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Sadomaso soft session


di crigio
03.10.2013    |    14.363    |    1 8.5
"“Pagato? Perché avrebbero dovuto? Sono escort anche loro!”..."
Enrico non ha voluto raccontarmi del suo finesettimana bollente. Mi ha detto che preferisce farmelo rivivere.
“Sabato ho incontrato un tizio mostruoso e non vale neanche la pena che te ne parli”, mi dice. “Quanto a domenica, invece, voglio condividere con te l’esperienza, vivendola e non raccontandotela. Si tratta di due tipi interessanti coi quali devo rivedermi la settimana prossima… E tu verrai con me”.
“Ah! Davvero mi vuoi con te? Sai: io non sono professionale. Potrei fare qualcosa che non va bene”, ribatto dubbioso.
“Non preoccuparti. Devi solo promettermi una cosa: che ti fiderai ciecamente di me e che… sarai molto troia… eheh!”.
“Beh, lo sai che di te mi fido. E anche che sono una gran vacca, quando la situazione mi fa eccitare”.
“Bene, allora non c’è nessun problema. Poi ti darò altri dettagli. Tu tieniti libero per domenica, ok?”.
“Ok”.

È domenica mattina ed io ed Enrico siamo in macchina alla volta della città nella quale incontreremo i suoi due clienti. Solo adesso mi sta dicendo cosa dovrò fare e come comportarmi, così non posso più tirarmi indietro. Che stronzo!
Arriviamo alla meta per l’ora di pranzo, mangiamo qualcosa e poi ci rechiamo all’indirizzo previsto.
Suoniamo e ci apre un ragazzo carino, intorno alla trentina, moro, alto un metro e ottanta circa, che ci fa accomodare in una stanza col bagno, nella quale possiamo prepararci. Ci presentiamo: lui si chiama Aldo.
“Micky è già pronto di là”, dice. “Vi aspetto fuori dalla porta della camera tra mezzora, ok?”.
“Bene”, risponde Enrico. Quindi, tira fuori dal borsone i suoi strumenti del mestiere e anche quelli che dovrò usare io. Dopo essermi dato una pulita, interna ed esterna, mi fa mettere un sospensorio di lattice e mi fa inginocchiare a pecorina per infilarmi in culo un plug munito di coda.
“Dovrai entrare in camera dopo di noi gattonando e, salito sul letto, comincerai a fare quello che ti ho spiegato, ok?”, mi istruisce. Intanto, lui indossa l’harness pettorale, gli stivali e lo slip di latex. Poi prende il gatto a nove code e andiamo in corridoio dove troviamo Aldo vestito esattamente come Enrico. Invece della frusta sfrangiata, però, lui ha un frustino da fantino.
A guardarli così mi eccitano un casino tutti e due: quegli slip così stretti non lasciano nulla all’immaginazione e devo dire che anche Aldo ha un bel pacco.
Il nostro ospite spalanca la porta e lui ed Enrico entrano posizionandosi ai lati dell’uscio. Io mi metto a terra e, procedendo a quattro zampe, mi dirigo verso il letto. Sopra c’è Micky, bendato e legato mani e piedi ai quattro angoli, che, avendo sentito degli spostamenti d’aria, comincia a muoversi per percepire che cosa succede.
Arrivato al letto, salgo su e inizio a leccare il corpo del ragazzo dalle dita dei piedi via via salendo lungo la gamba. Anche Micky non è male: sembra più grande di Aldo, ma più basso.
Gli succhio un alluce e poi con la lingua lecco il polpaccio, l’interno coscia e arrivo al suo scroto. Faccio un giro sulle palle e il suo cazzo sussulta. Lo lappo e salgo ancora, lentamente, lungo la sua pancia fino ad un capezzolo. Lo titillo e lo mordicchio. Quindi, continuo a salire, sempre leccandolo, e passo per il collo, l’orecchio, una guancia e le labbra. Delicatamente appoggio le mie sulle sue e poi scendo dall’altra parte: attraverso di nuovo il collo, l’altro capezzolo e scorro lungo il fianco. Il suo corpo vibra e la sua pelle si accappona.
Arrivato al basso ventre mi trovo davanti un’enorme sorpresa: il suo cazzo, fino a poco fa tutt’al più barzotto, adesso è duro e vibrante e arriva fino a oltre l’ombelico. Lo spennello con la lingua in su e in giù e Micky comincia a gemere, mentre la sua verga alza piano piano la testa. Quelle carezze lo fanno contrarre e tira le corde per cercare di chiudersi, ma i suoi arti sono completamente divaricati e si offrono appetitosi alla mia lingua. Faccio un altro giro sulle palle e lui sospira.
Poi risalgo fino al suo viso e gli sussurro in un orecchio: “Vuoi leccarmi la rosellina tutta slabbrata?”.
“MMMMM, sì, sì!”, risponde lui. Allora mi metto a sessantanove sopra di lui e appoggio le mie chiappe sulla sua faccia. Lui allunga la lingua e mi lecca l’anello dilatato dal plug.
“MMMMMM, sì così, porcone!”, lo incito. Davanti agli occhi ho la sua mazza e non resisto alla tentazione. Alzo lo sguardo verso Enrico che, con un cenno, mi dà il permesso. Allora afferro quel palo pulsante e lo divoro lentamente fino a farlo arrivare in gola. Poi lo estraggo piano, stringendolo forte tra le mie labbra, e il bacino di Micky si solleva per poi ricadere sul letto, scosso da uno spasmo.
“MMMMMMM!!!”, geme continuando a leccarmi. Avvolgo la cappella tra le mie labbra e la ciuccio avidamente. Poi lecco il frenolo e il cazzo dondola rigido in tutte le direzioni.
“Oh, cazzo! Ma chi è… slurp… questa favolosa… slurp… succhiacazzi!”, mi apostrofa Micky, mentre inghiotto di nuovo tutta l’asta e inizio a praticargli un pompino di gola. La mia glottide gli stringe il glande e il suo ventre si agita scomposto. Lo estraggo subito prima che possa esplodere e lo stringo in una mano per arrestare l’orgasmo.
“Oddio, Al! Questo lo devi provare!”, suggerisce al suo amico, e quello non si fa certo pregare. Infatti, si avvicina al letto, si inginocchia sopra, si estrae il cazzo duro dallo slip e me lo infila in gola. Io stringo gli addominali, trattengo il respiro e gli faccio lo stesso pompino, mentre lui mi accarezza il solco tra le chiappe con il frustino. Quella doppia stimolazione, della lingua di Micky e dello scudiscio di Aldo, mi fanno quasi spingere fuori il plug. Allora contraggo i muscoli dello sfintere per trattenerlo e intanto inghiotto la cappella di Aldo. Continuo così per un po’, finché Aldo sbotta: “Merda, amico! Avevi ragione… uff!... Dai, girati troietta, ché voglio ricambiarti il favore!”, e mi fa mettere a pecorina col culo verso di lui. Percuote la coda del plug e le vibrazioni si riverberano nelle mie viscere. Poi la afferra e tira piano.
“MMMMMMMMMMMM!!!!”, gemo mentre lo estrae. Quindi me lo consegna perché lo pulisca dei miei umori.
Mentre assaporo i miei succhi, Aldo si tuffa tra le mie natiche e inizia a leccarmi.
“Uff! Ma cosa mi fai?”, mugugno, mentre lui fa scorrere la punta della lingua tutta intorno alla mia rosellina e poi si ferma sul punto dell’ano in cui convogliano i nervi. Mi stuzzica quella sorta di punto G con una tale abilità che vado in estasi. Con la bocca e gli occhi spalancati mi volto verso Enrico che, con un cenno, mi fa capire che devo dedicarmi di più a Micky: siamo qui per il loro piacere, non per il nostro.
Eh già! Fosse facile!
Comunque, torno a stuzzicare un capezzolo di Micky, che, sentendomi così in fregola, dice: “Ti sta leccando il culo, vero? Aldo è un maestro in questo! Ti farà morire di desiderio!”.
Salgo fino al suo orecchio e gli rispondo: “Sì! Oh sì! Mi sta toccando dei punti che non sapevo di avere! Mi sto bagnando tutta!”, e il suo cazzo ha un sussulto che lo fa sbattere contro la mia pancia. “Io… go… go… godo col culo… MMMMMMMM!!!!”.
“Che vacca che sei! Vedrai quando ti scoperà!”, aggiunge Micky, e Aldo, sentendolo, decide di passare all’azione. Mi fa mettere di nuovo a sessantanove su Micky, si posiziona dietro di me e mi penetra con la sola cappella. Intanto, da sotto Micky mi lecca l’ano aperto dal cazzo del suo amico. Mentre il culo si dilata per la stimolazione linguale, Aldo fa scorrere il glande dentro di me avanti e indietro, contemporaneamente accarezzandomi il solco con il frustino.
Queste carezze mi fanno rilassare ed aprire sempre più, finché Aldo sprofonda violentemente nelle mie viscere. La mia bocca si spalanca in un urlo e i miei occhi strabuzzano. Enrico, spaventato, fa un mezzo passo verso di me, ma io subito scuoto la testa per dirgli che va tutto bene. Poi Aldo viene fuori piano e riprende il suo lento andirivieni con la sola cappella. D’improvviso un altro affondo pesante e la mia schiena si solleva di scatto e con le braccia cingo il collo di Aldo.
“Sta al tuo posto, puttana!”, mi insulta lui spingendomi giù e frustandomi una chiappa con la verga. Ancora una volta mi penetra solo con il glande e naturalmente, sotto, Micky sta continuando a lapparmi il culo. Poi un altro colpo e la lingua mi penzola dalla bocca sbrodolante.
Enrico è in piedi accanto alla porta a braccia conserte che si gode lo spettacolo. Il suo cazzo corre verso sinistra dentro gli slip di lattice e pulsa in modo evidente. D’un tratto si avvicina al letto e inizia a fare scivolare il gatto a nove code lungo la gamba di Micky, finché arriva allo scroto. Lì si ferma e agita le frange sul cazzo duro del nostro ospite che geme: “Oh merda! MMMMMMMM!!!”.
La mazza di Micky si impenna ed io la ingoio succhiandola voracemente, ma dietro di me Aldo, con uno strattone, estrae il suo cazzo e ordina: “Tutti giù, ora!”, e mi fa smontare da Micky. Lo slega e lo fa sedere sulla poltrona di fronte al letto, rilegandolo lì, mentre dice piano ad Enrico di scoparmi. Il mio stallone si sdraia sul letto, si sfila gli slip e punta il suo membro verso l’alto, chiamandomi perché mi ci impali sopra. Io lo scavalco e mi accovaccio sul suo ventre. Poi mi volto verso Aldo e Micky ammiccando e vedo che il primo toglie la benda dagli occhi del secondo dicendogli: “Guarda che spettacolo, amore!”.
Micky strizza un po’ gli occhi e, quando comincia a vedere di nuovo, li sgrana lentamente per la meraviglia delle mie chiappe tonde separate dalla mazza di Enrico. Il cazzo di Micky punta in alto duro come il marmo. Enrico fa scorrere le nove code lungo la mia schiena e poi le sventola sul mio culo solleticandomi il buco dilatato. Io mi muovo sul suo cazzo, mostrando ai due ospiti come me lo godo centimetro per centimetro.
“Ti piace, puttana? Stai godendo bene?”, mi chiede Micky.
“Oh sì!”, rispondo mugolando, e afferro la frusta di Enrico e comincio a succhiare il manico come se fosse un dildo.
