l'annuncio,terza parte

Adesso era chiaro cosa intendevano con la parola schiavi,ci rimisero il guinzaglio e ci portarono in casa,io camminavo a gattoni accanto ad Alessandro che ancora singhiozzava,mi faceva pena quel ragazzo che forse immaginava tutt'altro .
Ci portarono in un grande scantinato nel sottosuolo,qui c'era una stanza ampia ,nel mezzo una grande gabbia con all'interno dei giacigli di coperte
- ecco,questa è la vostra camerata,dormirete qui ,mi sembra adatta per delle cagne- vidi che c'erano delle ciotole d'acqua per terra e in un angolo un wc portatile,ci volevano proprio umiliare ,era evidente
- adesso rimanete un po qui,dovete ambientarvi , tra poco mangiamo e risalirete - fece uno degli uomini,ci sganciarono i guinzagli lasciandoci i collari e ci chiusero nella gabbia ,ci guardammo negli occhi ,nessuno disse niente,Alessandro andò verso un giaciglio e si raggomitolò sopra,mi avvicinai a lui
- mi spiace ,ma ho dovuto obbedire,non avrei voluto,credimi -
- lo so,tu sei buono con me,ma è stato tanto umiliante - tremava e aveva le lacrime che colavano sulle guance,gli altri ci guardavano rannicchiati in un angolo
- se non ce la fai diglielo,non ti possono trattenere per forza - dissi
- lo so,ma ho bisogno di quei soldi,non posso andarmene - lo carezzavo
- allora cerca di resistere ,magari se fai tutto quello che chiedono non prendi le botte -
- hai ragione,farò del mio meglio,comunque prima non mi hai fatto male - vidi che si allargò in un timido sorriso
- mi allarghi il cuore,mi piaci sai -
- anche tu,tanto - e mi baciò,ci addormentammo così, ma durò poco perché rientrò il maggiordomo
- avanti uscite che si mangia - fece,ci mise il guinzaglio e tornammo di sopra,questa volta camminando,ci portò nella sala da pranzo dove i tre uomini erano seduti a tavola, ci fecero accucciare accanto a loro,mentre mangiavano ci carezzavano la testa
- avranno fame - disse uno di loro
- loro mangiano dopo,quando abbiamo finito noi - fece un altro,andò avanti così per un ora,poi finirono,chiamarono il maggiordomo che ci portò in cucina,li trovammo delle ciotole con gli avanzi dei padroni ,i padroni ci guardarono e uno disse
- mangiate la pappa su, sentite quanto è buona - eravamo affamati e come cani ci tuffammo sul cibo,grufolavamo come dei maiali ,gli avanzi erano abbondanti,quando finimmo avevamo le facce imbrattate dal cibo,gli uomini risero
- bravi,adesso voi tre venite in camera con noi,tu rivolti ad Alessandro tornerai giù - fece quello che sembrava il vero padrone,ognuno di loro ci prese per il guinzaglio e ci portò con se lasciando il ragazzo con il maggiordomo che lo riportò nello scantinato,più tardi seppi che lo aveva inculato la sotto,i padroni gli avevano dato il permesso.
Noi docilmente andammo ognuno nelle loro camere,a me toccò il panzone,mi distese sul letto e si mise a cavalcioni sul mio petto col cazzo duro
- succhiamelo cagna - fece,io tenendolo per le chiappe glielo presi in bocca,non era molto dotato e in un minuto venne inondandomi la cavità orale,poi si distese sul letto e si addormentò,russava forte ed io lo stavo a guardare,era un vecchio porco,ma il gioco valeva la candela,i soldi erano molti.
Si svegliò dopo un ora ,io ero ancora sveglio
- andiamo a fare la doccia - e mi trascinò nell'ampio bagno adiacente,sotto il getto dell'acqua mi sentii meglio,gli lavavo la schiena insaponandolo
- sei proprio una brava cagnetta sai - fece,poi mi chinai e senza che me lo chiedesse lo ripresi in bocca,nonostante l'età gli tornò duro,mi teneva la testa ed io lo spompinavo a dovere,questa volta durò di più ,ma fu veloce ugualmente,mi schizzò sulla faccia lanciando un grido,mi disse di non muovermi e mi orinò addosso,aveva la vescica piena e la svuotò su di me,adesso ero lordo di sborra e piscio,mi tirò su e mi pulì con l'acqua della doccia
- ti voglio tutto per me - e mi baciò,fu il primo atto di dolcezza che ebbi da uno di loro.