tradimenti
Nora: Spa per Nudisti


06.05.2025 |
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"Sofia mi ha fatto sdraiare, cavalcandomi, la sua intimità che si chiudeva intorno al mio desiderio, il seno che rimbalzava mentre si muoveva..."
Mi chiamo Fabio, ho 44 anni, e sono sposato con Nora, la donna che ha trasformato la mia vita in una fiamma che non si spegne mai. A 32 anni, Nora è una visione: capelli mori ondulati che le accarezzano le spalle come seta, una seconda di seno abbondante che cattura ogni sguardo, alta appena 1,60 ma con una presenza che domina ogni spazio. Adora lo smalto nero, che esalta le sue mani delicate, e il piercing sulla lingua, un segreto che rende ogni bacio un brivido, ogni sorriso un invito. Sono innamorato perso di lei, disposto a tutto per soddisfare i suoi desideri, per alimentare la passione che ci unisce. Dopo il nostro primo gioco con Lorenzo, il dermatologo che ha fatto l’amore con Nora nel suo studio, e l’incontro inatteso con Carlotta all’agriturismo, la nostra complicità è diventata un fuoco inestinguibile. Ogni esperienza ci ha avvicinati, e ora, pronti per un nuovo passo, stiamo per vivere il nostro primo scambio di coppia, un desiderio che Nora ha sussurrato una notte, mentre facevamo l’amore, il suo corpo ancora caldo del ricordo di Carlotta.Era una sera di fine estate, a Ravenna, l’odore salmastro del mare che entrava dalla finestra della nostra camera. Eravamo nudi, persi l’uno nell’altra, i nostri corpi intrecciati, il mio desiderio che si fondeva con il suo. “Fabio,” ha detto, la lingua con il piercing che sfiorava il mio collo, “vorrei provare uno scambio di coppia. E… mi piacerebbe mostrarmi, sentirmi desiderata, magari in un posto dove essere nuda è naturale.” Le sue parole mi hanno fatto indurire all’istante, l’idea di vederla esibire il suo corpo, di condividerla con un’altra coppia, un’onda di eccitazione che non potevo ignorare. “Amore,” le ho risposto, baciandola, “troviamo il posto perfetto.” Ho proposto una Spa per nudisti vicino a Firenze, un luogo esclusivo che avevo sentito nominare per la sua atmosfera sensuale e per le coppie aperte che lo frequentano. Nora ha sorriso, gli occhi nocciola che brillavano di curiosità. “Facciamolo,” ha detto, “ma scegliamo un giorno tranquillo, senza troppa gente.” Abbiamo deciso per un giovedì pomeriggio, quando la Spa è meno affollata, per goderci l’esperienza senza pressioni.
La Spa si trovava in un parco termale immerso nelle colline fiorentine, un’oasi di pace circondata da ulivi e vigneti. Quando siamo arrivati, l’aria profumava di lavanda e zolfo, e una musica ambient con suoni di acqua e flauti ci ha accolti, sciogliendo ogni tensione. Nel guardaroba, ci siamo spogliati, e Nora, nuda, ha esibito il suo corpo con una sicurezza che mi ha fatto tremare. Il suo seno abbondante, i capezzoli duri per l’eccitazione, il pube liscio che brillava sotto le luci soffuse, e il piercing sulla lingua che catturava ogni sguardo quando sorrideva. Io, nudo accanto a lei, sentivo il desiderio montare, orgoglioso della sua bellezza. “Amore, sei uno spettacolo,” le ho sussurrato, accarezzandole la schiena. Lei ha riso, un suono che prometteva piacere, e mi ha preso per mano, guidandomi verso la piscina termale.
La piscina principale era un sogno: acqua a 38°C, circondata da rocce naturali, felci e piante tropicali, con vapore che saliva in spirali, creando un’atmosfera di intimità. Luci soffuse e candele profumate alla lavanda illuminavano lo spazio, e l’odore di zolfo si mescolava a quello di oli essenziali, un cocktail che accendeva i sensi. Eravamo quasi soli, solo poche altre coppie sparse, tutte rispettose, immerse nel loro relax. Ci siamo sistemati in un angolo, l’acqua calda che ci avvolgeva, e subito abbiamo iniziato a giocare. Ho baciato Nora, le nostre lingue che si intrecciavano, il piercing che sfiorava la mia bocca, mentre le mie mani scivolavano sui suoi capezzoli, pizzicandoli leggermente. Lei gemeva piano, strofinandosi contro di me, il mio desiderio che si induriva sott’acqua. “Amore, mi piace sentirmi guardata,” ha sussurrato, gli occhi che brillavano di desiderio.
