Christian: “Oh, sì! Siete due grandissime troie!”, mentre Fabrizio risponde col suo cazzo che, insieme con quello del suo amico, svetta prepotente verso l’alto.
“Direi che sono pronti, che ne pensi?”, mi chiede Fausto. “Pare di sì, ma dovrei andare a testare di persona per esserne sicuro”, e scendiamo dal letto, gattonando sinuosamente verso quelle due mazze. Arrivato ai piedi di Christian gli lecco tutta la gamba partendo dalla caviglia, passando per l’interno coscia e arrivando al suo scroto. Lui inspira profondamente. Poi gli agguanto tutto il cazzo e ingoio la sua cappella, succhiandola voracemente.
“Oh, porca puttana!”, impreca Christian, colto di sorpresa. Intanto, anche Fausto fa un pompino magistrale a Fabrizio.
Quando mi stufo di quel giochino, suggerisco di metterci sul letto e scopare a cucchiaio, così io e Fausto possiamo continuare a lesbicare mentre Christian e Fabrizio ci fottono.
Io mi sdraio sul fianco sinistro alzando la gamba destra e infilandomi l’asta del mio stallone in culo; invece, Fausto si sdraia sul fianco destro facendosi penetrare da Fabrizio. Così, i due cazzi iniziano a stantuffarci gli sfinteri e io allungo la mia lingua cercando quella di Fausto che fa lo stesso. Limoniamo sbavando e leccandoci, mentre con le mani ci accarezziamo a vicenda. Io scendo giù con la mano per sentire la mazza di Fabrizio che entra ed esce da Fausto, mentre il mio amico si protende di più per baciare Christian.
D’improvviso Fausto mi dice: “Voglio vedere il tuo orgasmo anale”.
“Oh, tesoro. Se continuiamo così, vedrai che prima o poi arriva, tranquillo!”.
“No, non hai capito. Voglio vedere il tuo più potente orgasmo anale. Voglio capire cosa posso arrivare a provare. Tu sei più esperto e mi hai detto che ogni volta è più forte, quindi se ne provassi uno adesso, di quelli seri intendo, dovrebbe essere bello devastante, no?”.
“Sì, credo di sì”.
“Dai, allora, fammelo vedere!”.
Ci penso un attimo. “O… ok…. Però dovete fare esattamente quello che vi dico, e stavolta – dico a voi due”, aggiungo rivolgendomi a Fabrizio e Christian, “non dovete fermarvi, cascasse il mondo!”.
“Tranquillo, ci penso io a controllarli”, mi rassicura Fausto.
“Allora: Christian, tu rimani dentro di me che io ti salgo sopra”, e mi posiziono a granchio su di lui, usando come appoggi le mie mani ed i miei piedi e rimanendo leggermente sollevato in modo che Christian posso scoparmi da sotto.
“Fabrizio, tu vieni sopra di me, allarga le gambe e fammi leccare le tue palle e il tuo culo”. L’odore di maschio che emana quel ragazzo mi ha sempre eccitato molto, fin da quando l’ho conosciuto. “Nel frattempo, strizzami i capezzoli, forte, sempre più forte, capito?”.
“Ok”, risponde.
“Fausto: tu invece accovacciati tra le mie cosce e leccami l’anellino dilatato dal cazzo di Christian”.
“Bene”.
“Allora: Christian, al mio via lacerami lo sfintere. Devi fottermi come un indemoniato, senza risparmiarti!”.
“Oddio! Mi si consumerà il cazzo!”.
“Tranquillo, non succederà. Voi due invece fate quello che vi ho detto, ok? Dai: pronti… via!”.
Christian inizia il suo movimento sussultorio, dapprima più lento per prendere bene le misure e poi sempre più veloce e profondo. Io affondo la faccia tra le natiche di Fabrizio inebriandomi dei suoi odori di maschio e leccandogli il buco e le palle, mentre lui agisce pesantemente sulle mie aureole esattamente come gli ho chiesto. Intanto, Fausto aggredisce il mio anellino con lappate piene, sbrodolandoci sopra e facendo colare la sua saliva tra le mie chiappe.
