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Gay & Bisex

Silvia, battesimo da escort (Enrico) (1)


di crigio
01.11.2017    |    8.435    |    2 7.7
"Mi volto e il biondino è seguito a ruota dal fratello..."
"Ma tu sei sicuro che non ci siano pericoli?", mi chiede un Michele preoccupato, mentre osserviamo dal monitor Silvia, completamente nuda, che si rotola tra le lenzuola.
Siamo nella stanza al piano di sopra in casa di Enzo e Seby. Ho chiesto ai fratelli di prestarmi la loro abitazione per il battesimo da escort della mia nuova amica. Da quando aveva espresso quel desiderio mi ha tampinato talmente tanto che alla fine ho dovuto cedere.
Michele, invece, non è sembrato subito molto d'accordo, e ancora adesso esprime qualche perplessità. "Ma sta' tranquillo!", rimbrotto per l'ennnesima volta. "Che cosa vuoi che succeda? E poi noi siamo qui: in caso di problemi, interveniamo!".
"Ok...", mormora lui, tornando a fissare il monitor. Il primo cliente di Silvia è entrato in camera e viene interamente inquadrato dall'obiettivo. "Oh, porca puttana!", sbotta Michele. "Ma sei pazzo?! Quello là me la sventra!", sbraita e fa per uscire dalla stanza e raggiungere la sua ragazza.
Io lo afferro per un braccio e lo trattengo. "Ma dove cazzo vai? Non hai capito che è proprio quello che lei vuole? Dai, resta qui a goderti lo spettacolo. Guarda l'espressione della tua ragazza: è affamata di desiderio!". E infatti, Silvia si è appena accorta dell'ingresso di Jean e i suoi occhi sono subito andati sulla sua attrezzatura: con le pupille fuori dalle orbite per l'incredulità, si lecca le labbra e poi solleva lo sguardo, ammiccando alllo stallone. Sembra chiedergli se può avvicinarsi e occuparsi del suo bel cazzone. Allora lui, col pollice verso, le indica la merce e la invita a prendersene cura. Silvia gattona sinuosa sul letto fino al bordo: solleva un braccio e lo allunga fino all'asta afferrandola con la mano. Tira l'energumeno verso di sé e nel frattempo schiude le labbra rosse di lucidalabbra. Il palmo scorre verso la base e lascia il glande libero di essere accolto nella sua bocca vogliosa. Appena avvolto tra le fauci, Silvia inghiotte sorpresa dalle dimensioni della cappella e poi si fa scivolare la nerchia in gola finché riesce.
Deve, però, fermarsi a un terzo della corsa: l'arnese è davvero poderoso e lei non ha ancora l'esperienza per ingoiarlo del tutto. Jean lo capisce e, dopo averle raccolto i capelli dietro la nuca, la aiuta a pompare solo quella parte di cazzo. Le guance e il gozzo della troietta si gonfiano ogni volta che lui affonda. Ogni tanto tossisce perché la saliva la strozza, anche se una certa parte sbrodola dagli angoli della bocca e le sporca il mento. Dopo qualche incertezza, tuttavia, Silvia ci prende gusto e comincia a gustarsi la minchia: la succhia e dondola con la testa, mentre la mano sale e scende lungo l'asta, masturbandola lentamente. Le sue unghie laccate brillano alle forti luci della camera da letto e i microfoni ci rimandano i primi gemiti dei due amanti. Jean rantola e aggrotta la fronte, ammirando la troietta che gli lavora la nerchia. Lei, invece, mugola apprezzando il sapore e la consistenza di quel meraviglioso attrezzo. Se lo starà già immaginando in corpo, più nel culo che nella fica, proprio come le piace di più. Chissà che orgasmo potente le procurerà, altro che quelli degli attori nei film di Michele!
Mentre rifletto tra me e me, mi rendo conto che la puttanella sta via via divorando altri centimetri del cazzone d'ebano: adesso e a più di metà e anche Jean sembra sopreso. Guarda in basso e, con un mezzo sorriso, sembra complimentarsi con la sua partner per il fatto che impara in fretta a spompinare grossi calibri.
"Allora? Che ti dicevo?", dico a Michele prima ancora di voltarmi verso di lui. Quando lo faccio, vedo il suo volto impietrito davanti al monitor. Digrigna i denti e sembra quasi incazzato. Adesso comincio a capire quali erano i suoi dubbi: non che Silvia potesse avere delle lacerazioni o altri problemi, ma piuttosto che le piacesse troppo. Dopo aver provato un minchione come quello di Jean vorrà ancora farsi sbattere da Michele?
