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Gay & Bisex

Big Bang (5)


di crigio
10.07.2016    |    7.307    |    2 8.8
"Michel, venuto accanto a me, mi fa i complimenti per le abilità del mio boy..."
“Bene!”, fa Michel. “Non avevo immaginato questi sviluppi, ma va bene. Bravi! Adesso, Enrico, riprenditi un attimo e poi ripartiamo da un anilingus, ok?”. Il mio boy annuisce, mentre Luz è ancora sul divano, scosso per la sorpresa riservatagli dallo stallone.
Fa ancora fatica a respirare. Il gigantone, però, smessi i panni dell’energumeno rabbioso, si preoccupa per lui. Corre in cucina a prendere dei tovaglioli e torna a porgerglieli per permettergli di soffiarsi il naso.
“Gracias!”, dice il ragazzino, che subito ci soffia dentro e si pulisce tutto il viso e gli occhi. Poi, si alza in piedi e fa dei lunghi respiri profondi per ossigenare il cervello e i muscoli. Enrico gli va di nuovo incontro e gli chiede se è tutto a posto. Lui annuisce e il mio ragazzone lo abbraccia e gli dà una pacca sul culo. Credo che gli dica in spagnolo che tra poco si riparte e sarà ancora meglio. Luz, in tutta risposta, gli fa un sorrisetto malizioso e dalla sua espressione sembra che non veda l’ora.
“Enrico, hai bisogno di altro tempo o pensi di farcela?”, gli chiede allora Michel.
“No, posso farcela. Vedrai che mentre gli lecco il culo mi torna duro, tranquillo”, risponde il mio boy.
“Ok. Allora ricominciamo!”, aggiunge e lo dice anche al ragazzino nella sua lingua. Il cubano si rimette a pecorina sul divano ed Enrico gli si inginocchia dietro, chinandosi sul suo culetto. “Ciak!”, grida Michel.
La lingua dello stallone sbuca dalle sue labbra e sparisce tra le natiche abbronzate della puttanella che, al primo contatto, emette già i primi gemiti. Il mio boy alterna colpi di lingua a lappate ampie e a carezze con i polpastrelli delle dita. Ad un certo punto, si sputa sulla mano e spalma la saliva nel solco; quindi, chiude il palmo lasciando teso il solo dito medio che fa scorrere sulla rosellina, per poi affondarlo completamente nello sfintere di Luz.
“OOooohhhhh!!! MMMMMM!!!”, gode il ragazzino, e lo stallone spinge la falange fino in fondo; poi la estrae, la succhia per assaporare gli aromi interni della sua puttana, quindi la penetra di nuovo come prima.
Gli schiaffeggia una chiappa e riprende a leccare la rosellina con la sua lingua guizzante. L’obiettivo riprende perfettamente il movimento nervoso dell’organo di Enrico che tortura insistentemente quel fiorellino abusato.
Come aveva promesso, il suo cazzo sta tornando duro. Lo vediamo allungarsi e riprendere vigore, come se non avesse sborrato solo cinque minuti fa.
“Enrico è proprio bravo!”. Michel, venuto accanto a me, mi fa i complimenti per le abilità del mio boy. Poi aggiunge a sorpresa. “Ti va se ci uniamo a loro?”.
“Che cosa?”, rispondo, come se avessi capito male.
“Sì! Ti va? Ti dico io quando. Lasciamoli da soli ancora un po’, ok?”.
“O… k…”, gli faccio un po’ perplesso.
“Mi sa che oggi, dopo l’orgasmo orale di prima, facciamo scoprire a questa troietta anche l’orgasmo anale, che ne dici?”.
“Eh…”, replico imbarazzato. Intanto, Enrico si è tirato su e sta strusciando la sua asta tra le natiche di Luz, il quale si contorce e indietreggia strofinando a sua volta il culo contro lo scroto dello stallone. Il mio boy schiude la bocca e lascia colare della saliva sul cazzo, la spalma ben bene con una mano e poi punta la cappella al buco della troietta. Pratica una leggera pressione e la rosellina inghiotte il glande, accompagnata da un lamento eccitato del cubano. Sul volto del ragazzino si dipinge un sorriso di soddisfazione, come se avesse conquistato qualcosa. E’ contento di aver ottenuto finalmente quello che per cui ha lavorato finora: la bella nerchia dura dello stallone su per lo sfintere.