I colpi ben assestati di Christian fanno agitare scompostamente le mie gambe per aria. Per tenermi più fermo, lui afferra le mie natiche da sotto, allargandole un po’ per entrare meglio. Il suo cazzo arriva ancora più su ed il piacere comincia a farsi strada in me. Mi abbandono sdraiandomi sull’addome di Christian che continua a percuotermi nelle viscere. Negli intestini comincia a generarsi un certo calore ed il mio buco si rilassa ancora, allargandosi di più: adesso sento le palle di Christian sbattermi contro le chiappe. La sua cappella sembra arrivarmi alla bocca dello stomaco. Emetto dei gemiti spezzati dalle sue percosse. Con le mani sempre sulle mie natiche, allunga i medi per titillarmi il buco e poi, di colpo, li infila dentro aumentando la mia dilatazione e facendomi sospirare di profondo godimento.
“Oh, vacca se sei vacca!!!”, mi insulta.
“Sì, continuate così che sta arrivando!”, li esorto. Il calore dentro di me sta aumentando lentamente, ma non voglio rilasciarlo subito. Voglio accumularne il più possibile per regalare a questi tre stronzetti uno spettacolo che altrimenti potrebbero solo sognarsi. Continuando a leccare la pelle di Fabrizio, aggiungo: “Resistete, ragazzi… slurp… almeno altri cinque minuti, vi prego”.
Il cazzo e le dita di Christian ormai stanno belle comode dentro il mio sfintere e lui, accorgendosene, vi avvicina anche gli anulari e, dopo avere stuzzicato un po’ l’anellino infradiciato dalla saliva di Fausto, li affonda violentemente, sbragandomi di brutto. Ha preso proprio alla lettera la mia richiesta di lacerarmi e direi che lo sta facendo proprio bene. Aveva ragione Fausto: è un gran porco!
Questa ulteriore sollecitazione mi fa perdere il controllo del mio ventre e le mie gambe cominciano a vibrare. “NO!”, mi dico, “devo resistere ancora! Devo accumularne di più!”. Mi riprendo e mi godo ancora le mani di Fabrizio e il suo odore, il cazzo gonfio di Christian e la lingua ruvida di Fausto.
D’un tratto inizia a farmi male la pancia: non posso più tenermi dentro tutta questa eccitazione, devo lasciarla andare.
“Ragazzi: preparatevi che arriva! Non vi fermate, cazzo! NON VI FERMATEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!”.
A differenza degli altri orgasmi anali, questa volta il tutto non inizia dalle gambe, ma il calore concentrato nel mio bacino esplode contemporaneamente a raggiera verso tutte la parti del mio corpo. Un terremoto mi devasta dentro. Urlo come un ossesso: “UUUUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!”. La mia schiena si inarca pericolosamente, che sembra voglia spezzarsi. Il mio buco, già dilatato dal cazzo di Christian e da quattro sue dita, si apre ancora, tanto che a forze di espandersi non sento più il contatto con quei pezzi di carne. Il mio bacino sbatte spasmodicamente contro quello del mio stallone, quasi che il mio culo volesse ingoiargli anche le palle. Reclino violentemente la testa all’indietro, sbarro gli occhi, la mia bocca si spalanca, la mia lingua penzola da un lato e un rivolo di bava cola sulla mia guancia fino all’orecchio. Vado in apnea, la più lunga apnea in cui sia mai caduto durante un orgasmo: 15, forse 20 secondi! Quando riprendo a respirare il mio ano si ricontrae di colpo e avvolge il cazzo di Christian in un morsa talmente stretta che lui urla, dapprima di dolore, subito dopo per l’orgasmo che gli provoco con le mie contrazioni. Il mio sfintere sembra quasi volerglielo staccare per inghiottirselo. Non lo fa, ma sicuramente si inghiotte tutto il seme che Christian mi spara dentro.
Concentrati anche sul proprio piacere, Fabrizio continua a strizzarmi i capezzoli e Fausto a leccarmi il culo, cosicché il mio corpo continua a vibrare. Sovraeccitato dalla scena appena vista, Fabrizio schizza diversi fiotti di sborra verso l’alto che ricadono sul mio viso e nella mia bocca ancora spalancata, mentre Fausto si tira una sega potente e, quando è sul punto di venire, si alza di scatto e sprofonda nel mio buco ormai dilatato a dismisura, nonostante il cazzo semiduro di Christian lo riempia ancora. Dopo un paio di colpi, anche il mio amico inonda le mie viscere di caldo succo e si abbandona stremato sulle mie membra martoriate.
Mi fischiano le orecchie: la mia pressione deve essere impazzita!
Svengo lentamente.
“Caz… an… …eva …one …pro… …a …an …oia…”.
“SSSSSSSCCCCCCccccccc……..”.
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