Do una pacca sulla spalla al regista per consolarlo: "Tranquillo, amico! Sta recitando una parte: dopo tornerà da te, come ha sempre fatto", lo rassicuro, forse con non troppa convinzione.
"Sì... certo che lo farà...!", risponde lui, senza staccarsi dal video. Adesso la troietta, sempre intenta a succhiare avidamente, con una mano soppesa il voluminoso e carico scroto dello stallone: lo massaggia e accarezza, immaginando di quanta succosa sborra sia colmo. Le sue labbra sono quasi vicine al pelo pubico di Jean e la sua gola è gonfia del glande di quell'impressionate arnese. I seni le penzolano giù e ondeggiano al ritmo della pompa, mentre i capezzoli si sono inturgiditi per l'eccitazione. Lentamente si fa indietro e, liberatasi dell'ingombro, respira profondamente tenendo la bocca a un millimentro dalla cappella, lucida della sua saliva. Jean le passa una mano sotto il mento e la fa alzare. La bacia appassionatamente, divorandole letteralmente le labbra. La piccola vibra di piacere e si lascia andare alle attenzioni dello stallone, il quale deve avere un picco di eccitazione, perché, d'improvviso, spinge Silvia sul letto e si tuffa con la faccia tra le sue cosce. Gliele tiene spalancate e comincia a leccarle e mangiarle la fica. La ragazzina si dimena come una forsennata e si aggrappa al lenzuolo, strappandolo da sotto il materasso. Una mano del ragazzo abbandona la gamba della troietta e un dito si infila nella fregna proprio sotto il suo labbro inferiore. Silvia solleva il busto e sfiata, sgranando gli occhi. Si guarda tra le gambe e vede i riccioli crespi di Jean che si agitano con lo scuotersi del suo capo che frulla il suo clitoride. Poi, il dito esce fuori e scende più in basso a lubrificare il buco del culo. Un'adeguata pressione e la rosellina si lascia penetrare. Un lungo sospiro ci giunge dai microfoni: la puttanella si abbandona nuovamente sul letto ed esorbita le pupille mentre le palpebre vibrano.
"Guarda! Sta godendo!", faccio notare a Michele.
"Sì, lo vedo! Il culo è sempre stata la sua zona erogena più sensibile", aggiunge lui. La schiena di Silvia si inarca e la pressione sul materasso della nuca e delle natiche creano un ponte. Un braccio di Jean le passa sotto e la solleva, mentre lui si inginocchia sul letto facendo svettare il cazzo verso l'alto. Lo impugna e lo indirizza alla fica della troietta, la quale ricade esattamente sul ventre dello stallone. Lo poverina viene letteralmente impalata dell'energumeno e il fiato le si spezza. Fa appena in tempo ad aggrapparsi al collo del ragazzo, prima di lasciarsi andare indietro. "Così, brava! Tutto dentro!", dice Jean.
"Brutto stronzo! Me la squarta!", sbraita Michele, ma subito si frena, vedendo il corpo della sua ragazza percorso da un terremoto di piacere. Le tette sbattono a destra e sinistra e le chiappe si scuotono velocemente.
"Sì, godi piccola, godi!", le fa Jean e lei risolleva il capo e lo fissa stordita.
"Sì... godo... sì...", mormora col fiato corto. Quindi, lo stallone la adagia sul letto e aspetta che l'orgasmo si esaurisca. Allora, inizia a muoversi piano mentre Silvia riprende il controllo e si afferra i seni. Li strizza e li struscia uno contro l'altro. Se li tira verso la bocca e riesce a leccarsi un capezzolo con la lingua. Poi ne lascia uno e si porta la mano alla fregna, accarezzandosela con frenesia. Dilata le labbra con due dita e scopre il clitoride eccitato. Jean china il capo e sputa della saliva sulla fica aperta per lubrificarla meglio, senza mai smettere di scoparla come un vero professionista. I suoi coglioni pesanti colpiscono riipetutamente le natiche burrose della puttanella e sembrano quasi più grossi di prima.
