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La gogna (2)


di crigio
06.03.2014    |    8.646    |    1 9.6
"“Vuoi dire… che… anche lui si farà scopare da quel mostro?”, chiedo, incredulo..."
Pino mi trascina verso la tenda e, scostandola un po’, mi fa vedere chi è il nuovo oggetto delle attenzioni dell’energumeno peloso.
“Mio Dio! Ma non è Enzo quello?”, chiedo stupito.
“Eh già!”, mi risponde il mio amico. “Voleva fare qualcosa di trasgressivo, come al solito, e allora gli ho proposto qualcosa che normalmente né io né lui avremmo mai fatto: farci sbattere da un tipo orrendo, ma con un cazzo spaventoso!”. E infatti, da quella posizione riesco solo ora a vedere che cosa spunta tra le cosce dello stallone. Anche quando ci ha tagliato la strada poco fa non ci avevo fatto caso, ma adesso il mio sguardo si sofferma su quella proboscide immane.
“Porca puttana! Ma come hai fatto a prenderlo?”, chiedo ancora a Pino.
“Non lo so. Forse la situazione particolare mi ha eccitato più del solito e il mio sfintere ha ceduto più facilmente, proprio come sta facendo quello di Enzo”. Gli occhi della puttanella sembrano voler sgusciare fuori dalle orbite ad ogni affondo che riceve e la sua pelle liscia e bianca come il latte contrasta nettamente con quella scura e coperta di pelo del suo boia. Anche lui è imprigionato nella gogna ed impossibilitato a muoversi, e sta subendo i colpi del suo aguzzino senza potersi sottrarre.
“Non sapevamo esattamente chi ci avrebbe scopato, ma solo che era molto brutto. Abbiamo chattato un po’ su internet e ci siamo dati appuntamento qui”, precisa il biondino.
“Ehi, amore!”, mi volto verso Enrico chiamandolo perché ci raggiunga. “Hai visto chi si sta facendo sfondare dallo scimmione? E’ Enzo, quel ragazzino che ti sei fatto non molto tempo fa!”, e, incuriosito, corre a spiare dalla tenda.
“Merda! Ma lo rovinerà così!”, sbotta il gigantone, mentre l’energumeno sbraga gli intestini di Enzo senza risparmiarsi. Intanto, la folla in sala incita lo stallone a darci dentro e quello non si fa certo pregare. Con un violento strattone priva la troietta della sua minchia e le ginocchia di quella tremano e si piegano. Il tipo lo ritira su e si inginocchia affondando la faccia tra quella chiappette normalmente pallide, ma ora rosse per i colpi di bacini subiti. Non appena la lingua si apre un varco nella rosellina, Enzo emette un altro terribile urlo ed il suo corpicino comincia a vibrare e la sua pelle ad accapponarsi.
“Godo! Gooooodooooooooooooo!!!”, rantola. Lo scimmione si scosta un momento dal suo culo e l’anellino si dilata a dismisura. Un rivolo di liquido vischioso fuoriesce dal budello, corre giù per lo scroto, si stacca e si infrange sul pavimento. Il boia, rapido, incolla di nuovo le labbra al buco e succhia il resto degli umori di Enzo. Poi si alza e si asciuga il muso col dorso della mano.
“Ora sei pronto per la grande cavalcata, puttana!”, dice con voce cavernosa l’energumeno, insultando il nostro amichetto. Con un colpo di reni preciso e profondo, pianta la sua mazza nelle viscere di Enzo, che, colto di sorpresa, si irrigidisce e smette di respirare. “Sì! Ora scorre ch’è una bellezza!”, biascica lo stallone mentre, tenendosi per il giogo, inizia un andirivieni lungo quanto la sua asta. L’anellino di Enzo si colora di bianco: con la penetrazione, le sue secrezioni stanno schiumando e la folta peluria che cinge l’apparato genitale dello scimmione si sta insozzando di quella poltiglia. “MMMMMMM! Sì, dammi il tuo latte, vacca!”, fa lo stallone, vedendo lo schifo che sta uscendo dal culo di Enzo. “Dammelo, ché dopo ti do il mio!”.
“Mi fai male, stronzo!”, urla ancora la puttanella.
“Sì, ti faccio male. Però ti piace, non è vero!”, ribatte quell’altro.
“Sì… mmmmmmmm… mi piace…!”, mugugna il biondino.
“Dai, prendi ‘sto cazzo! Prendilo, ché tra poco ti inondo di sburro!”.
“Sì, mi piace lo sburro! Dammene tanto! Dammelo tutto!”.
“Sta’ tranquillo! Ti riempio di ricotta come un cannolo! Ecco… ecco… oooooooo… ooooooooooohhhhhhhhh!!!”, sbraita l’energumeno, e, incollando il ventre alle chiappe di Enzo, si svuota i coglioni nel suo sfintere. Mi riesce difficile capire come quella mazza di proporzioni inaudite possa infilarsi completamente negli intestini della troietta, eppure lo fa. Quando la estrae, gli pende tra le cosce, gonfia e lorda di sperma e di umori, pulsante di libidine. Lo scimmione si allontana verso la tenda dall’altra parte, ma, invece di sparirci dietro, trascina nella vetrina un altro ragazzetto bendato.
