Gay & Bisex

Lo slavo


di crigio
19.05.2013    |    20.141    |    4 9.5
"Dice di chiamarsi Ilir, è slavo del Montenegro..."
SMS: “Ho una sorpresa per te! Ci vediamo stasera a casa tua. Ciao. A.”.
Eh sì! È Andrea! Sempre lui! Da quando mi ha scopato con i suoi amici non mi molla più! È come se avesse un’ossessione per me e per il mio culo.
Devo dire che non mi dispiace: quel cazzone che si ritrova tra le gambe è davvero meraviglioso, ma vorrei anche essere autonomo nel cercarmi i partner. Invece ultimamente fa così: mi chiama o mi manda un sms dicendo che sta arrivando o che ci vediamo in serata e poi si presenta con uno o più ragazzi che ha trovato chissà dove. Oppure viene a prendermi e mi porta da lui o da qualcun altro per sessioni di scopate, che, non posso negarlo, il più delle volte sono state indimenticabili.
Perciò, da quest’ultimo messaggio capisco che ne ha uno nuovo per le mani (o, comunque, almeno uno, poi chissà…!).
Termino le ultime commissioni e torno a casa a prepararmi. Naturalmente, quando Andrea mi chiama è perché mi faccia scopare, non certo per farmi fare il culo di qualcun altro. Da quando ha scoperto che godo anche di culo, mi tratta come se lui fosse il mio pappone ed io una troia al suo soldo. Quindi, mi preparo sia fisicamente che psicologicamente: mi faccio un clistere per liberarmi gli intestini e sistemo un po’ la casa per ricevere… boh… quanti saranno stavolta? Vedremo…
Sfodero i miei slip più sexy, che mi mettono ben in risalto sia il pacco che il culo: Andrea vuole che metta in bella mostra tutta la mia mercanzia perché, dice, quando parla di me ai miei potenziali stalloni, mi descrive come un animale da letto con un fisico da urlo. Diciamo che mi difendo bene, ma io ho conosciuto ragazzi con dei veri fisici da urlo, che non sono sicuramente come il mio!
Ormai conosco gli orari del mio amico ed infatti alle 8 in punto sento suonare il campanello. Apro la porta e me lo trovo sorridente fuori dall’uscio con accanto uno dei pezzi di carne più arrapanti che ci si possa immaginare.
Alto 1,75, moro, colorito olivastro, occhi verdi ma di taglio sottile, anche lui sorridente, di un sorriso che mette in mostra dei denti piccoli, ma molto sexy. Spalle larghe, vita stretta, gambe leggermente arcuate e passo da gran figo.
Quasi balbettando dico loro di accomodarsi. Ovviamente io sono solo in slip e il tipo mi squadra da capo a piedi con un’espressione di apprezzamento. Entrano e si siedono sul divano. Chiedo se gradiscono qualcosa ed entrambi dicono di sì con uno sguardo accattivante che mi fa capire di cosa hanno voglia: non certo di un drink, ma di godersi lo spettacolo del mio corpo prima di passare all’assaggio e al consumo della pietanza principale della serata: me!
Perciò mi dicono di farmi vedere in tutta la mia prestanza, di girarmi, di mostrare il davanti e il didietro e quando do loro le spalle li sento sospirare più profondamente: il mio culo ha fatto una nuova vittima. Sento Andrea sussurrare qualcosa all’orecchio del tipo, del genere “ che ti avevo detto? Non è appetitoso?”, e lui confermare “Cazzo, avevi proprio ragione!”. Quindi, avverto una carezza sulle mie natiche, ma io mi ritraggo per allungare un po’ i tempi. Mi rivolto e chiedo al tipo quantomeno di presentarsi. Dice di chiamarsi Ilir, è slavo del Montenegro. Wow! E chi l’avrebbe mai detto? Così moro?! Dice che è di origini mediorientali, ma è cresciuto in Iugoslavia e poi è arrivato in Italia come molti altri suoi conterranei. Ha 33 anni e lavora nell’edilizia: all’inizio faceva solo il muratore, ma adesso è riuscito a creare un’impresa tutta sua.