Silvia tiene la testa un po' sollevata dal letto e, digrignando i denti nel resistere ad un nuovo orgasmo, fissa lo stallone sfidandolo. Poi, però, gli dice: "Nel culo... lo voglio tutto nel culo... ORA!!!". Senza farsi pregare ulteriormente, Jean le sottrae il cazzo e la rivolta a pecorina. Lei si sitema i lunghi capelli castani sul lato sinistro e si volta indietro in attesa di essere infilzata.
Una nuova sputata sull'asta e lo stallone punta alla rosellina. Spinge e quella cede. Dapprima la puttanella soffre l'ingresso del minchione, ma subito sopraggiunge uno stato di beatitudine che le distende i tratti del viso. Un sorriso si allarga da parte a parte mentre lo sfintere accoglie, centimentro dopo centimentro, tutta la lunghezza di quel favoloso cazzone. Jean si china sulla sua schiena e le afferra i seni, soppesandoli a piene mani. Quindi, si solleva sui piedi e, accovacciato alle terga della troia col suo bellissimo culo d'ebano proteso indietro, comincia a sbatterla come un ossesso.
"Ch'è bello! Ch'è bello!", ripete insistentemente Silvia, quasi non credesse lei stessa alle sensazioni che il suo corpo le restituisce. Poi, una mano di Jean passa dal seno della puttana alla sua bocca e si fa leccare le dita. Quindi, scende verso la fica e inizia a frullarla mentre continua a sbattere il ventre contro le chiappe della sua partner.
D'improvviso, una porta che sbatte alle nostre spalle riporta me e Michele alla realtà. Eravamo così assorti nel guardare lo spettacolo nel monitor che quasi ci prende un infarto.
"Ciao, ragazzi! Allora, come va?". E' la voce di Enzo che esplode nella stanza. Mi volto e il biondino è seguito a ruota dal fratello. Ci salutiamo baciandoci e subito lo sguardo del mio amico corre al video. "Cazzo! Che gran troia che è la tua ragazza!", sbotta. Michele non sa se accogliere quella frase come un complimento o come un'offesa. E' imbarazzato, ma alla fine ringrazia. Quando poi Jean estrae la nerchia dallo sfintere di Silvia per reimmergerla dopo poco, il biondino rimane sbigottito: "NO! Lo voglio anch'io quel cazzone! SUBITO!", e alle sue spalle Seby si lecca le labbra ad occhi spalancati e fissi sul monitor.
"Lasciate almeno che Silvia finisca di lavorarselo", intervengo.
"Sì, certo. Ma dopo è nostro! Vero, fratello!", risponde Enzo rivolgendosi a Seby. Questo, senza proferir parola, annuisce. "Noi andiamo nella camera da letto a fianco: quando quel gran pezzo di strafigo ha finito con la tua ragazza, premete il pulsante che apre la parete. Lui ci troverà lì pronti a riceverlo, ok?".
"Ok...", mormoro un Michele perennemente perplesso. Dopo che i due fratelli sono usciti, il regista aggiunge: "Che ci troverete tutti in quello lì...? Mah!".
Io lo guardo sbigottito: "Vorrai scherzare!", rimbrotto, e poi torniamo entrambi a goderci lo spettacolo. Silvia adesso è in ginocchio sul pavimento con la bocca aperta e la lingua penzolante, che aspetta che lo stallone le schizzi in gola. Jean è lì davanti a lei che si mena la verga, piegato su se stesso e rantolante. Qualche secondo ancora e un lungo e diffuso spruzzo insozza il volto della puttanella, che con la lingua e con le mani raccoglie quel ben di Dio che ancora e ancora le arriva sulla faccia. Poi, si aggrappa all'asta con entrambe le mani e, mungendola, cerca di estrarre tutto il nettare che ha dentro. Lo ingoia e lo succhia voracemente, mentre Jean si dimena e prova a divincolarsi non potendone davvero più. Silvia è assatanata e non vuole lasciarlo andare. Dopo poco capiamo il perché: la stronzetta si sta provocando un orgasmo orale. La sborra che le scende in gola e la pressione della nerchia sulle fauci e sulla lingua le stimola un piacere intenso e crescente. Una mano scende lungo il suo ventre e raggiunge la fica. Due dita la penetrano e il suo corpo si irrigidisce, per poi vibrare da capo a piedi. Finalmente l'asta viene liberate, mentre Silvia si accascia sul pavimento e si abbandona al godimento estremo.
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