Racconti Erotici > Gay & Bisex > Calabria (1)
Gay & Bisex

Calabria (1)


di crigio
11.10.2013    |    36.586    |    3 9.6
"Tu invece sembri molto assetato”, e la frase pare significare qualcosa di diverso..."
Qualcuno mi scuote e apro gli occhi per un momento: è mia madre che biascica qualcosa. Un secondo dopo il portone di casa si chiude.
Sono in Calabria, in vacanza per qualche giorno, nel mio letto d’infanzia. L’estate sta per finire, ma qui quest’anno pare voglia prolungarsi oltre l’equinozio, visto il caldo.
Mi riaddormento e mi sveglio dopo chissà quanto tempo. Ho la bocca impastata per l’afa e la sudata notturna: mi alzo, vado in cucina e, a tastoni, cerco un bicchiere e una bottiglia d’acqua.
Con la testa reclinata ad ingoiare, la coda dell’occhio cade sulla veranda dove ci sono un uomo intorno alla quarantina e un ragazzino sui vent’anni. Inghiotto affogandomi, tossisco, mi strizzo gli occhi e chiedo scusa per la mia tenuta striminzita. Indosso solo un parigamba e ho un’evidente erezione mattutina.
Sono gli operai che devono riparare un tubo rotto: mia madre me ne aveva parlato ieri sera. Ecco cosa ha bofonchiato prima di uscire di casa!
Li osservo meglio e noto che l’uomo mi guarda insistentemente, squadrandomi da capo a piedi, mentre il ragazzino continua a srotolare il cavo del martello pneumatico.
Il tipo sarà intorno alla quarantina, truce, con una faccia da gran porco. Chiedo loro se vogliono qualcosa da bere e lui mi risponde: “No, grazie. Tu invece sembri molto assetato”, e la frase pare significare qualcosa di diverso.
“Sì”, rispondo, ammiccando e leccando il bordo del bicchiere. Poi esco all’aperto e mi avvicino al cantiere. Mi chino e chiedo: “Allora! Qual è il tubo su cui dobbiamo intervenire?”, e lui prima si strizza la patta, poi se la apre, facendo sgusciare fuori una biscia penzolante e succulenta.
“E’ questo!”, mi fa, sbattendoselo a destra e a sinistra. Rapito da cotanta abbondanza, mi inginocchio e lo soppeso con una mano. Intanto, il ragazzino mi guarda allibito.
“Secondo me non c’è nulla di rotto”, dico, “ma, per sicurezza, diamo lo stesso un’occhiata!”, e me lo infilo in bocca. L’uomo fa un cenno al suo pupillo e quello si alza, si sbottona i jeans e tira fuori il suo cazzetto.
“Controlla anche questo! Potrebbe avere una perdita!”, mi fa, e, mollato il primo tubo, mi avvento sul secondo. Al primo contatto il ragazzino trema, poi ci prende gusto e segue col suo bacino il movimento della mia testa. “Esaminalo bene!... uff!... Potrebbe esserci un buchino impercettibile a prima vista!... Ah… sì… mmmm… proprio quello…”, geme mentre gli lecco il prepuzio e il glande.
Di colpo lo inghiotto completamente e il ragazzino sussulta: “Oh, cazzo! Co… così… uff!... così me lo fai scoppiare sto tubo!”, rantola.
“Vieni a fare scoppiare il mio, ciucciacazzi!”, sbotta l’uomo e mi strappa dalla verga del suo aiutante per strozzarmi con la sua ben più grossa. “Così, dai, controllalo fino in fondo! In ogni punto possono nascondersi delle perdite… ouch!”, mi esorta, mentre la cappella mi arriva in gola e inizio a strizzargliela con la glottide. “Oh sì, che bravo! Quasi quasi ti assumo nella mia ditta!”, aggiunge e il suo glande comincia a pulsare. Allora mi tiro subito indietro.
“Che fai, stronzetto! Non vuoi vedere come filtra bene i liquidi?”, mi chiede.
“Non ancora”, rispondo e passo a succhiare di nuovo il ragazzino, il cui tubo nel frattempo è diventato bello duro.
“Capo, ma se arriva qualcuno?”, fa il piccoletto. Ed io, tirandomi fuori per un momento il suo paletto, lo rassicuro: “Mia madre tornerà solo per l’ora di pranzo”, e gli lecco il frenolo, facendolo scuotere. Lui si stringe all’uomo, inspirando profondamente e quello ne approfitta per fargli un lingua-in-bocca.
“Che minchia fai, capo?!”, s’incazza il ragazzino.
“Sta’ zitto. Sono tre giorni che mi fai tirare il cazzo!”, e incolla di nuovo la sua bocca e quella dell’apprendista.
“Bene”, penso. “Prevedo degli sviluppi interessanti!”, e riprendo a sbocchinare il tipetto. Il capo gli accarezza il petto e gli strizza un capezzolo. Poi gli stringe la gola e gli perlustra ogni angolo della bocca con la lingua.
Sentendo che il ragazzo si sta abbandonando alle nostre attenzioni, torno dall’uomo e lo spompino voracemente.
“Merda! Ma sei un’idrovora!”, e spinge in giù l’altro facendolo inginocchiare accanto a me. “Insegnagli come si fa!”, mi ordina, e io, stringendo la sua mazza, la infilo nella bocca del ventenne. Sto per dirgli di non usare i denti che quello comincia a succhiare avidamente come se non avesse mai fatto altro nella sua vita.
“Ah!”, sbotta l’uomo. “Allora siamo già esperti! Altro che apprendista! MMMMMMM!!!!”.