Ed è lì che la minchia sta andando, su per i suoi intestini. Centimetro dopo centimetro affonda nelle intimità più recondite di Luz finché il ventre di Enrico non arriva a contatto con le sue chiappette. Quindi, il gigantone si assesta bene e inizia a stantuffare, dapprima lentamente per far abituare il budello alle dimensioni del suo attrezzo, poi sempre più veloce. Le espressioni della puttanella cambiano di continuo, a seconda dell’intenzione che lo stallone mette nella scopata. Se Enrico va avanti e indietro con delicatezza, Luz ci offre una faccia estasiata; se, invece, il mio ragazzone, ci dà dentro di brutto, le sopracciglia del cubano si aggrottano e i denti si stringono per resistere ad una certa frizione.
D’un tratto, lo stallone estrae tutto l’uccello e poi lo riaffonda completamente nel corpo di Luz. Una volta prese le misure, ripete l’operazione più e più volte, scatenando un maggiore piacere nella troietta, che mostra la sua partecipazione mugolando e leccandosi le labbra.
Stanco di questa posizione, Enrico si fa da parte, lasciando che Gerry riprenda per qualche secondo il corpicino tremante della puttanella. Poi, rientra in campo e si siede sul divano chiedendo a Luz di impalarsi sul suo cazzo. Il ragazzino obbedisce senza protestare. Anzi, sorride contento di questa iniziativa del suo bell’energumeno. Il cubano sale in piedi sul divano e, mentre si accovaccia sul ventre del mio boy, possiamo vedere le sue natiche dilatarsi e la rosellina estroflettersi e aprirsi. E’ uno spettacolo molto eccitante, tanto che Michel esplode in un “Wow!”. La mucosa del buco che entra a contatto con il glande sembra quasi baciarlo, salvo poi ingoiarlo, e con quello tutta l’asta fino alla base. Man mano che scende giù, la schiena di Luz si irrigidisce e si inarca indietro, mentre le sue ginocchia vibrano sempre più forte. Poi, si aggrappa alle spalle di Enrico e comincia a cavalcarlo come un toro ad un rodeo.
Adesso è lui che ha il controllo della situazione e lo esercita egregiamente. Rimbalza sulle cosce dello stallone, schiaffeggiandole sonoramente con le sue chiappette d’oro e martellandosi senza sosta la prostata con quella mazza di tamburo bella dura. Enrico gli mette le mani sotto le natiche e lascia che la troietta si goda il suo giocattolone per qualche minuto.
All’improvviso, però, con un colpo di reni, si alza in piedi, tira su anche Luz che, sorpreso, si appende al suo collo e gli arpiona i lombari con le caviglie. Il gigantone si piega leggermente sulle ginocchia e, continuando a sorreggere la troietta da sotto, inizia ad assestargli dei colpi precisi e secchi dal basso verso l’alto. Si vede l’asta apparire e scomparire a velocità impressionante, mentre il ragazzino gode come mai prima: si agita tutto e spesso scivola dalla presa sullo stallone. Gira la testa per guardarsi il culo ma non ci riesce. Vorrebbe vedere come il cazzo lo sta penetrando.
Alla fine lascia cadere un braccio di lato e si regge solo con l’altro, almeno finché anche questo non lo abbandona. A seguire, anche la testa penzola verso sinistra e, a fianco a me, Michel fa uno scatto. Luz sembra svenuto, ma Enrico lo tranquillizza, facendo di no con la testa: si ferma, si volta e adagia il ragazzino sul divano sdraiandosi delicatamente su di lui. Lo bacia, gli lecca le labbra e quello, dopo qualche secondo si ridesta e sorride ancora. Allora Enrico ricomincia a muoversi dentro di lui, piano ma con maggiore intenzione, facendogli sentire nello sfintere tutte le nervature del suo poderoso uccello. Il petto del ragazzino si gonfia ogni volta che lo stallone gli sprofonda in corpo e si sgonfia quando torna indietro.
Dopo un po’, il mio boy si ritrae completamente e lascia cadere le gambe di Luz sul divano. Gli fa capire di girarsi nuovamente a pecorina e il cubano obbedisce.
“Adesso!”, mi fa Michel. “Entriamo adesso!”, e si spoglia velocemente. Io, come in trance, lo seguo a ruota, liberandomi di tutti i miei vestiti. Con la coda dell’occhio, Enrico si accorge di quello che stiamo facendo e, dopo un attimo di smarrimento, ci sorride. Gerry riprende la sua espressione e poi allarga il campo in modo da fare rientrare anche noi.
Luz, a differenza di Enrico, non capisce. Fa uno sguardo interrogativo in camera, ma Michel, frapponendosi tra lui e Gerry, porta la sua attenzione su di sé. Gli si mette davanti, in piedi ad un capo del divano e gli porge il suo cazzo da succhiare. Il ragazzino non si tira indietro e agguanta la minchia; allungato il collo, la ingoia e comincia a succhiare. Io, invece, mi metto alle spalle di Enrico, lo abbraccio e, torcendogli il capo, lo bacio appassionatamente. Lui, intanto, indirizza la sua verga tra le chiappe del cubano per penetrarlo ancora. Lo fa e, aggrappatosi ai suoi fianchi, inizia a fotterlo.
“Siete dei diavoli!”, mi sussurra il mio boy a denti stretti.
“E tutta colpa di Michel!”, rispondo allo stesso modo, mentre le nostre lingue si aggrovigliano. “Ha detto che vuole… slurp!... fargli provare un orgasmo anale… mmmm… slurp… slurp…!”, aggiungo, e, se non colgo male, il corpo di Enrico ha un sussulto e contemporaneamente il ragazzino geme di piacere. La mia rivelazione deve aver prodotto qualche effetto all’uccello del mio boy che si è subito riverberato nello sfintere del cubano.
“Che cos’ha in mente?... slurp!”, mi chiede ancora lui.
“Non lo so… slurp… slurp…”, rispondo sussurrando. “Forse una doppia… mmmm…”, e di nuovo sobbalza con conseguente mugolio della troietta. Guardo oltre la sua spalla e il cazzo di Michel è diventato di marmo: forse già pregusta quello che intende fare con la puttanella per fargli raggiungere il piacere estremo. Si china in avanti e cerca le attenzioni di Enrico. Io faccio voltare il mio boy e lui, accortosi del nostro ospite, si sporge nella sua direzione e lo bacia appassionatamente. Vedo che si dicono qualcosa, ma sussurrano così piano che non capisco.
Poi, Enrico torna da me e sibila: “Avevi ragione… mmmm”, e mi bacia ancora.
Solo che non capisco una cosa: in tutto questo qual è la mia parte? Perché Michel ha voluto che entrassi in scena pure io?
Mentre mi faccio queste domande, Enrico estrae il cazzo da Luz, il quale si rigira e si sdraia supino su un fianco dando il culo a Michel. Appoggia la natica sinistra sul bracciolo del divano e solleva la gamba destra. Il blogger si sputa sulla verga e se la lubrifica, quindi sfonda la troia senza alcun riguardo tenendogli la gamba sollevata per la caviglia. Intanto, Enrico mi fa mettere a pecorina con la faccia sopra quella del cubano, in modo che possiamo limonare; poi si mette alle mie terga e mi lecca un po’ il buco. Dopo avermelo lubrificato a dovere, si umidifica l’arnese e me lo sbatte in corpo per intero. La dilatazione che ho subito ieri è rimasta tale anche oggi, quindi non faccio fatica a ricevere il cazzo tutto d’un colpo se ben lubrificato.
Mi chino sul ragazzino e comincio a baciarlo alla rovescia. Ha le labbra morbide e carnose: sono una vera delizia. E poi è così eccitato ormai, che sono completamente rilassate e belle da succhiare. D’un tratto, Enrico si piega su di me e mi fa: “Sdraiati tutto su Luz”.
“Come? A sessantanove?”, gli chiedo.
“No, a lesbicata. Girati!”. Obbedisco. Mi sfilo il suo cazzo dallo sfintere e ruoto, mettendomi a cavalcioni sul ragazzino. Anche lui è costretto a sputare la minchia di Michel e si tira un po’ su lungo la seduta. Mi spalmo su di lui e iniziamo a limonare a favore di telecamera, come due vacche d’alto bordo. Io ho il culo completamente esposto ai quattro venti. Poi, non-so-chi solleva le gambe di Luz e le incastra tra le mie in modo che anche lui abbia le chiappe aperte.
