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Gay & Bisex

Knut Bauer e i 40 stalloni (2)


di crigio
06.01.2015    |    7.081    |    1 9.6
"Ah!”, continua, percuotendo le chiappe di Knut col suo bacino..."
Non appena vedono la scena che si sta svolgendo sul bancone, i nuovi arrivati si paralizzano e gli attrezzi che hanno in mano cadono sul pavimento facendo un gran frastuono.
“Che volete fare? Volete stare lì imbambolati ancora per molto o volete partecipare?”, chiede Rico ai due appena entrati. Quelli si guardano e la telecamera fa loro un primo piano, mentre il sottopancia dà ad uno il nome di Mario e all’altro quello di Felix. Sorridono tra di loro e fanno spallucce. Quindi, si dirigono verso il bancone, uno entrando dietro e l’altro mettendosi accanto a Rico sul davanti.
“A quanto pare cercava un altro tipo di soccorso, la puttanella!”, dice Felix, osservando come l’energumeno fotte Knut.
“Già… uff!”, risponde Rico.
“E come ciuccia!”, aggiunge Olly.
“Vedo, vedo!”, fa Mario accanto a lui. Il mio amico sputa il cazzo del barista e fa gli occhi dolci al nuovo arrivato. Leccandosi le labbra gli fa capire che ha voglia di succhiare anche il suo affare, mentre con le dita si titilla i capezzoli attraverso il tessuto della t-shirt. Ormai i colpi di Rico non gli danno altro che piacere e li riceve senza provare più alcun fastidio. Il suo corpo viene sballottato dalla potenza dello stallone: tuttavia, le sue membra non soffrono, ma vibrano di godimento. Mario abbassa la cerniera della tuta e (guarda caso!) sotto è completamente nudo. Tira fuori la verga e si avvicina alla bocca del tedesco, il quale si allunga sul bancone per raggiungere il ventre del nuovo stallone. Con un sol boccone inghiotte la minchia barzotta e subito le sue guance si incavano per la potente suzione. “MMMMM! E’ proprio affamato!”, commenta.
“Non immagini quanto… uff!”, interviene Rico. “Questo culo è una fornace… ah!... ah!... ah!”, continua, percuotendo le chiappe di Knut col suo bacino.
Intanto, Felix, rapito da tutto quanto sta accadendo sotto i suoi occhi, si slaccia anche lui la tuta e il suo cazzo sguscia fuori già bello tosto. E’ duro e leggermente curvo verso l’alto, con la cappella rossa come un pomodoro. Deve essere particolarmente eccitato e quell’esemplare di minchia mi piace molto.
“Quanto la vorrei tutta per me!”, penso, accarezzandomi il petto.
“Vedo che sei già pronto!”, dice Rico, notando l’erezione di Felix.
“Eh eh!”, ridacchia quello, imbarazzato. Sembra molto giovane, sicuramente più degli altri tre, eppure ha un fisico e un cazzo niente male.
“Allora, fa così!”, gli ordina Rico. “Sdraiati sul tavolo da biliardo!”. Felix si leva la tuta e obbedisce. Così steso, il suo affare, dritto verso l’alto, sembra un obelisco. Lo tiene bello teso con due dita e attende la mossa dell’energumeno. Rico, estrae d’un colpo il cazzo dallo sfintere di Knut, provocando uno scossone al suo corpo, e poi lo solleva di peso, portandolo verso Felix. “Impalati su sta mazza, ora!”, comanda, e il tedesco sale sul tavolo, si posiziona bene scavalcando il ragazzo e dandogli le spalle, e si siede sul suo ventre, indirizzando l’asta al suo buco con una mano. Quella, nonostante non sia stata per niente lubrificata, gli scivola dentro come un coltellino nel burro.
“Com’è caldo!”, si sorprende Felix.