“Cazzo! Ma quello è Seby!”, sbotto, riconoscendo nel malcapitato il fratellino di Enzo.
“Sì, è proprio lui!”, mi conferma Enrico.
“Eheh!”, sghignazza Pino. “Sapete: quando ha sentito me ed Enzo parlare di questa seratina, non ha resistito e ci ha chiesto di partecipare”.
“Vuoi dire… che… anche lui si farà scopare da quel mostro?”, chiedo, incredulo.
“Eh già!”, risponde Pino. Lo scimmione trascina Seby per i capelli e lo costringe ad inginocchiarsi dietro suo fratello. Gli spinge la faccia tra le chiappette della troia e gli impone: “Succhia, puttanella!”. Seby non se lo fa ripetere e subito le sue guance si incavano ed il suo collo si gonfia ad intervalli regolari. Sta aspirando ed ingoiando la sborra del boia dal budello di Enzo, che, sollecitato dalla lingua e dalle labbra del fratellino, spinge in fuori e si scarica tra le fauci del leccaculo. L’aroma forte dei succhi fa reagire il corpicino di Seby, che inizia a contorcersi e a tremare di eccitazione. Si infila una mano tra le cosce e si accarezza la rosellina, mentre con l’altra si tortura un capezzolo e i suoi fianchi e la sua schiena fanno un movimento sinuoso che testimonia il profondo piacere da cui sono coinvolti.
Lo scimmione si china su Seby e gli sussurra all’orecchio: “Bevi tutto, dai, ché poi ci divertiamo!”, e intanto la sua nerchia ricomincia a prendere vigore.
“Ma è pazzesco!”, esclamo. “Ha già sborrato due volte e gli sta già tornando duro!”.
“Mi sto bagnando tutto!”, mugola Pino, che non si perde un momento della scena che stiamo guardando e, carico di lussuria, si lecca le labbra come se sentisse il sapore della sborra in bocca. Dall’altro lato, Enrico è rosso non solo in testa, ma anche in volto, e respira affannosamente. Abbasso gli occhi sulla sua patta e la vedo pulsare ad alta frequenza. D’un tratto, sento la sua mano sul mio culo: mi strizza una chiappa e poi risale per infilarsi nei jeans. Con un dito raggiunge il mio buco e comincia a titillarlo.
“Ora basta!”, sbotta lo scimmione, che tira su Seby e lo spinge contro il muro. Poi sgancia il perno della gogna e libera Enzo, costringendolo ad abbandonare la vetrina nella nostra direzione. Appena ci vede, il viso gli si illumina: “Ehi, ragazzi! Che trombata, eh?”. Poi si gira e, guardando l’energumeno, aggiunge: “Oddio che schifo! Ma è stata quella cosa lì a fottermi?”, ci chiede allibito.
“Già!”, gli risponde Pino.
“Sei uno stronzo!”.
“Te l’avevo detto che era brutto!”.
“Non posso permettere che quell’orrore metta la sua minchia nel culo del mio fratellino!”, e fa per rientrare, ma, non appena il suo sguardo cade sul ventre del tipo, si blocca e rimane inebetito. “Porca puttana! Che cazzone! MMMMMMMM!!!”, dice leccandosi le labbra, e torna da noi a gustarsi la scena. Il boia afferra di nuovo Seby e lo fa chinare sul giogo, imprigionandolo. Poi gli leva la benda e il pubblico esplode in un tifo roboante. L’uomo sputa tra le chiappette della troietta e spalma la saliva. Quindi, si sputa sulla mazza e la lubrifica ben bene. Accosta la cappella alla rosellina e spinge. Come al solito, quella cede con facilità, sebbene per Seby sia comunque uno choc la penetrazione con quell’affare spropositato.
“Il mio fratellino è il migliore!”, ci fa Enzo. “Guardate: non fa una piega!”. Ed è proprio vero: l’asta gli scorre dentro fino in fondo e quello che si sente è solo un mugugno di piacere.
“Merda!”, sbotta lo scimmione. “Sei più troia delle altre due!”, e la velocità con cui il cazzo scivola nelle viscere di Seby lo galvanizza a tal punto che parte subito con uno stantuffo da urlo.
“Oh sì! Fammi male!”, biascica la troietta, che esorta il suo boia a riempirlo con la sua nerchia.
“Come sei calda… e morbida… sei così accogliente…!”, gli dice l’energumeno, mentre entra ed esce dal suo sfintere. Il buco è talmente aperto che riesce a fare un “in & out” senza alcuno sforzo. Il tronco dello scimmione sparisce completamente negli intestini di Seby, per poi riapparire in tutta la sua lunghezza e potenza quando lo tira fuori. “Con te voglio divertirmi proprio tanto!”, ed, estraendo la mazza, esce dalla vetrina. Torna con una scaletta a due gradini e la posiziona ai piedi della puttanella. Ci sale su e piega le ginocchia. Si appoggia alla gogna e pianta nuovamente l’attrezzo in culo al fratellino, iniziando a montarlo come un forsennato.
“Oh sì, che toro che sei!”, si complimenta Seby.
“Sì! E tu sei la mia vacca! Uff! Quanto sei vacca!”, ansima lo stallone, mentre sbatte il suo ventre contro le natiche del nostro amichetto. D’improvviso, mi accorgo che Enrico non è più accanto a noi. Mi giro e lo vedo seduto sul divano con le braghe calate che si masturba ad occhi chiusi. Lo raggiungo.
“Ehi!”, gli faccio.
“Ehi!”, mi risponde riaprendo gli occhi. “Ero troppo eccitato! Mi dai una mano?”.
“Ti do molto di più, tesoro!”, e mi levo i le scarpe e i jeans. Mi sputo su una mano e mi spalmo la saliva sulla rosellina. Salgo in piedi sul divano e mi piego sul suo bacino. Il suo glande tocca il mio buco: spingo ed entra in me. Scendo e l’asta mi si infila completamente in corpo.
“Vedo che anche tu sei molto eccitato! Sei un fuoco!”, mi sussurra il gigantone, agguantandomi le chiappe e allargandomele.
“Già!”, rispondo, cominciando a rimbalzargli sopra. Poi, mi volto verso i nostri amici e dico: “Pino! Raccontaci che succede!”.
Allora il biondino inizia a riportare quello che accade nella vetrina: “Seby sta tremando…”.
“Sì! Tra un po’ gli strozzerà il cazzo a quel bruttone! Se l’è voluta!”, interviene Enzo. “Quel mostro sta stuprando il mio fratellino!”, aggiunge poi, piagnucolando.
“Macché fratellino! Non vedi che è una bagascia di strada! Una battona navigata!”, dice Pino, e insieme scoppiano in una sana risata. “Ecco… ora trema più forte… ancora più forte…!”, prosegue il biondino, e intanto io aumento la mia cavalcata sulla nerchia di Enrico, mentre sento salire il calore lungo la schiena. “Cazzo, anche la gogna vibra tutta. E quello stronzo dello scimmione non accenna a rallentare. Lo sta sfondando di brutto!”. Una pausa e poi riprende a raccontare: “Si è irrigidito!”, ed io do un colpo profondo sul ventre del mio gigantone, facendo partire una scarica infuocata dal mio stomaco fino al mio cervello.
“AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!”, si sente sbraitare al di là della tenda. Non è la voce di Seby, ma quella dell’energumeno.
“Tiè! Te la sei cercata, mostro!”, sbotta Enzo.
“Il culo di Seby sta stringendo! Merda! Così glielo stacca!”, commenta Pino. “Oh, ma che schifo!”.
“Che… succede… che succede, eh?”, chiedo, ansimando.
“Lo stronzo sta sbavando sulla schiena di Seby e la sua sborra sta schizzando fuori dal culo in ogni direzione!”, precisa Pino. Quest’immagine mi scatena una libidine inaudita. Abbasso lo sguardo su Enrico e un secondo dopo anche il mio sfintere si stringe attorno alla sua mazza.
“Sì, amore! Godi! Oh… godiamo insieme…!”, mi fa, e la sua nerchia comincia a pulsare. Un liquido caldo mi innaffia le pareti dello sfintere ed altri schizzi seguono il primo, mentre il suo seme inizia a fuoriuscire dalla mia rosellina. Le sue labbra si attaccano ad un mio capezzolo e allora il mio orgasmo esplode in tutta la sua potenza.
“Ho caldo… ho caldo…”, gemo. Mi si infiamma il cervello e ogni cosa nella stanza comincia a girare. Mi si appanna la vista e poi diventa tutto bianco. Mi accascio su Enrico, mentre lui continua a pistonarmi dentro e a scaricarsi i coglioni.
“Ma che fa?!”, esclama Enzo.
“Che… fa…?”, chiedo, quasi in trance.
“Gli sta girando intorno… Oh, ma che schifo! Gli ha messo il cazzo in bocca!”.
“Già!”, continua Pino. “E guarda come lo succhia! Che troia!”.
“Andiamo a vedere anche noi!”, mi sussurra Enrico. Mi fa scendere da lui e poi si alza. Raggiungiamo la tenda e vediamo lo scimmione con le spalle alla vetrina che soffoca Seby con la sua minchia. La troietta la inghiotte tutta e, quando quella gli arriva in gola, si scatena un altro orgasmo che gli sconvolge le membra. La sua rosellina si apre e si chiude sputando fuori la sborra e le sue ginocchia si piegano, rendendogli difficile rimanere in piedi.
Alla fine, l’energumeno si riprende il cazzo e gli dice: “Che bel giocattolino che sei! Potessi averti tutto per me, ti farei divertire a dovere!”. Poi, il sipario si chiude e lo scimmione sparisce oltre la tenda dall’altra parte. Noi corriamo a liberare Seby: sganciamo il perno e lo trasciniamo dietro le quinte. Lo lasciamo andare sul divano e lui, con un’espressione inebetita dipinta sul volto, sibila: “Quanto ho goduto! Quanto…!”.
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