Mentre parla di sé, noto che non riesce a staccare gli occhi dai miei capezzoli e che passa spesso la sua lingua sulle labbra sempre più turgide di desiderio. Decido, allora, di non farlo più soffrire e mi avvicino accovacciandomi di fronte a lui. Mi appoggio sulle sue cosce, mi protendo verso le sue labbra e gli faccio un lingua in bocca da gran puttana dei bassifondi. Lui risponde suggendomi e aprendo la sua bocca per ricevere tutta la mia passione. Intanto risalgo con le mani lungo le sue gambe fino al pube, gli agguanto il pacco e mi accorgo che già solo con queste prime stimolazioni il suo membro ha preso vigore. La rotondità che avverto attraverso il tessuto dei jeans sembra davvero poderosa e, come al solito, dovrò complimentarmi con Andrea che, anche senza testarli personalmente, riesce a trovare certi stalloni che da solo potrei solo sognarmeli!
Già, Andrea! Lui, nel frattempo, si è un po’ scostato da noi e si gode la scena. Dopo l’orgia con i suoi amici mi ha rivelato che è un voyeur: si carica di eccitazione guardando scene reali di sesso e poi sfoga tutta la sua libido alla fine. Spesso è capitato che mi abbia sfondato il culo dopo che i suoi amici me l’avevano ripassato ben bene. Quindi, mi sa che anche stasera devo aspettarmi un trattamento del genere. La cosa mi esalta non poco…
Continuo a stuzzicare il cavo orale del mio stallone di turno, mentre con le mani massaggio la sua virilità attraverso il pantalone. La sento pulsare a ritmo irregolare e sembra crescere sempre di più. Quando capisco che, a causa delle dimensioni, quella compressione potrebbe causargli dolore, gli apro la patta. Allora il membro di Ilir fa un balzo in fuori, non troppo perché contenuto ancora dallo slip, ma capisco che stasera avrò a che fare con uno degli attrezzi più belli che si possano desiderare. Sotto il cotone delle mutande avverto un’erezione che si prolunga verso destra: un’asta spessa di cui avverto anche le vene che mi immagino prepotenti nel deformare la superficie di quella mazza meravigliosa. Quindi, arrivo alla cappella, turgida, rotonda, grossa più del manico stesso. In totale devono essere almeno 22 cm di cazzo!
Naturalmente, non riesco a restare indifferente a quella prorompenza e comincio ad avere un brivido lungo la schiena che arriva fino al mio osso sacro, alle mie natiche e alla mia rosellina. Quella sensazione mi fa inarcare i lombi, a dimostrare tutta la mia voglia di essere posseduto. Ilir se ne accorge e comincia ad accarezzarmi le spalle e via via scende giù lungo la schiena. A questo contatto le mie ginocchia iniziano a cedere e capisco che non potrò resistere ancora così accovacciato, perciò propongo ad entrambi di trasferirci in camera da letto.
Prendo per mano Ilir mentre Andrea ci segue subito dietro. Mi sdraio sul letto in posizione completamente accogliente e, intanto che Andrea si accomoda su una poltrona in modo da avere una visione completa di quello che succederà, Ilir comincia a spogliarsi. Avevo ragione: il fisico che avevo scorto attraverso i vestiti attillati, adesso si mostra in tutta la sua bellezza. I pettorali scolpiti, gli addominali in evidenza, un fisico complessivamente tonico e muscoloso quanto basta. Quindi, tira giù i jeans e vedo che lo slip non riesce quasi più a contenere il cazzo, che fa capolino con la sua cappella dall’elastico in basso. Sfilati i pantaloni, si sdraia su di me e quel contatto caldo e avvolgente mi scatena i pensieri e le sensazioni più eccitanti che abbia mai provato. Ricominciamo a pomiciare: lui passa dalla mia bocca al mio collo e alle mie orecchie ed io sospiro di piacere e di lussuria. Inizio ad immaginarlo dentro di me e sento il mio buco dilatarsi leggermente. Quasi come se mi leggesse nel pensiero, Ilir scende con la sua mano destra lungo il mio fianco, fino alla natica. Infila le dita sotto il mio slip e raggiunge l’apertura delle mie natiche. L’accarezza percorrendo col suo dito medio il contorno del mio anello, quindi si sofferma sul buco titillandolo con colpetti rapidi e nervosi. Questo tocco mi fa inarcare la schiena, reclinare la testa ed offrire maggiormente il collo alla lingua del mio stallone, che non ci pensa due volte a lanciarsi su una delle mie zone erogene più sensibili. Arriva fino al lobo dell’orecchio mordicchiandolo, poi scende lungo la mascella, giù giù fino ad arrivare ad uno dei capezzoli. Gli gira intorno con la lingua rendendolo sempre più turgido. Quando lo vede svettare in tutta la sua erezione comincia a titillare con la punta della lingua il prepuzio. Questa doppia stimolazione dell’ano e del capezzolo mi manda in visibilio. Ilir se ne accorge ed aumenta le sue attenzioni sostituendo la lingua con i denti.