Qualcuno monta sul divano dietro di me e armeggia col mio solco e con quello del cubano, il quale, dopo poco, lancia un gemito e sgrana gli occhi, irrigidendo il corpo. Dura solo un attimo e poi si rilassa. Passa un secondo e sento la pressione di un grosso glande contro la mia rosellina: un colpo secco e il mio budello si riempie di tanta carne calda.
Quindi, uno strattone indietro e mi svuoto. Immediatamente la troietta sotto di me sussulta e inarca la schiena, per lasciarla ricadere subito dopo. Ancora è il mio turno: per la seconda volta ho lo sfintere colmo di una mazza enorme e pulsante.
Lo stallone che mi sta alle terga si sta divertendo con i nostri due culi, alternando la penetrazione tra l’uno e l’altro con un solo colpo preciso. Quando impala Luz, il suo piacere si riverbera su di me, e viceversa quando sono io ad essere infilzato.
Non trattengo più la mia curiosità: smetto di baciare il ragazzino e mi volto indietro. Lo stallone che gioca con noi è Michel. Appena vede che lo sto fissando mi fa un sorrisetto che definirei terrificante. E’ il sorriso di chi ha delle brutte intenzioni. Ho l’impressione che Enrico, per l’ennesima volta, non mi abbia rivelato tutto di quello che si sono poco fa.
Sta di fatto che lo stallone continua a passare da un buco all’altro, adesso dando due colpetti a ciascuno. Sono affondi talmente precisi che, almeno per quanto mi riguarda, colpisce esattamente la prostata, scatenandomi sensazioni indicibili, seppure per pochi secondi. Suppongo che anche per Luz sia lo stesso, perché il ragazzino, nel subire la penetrazione, ha una reazione che non ha avuto finora. Con l’ultimo affondo le sue braccia sono anche volate alle mie spalle e sta tremando tutto. Questi suoi brividi si trasmettono alle mie membra e mi fa impazzire avere tra le braccia un corpicino fremente di godimento. Quando poi lo stallone torna dentro di me, sono io a scuotermi tutto e a passare piacere al mio compagno.
Forse adesso capisco che cosa intendeva Enrico quando mi confermava che avremmo fatto provare un orgasmo anale a Luz con una doppia! Non si tratta di una doppia penetrazione come la intendevo io, ma di una penetrazione di due culi con un unico cazzo! Quello stronzo di Michel sa benissimo che succede quando due corpi tremanti di eccitazione rimangono stretti a contatto mentre vengono stimolati continuamente nei punti giusti. Avrà pensato che se io raggiungo l’orgasmo posso passarlo anche alla puttanella. Non mi è mai capitata una cosa del genere, ma può funzionare.
All’improvviso, però, lo stallone smette di scoparci. Possibile che abbia capito male? Tuttavia, passa solo qualche secondo e di nuovo avverto una pressione sulla rosellina. Stavolta, il cazzo mi apre molto più lentamente e lo sento in tutta la sua enormità, tanto che mi costringe a gemere di piacere. Mi volto ancora e vedo alle mie spalle Enrico che mi sorride. Prima di tirare fuori il suo arnese, fa un movimento verso l’alto, come mi arpionasse, e poi si ritrae. Questa mossa aumenta la mia dilatazione e mi stimola la parte superiore dello sfintere provocandomi un brivido. Il mio tremore fa gemere la troietta. Allora funziona?
Un attimo dopo il petto di Luz si gonfia: Enrico lo ha trapassato col suo uccello portentoso. Il viso del ragazzino si contrae e sembra quasi che stia per piangere. Sta provando delle sensazioni nuove che non riesce a gestire. Quando lo stallone esce da lui sento che stringe le cosce contro le mie e si struscia. Sta godendo, proprio come aveva previsto Michel.
Enrico rientra in me e stavolta sono due i colpi, profondi, potenti e precisi. Ho un rantolo e un conato che mi parte dallo stomaco. Spalanco la bocca proprio sul viso di Luz e vibro da capo a piedi. Il ragazzino inspira profondamente e trema anche lui, mentre mi pianta le unghie nella schiena. Si scusa in spagnolo, ma non riesce a controllare il suo corpo. Poi, Enrico cambia strategia: non affonda più in noi, ma ci spennella la rosellina con la sua enorme cappella. Luz singhiozza e freme come una gattina in fregola. Mi fa tenerezza.