Poi li abbiamo notati: una coppia in disparte, a pochi metri da noi. Lui era alto, atletico, con capelli scuri e occhi castani, un sorriso sicuro che trasudava fascino. Lei, mora, aveva un corpo voluttuoso, seno grande, fianchi generosi, e occhi verdi che sembravano vedere attraverso di te. Si baciavano con passione, le mani di lui che accarezzavano il seno di lei, lei che gli sfiorava il desiderio sott’acqua, gesti intimi ma discreti. Nora li ha guardati, un lampo di eccitazione negli occhi, e ha iniziato a imitarli, baciandomi più a fondo, le sue mani che scivolavano sul mio petto, poi più in basso, accarezzando il mio desiderio. Io ho ricambiato, sfiorandole l’intimità, le grandi labbra già gonfie sotto le mie dita. “Amore, guarda come sono belli,” ha sussurrato Nora, e io ho annuito, eccitato dal gioco.
Le coppie si sono scambiate un sorriso, un cenno di intesa. Nora, sempre audace, si è avvicinata, galleggiando nell’acqua. “È la vostra prima volta qui?” ha chiesto, la voce morbida, il piercing sulla lingua che brillava. L’uomo ha sorriso. “No, ma veniamo sempre di giovedì, è più tranquillo. Io sono Marco, lei è Sofia.” Ci siamo presentati, ridendo, e la conversazione è fluita naturale, come se ci conoscessimo da sempre. Marco, 38 anni, era un architetto, Sofia, 34 anni, lavorava in un’agenzia di eventi. Avevano un tatuaggio a forma di farfalla sull’anca di Sofia, un dettaglio che Nora ha notato con un sorriso. Parlavamo di viaggi, di vino, ma l’aria si faceva sempre più densa, gli sguardi che si intrecciavano, i corpi che si avvicinavano nell’acqua.
Sofia, con un sorriso malizioso, ha rotto il ghiaccio. “Che ne dite di continuare in un posto più… privato?” ha proposto, accarezzando il braccio di Marco. Nora ha guardato me, gli occhi pieni di desiderio, e ho annuito. “Andiamo,” ho detto, la voce roca. Siamo usciti dalla piscina, i corpi nudi che brillavano sotto le luci, l’acqua termale che gocciolava sulla pelle. Seguendo un sentiero di ciottoli circondato da felci, siamo arrivati a una stanza privata, un angolo di paradiso con un letto rotondo coperto da lenzuola di seta nera, specchi alle pareti, e una vasca idromassaggio che gorgogliava in un angolo. L’aria profumava di muschio e legno di sandalo, l’umidità della Spa che amplificava ogni sensazione. Prima di iniziare, ho tirato fuori il telefono. “Vi va se faccio qualche ripresa? Solo per noi,” ho chiesto, e tutti hanno annuito, un sorriso complice sulle labbra.
La stanza era un tempio del piacere, i corpi ancora bagnati che brillavano sotto le luci calde. Nora e Sofia si sono avvicinate, nude, i capezzoli che si sfioravano mentre si baciavano, un bacio lento, profondo, le loro lingue che danzavano. Il piercing sulla lingua di Nora faceva gemere Sofia, un suono che mi ha mandato in estasi. Sofia ha massaggiato il seno abbondante di Nora, le mani che scivolavano con l’umidità, pizzicando i capezzoli duri, mentre Nora accarezzava i fianchi di Sofia, sfiorando il tatuaggio a farfalla. “Amore, sei bellissima,” ho detto a Nora, accarezzandole la schiena, il desiderio già evidente. Marco osservava, il suo desiderio che si induriva, e ho preso il telefono, riprendendo il bacio, i riflessi negli specchi che moltiplicavano la scena.
Nora si è inginocchiata, prendendo il desiderio di Marco in mano, la cappella gonfia e lucida che pulsava sotto le sue dita. Lo ha leccato, il piercing sulla lingua che sfiorava la punta, poi lo ha preso in bocca, succhiando con una fame che mi ha fatto gemere. “Amore, fallo per noi,” ho detto, riprendendo il momento, il telefono che catturava il viso di Nora, gli occhi chiusi, la bocca che scivolava lungo l’asta. Sofia si è avvicinata a me, le sue mani che accarezzavano il mio petto, poi si è chinata, leccandomi con una dolcezza che mi ha fatto tremare. Ho preso il suo posto, inginocchiandomi per leccare l’intimità di Sofia, le grandi labbra gonfie che si aprivano sotto la mia lingua, il clitoride che pulsava mentre lei gemeva.
