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Gay & Bisex

un ragazzo in pericolo


di feltrone
30.04.2019    |    763    |    0 9.8
"Un giorno all'uscita da scuola lo vidi davanti a me e lo sentii apostrofare da alcuni suoi compagni " sei un finocchio togliti dai coglioni", rimasi..."
E' difficile fare l'insegnante ,avere a che fare con i ragazzi oggi è un impresa a volte impervia,però io mi impegno sempre al massimo ,cerco di fare del mio meglio,sempre.
Sono un professore di un liceo toscano,ho 52 anni,mi chiamo Paolo,voglio raccontare ciò che mi è accaduto poco tempo fa,una cosa che mi ha cambiato la vita.
Sono gay ,anche se pochissimi sono a conoscenza di questo ,è un segreto che sono riuscito a mantenere,anche se le chiacchere sono fioccate ,molti hanno avanzato dubbi sulla mia sessualità.
Nella classe in cui insegno ,una terza,ho tanti ragazzi e ragazze straordinari,ho un buon rapporto,mi seguono e ho un ottimo rapporti con quasi tutti.
Da qualche tempo mi ero accorto che c'era un problema con un ragazzo,timido ,introverso,aveva avuto sempre ottimi risultati,ma ultimamente era peggiorato e volevo capirne il motivo.Cercai di parlare con i genitori di Alessio,erano separati ,la madre con cui viveva venne e gli parlai del figlio,se fosse accaduto qualcosa.La donna non mi disse granchè ,aveva visto il cambiamento del figlio ,ma lui non si confidava e quindi non mi fu di aiuto,mi sembrò una madre molto svagata,aveva un compagno che,mi disse non tollerava Alessio,le frizioni erano giornaliere,poi niente altro.
Indagai per conto mio,cercai di dialogare con Alessio,purtroppo era un muro,non si apriva neppure per un momento,era un ragazzo molto dolce e delicato e non potevo vederlo così.
Un giorno all'uscita da scuola lo vidi davanti a me e lo sentii apostrofare da alcuni suoi compagni " sei un finocchio togliti dai coglioni",rimasi di stucco,mi portava a ricordare cose che avevo passato anche io.
Lui prese la sua strada verso casa ed io gli andai dietro,a un certo punto si voltò e mi vide,era arrossito ,io mi avvicinai e gli dissi
" Alessio ,noi dobbiamo parlare "
" non ho niente da dire,mi lasci da solo prof " ribatté
" non ci penso nemmeno ,hai fretta di tornare a casa? "
"no ,chissà cosa gli importa a mia madre di me,se non torno sarà sollevata "
la sua risposta fu una botta nello stomaco,dovevo sapere
"andiamo al bar a prendere qualcosa?" gli proposi
" ok,come vuole"
entrammo in un bar lì vicino e ci mettemmo a sedere,prendemmo da bere e poi gli chiesi cosa era che non andava
"ha sentito cosa mi dicono?"
" si, ho sentito,lo fanno sempre?"
"in continuazione,ormai si divertono così"
"come è iniziata la cosa?" chiesi
grosse lacrime gli uscirono ed iniziò a singhiozzare,cercai di calmarlo,uscimmo dal bar e andammo nei giardini poco distante,ci sedemmo su una panchina,ancora piangeva e tirava su col naso
"raccontami Alessio,di me puoi fidarti,non tenerti tutto dentro "
"fanno così quando sono in gruppo,da soli fanno diversamente"
" di questo sono sicuro ,e quando sono soli cosa fanno? "
" mi chiedono delle cose "
"che genere di cose?"
"vogliono fare sesso con me"
rimasi impietrito ,mentre lui singhiozzava,volevo sapere tutto ,così avrei potuto aiutarlo
"ma ti obbligano? "
" si,praticamente mi violentano,da quella volta che ho fatto delle cose con uno perché mi piaceva,poi lui ha diffuso la voce e adesso sono in tanti che mi prendono"
"scusa la brutalità ma cosa chiedono che tu faccia? "
"all'inizio pretendevano che li segassi ,poi hanno cominciato con i pompini,ultimamente un paio mi scopano "
scoppiò di nuovo a piangere ,le mani sul viso dalla vergogna,io lo abbracciai,cercai di confortarlo
"da quanto tempo va avanti questa cosa?"
" praticamente dal ritorno dalle vacanze di natale in poi ,sono mesi"
"perché non gli hai detto di no?"
"non ce la faccio,se dico di no mi pestano "
"potevi confidarti con le ragazze,sono più sensibili"
"buone quelle ,a volte assistono "
"assistono alle violenze?"
"si e vedesse come ridono!"
la situazione era grave,era un tipico caso di bullismo di gruppo,si approfittavano del ragazzo per far prevalere il loro essere maschi alfa
"ma perché non ne hai parlato in casa?"
"meglio di no"
"non ti può aiutare tua madre?"
"a lei interessa solo il suo uomo,tutte le sere li sento scopare,mi devo tappare le orecchie per non sentirli"
" ti faccio una domanda Alessio,sei gay?"
"credo di si,le ragazze non mi interessano"
"ok ,sai ti devo confessare che io sono gay e ci sono passato anch'io,anche se non si trattava di violenze fisiche"
mi guardò,con gli occhi pieni di lacrime,non sapeva che lo fossi,mi abbracciò e mi disse che finalmente aveva trovato qualcuno che lo capiva.
Uscimmo dai giardini e gli dissi di tornare a casa,ma lui mi disse che non voleva,mi chiese se poteva venire da me,rimasi perplesso,poi acconsentii,lui telefonò alla madre,gli disse che andava a dormire da un amico.
Andammo da me,lo feci entrare e gli dissi che per la cena ci saremmo dovuti arrangiare
"nessun problema prof"
"ci facciamo spaghetti aglio e olio?"
"perfetto ,grazie "
mentre facevo da mangiare rientrai nel discorso
"Alessio ,la prima volta con chi è stato?"
"con Gianluca,mi piaceva dall'anno scorso,gli ho chiesto se voleva uscire con me per andare al cinema "
" ha accettato immagino "
"si,e una volta nel cinema,al buio si è sbottonato i pantaloni ,l'ha tirato fuori e mi ha chinato il capo,voleva che lo succhiassi"
" e tu?"
"l'ho fatto ,il mio primo pompino,ma l'ho fatto volentieri ,lui mi piaceva"
"e come è andata?"
"mi diceva che ero un frocio,che lo stavo pompando divinamente,io ci ho messo tutto l'impegno,ero felice,pensavo che poteva essere il mio ragazzo,mi è venuto in bocca,ho buttato giù tutto,poi quando mi sono tirato su ,lui mi ha lasciato li ,se ne è andato,neanche mi ha salutato"
"e poi lo ha raccontato immagino"
"si ai suoi amici,ha detto che io gli ho aperto i pantaloni e glielo ho preso in bocca quasi per forza"
"che stronzo!"
"da allora devo soddisfare anche gli altri"
portai in tavola gli spaghetti e ci mettemmo a mangiare.
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