Stringe piano il mio capezzolo e questo genera un’improvvisa maggiore apertura del mio ano. Senza perder tempo, Ilir ci affonda dentro il suo dito e comincia a pompare. Sto godendo, ansimando ed emetto degli urletti da puttana in calore! Lo vedo sorridere di soddisfazione: il porco sa quello che fa. È un esperto di preliminari e, se tanto mi dà tanto, il seguito non sarà da meno.
Ad un tratto ci rovesciamo sul letto: adesso io sono sopra di lui, libera le sue mani, mi afferra la testa e la spinge giù lungo il suo addome fino e mettermi a contatto con la protuberanza che prepotente si affaccia dal suo slip. Con la punta della lingua gli stuzzico la cappella che fuoriesce dall’elastico, passo al frenolo e lo sento sussultare. Allora estraggo quella meraviglia dal suo involucro di cotone e quell’affare salta su schiaffeggiandomi il naso. Cazzo, è impressionante! Non solo per le dimensioni, ma soprattutto per la potenza che emana: è duro, leggermente flesso all’insù e quella cappella sembra invitarmi ad assaggiarla. E allora la agguanto con una mano e comincio a masturbarlo, quindi appoggio le mie labbra su quel turgore e comincio a succhiare e a titillare il buchino con la punta della lingua. Poi scendo sempre più giù, e mentre continuo il mio movimento di mano, faccio uno dei pompini più appassionati della mia vita. Non voglio perdermi neanche un centimetro di questa meraviglia: salgo e scendo dentro la mia bocca, e ogni volta vado più giù fino a quando il mio naso sbatte contro il suo pube. Ormai il suo membro mi arriva alle tonsille, ma riesco a contenerlo tutto, tanta è la voglia di farlo mio.
Ilir si contorce, ansima, geme, mi tiene la testa e mi detta il ritmo della suzione. All’improvviso mi stacca, mi guarda voluttuoso e poi mi risbatte in gola il suo pezzo di marmo! E lo fa più e più volte, tanto che adesso non riesco a trattenere dei colpi di tosse. Lui se ne fotte e continua ad affogarmi. Quando però capisce che sono sul punto di vomitare, mi tira su e mi affonda la lingua in bocca, baciandomi con vibrante passione. Allora capisco che ormai è mio!
All’improvviso, mi dice di girarmi a 69. Quindi, mentre io mi concentro sul suo cazzone, lui mi lubrifica il culo per prepararlo alla penetrazione. Ormai ho preso confidenza con quell’enormità e me la godo in tutta la sua lunghezza. Ilir invece si concentra sulla zona tra il mio scroto e il mio buco, la percorre tutta con la lingua e poi si sofferma sulla parte bassa della rosellina, come se immaginasse di trovarci un clitoride. La cosa strana è che pur non essendoci un organo femminile, quella stimolazione mi provoca comunque piacere, cosicché il mio buco si dilata e lui può inserirci un dito. Dopo avere stantuffato un po’ col suo salsicciotto, lo tira fuori e con la lingua a ventaglio lappa tutto il mio buco. Sento le sue papille gustative sul mio anellino, lo sento che viene tirato su dalla forza della lingua, non una ma tante volte. Poi passa alla punta della lingua e stimola di nuovo il mio clitoride immaginario. Quelle carezze cominciano a provocarmi delle convulsioni, la mia schiena si inarca e il culo inizia a vibrarmi per il godimento. I miei capezzoli si induriscono e mi fanno quasi male. Capisco che sto avendo un orgasmo anale. Ormai so come sono. Ne ho provati diversi in queste serate di sesso organizzate dal mio amico Andrea.
Nel mentre il mio buco si dilata ancora e Ilir ci sputa su. Quindi, ci infila due dita e pompa velocemente. Io mi stacco dal suo cazzo e gemo rumorosamente. Dopo un po’ capisce che sono pronto a riceverlo, mi chiede un preservativo, glielo do, se lo infila. Si inginocchia sul letto dietro di me, punta la cappella al mio orifizio e comincia a spingere. È tanta la mia eccitazione che ormai potrebbe passarci un treno, per cui anche Ilir non fatica ad entrarci. Una volta dentro, fa un po’ di su e giù lenti per abituarci alle dimensioni. Quando capisce che lo sfintere si è adattato a quel corpo estraneo aumenta la frequenza dei colpi.
Il mio corpo è una corda di pianoforte che viene percossa da quel martello poderoso ed i miei gemiti sono il suono che quella percussione produce.
Durante questa cavalcata il mio viso è rivolto verso la poltrona dov’è seduto Andrea: lui è paonazzo in volto, ma non ha ancora tirato fuori il suo cazzo. Ha le braccia lungo i fianchi e si gode la scena. La sua virilità, però, svetta prepotente sotto i pantaloni e pulsa come fosse un cuore. Deve fargli un male cane, ma non sembra curarsene e si bea della nostra scopata.
Ad un tratto Ilir si solleva sui piedi e appoggia tutto il suo peso sui miei lombi: in questa posizione il suo membro entra in me in tutta la sua lunghezza e mi arriva non so neanche dove. All’inizio il dolore è atroce, ma dopo un po’ vengo scosso da un piacere indicibile. Lo chiamo, gli ordino di scoparmi, sempre di più e sempre più forte. Lui obbedisce e ormai sono in balia di sensazioni che mi rendono completamente liquido.
Quindi, si piega su di me e mi afferra i capezzoli con le dita. Comincia a svitarmeli con tale forza da procurarmi altro dolore. Almeno all’inizio. Poi, anche qui il piacere si fa strada. So già che domani non potrò né sedermi, né indossare una maglietta, ma chi cazzo se ne fotte! Sto godendo come una vacca!
Ilir si tira fuori all’improvviso, tanto che sento che il mio culo rimane completamente aperto per qualche secondo. Lui mi ordina di girarmi sulla schiena, quindi mi solleva le gambe, le appoggia sulle sue spalle e affonda il suo cazzo tra le mie chiappe. Mentre mi sfonda il culo mi stuzzica il solito clitoride immaginario con il pollice. Ci sputa sopra e con movimenti rapidi stimola l’apertura del mio buco, mentre lo stesso viene dilatato a dismisura dal suo membro. Ribadisco: nonostante non sia un ermafrodita, devo ammettere che quella carezza ha aumentato il mio piacere.
Ad un tratto mi afferra per le braccia e mentre lui ricade indietro sulla sua schiena, io mi ritrovo sopra di lui a smorzacandela. Wow! Adesso sì che lo sento tutto!
Ilir mi trae verso di sé, continua a stantuffarmi dentro e mi bacia con passione primordiale rantolando come un uomo delle caverne. Le sue mani mi allargano le chiappe e le sue dita cercano il mio anello. Lo titillano e uno di quei salsicciotti si introduce là dove credevo che non ci fosse più altro spazio. La dilatazione del mio ano aumenta ancora e vengo scopato da un cazzo e da un dito che, per la verità, non ha nulla da invidiare ad un membro di ragionevoli dimensioni. Mi accorgo che sporge la testa oltre il mio corpo, a cercare Andrea, a cui fa un sorrisino complice. Lì per lì non ci faccio caso e continuo a godermi quel maschione.
All’improvviso lo sento rantolare più rapidamente e capisco che è pronto ad esplodere. Gli chiedo di non farlo nel preservativo, ma nella mia bocca. Allora esce da me, mi spinge indietro, si scolla il profilattico e comincia a masturbarsi rabbiosamente sulla mia lingua, finché uno, due, cinque, dieci fiotti di sperma caldo inondano il mio viso, la mia gola, le mie narici, i mei occhi. Quando le sue convulsioni cominciano a diminuire, ingoio il suo cazzo per ripulirlo ben bene e allora Ilir ricomincia a contrarsi e a tremare, finché ricade sul letto, stremato. Io continuo a suggere la sua virilità cercando di impossessarmi di quanto più succo sia possibile, portandomi alla bocca con le dita quello sparso sulla mia faccia. Quindi, salgo verso la sua bocca per un lungo bacio caldo.

Ilir mi dà un pacca sul culo, si alza e va in bagno a darsi una sistemata. Io ricado prono sul letto, stremato per la lunga cavalcata. Dopo un po’ sento accarezzarmi il piede e su su la gamba fino al culo. Capisco che Andrea si è svegliato dal suo letargo e adesso vuole prendersi quello che si è guadagnato offrendomi quel gran pezzo di marcantonio.
Allarga le mie natiche e si tuffa dentro con la bocca e la lingua. In quel punto la mia sensibilità è aumentata parecchio dopo la scopata di prima, perciò non trattengo i gemiti. Inarco la schiena e la lingua di Andrea va più a fondo. Ci infila dentro anche un dito ed il mio piacere si fa di nuovo prepotentemente vivo. Che troia che sono! Ho ancora voglia di un cazzo su per il culo! Un cazzo che tra l’altro non tarda ad arrivare.
Infatti, Andrea sbottona i suoi pantaloni, tira giù lo slip e mi mostra per l’ennesima volta che cosa sono in grado di provocare in lui quando mi guarda tra le grinfie di uno stallone. Il suo cazzo svetta enorme, bello, grosso, la cappella più piccola rispetto allo spessore dell’asta, ma comunque impressionante alla vista. Si infila un preservativo, si mette sopra di me, e, con tutto il peso del suo corpo, mi entra dentro. Sembra una trivellazione petrolifera, temo che mi abbia sfondato lo stomaco, il dolore è lancinante, ma non sono in condizioni di muovermi. Lui, rimbalzando con le molle del materasso, violenta i miei intestini. Ad un tratto, con un colpo di reni di cui non lo credo capace, mi rigira e mi porta sopra di sé in uno smorzacandela rovesciato, tenendo il suo cazzo dentro di me. Afferra le mie cosce e me le tiene sollevate. Mentre continua a scoparmi con vigore, Ilir ritorna dal bagno e mi trova in quella posizione da troia navigata. Lo guardo con un po’ di vergogna: mi sento un gran cagna, sbattuto come sono dai colpi di Andrea. Ilir, però, non si formalizza e vedo che il suo cazzo ha qualche reazione. Mi accorgo che comincia a risollevare la testa. Wow! Si Sta eccitando di nuovo! Temo che dovrò accontentarlo ancora. Anzi no, non lo temo affatto. Penso che sarà invece un gran piacere.
E infatti, mentre Andrea continua a violarmi, Ilir si inginocchia tra le mie cosce e ricomincia stuzzicare quel clitoride invisibile.
Cazzo! Questo slavo mi ha fatto scoprire di me e del mio corpo qualcosa di sconvolgente! Quella stimolazione, unita alla penetrazione, mi fa andare in estasi. Non rispondo più di me. Ho di nuovo le convulsioni, ed un nuovo orgasmo anale si impossessa delle mie membra. Andrea fa fatica a tenermi in equilibrio sopra di lui e allora Ilir si alza, mi afferra le gambe e mi tiene fermo. In quella posizione, però, avverto un contatto tra la punta del suo cazzo e il mio buco, mi guarda sornione e capisco cosa vuole fare. Allora prende un preservativo, se lo infila e, mentre ho ancora la mazza di Andrea in culo, Ilir mi penetra con la sua. Questa dilatazione esagerata mi spezza il respiro. Ormai non mi controllo più. Che facciano di me quello che vogliono!
Ed infatti, non si fanno certo pregare. Mi scopano alternatamente come degli ossessi. Quella posizione genera in Ilir un’eccitazione esagerata: sono completamente aperto e lui può abusare di me quanto vuole. Io ne chiedo sempre di più e come se non bastasse lo slavo si china su di me per mordicchiarmi i capezzoli.
Non resisto più e, senza toccarmi, scarico la mia sborra sul mio ventre e sotto i colpi di quei due cazzoni i fiotti mi arrivano fino in faccia.
Quando finisco di sborrare, loro si tirano fuori da me, mi lasciano sdraiato sul letto, si posizionano ai lati del mio viso e, dopo poche smanettate, mi insozzano completamente la faccia. Io con le mani mi porto tutto quel succo alla bocca, mi lecco le dita sporche di sperma e afferro le loro aste succhiandole, prima una e poi l’altra, per ripulirle da cotanta esplosione!
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