Poi ci siamo scambiati. Marco ha sollevato Nora, sdraiandola sul letto, le gambe alzate. È entrato in lei, la cappella gonfia che scivolava tra le sue grandi labbra, riempiendo la sua intimità bagnata. Nora ha gridato, le mani che stringevano le lenzuola, mentre Marco la possedeva, ogni spinta un’esplosione di piacere. “Amore, sei perfetta, lasciati andare,” ho detto, accarezzandole il viso, poi ho preso il telefono, riprendendo il desiderio di Marco che entrava e usciva, le grandi labbra di Nora che lo accoglievano, lucide di piacere. Sofia mi ha fatto sdraiare, cavalcandomi, la sua intimità che si chiudeva intorno al mio desiderio, il seno che rimbalzava mentre si muoveva. Ho afferrato i suoi fianchi, possedendola con forza, i suoi gemiti che si mescolavano a quelli di Nora.
La scena si è intensificata. Nora si è messa a quattro zampe, il suo corpo perfetto esposto. Marco ha messo un preservativo, lubrificandolo, e l’ha penetrata nel lato più intimo, la cappella che scivolava lentamente, allargando il suo spazio stretto. Nora ha urlato, un mix di dolore e piacere, mentre Sofia, inginocchiata accanto a lei, continuava a massaggiarle il seno, le mani che stringevano, accarezzavano, pizzicavano i capezzoli. “Amore, sei incredibile, prendilo tutto,” ho detto, riprendendo la scena, il telefono che catturava il desiderio di Marco nel corpo di Nora, il seno di Nora che ondeggiava sotto le mani di Sofia. Io possedevo Sofia, le sue grandi labbra che bagnavano tutto, il suo corpo che tremava mentre si avvicinava al culmine.
Nora è venuta per prima, un orgasmo che l’ha travolta mentre Marco la possedeva, prima di passare al lato più intimo. La sua intimità si è contratta, un getto di piacere che ha bagnato le lenzuola di seta, un grido soffocato che ha riempito la stanza umida. “Sto venendo!” ha ansimato, e il suo corpo ha tremato, le grandi labbra che pulsavano, lucide di piacere. Poi, con Marco nel suo lato più intimo e Sofia che le massaggiava il seno, è venuta di nuovo, un orgasmo che l’ha squassata, il corpo che tremava, un altro getto di piacere che ha schizzato sul letto. Sofia è venuta con me, il suo corpo che si tendeva, un grido che si univa a quello di Nora.
Marco e io siamo venuti poco dopo, nei preservativi, riempiendoli di calore, i nostri gemiti che si mescolavano all’umidità della stanza. Nora e Sofia, con un sorriso complice, si sono inginocchiate, togliendo i preservativi. Nora ha leccato il desiderio di Marco, la cappella ancora pulsante, pulendo ogni goccia con il piercing sulla lingua, succhiando con dolcezza. Sofia ha fatto lo stesso con me, la sua lingua che scivolava lungo l’asta, le labbra che si chiudevano sulla punta, un gesto che mi ha fatto gemere. I loro sguardi si sono incontrati, un momento di connessione tra le donne che ha acceso ancora di più l’atmosfera. Ho ripreso anche questo, il telefono che catturava le loro lingue, i riflessi negli specchi, l’acqua termale che brillava sulla loro pelle.
Abbiamo finito nella sala relax della Spa, avvolti in accappatoi, sorseggiando tisane alla menta. Marco e Sofia ci hanno ringraziato, proponendo di rivederci, magari per una cena a casa loro che potrebbe portare a un altro scambio. Prima di salutarci, ho scambiato i video con Marco tramite AirDrop, un gesto che ha suggellato la nostra complicità. “Questi sono per noi,” ha detto Marco, sorridendo, e io ho annuito, sapendo che le riprese sarebbero state il nostro nuovo tesoro.
Tornati a Ravenna, Nora e io ci siamo sdraiati sul letto, il calore della Spa ancora vivo nei nostri corpi. Abbiamo guardato i video, i riflessi degli specchi che mostravano i nostri corpi intrecciati, i gemiti di Nora, il seno di Sofia, il desiderio di Marco che la possedeva, le loro lingue che ci accarezzavano. Ogni immagine era un fuoco che ci consumava. Mentre facevamo l’amore, rivivendo ogni momento, ho baciato Nora, il piercing sulla lingua che sfiorava le mie labbra. “Sei stata incredibile,” le ho detto, e poi, con un sorriso, ho sussurrato: “Sei la mia musa.” Lei ha riso, un suono che prometteva nuove avventure. “E tu sei il mio tutto,” ha risposto, stringendosi a me. “Ma sai… vorrei provare un club privé, la prossima volta. Qualcosa di più… grande.” Le sue parole erano una porta aperta, un invito a esplorare nuovi piaceri, un viaggio che ci aspettava oltre l’orizzonte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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