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tanta vergogna,seconda parte


di feltrone
30.01.2020    |    466    |    0 8.7
"Si distese, ansimava, gli occhi chiusi, allungò una mano e mi carezzò la guancia che prima mi aveva battuto - ti ho fatto male prima? - - no , padrona, me lo..."
La sera a casa non facevo che ripensare alle cose accadute in albergo,vergognati ,mi dicevo,ero stata una stupida ad obbedire a quella donna,allo stesso tempo avevo avuto un orgasmo incredibile,essere sottomessa a quel modo mi aveva sconquassata il cuore,non sapevo neanche il suo nome,eppure l'avevo servita come una schiava.
Il giorno seguente mi recai al lavoro e appena arrivata ,il mio capo mi disse di passare nella stanza 407,avevano chiesto di me
- ma è sicuro che volesse me? -
-ha detto che vuole la biondina di nome Katia,quindi sei tu -
- come si chiama? - ero curiosa
- Silvia Della Costa,è una stilista affermata,adesso vai,esegui la comanda -
mi avviai mogia al mio destino ,ero attratta e al tempo stesso temevo quello che sarebbe accaduto,arrivai al piano,la porta era la sua,titubante bussai,una voce disse di entrare,aprii e me la vidi davanti a sedere sulla sedia vicino la finestra,mi fece cenno di avvicinarmi,indossava solo una sottoveste nera di raso,sotto doveva essere nuda,era di una bellezza abbagliante,i seni che a stento erano contenuti dalle spalline,sentii struggermi.
- brava ,sei venuta subito -dichiarò
- si padrona,cosa mi ordinate ? -
- spogliati e indossa quello che ti ho preparato -
guardai,era un corsetto nero minuscolo,mi tolsi la divisa ,presi il corsetto e lo indossai,mi strizzava tutta, legai i lacci sul davanti,i seni sbalzati in alto rimasero fuori
- stringi i lacci più stretti - ordinò
eseguii ,anche se a quel punto facevo fatica a respirare
- ecco sono pronta -
- sembri proprio una troia,d'altronde è quello che sei,vero? -
- si padrona ,sono la sua troia.
gradì la mia risposta,mi fece cenno di avvicinarmi
- adesso chinati ed inizia a leccarmi i piedi,ma non toccarmi
- disse
- si padrona eccomi -
mi misi a quattro zampe ,lei mi porse i piedi, li leccai con molta cura,non credevo a me stessa ,la stavo accontentando anche quel giorno
- adesso girati -
mi girai e lei prese un arnese dal tavolo,era una specie di coda che terminava in un plug,armeggiò al mio culo ,allargò il buco e me lo inserì, provai un gran dolore,mi dette un grosso schiaffo sulle natiche,sembravo una giumenta con quella coda che spuntava dalle natiche,quindi mi disse di ricominciare il lavoro ai piedi.
La leccavo accuratamente,mi piaceva,era così degradante ,ma eccitante,mentre ero intenta a lavorarla,lei si sfilò la sottoveste e rimase nuda,aveva un corpo splendido,ventre piatto e due mammelle piene e sode,io la guardavo ,lei se ne accorse
- ti piace il mio corpo ? -
- è straordinario padrona,è una donna bellissima -
- allora sali alle gambe,leccamele,poi sempre più su -
mi tirai un po su e la mia lingua si spostò sulle game,era completamente depilata,risalii le cosce,erano tornite e muscolose,godevo a leccarla
- leccami le tette ,presto -
mi spostai,la mia coda dondolava conficcata nel mio culo,quelle poppe erano davvero belle,tutte naturali,la lingua saettava sui capezzoli,la mia fica stava facendosi sentire,era sensibile a quello spettacolo
- con quella coda stai proprio bene,sembri una cagna -ridacchiò ,io mi dedicavo ai suoi seni,senza toccarli li avevo insalivati ,obbedivo ai suoi ordini.
Si alzò ,era molto alta,io ero china davanti a lei
- adesso mi distendo sul letto ,tu seguimi -
adagiata sulle lenzuola con il dito mi disse di salire,dovevo dispormi in piedi su di lei all'altezza del suo viso
- adesso chinati voglio assaggiarti -
- si padrona ,cosa volete farmi? -
uno schiaffone mi fece saltare in aria
- non puoi fare domande alla tua padrona,ti faccio quello che voglio ,adesso chinati come dovessi pisciare -
piangevo di nuovo,mi aveva fatto male ,comunque soddisfai il suo ordine,la sua lingua sulla fregna non me la aspettavo,era brava ,nonostante le mie lacrime godevo di quel trattamento,sbrodolavo ,aveva ragione ,ero una gran troia.
Mi stringevo le tette,un calore immenso venne dal mio intimo,lei capì che stavo per venire ed intensificò la slinguata,degli spasmi mi presero ,sembravo preda di una crisi epilettica,stavo godendo intensamente.
- hai un buon sapore,nonostante che tu sia una lesbica di merda,sai di buono -
- grazie padrona,sono una lesbica al suo servizio -
-adesso leccami la fica,fammi venire velocemente -
lavorai quel triangolo depilato,le allargavo le grandi labbra e con le dita premevo sul clitoride,avevo visto il giorno prima che era il suo punto debole
- si ,dai troia continua,non fermarti,sai farmi godere -
dimenava il suo corpo, inarcò la schiena e lanciò un urlo che rimbombò nella camera,se ne venne producendo una crema bianca ,segno evidente dell'orgasmo.
Si distese,ansimava,gli occhi chiusi,allungò una mano e mi carezzò la guancia che prima mi aveva battuto
- ti ho fatto male prima? -
- no ,padrona,me lo meritavo,sono stata inopportuna -
gli piacque la mia risposta,poi si tirò su,mi spinse la testa verso il suo sesso
- adesso devi bere tutto quello che esce,non perderne neppure una goccia-
speravo di non aver capito,davvero voleva urinarmi in bocca?avevo proprio toccato il fondo,aprii la bocca obbediente e chiusi gli occhi
- ecco arriva,apri gli occhi altrimenti prendi un manrovescio -
con la bocca aperta vidi il primo rivolo di piscio che si versò nella mia cavità,era calda ,lei intensificò il getto ,sembrava una fontanella,in breve mi riempì,fui costretta ad ingoiare,aveva un sapore salato,inaspettatamente mi piacque,ne aveva tantissima,avevo quasi la bocca piena di nuovo,quando calò il flusso,le ultime gocce si aggiunsero
-fammi vedere la tua bocca ,non ingoiare-disse
gliela mostrai,vidi che era soddisfatta
- adesso ingoiala vacca -
deglutii la sua urina,avevo il mento lordo ,mi avvicinò le labbra e mi leccò tutto,poi mi baciò,fu dolcissima in questo caso,era riconoscente della mia obbedienza.
Mi dette 200 euro mettendomele in bocca
- tieni cagna,sei stata obbediente -
-grazie padrona ,è gentile -
-domattina parto,torno a Milano,che ne dici di venire da me? -
-a Milano? ma io lavoro qui -
- ci penso io a te,torni tra un mese se vuoi e riavrai il tuo posto,sistemo tutto io -
- e a Milano cosa faccio? -
- la mia serva,ne ho altre due -
pensai a quello che mi aspettavo ma dalla bocca mi uscì un si,volevo ancora essere trattata da serva,mi dava sensazioni fortissime,poi non sarei stata sola.
-brava partiamo alle 9,fatti trovare qui davanti precisa -
uscii dalla stanza,andai nei bagni,mi guardai allo specchio,avevo quattro dita rosse stampate sulla guancia,avevo tutto il trucco che colava,ero un disastro,ma sorrisi,ero lo steso bella,una ragazza che aveva solo uno scopo,servire la sua padrona nel migliore dei modi.
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