“Te l’avevo detto, no?”, gli fa Rico. Poi, rivolto al mio amico: “E ora cavalcalo, dai!”. Knut si appoggia indietro sulle mani e allarga le cosce, mettendo in bella mostra la sua rosellina dilatata dalla verga di Felix. Quindi, inizia a muovere il bacino su e già scopandosi con quell’asta dura e succulenta. I suoi capezzoli premono contro il cotone della maglietta come se volessero perforarlo e il suo cazzo duro rimbalza sul suo ventre allo stesso ritmo della cavalcata.
Rico si avvicina al tavolo da biliardo, si sputa su una mano e accosta due dita alla rosellina di Knut. Spinge e le falangi affondano nella mucosa, scorrendo sopra l’asta di Felix. Il tedesco si ferma un attimo e lascia che l’energumeno lo trapassi con i suoi salsicciotti, poi riprende a montare sia la mazza che le dita.
“Proprio come immaginavo!”, mormora. “Ehi, tu!”, sbraita rivolto a Mario. “Scopatevelo insieme!”. Quello si toglie la tuta, va verso il tavolo e ci sale sopra. Knut si sdraia sul corpo di Felix e spalanca le gambe. Mario si mette in mezzo e indirizza il cazzo in mezzo al solco. Ci sputa sopra, spalma la saliva e poi spinge per entrare.
Intanto, Rico e Olly si portano ai lati del tavolo da gioco e, reggendo Knut, gli levano la t-shirt. Quindi, si stendono sul suo petto e gli leccano i capezzoli già duri e completamente estrusi. Il tedesco si abbandona a queste carezze e il suo corpo sembra liquefarsi. Chiude gli occhi e reclina il capo. Mario gli precipita dentro d’un tratto: le carezze devono averlo fatto rilassare a tal punto che la sua rosellina ha ceduto anche alla seconda penetrazione. Mentre Olly è più delicato, Rico succhia e morde il capezzolo a cui si sta dedicando, senza alcun riguardo per il mio amico, al quale, peraltro, non sembra che la cosa dispiaccia.
“Stai… slurp… godendo… mmmm… non è vero?”, gli chiede Rico, continuando a lavorarsi l’aureola.
“S… sì… sìììììììì!!!”, geme il tedesco. Il culo di Mario va avanti e indietro nell’atto di scopare Knut, così come quello del mio amico si muove in su e in giù mentre si impala sul cazzo di Felix. Rico agguanta con una mano una chiappa di Mario e gli detta il ritmo, imponendogli di accelerare e di essere più penetrante. Quello lo lascia fare e d’improvviso Knut risolleva il capo e sbuffa: il glande di Mario deve avere raggiunto e percosso la prostata con tale violenza da averlo risvegliato dal suo stato di estasi. Anche questi colpi, però, non lo destabilizzano e, dopo un po’, gli regalano un nuovo e diverso piacere.
“Sì… così… così…”, ansima, esortando il suo stallone. “Così io godo… così… Dai! Scopami!... AH!”.
“Vedi! E’ così che devi fare!”, fa notare Rico a Mario. “Vedi come gli piace così?”, aggiunge, e poi torna a dilaniare con i denti il capezzolo del mio amico. Allora, alza lo sguardo e fa segno ad Olly di salire anche lui sul tavolo e farsi spompinare. Così, il barista si mette in ginocchio sul tappeto verde e affonda la sua asta tra le labbra aperte di Knut, che inizia a succhiare con tale vigore che sembra voglia staccargliela.
Olly, infatti, comincia ad agitarsi: i muscoli orali del tedesco devono sollecitare parecchio il suo attrezzo e dopo un po’ urla: “Cazzo! Sta troia mi fa venire… eeeeeeeee…eeeeeeeeeeeeeee!!!”, e il suo corpo si irrigidisce tutto e poi trema.
“Sì, dai! Sparagliela tutta ingola, la tua bella sborra calda!”, lo incita Rico. “E tu, bevila tutta senza perderne neanche una goccia, hai capito?”, ordina a Knut. Il tedesco lo guarda di traverso e annuisce, proprio quando il primo fiotto gli bagna il palato. Lo si capisce dai suoi occhi sgranati e dal suo gozzo che inizia a salire e scendere mentre ingoia il seme di Olly. Ingoia e ingoia e sembra che non smetta mai: “Ma quanto cazzo di sperma c’ha nei coglioni quello stallone là?”, mi chiedo, sentendo un rivolo di bava che mi cola da un angolo della bocca. Ho un eccesso di salivazione ed è come se sentissi il sapore di quel nettare sulle mie papille gustative. Sono tutto un fremito e vorrei tanto essere al posto di Knut.
Finalmente, Olly si rilassa e la sua asta scivola fuori dalla bocca del tedesco. Il suo corpo continua, però, ad essere percosso dai colpi di Mario, anche lui a quanto pare instancabile montantore. Almeno finché una mano di Rico, appoggiata su una sua chiappa, non si allunga ad accarezzargli i coglioni. Allora, anche lui mostra un cedimento. Comincia a sussultare e a tremare.
“Merda! Godo…!”, annuncia lapidario, e con un ultimo colpo affonda completamente nello sfintere di Knut e si scarica le palle nelle sue viscere. Della crema biancastra viene fuori dall’anellino, a testimonianza della gran quantità di seme che anche questo stallone aveva nel suo scroto.
Terminato l’orgasmo, si tira indietro e scende dal tavolo, lasciando che il tedesco continui a cavalcare Felix. La sborra di Mario cola giù dal buco del mio amico lungo l’asta che ancora gli riempie gli intestini, lubrificandola per una migliore penetrazione. E infatti, il cazzo di Felix scivola così velocemente dentro e fuori che quasi non si vede, finché anche lui urla al mondo intero che deve venire.
Allora, Knut si siede completamente sul ventre del ragazzo e gli struscia le chiappe contro, raccogliendo dentro di sé ogni minima goccia del frutto dei lombi dello stallone.
“Basta… basta…!”, implora Felix, quando si è del tutto scaricato.
“Bene! Ora tocca a me!”, dice Rico tirandosi su. “Vieni qua, PUTTANA!”, e strattona Knut facendolo scendere dal tavolo e inginocchiare a terra. Gli ordina di aprire la bocca e, con un colpo secco, gli affonda tutta la minchia in gola. Il tedesco ha un conato di vomito, ma si trattiene, mentre l’energumeno continua a pistonarlo tra le fauci. “Oh sì, cazzo! Così, dai! Così! Dai, che ti inondo, stronzo! Oh sì… sì… sììììììì… sìììììììììììììììììììììììì!!!”, e con un rantolo cavernoso dichiara pubblicamente l’arrivo del suo potente orgasmo.
Ed è potente sì: al primo schizzo, le guance di Knut si gonfiano come se la sborra venisse sparata da un idrante. Inoltre, le dimensioni del cazzo di Rico impediscono al tedesco di aprire la bocca per lasciare cadere dello sperma fuori, per cui è costretto ad ingoiare tutto. Anche stavolta, come con Olly, il suo gozzo sale e scende senza sosta e non perde nulla del prezioso nettare che sta ricevendo. All’inizio fa molta fatica, ma dopo un po’ si abitua e addirittura inizia a succhiare.
“Brava la mia puttanella! Ciuccialo tutto, così! Bevi tutto! Ne ho quanto ne vuoi! Ti piace, non è vero?”, delira Rico, in preda all’orgasmo. Quando, infine, non ha più sborra da dare, tira fuori l’asta e imbelletta le labbra del tedesco con quel po’ di seme che è rimasto sulla punta della cappella. Knut raccoglie anche questo con la lingua e lo ingoia.
“Ma sei un’ingorda!”, lo insulta l’energumeno, ridacchiando. Poi gli dà qualche buffetto sulla guancia e si allontana, mentre la telecamera indugia sul primo piano del mio amico, in ginocchio a leccarsi le labbra.
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