Io, invece, ho una reazione diversa: lo strusciamento genera un certo calore nel mio bassoventre che si sfoga tutto d’un colpo con la dilatazione improvvisa della mia rosellina e l’emissione di umori che colano giù per le mie cosce. Enrico si accorge della mia apertura e ne approfitta precipitandomi in corpo e scopandomi come un ossesso. Le mie labbra si schiudono e sbavo sul ragazzino, che sembra ancora più spaventato di prima, ma continua a tremare come una foglia e a respirare pesantemente.
D’un tratto, sembra che le gambe del cubano si aprano e un attimo dopo sento la voce di Michel alle spalle di Enrico: “Ora!”, e il gigantone strattona indietro privandomi della sua virilità e infilza Luz, come capisco dal sobbalzo che il ragazzino fa sotto di me. Le sue braccia si spalancano e cerca di aggrapparsi a qualcosa per sfuggire a questa violenza. Questo desiderio, però, dura poco, perché dopo qualche secondo inizia a rantolare e a gorgogliare. La sua pelle si accappona e si contorce per quanto può, intrappolato sotto il mio corpo.
Perdo il contatto col ventre di Enrico: non lo sento più. Sento, invece, un movimento sul divano, alle mie terga: Michel ci è salito sopra, proprio in direzione del mio culo, si accovaccia e mi entra dentro spingendomi un po’ in avanti per dare spazio al mio boy e permettergli di continuare a fottere Luz. Il ragazzino guarda verso il basso sotto la mia pancia: cerca di capire che cosa gli stanno facendo di così strano da fargli provare quelle sensazioni nuove. Io, controllandomi per quanto mi è possibile, gli accarezzo il viso e i capelli per tranquillizzarlo, mentre le sue membra si caricano ancora del godimento che io, con le mie vibrazioni, ed Enrico, col suo martellamento, gli stiamo trasmettendo.
Purtroppo, non riesco a trattenermi oltre: Michel ha una mira infallibile e sta tamburellando incessantemente la mia prostata. Un big bang nel ventre mi fa colpire la pancia della troietta che, stimolata oltremisura da questa mia reazione inaspettata, mi restituisce il colpo saltando sul divano. Le sue pupille spariscono oltre le palpebre. Torce il capo indietro e va in apnea. In me si verifica una seconda esplosione: colpisco nuovamente Luz, il quale si scuote e si risveglia dalla sua trance.
In spagnolo, sembra chiedermi atterrito che cosa gli sta succedendo. Io non ho più alcuna intenzione di calmarlo: voglio solo godermi egoisticamente il mio orgasmo anale.
Il divano è diventato un campo di battaglia: trema e ondeggia come sotto l’effetto di un terremoto, tra gli scossoni del mio corpo e di quello del ragazzino, e gli affondi continui dei due stalloni nei nostri culi. Non so come Gerry riesca a resistere ad una tale manifestazione di godimento.
Poi, Michel ed Enrico, quasi in contemporanea, annunciano che stanno per sborrare. Sento il cazzo del blogger gonfiarsi ancora e poi restringersi. Subito dopo qualcosa di caldo mi cola tra le cosce, proprio mentre Luz mi preme le mani contro il petto per spingermi via.
“Vengo… vengo…!!!”, esclama il mio boy. Evidentemente anche la sua nerchia si deve essere ingrossata ancora, dilatando all’inverosimile lo sfintere della puttanella che, già provata dal piacere crescente avvertito finora, subisce un’ulteriore carica di libidine che non riesce proprio a reggere.
E infatti, un rantolo da cavernicolo gli esce direttamente dalla gola: sembra posseduto. Gli si gonfia il collo e, a causa di una convulsione, si sbatte a destra e a manca facendomi quasi cadere dal divano.
Infine, rimane teso con i piedi e la nuca puntati sul divano, la schiena sollevata, finché lo spasmo non cessa. Si abbatte sulla seduta e ansima come se avesse fatto i cento metri piani in otto secondi.
“Stop!, urla Michel, che poi aggiunge: “Ce l’abbiamo fatta!”. I due stalloni si complimentano tra loro, dandosi il cinque.
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