Io vado dietro al piccoletto e gli calo i jeans, mettendo in evidenza due chiappette bianche, tonde e lisce. Mi ci tuffo in mezzo e inizio a lappargli il solco. Quello si dimena e mugola come una vacca in calore.
“Capo… slurp… mmmm…!”, faccio all’uomo. “Ma come hai fatto a non accorgerti che avevi un professionista a portata di mano… slurp…!”.
“Eheh! Oggi si nascondono bene… oooohhhh…!”, rantola lui.
Sfilo completamente i jeans alla bocchinara e torno a titillargli il buchino: è rosa chiaro, come quello di una verginella, ma già un po’ slabbrato, indice dell’avvenuta deflorazione (e non una volta sola!). Gli infilo un dito e il ragazzino emette un suono acuto.
“Ma sei una vera troietta!”, lo insulta il capo. Io lo scopo col dito, sputandoci sopra di tanto in tanto. Poi ne infilo un altro e quello geme di nuovo. Ha un anello molto elastico e rilassato e mi fa venire voglia di scoparlo. Allora mi levo le mutande e il mio cazzo schizza duro per l’eccitazione. Lo lubrifico ben bene e lo faccio scorrere tra le natiche del tipetto. Punto alla sua rosellina e spingo. Con un po’ di fatica la cappella entra. Per farlo rilassare ancora gli accarezzo il petto e i capezzoli e sento che lui viene verso di me e si apre. Il suo sfintere, piano piano, si ingoia tutti i miei diciotto centimetri e poi comincia un su e giù e un avanti indietro assatanato.
“Ma sei affamata, troietta mia!”, lo schernisce l’uomo. Probabilmente ha iniziato anche succhiare più a fondo: lo capisco da come il capo reclina la testa e si gode maggiormente la bocca del ragazzino.
“Dai, prenditi quel tubicino, che poi ti infilzo col mio palo!”, sbotta. Poi, l’uomo viene a inginocchiarsi alle mie spalle. Io mi sollevo sui piedi continuando a scopare l’apprendista, mentre l’altro affonda la sua verga nelle mie viscere.
Il ragazzino è tutto un fremito: sta sudando e il suo cazzo è durissimo. Gli infilo anche un dito nel culo e mi accorgo che l’anello si dilata facilmente. Allora mi sfilo la mazza del capo dal mio sfintere, mi tiro un po’ più su e punto quel palo, da sotto, al buco del piccoletto.
Non riesco a capire come sia possibile per un culetto così piccolo, ma l’anello si dilata e accoglie anche il secondo cazzo. Il ragazzino urla, lanciando acuti da puttana, ma allo stesso tempo spinge indietro per farsi penetrare completamente da entrambe le verghe.
“Tesoro”, gli sussurro all’orecchio, senza che l’uomo mi senta. “Sei sorprendente! Poi lasciami il tuo numero, ché ci divertiamo ancora! Come ti chiami?”.
“Fa… Fabio… ah… ah… ah…!”, mi risponde a fatica.
I due cazzi scivolano facilmente uno sopra l’altro, ma anch’io voglio godere bene. E allora mi tiro fuori, scivolo sotto il corpicino del ragazzo, spalanco le cosce e mi inserisco il suo cazzo nel culo. Mentre lo bacio lo esorto a fottermi, ma, in realtà, i colpi che arrivano al mio sfintere sono il riverbero di quelli che l’uomo assesta al suo apprendista.
Dopo un po’ dico a Fabio di salirmi col culo sulla faccia ché lo lecco a fondo, e lui, carponi, raggiunge la mia testa e si accovaccia sulla mia bocca. Io spalanco di nuovo le gambe e l’uomo precipita in me, cavalcandomi come una furia.
“WOW! Questo sì che è un culo!”, esclama, mentre mi trivella come se cercasse il petrolio.
“Allora parla meno e fottilo di più!”, lo rimprovero io, e lui, ferito nell’orgoglio, inizia a sbragarmi lo sfintere.
Intanto, io mi gusto il sapore della rosellina di Fabio: sembra che durante la penetrazione abbia secreto degli umori che l’hanno resa più dolce e morbida. Lui mugola e si contorce sopra di me. Faccio la lingua a punta e Fabio si fotte il culo rimbalzando sulla mia faccia.
A dispetto di quanto gli ho chiesto, il capo, mentre mi scopa, continua ad insultarmi e allora decido di punirlo. Mi rilasso e lascio che il calore si diffonda nel mio ventre. Comincio a tremare ed il mio culo si contrae, aspirando la verga dell’uomo. Lui rantola, bestemmia e mi dà del “rottinculo”, ma non smette di lacerarmi dentro. La mia schiena si inarca improvvisamente e la mia bocca si incolla al buco di Fabio, facendo arrivare la mia lingua più a fondo. Lui gode e il mio buco si spalanca.
Poi, un’altra convulsione e il mio ano stritola il palo dell’uomo che, imprecando a tutti i santi del Paradiso, sborra copiosamente nelle mie viscere.
Sposto la bocca dal buco al cazzo di Fabio e lo succhio voracemente e, dopo qualche ciucciata, schizza il suo seme in fondo alla mia gola.
Abbandono l’uomo in veranda e porto il ragazzino in bagno perché si rinfreschi un po’. Colgo l’occasione per farmi dare il suo numero di cellulare.
“Sei un bel bocconcino. Voglio insegnarti alcune cosette e fartene scoprire delle altre. Ti chiamo io!”, gli dico, mentre lui mi guarda intimorito ma con gli occhi sgranati dalla lussuria.
Quando mia madre torna a casa si incazza con gli operai perché, ovviamente, il lavoro non è stato fatto e godo nel sentire che il truce bestemmiatore è rimasto senza parole.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Calabria (1):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni