Racconti Erotici > Gay & Bisex > Un nuovo stallone e una nuova (vecchia) troia (1)
Gay & Bisex

Un nuovo stallone e una nuova (vecchia) troia (1)


di crigio
28.05.2014    |    10.557    |    2 9.5
"“Che troia!”, mi insulta, penetrandomi con una falange intera..."
Il viaggio di ritorno da Malta è stato massacrante. L’aliscafo saltava sulle onde e per poco non mi ha fatto vomitare anche l’anima. L’aereo da Catania era pieno di mocciosi che non hanno fatto altro che starnazzare e piagnucolare. Al mio rientro in casa, decido allora di stravaccarmi sul letto a riposare un po’. Non ho neanche la forza di entrare in doccia: dopo una bella dormita, forse, riuscirò a darmi una pulita.
Passano un paio d’ore e un fascio di luce che punta dritto alla mia faccia mi costringe a riaprire gli occhi. Li stropiccio, sbadiglio, mi stiracchio e mi alzo. Vado in bagno a pisciare e poi mi spoglio e mi infilo nel box. L’acqua fredda mi mozza il fiato. Cazzo, dovevo aprirla prima di entrare!
Lentamente si scalda, mi lascio colpire dal getto e mi insapono. D’improvviso, qualcosa oscura la finestra.
“Bentornato, amore!”, mi saluta Enrico.
“Ciao, tesoro! Faccio presto!”, gli rispondo, ma neanche finisco la frase che l’anta della doccia si apre.
“MMMMMMM!!! Vedo che ti sei abbronzato!”, mi squadra il gigantone.
“Chiudi, ché bagno tutto!”, lo rimprovero, ma lui se ne infischia e, senza svestirsi, entra nel box insieme a me. “Ma che fai?”, gli chiedo ridacchiando.
“Tu che pensi? Mi sei mancato un casino! Devo recuperare il tempo perduto!”, mi sussurra mentre si incolla a me e inizia a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio. Le sue labbra scorrono lungo la mia guancia e raggiungono le mie. Le avvolgono e le succhiano, mentre la lingua si fa strada in mezzo a loro e mi scava in bocca. Una sua mano scivola giù per la mia schiena e si infila nel solco. Un dito tocca la mia rosellina.
“Cazzo, amore! Ma che ti sei preso a Malta, un treno?”, esclama sbigottito Enrico.
“Perché?”.
“Perché il tuo buco è più cicciotto del solito e tutto in fuori! Sembra quasi una figa!”.
“Eheh! Veramente non era un treno solo, ma quattro…”, preciso.
“QUATTRO!!!”, sbotta lui, scostandosi un po’ da me e fissandomi con gli occhi sgranati.
“Sì, e pure belli grossi! Ma uno in particolare era enorme!”.
“Che troia!”, mi insulta, penetrandomi con una falange intera. “Dai, fammelo vedere!”, e mi fa voltare e mi spinge contro la parete della doccia. Si inginocchia alle mie spalle e mi apre le chiappe. “WOW! È meraviglioso!”, si complimenta, e mi dà una lappata lunga e intensa.
“AH!”, mugolo, mentre la sua lingua mi lavora in lungo e in largo sotto l’acqua scrosciante. Poi, la sua bocca mi avvolge tutta la mucosa e la succhia avidamente. Quando ne ha abbastanza, si rialza e si sbottona nervosamente i bermuda. Non appena tira giù la cerniera, il suo cazzo balza fuori prepotente e mi colpisce una natica. Lui lo intrufola nel mio solco e cerca la mia rosellina. Io inarco di più la schiena e divarico le gambe: il glande trova l’ingresso del mio sfintere e vi sprofonda dentro inghiottito dai miei muscoli interni.
“Merda, amore! Entra così bene!”, commenta Enrico, mentre la sua asta percorre il mio orifizio. “Ti sei fatto ripassare proprio come una vacca!”.
“Oh, sì! Quello più grosso mi ha tolto il fiato… AH!”, lo stuzzico, e lui mi sferra un affondo che mi percuote la prostata.
Poi, si appoggia a me e mi sibila all’orecchio: “Sei una vera troia! Sei la mia troietta!”, e mi fotte sempre più velocemente.
Io gli cingo il collo con un braccio e mi volto verso di lui: “Sì, amore! Mi fai godere così! Come lo sento! Lo sento tutto, sai!”.
“Lo senti bene, eh?”.
“Oh, sì! Sei così grosso… oh!”.
“Con una figa così, proverai anche più piacere adesso! Il nuovo stallone sarà entusiasta di te!”.
“Il nuovo… uff!... stallone??!!”, chiedo, sbattendo la guancia contro la parete, mentre vengo sferzato da lui.
“Ah, non te l’ho detto?”, aggiunge, abbracciandomi da dietro. “Mi ha chiamato Enzo… uff!... ieri… Dice che ha trovato un nuovo stallone da… ah!... farti provare…!”. A questa notizia il mio sfintere ha un sussulto. “A quanto pare non vedi l’ora di conoscerlo!”, chiosa Enrico, notando la mia reazione. Quindi chiude il rubinetto, estrae la sua mazza dal mio culo e si inginocchia nuovamente ad assaggiarmi. “MMMMMMMMM!!! Tesoro… slurp!... quanto sei buono… slurp!...”. L’idea di un altro maschio pronto a farmi provare piacere mi fa contrarre il retto e inizio a secernere degli umori. Poi, una spinta più forte mi fa spalancare la rosellina e la lingua di Enrico ne approfitta per intrufolarsi dentro. “Amore… slurp!... ma stai già godendo?... slurp!...”, mi chiede.
“S… sì…!”, rispondo quasi in trance.
“Che porcellina che sei!.... slurp!... E’ stato quello che ti ho detto?”, insiste.
“Credo… ah!... di sì… mmmmmmmmmmm!!!”, gemo, e una seconda spinta mi fa sporgere il culo in fuori a dilatare il buco all’inverosimile. Enrico, rapido, si tira su e mi ripianta la sua nerchia in corpo.
“Dai, succhiami il cazzo col tuo bel culo, amore!”, mi esorta, solcandomi lo sfintere in avanti e indietro. Al momento, però, il mio piacere sta ancora crescendo e il mio buco rimane aperto, come se invitasse la minchia del mio ragazzone a scoparlo senza sosta. Una sua mano si infila tra le mie cosce e un suo dito si unisce al palo. Mentre mi perquisisce dappertutto col suo affare e con la sua falange, mi sussurra: “Cazzo, sei fradicio! Stai pensando a che cosa ti farà il nuovo tipo? Sì, sono sicuro che stai pensando proprio a questo! Che ti piacerebbe, eh?”, mi provoca.
“Non… so…”, rispondo istintivamente.
“Vuoi che ti sbatta forte o che sia delicato?”.
“Forte… forte…”, biascico, e allora lui mi afferra per i fianchi e mi sbatte come un toro.
“Così?”.
“OH Sì, Sììììììììììììììììì!!!”, urlo per l’esplosione di calore che mi divampa dentro improvvisamente.
D’un tratto, Enrico cambia ritmo: rallenta la frequenza della scopata e mi fa: “Ma perché: così non ti piace?”.
“Oh sì, anche… anche…!”, bofonchio, e mi porto una mano tra le cosce per strofinarmi la rosellina sbragata. Le mie dita la spazzolano come impazzite e il mio desiderio aumenta. Comincio a sbattere le chiappe contro il ventre del mio stallone, costringendolo a subire il mio ritmo.
“Merda, amore! Sei infoiato!”, si stupisce lui, mentre la stimolazione del buco con la mia mano mi fa aprire ancora di più. Quasi involontariamente, due dita mi scivolano dentro e sento la mazza di Enrico andare su e giù, umida delle mie secrezioni. Le estraggo e me le succhio, per poi riaffondarmele in corpo. La seconda volta le faccio ciucciare al mio ragazzone, che si inebria del mio aroma e inizia a sfondarmi senza ritegno.
“Cazzo, sei una puttana come poche! Mi fai morire, stronzo! Così mi fai impazzire! Ti faccio urlare di piacere! Dai, grida stronzo!”, mi insulta, privo ormai di ogni controllo. La mia prostata è talmente sollecitata che non credo che resisterò a lungo. Il fuoco che ho dentro, nel bassoventre, cresce velocemente e tra qualche secondo si espanderà verso ogni fibra del mio corpo.
Le gambe cominciano a cedermi: le mie braccia scivolano giù per la parete bagnata della doccia e temo di cadere presto in ginocchio. Ma c’è Enrico a reggermi: mi fotte e mi regge. Non intende lasciarmi andare finché non avrò raggiunto il piacere estremo. Finché LUI non avrà raggiunto il piacere estremo.
“Allora! Vuoi godere, troia!”, mi offende ancora.
“Sì, amore… Sì… Oh sììììììììììììììììì…”, rantolo alla fine, e vibro tutto. I piedi scivolano sul piatto inzuppato. Mi giro a guardare il mio gigantone e lo vedo paonazzo in volto e con i denti stretti per la fatica. “Eccolo, amore! Eccooooooooooooooloooooooooooooooooo!!!”, gli urlo contro, proprio quando uno spasmo mi fa stringere lo sfintere forte intorno alla sua asta.
“AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”, sbraita lui, colto di sorpresa dalla morsa nella quale la sua nerchia viene avvolta. Mi lascia andare i fianchi e si dimena. Anche le sue ginocchia si piegano e poi viene proiettato in avanti dal suo violento orgasmo. Non una, ma diverse volte, ed ogni volta mi spara dentro un fiotto di calda e densa sborra. “OH PORCA PUTTANAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”, continua a gridare. “Mi stai aspirando l’anima, cazzo!!!”, e la sua minchia pulsa e non sembra volersi fermare.
Alla fine cade a terra e la sua faccia rimane all’altezza del mio culo. Piano, avvicina il naso al mio solco e inspira profondamente. I miei e i suoi odori lo mandano in visibilio e comincia a mangiarmi letteralmente la rosellina lorda di sperma e di umori, grufolando come un maiale. Poi, mi giro e mi siedo sulle sue cosce penetrandomi d nuovo col suo palo, adesso più molle. Mi struscio contro di lui e limoniamo, mentre il nostro piacere via via si smorza.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Un nuovo stallone e una nuova (vecchia) troia (1):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni