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tanta vergogna,nona parte,finale


di feltrone
03.02.2020    |    396    |    0 6.0
"Passarono alcuni giorni tra umiliazioni e punizioni a volte davvero atroci, Lara era la sua pupilla, stavamo al gioco e intanto ogni giorno prendevamo un po di..."
In camera esposi a Vika la mia idea,perché non fuggire assieme,io e lei,lontane da quella donna,ci stava torturando la mente,a Firenze avevo il mio lavoro,lei poteva fare la modella
- che ne dici ,ti andrebbe? - proposi
- ma potremo vivere insieme? - chiese
- si,nel mio piccolo appartamento -
- ho paura,la mia mente è contrastata tra il rimanere e scappare,ma non voglio perderti -
- allora dammi retta,mica è una prigione,possiamo andarcene quando vogliamo,lo sai -
iniziò a piangere,io con il fazzoletto gli asciugai quegli occhioni tristi
- non fare così,scegli tu ,accetti oppure no? -
- Katia,le mie sono lacrime di gioia,nessuna mi ha mai considerata,tu sei la prima -
- su allora,se mi vuoi bene,seguimi -
- io ti amo,sei la sola che mi capisce -
ci abbracciammo,eravamo d'accordo,dovevamo solo trovare il momento giusto.
Passarono alcuni giorni tra umiliazioni e punizioni a volte davvero atroci,Lara era la sua pupilla,stavamo al gioco e intanto ogni giorno prendevamo un po di soldi per andarcene.
La padrona si presentò una sera nella nostra camera
- domani parto per qualche giorno,a Parigi ho un defilé,Lara mi accompagna,voi due accudite la casa- disse
- si ,padrona,ma non possiamo venire anche noi? - chiesi ,per sviare i sospetti
- voi cagne non meritate un premio,lo so che ve la dite tra di voi - e ci mollò un ceffone per una,fu terribile,Vika si teneva la faccia tra le mani,frignava ,vedevo che la padrona sogghignava,la eccitava torturare quella ragazza
- piangi piangi puttanella , avrai tempo per finire le lacrime,quando torno vedremo cosa fare di te,non vali niente-
voltò il culo e se ne andò,Lara sorrideva,io mi avvicinai e gli sputai addosso
- è colpa tua,ma non hai una coscienza?,sei solo una troietta -
si avventò su di me,con i pugni chiusi,ci accapigliammo,botte,pedate ,graffi,con i denti mi mordeva,finché un urlo ci bloccò
- basta! smettetela,perché vi picchiate? -disse Vika
mi avvicinai a lei lasciando perdere l'altra,l'abbracciai forte
- hai ragione tesoro,adesso la smettiamo -
La mattina presto partirono,rimanemmo sole,andai al letto della mia amica ed entrai con lei sotto le coperte,aveva pianto tantissimo durante la notte,la tenevo stretta
- che ne dici di andarcene oggi? - feci
- si ,amore mio ,fuggiamo da questo inferno -
prendemmo le poche cose che avevamo,un po di soldi,ed uscimmo da quella casa in cui tanta vergogna avevamo provato,non ci voltammo neppure.
Arrivammo a Firenze in treno,Vika sempre attaccata a me ,sembrava una vittima sacrificale,ci avviammo verso casa mia,appena entrate mi baciò,iniziava una nuova vita,finalmente i suoi occhi brillarono di gioia,l'inferno era alle spalle.
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