Poi Enrico mi dice: “Girati e apri le cosce!”. Io eseguo e, appoggiandomi sulle mani, spalanco le gambe offrendomi spudoratamente alla vista di Aldo e Micky. Aldo monta in piedi sul letto e mi infila il suo cazzo in bocca. Io lo succhio continuando ad ammiccare a Micky e muovendomi sul palo di Enrico.
Aldo si china in avanti e mi accarezza il buco dilatato, poi risale e mi strizza un capezzolo. Ora Enrico mi attira a sé e mi fa sdraiare sul suo corpo facendomi sollevare le gambe.
“Ricordi? Fidati di me e sii molto troia, ok?”.
“S… sì”, annuisco, e il suo cazzo si sfila piano dal mio sfintere. Con un balzo Micky è tra le mie cosce. Ma non era legato???!!!
Un colpo secco e ho il culo pieno della sua mazza. Mi sbatte come un forsennato e mi insulta: “Puttana! Mi hai stuzzicato per un’ora! Questo è quello che ti meriti!”, e mi violenta gli intestini. Il piacere mi prende all’improvviso senza che riesca a capire da dove parte. Gli spasmi sconvolgono il mio corpo sia fuori che dentro. Il cazzo di Micky viene stritolato dai muscoli del mio sfintere.
“Oh no, no! Ma che mi fai, stronzo! Oh, oh, ooooooohhhhhhhhhh!!!”, e sborra nelle mie viscere. “Merda, Al! Devi provare anche questo!”, urla al suo amico mentre si svuota le palle dentro di me. Quindi si tira fuori e cede il posto a Aldo che mi penetra con un colpo secco.
Gli spasmi ripartono come e più di prima e ciucciano la verga. “Oh mio Dio!”, urla sorpreso Aldo. “Che goduriaaaaaaaa!!!!”, e, tremando, mi schizza la sua sborra calda in culo. Poi estrae il cazzo ed io sembro calmarmi, almeno finché Aldo non si porta alla mia bocca per farsi ripulire il cazzo. L’aroma acre dello sperma mi va direttamente al cervello. Una convulsione e il buco si spalanca. Aldo e Micky lo guardano con lussuria, forse su indicazione di Enrico. Il mio stallone, infatti, mi infila il suo cazzo in culo solo per metà e aspetta che si richiuda. Quando succede, le contrazione lo ingoiano velocemente e per intero.
Enrico mi sfonda. Aldo infila la faccia tra le mie cosce e mi fa di nuovo quel suo anilingus spettacolare, mentre Micky viene a lavarsi il cazzo tra le mie fauci. Io non ci vedo più: sono completamente in balia di questi tre porconi e dei miei orgasmi, anale e orale insieme.
Enrico mi accarezza e mi esorta a godere bene e fino alla fine. La lingua di Aldo mi prolunga il piacere per un tempo infinito. Il mio bacino sbatte violentemente contro quello di Enrico. Schiumo dalla bocca. Gli occhi rientrano nelle orbite.
“OOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHH, GOOOOOOOOOODOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!”, rantolo come posseduto dal demonio.
Una convulsione, un balzo sulla pancia di Enrico e poi più niente.
Mi risveglio dopo non so quanto tempo, chiamato da Enrico: “Ehi, amore! Amore! È tutto finito!”. Mi bacia il collo dolcemente. Io ho ancora il fiatone. Aldo e Micky sono in ginocchio sul letto, sudati fradici.
“WOW!”, sbotta Micky. “Sei una vera forza!”. Enrico mi prende in braccio e mi porta in bagno. Ci facciamo una doccia, raccogliamo le nostre cose e andiamo via.
Mentre siamo in macchina, stremato, gli chiedo: “Allora? Quanto ti hanno pagato?”.
“Pagato? Perché avrebbero dovuto? Sono escort anche loro!”.
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